Oggi a pranzo parlando un po’ di religioni con mio marito, gli ho riferito della notizia postata da Achille, a proposito del rifiuto da parte del padre, della trasfusione di sangue al figlio malato, causandone la morte. Io polemizzavo sostenendo che trovavo inconcepibile che un padre per salvare la propria vita eterna potesse avere sacrificato il figlio. Lui ha giustamente obiettato (i suoi genitori sono tdg) che un uomo con una forte motivazione religiosa, almeno sotto il punto di vista dottrinale, potrebbe essere scusato in quanto anche Abramo fece lo stesso: Genesi 22; 1-18. Ho replicato che effettivamente quel passo non lo avevo mai compreso in quanto un po’ ambiguo. Qualcuno saprebbe approfondire?
Le cose che si vedono sono per un tempo
ma quelle che non si vedono sono eterne - 2Corinzi 4:18