Ho già lasciato un bel po' di commenti su questo forum, ho anche attraversato qualche polemica (credo siano tappe obbligatorie :) ), ma vedo solo ora questa bellissima sezione.
Ho notato soltanto adesso, qui fra le vostre parole, le vostre esperienze, la presenza di qualcuna che per me ha sofferto, che mi ha fatto un male profondo, che mi ha abbandonato e poi salvato di nuovo.
Quando ho capito che c'erano troppi lati di me da dover gestire fra tutte le regole geoviste ho smesso di seguirne gli insegnamenti.
Purtroppo, e forse non è un male, la mia coscienza è rimasta così segnata ed in parte addestrata che anche una volta perse le abitudini dei Tdg, continuavo a sentirmi legato a esse.
Purtroppo ciò che rende la mia storia tragica come la vostra, è l'unione di questa esperienza con la mia vita. Una vita fatta di stenti. Una vita fatta di solitudine, esilio, e priva di attaccamento.
Mi sembrava potesse, la congregazione colmare le lacune che da piccolo avevo cresciuto nel cuore. Mi mancava un padre. Mi mancava una famiglia ed una protezione. In verità tutti questi anni con i Testimoni non hanno fatto altro che debilitarmi sempre di più.
Mentre mi rifugiavo presso loro, mi derubavano della mia coscienza, della mia forza e della mia identità.
Il compromesso è sempre stato il mio grande nemico. Se volevo affetto dovevo essere ciò che gli altri volevano che fossi.
E con loro significava essere un fratello esemplare.
Purtoppo i miei traumi infatili mi hanno reso impossibile da gestire, e da comandare.
Ho iniziato a ribellarmi a tutte le disposizioni ke a me parevano schiacciare il bisogno dell'umile e del bisognoso.
Ed ho smesso di ascoltare i rimproveri del mio patrigno e di mia madre (ke piuttosto che pensare al mio futuro era solo preoccupata di fare la pioniera ed essere d'esempio in sala a discapito di una carriera e di un sostentamento per suo figlio).
Ho sempre tenuto un comportamento morale ineccepibile su tutti gli aspetti. Sono tuttora un ragazzo responsabile. Studioso ed educato.
Ma questo non bastava.
Bisognava che rinunciassi all'istruzione superiore. Bisognava che fossi vergine fino al matrimonio (e per me che si presentava sempre lo spauracchio della bisessualità tra i miei istinti era impossibile verificare la mia identità sessuale), bisognava che odiassi le possibili alternative all'eterosessualità o che stringessi legami con i miei compagni di scuola.
Bisognava ke riponessi su dio la vendetta, la vendetta di abusi all'infanzia, perkè tanto il mondo non mi avrebbe fatto giustizia (ed ora è tardi per farlo).
Ma proprio mentre stavo per rinunciare a tutto Alyssa è comparsa nella mia vita. Mi ha ridato vita. Mi ha ridato speranze. Mi ha dato l'affetto che cercavo da tanto tempo. Ma il compromesso c'era anke qui.
Lei era una sorella. Come potevo dirle che nutrivo l'idea di abbandonare tutto? Avrei visto di nuovo la mia vita ripetersi. Abbandonato per fini superiori.
Ma non potevo tacere più. Dissi ad Alyssa che avrei mollato tutto e che le volevo bene. Tanto.
Non mi ha mai giudicato. Sentiva ciò che sentivo nel cuore. Mi ha lasciato andare via in silenzio cosciente che non mi avrebbe parlato mai più.
Lei era il mio unico motivo di vita. Ed adesso non c'era più.
Nei mesi successivi ho pianto continuamente per lei. Mi mancava. Mi mancava il suo affetto e la sua forza. Mi mancava il mio diritto d'essere amato. Ma non ho mai ricevuto risposta alle mie lunghe richieste di un suo ritorno.
Poi un susseguirsi di eventi mi ha portato alla crisi peggiore.
Oltre ad essere un dissociato (cosa che ha portato scompiglio in casa in un modo inconcepibile) ero diventato una persona disgustosa perkè mi ero legato ad un ragazzo e me ne ero innamorato. Questo diceva di me il mio patrigno a mia madre. La intimava di buttarmi fuori perkè dopo la scomunica avevo portato Satana a casa. Mi sono battuto per me. Mi sono battuto per l'amore di mia Madre. Ma ho perso. Ho perso miserabilmente.
Adesso. Ad un anno di distanza, vivo lontano da casa. Lontano dalla mia famiglia e da tutti quelli a cui volevo bene.
Casa mia è andata in pezzi. Mia madre ha divorziato ed è sul collasso economico ed io comincio a sentirla più spesso in qst ultime settimane. Sembra cambiata. Ma ho imparato a vederla come una sorella e poi come una madre. Anche se nell'istante in cui mi disse: "Prima viene Dio e poi mio figlio" ho smesso di sperare.
Sto cercando disperatamente di recuperare le perdite.
Alyssa è tornata. E tornata proprio mentre ne avevo più bisogno. Come la prima volta. Ma lei lo sa. Io lo so. La vita mi ha cambiato. Non amerò mai più lei o mia madre o coloro che ho amato come un tempo.
Perkè mi hanno lasciato morire nel mio dolore e ciò che ne è risorto dentro di me non ha più nulla del passato. In bene e in Male.
Le starò accanto. Sarà sempre una delle persone più importanti della mia vita. Ma io sono la prova che la "verità" distrugge tutto ciò che è prezioso in un cuore di uomo.. E ciò che ne sopravvive è puro miracolo.
Adesso kè è tutto finito ho smesso di torturami l'anima. Ho smesso di kiedermi ki sono e perkè vivo. Ho smesso di avere paura di ciò che c'era dall'altro lato di me. Perkè l'altro lato di me è Me.
[Modificato da Aquarius83 29/05/2008 20:04]