Onestamente non bisogna sottovalutare la propaganda anti-israeliana.
Se è vero che in Israele non è vietato far propaganda religiosa, e altrettanto vero che da alcuni anni a questa parte il Paese è stato realmente preso d'assalto da movimenti missionari cristiani totalmente disinteressate al dialogo religioso; costituiscono delle vere e proprie "macchine di conversione". Gli ebrei israeliani si ritrovono assediati da queste truppe religiose d'assalto, e non credo distinguino chi è un Jews for Jesus, da un cattolico neocatecumenale, o un TdG, oppure una rivista di propaganda dall'altra. Per loro rientrono tutti in una sola denominazaione: "missionari cristiani"; coloro che tentano strenaumente di persuaderti a rinnegare la fede dei Patriarchi.
Che il materiale propagandistico antigiudaico venga equiparato ai Vangeli non è insolito, anche perchè i Vangeli si sono prestati anche ad interpretazioni antisemite (o meglio antigiudiache). Posso immaginare come vengano accolti messaggi religiosi in cui si cita il Vangelo di Giovanni nella parte in cui Gesù denomina i giudei «i figli del diavolo».
Somiglia al caso di un Tdg che reca a casa di un cattolico e muova accuse alla sua Chiesa chiamandola "prostituta", e lo zelante TdG poi si sente perseguitato se il cattolico in questione getta nell'immondizia tutto il materiale geovista (riviste e TNM) che gli è stato lasciato in casa propria,invitando altri cattolici a fare lo stesso.
E' innazitutto questione di buon senso e rispetto per la fede religiosa altrui e la dignità dei singoli credenti.