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La TNM e la poesia

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2008 12:18
05/06/2008 12:23
 
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"di poesia che parliamo, mi piace molto di più la versione della TNM. "

Evidentemente non hai fatto il liceo classico e non sei laureato in lettere, perché quel tipo di traduzione è esattamente qualla che viene fatta in quarta ginnasio da chi è alle prime armi con latino e greco e dunque riempie le versioni di costrutti sintattici che in italiano sono uno sgorbio, perché ha paura di essere troppo poco letterale. In questo caso poi non stanno neppure traducendo dall'ebraico ma dall'inglese. Il discorso è pieno di frasi involute, come per dire "gioia" che diventa "ascendere Gerusalemme al di sopra della mia principale causa di allegrezza."

"L'uso del pleonasmo non piace a tutti e molti lo considerano semplicemente un errore grammaticale, ma anche qui, se parliamo di poesia, ci sta tutto."

In primis la TNM usa "tuo proprio" e forme simili ovunque, non solo nei salmi, inoltre la poesia va resa con scorrevolezza, non con un costrutto sintattico che in italiano risulta farraginoso e impossibile. C'è pure la ripetizione di "trattare" due volte nelle stessa frase.

"E' un modo per rafforzare il concetto: "Il trattamento che tu, Babilonia, hai usato con noi, proprio quello che sei abituata a usare, bè, è "esattamente" lo stesso con cui sarai ripagata". "

Guarda che tu non hai scritto che ha fatto la WTS, anzi, tu stesso hai omesso per ben due volte il pronome personale, hai scritto "sei abituata" e "sarai ripagata" senza il "tu", e non hai usato nessun "tuo proprio", evidentemente il tuo orecchio si rifiuta. Sappiamo entrambi che scrivere così in italiano è stilisticamente scadente. Ma è tutto l'impianto della frase ad essere sbagliato, bastava un "beato chi ti renderà quanto ci hai fatto", e invece si è finiti in una frase che sembra una strada tortuosa in salita " Felice sarà colui che ti ricompenserà Col tuo proprio trattamento col quale tu ci hai trattati".
Ma non parliamo della frase dopo: " Felice sarà chi afferrerà e in effetti frantumerà i tuoi fanciulli contro la rupe"
Qualcuno mi spiega perché un italiano dovrebbe mettere quel "e in effetti"?
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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