Ho riletto il trattato indicato da Achille, ma in effetti non ha attinenza con le mie perplessità riguardo questa scrittura perché è citata per provare che non è vero che i risuscitati verranno giudicati in base alle opere che compiranno dopo la risurrezione (come afferma il CD dei TdG) bensì in base alla loro condotta durante la vita sulla terra.
Questo concetto l’ho accettato senza problemi perché in effetti la scrittura, sotto questo aspetto, è chiara.
Ho letto parte degli argomenti indicati da Agabo (il primo, perché il secondo non sono riuscita ad aprirlo) ed ho trovato interessante il parere di Ratzinger, che tra l’altro è il concetto accennato da Polymetis e Trianello.
Ho capito che alla morte non avviene la “risurrezione” dell’anima bensì “la sopravvivenza” dell’anima.
Ciò che non mi torna, o che non capisco, è il concetto di “giudizio particolare”
La scrittura indica UN solo Giudizio, in base al quale viene stabilita la destinazione eterna: glorificazione/vita eterna, oppure dannazione eterna.
Da cosa si capisce che avviene un immediato “giudizio particolare” dopo la morte?
Possibile che l’unico elemento cui appellarsi sia la PARABOLA del ricco e Lazzaro?
Leggendo il contesto nel capitolo 16 di Luca mi sembra evidente che Gesù abbia raccontato questa parabola per accentuare ciò che aveva affermato al versetto 15 (Luca 16:15 Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.)
Questo mi fa capire che Dio, essendo in grado di scrutare i nostri cuori, potrà poi considerarci migliori o peggiori di quanto ci abbiano considerato i nostri contemporanei durante la vita terrena.
Mi sembra essere questo l’insegnamento fondamentale di questa parabola e non che prima della risurrezione (ricongiungimento dell’anima col corpo da lei reclamato) avvenga un “giudizio particolare” il quale, da quanto ho capito, implica l’esistenza del Purgatorio.
Penso che esistano anche ALTRI elementi che giustificano questo “giudizio particolare” altrimenti la spiegazione, almeno a me, non quadra.
Per Moscarossa:
Posso cercare di capire la tua spiegazione da evangelico, ma rimane il fatto che in Giov.5:28,29 viene detto che anche i giusti verranno risuscitati. Se, come dici tu, quella risurrezione è riservata a chi non ha riposto fede in Gesù, cioè agli ingiusti, chi sono quei giusti citati nella scrittura?
Saluti, Maripak