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trasfusione di sangue: sacrificare il proprio figlio come Abramo?

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2008 12:33
13/05/2008 09:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: RE trasfusione di sangue: sacrificare il proprio figlio come Abramo?
Grazie Polymetis, è davvero interessante.
Dice Soeren Kierkegaard in “Timore e tremore”:



“La sua aspirazione era quella di accompagnarsi al viaggio di tre giorni quando Abramo camminava preceduto dal dolore e avendo al fianco Isacco. Il suo desiderio era di essere stato presente nell’ora quando Abramo alzò gli occhi e vide in lontananza il monte Moria, l’ora in cui rimandò indietro gli asini e solo con Isacco salì sulla montagna. Vide in lontananza il monte Moria. Rimandò indietro i servi e solo, tenendo Isacco per mano, salì sul monte. Ma Abramo diceva a sé stesso: “Non posso nascondere ad Isacco dove porta questo cammino”. Si fermò, pose la sua mano sul capo di Isacco in segno di benedizione e Isacco s’inchinò per riceverla. Il volto di Abramo era soffuso di paternità, il suo sguardo mite, il suo discorso incoraggiante. Ma Isacco non riusciva a capirlo, la sua anima non poteva elevarsi; egli abbracciò le ginocchia di Abramo, si gettò ai suoi piedi, supplicò per la sua giovane vita, per le sue belle speranze; ricordò la gioia della casa di Abramo, ricordò la tristezza e la solitudine. Allora Abramo alzò il ragazzo e prendendolo per mano si rimise in cammino, le sue parole riboccavano di consolazione e di esortazione. Ma Isacco non poteva comprenderlo. Abramo salì il Moria, ma Isacco non lo comprese. Abramo voltò da lui per un momento lo sguardo, ma quando Isacco rivide il volto di Abramo, esso era mutato: il suo sguardo era selvaggio, la sua figura un orrore. Prese Isacco per lo stomaco, lo gettò a terra dicendogli: “Sciocchino, credi tu ch’io sia tuo padre? Io sono un idolatra. Credi tu che questo sia un ordine di dio? No, è un mio capriccio”. Isacco trasalì e gridava nella sua angoscia: “Dio del cielo abbi pietà di me, dio di Abramo abbi pietà di me; se io non ho un padre sulla terra, sii tu mio padre!” Ma Abramo diceva parlottando con sé stesso: “Signore del cielo, è meglio ch’egli mi creda un mostro piuttosto che perda la fede in te”.”
[SM=g1543902]

Le cose che si vedono sono per un tempo
ma quelle che non si vedono sono eterne - 2Corinzi 4:18


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