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IL NUMERO GIUSTO E' 73!

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2008 22:35
22/04/2008 15:44
 
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mi hanno preso in giro
Ciao a tutti ho da poco smesso di studiare LE SACRE SCRITTURE con i tdg, grazie a siti come questo ho scoperto un sacco di cose interessanti, ma vorrei chiedere a chi puo di rispondere a questa mia domanda...un giorno mentre studiavo la bibbia deiTDG, mi accorgo che quella versione conteneva 66 libri, mentr la mia bibbia cattolica ne aveva 73, quando ho chiesto spiegazioni mi hanno risposto che la chiesa aveva inserito nella sua versione dei vangeli APOCRIFI...si dice cosi, mi sento presa abbastanza in giro, mi hanno anche detto che quei vangeli praticamente non sono riconosciuti come parola do DIO...qualcuno mi puo spiegare?GRAZIE! [SM=x570901] [SM=x570865] [SM=x570876]
22/04/2008 16:05
 
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Re: mi hanno preso in giro
emili76, 22/04/2008 15.44:

Ciao a tutti ho da poco smesso di studiare LE SACRE SCRITTURE con i tdg, grazie a siti come questo ho scoperto un sacco di cose interessanti, ma vorrei chiedere a chi puo di rispondere a questa mia domanda...un giorno mentre studiavo la bibbia deiTDG, mi accorgo che quella versione conteneva 66 libri, mentr la mia bibbia cattolica ne aveva 73, quando ho chiesto spiegazioni mi hanno risposto che la chiesa aveva inserito nella sua versione dei vangeli APOCRIFI...si dice cosi, mi sento presa abbastanza in giro, mi hanno anche detto che quei vangeli praticamente non sono riconosciuti come parola do DIO...qualcuno mi puo spiegare?GRAZIE! [SM=x570901] [SM=x570865] [SM=x570876]




ciao per quello che so io i libri che non prendono in considerazione sono 6o7 (non ricordo di preciso) perche alkuni affermano verità negate dai testimoni di geova...congratulazioni siamo tutti con te [SM=x570864]
--------------------------------------------------
AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
22/04/2008 16:24
 
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C'è una discussione qui, se non ho copiato bene l'indirizzo informatico (sono cecata)la trovi nella sezione fuori tema sotto il titolo di Deuterocanonici.
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4593712

Ciao
Nonna Pina
22/04/2008 16:28
 
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Re: mi hanno preso in giro
una piccola correzione: non Vangeli apocrifi, si tratta di libri dell'Antico Testamento non riconosciuti come ispirati dagli ebrei, in quanto avrebbero risentito dell'influenza della cultura greca e poi perchè usati dai cristiani.

Con la fine del giudaismo palestinese dovuta alla distruzione del tempio che segna la fine di un epoca, rimangono come "figli" del giudaismo
1)il giudaismo rabbinico
2)il cristianesimo

il giudaismo rabbinico era solo una delle tante correnti che ebbe la fortuna di sopravvivere alla catastrofe del 70 e del 125 d.C.
si tentò di purificare il giudaismo dalla ellenizzazione subita in secoli di contatti con le altre civiltà. i libri che secondo questa corrente giudaica, furono considerati influenzati dalla cultura ellenistica, non furono considerati come ispirati da Dio e perciò tenuti fuori dal nuovo canone detto "ebraico".

la Chiesa usa il canone detto "Alessandrino" che ha appunto 73 libri.
i protestanti usano il canone ebraico (di conseguenza anche i tdg).

ma chi è più esperto saprà certamente spiegarti meglio.
comunque troverai materiale su questo argomento sia nel Forum che nel resto del sito.






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



22/04/2008 18:58
 
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In realtà la terminologia "canone palestinese" e "canone alessandrino" è un po' fuori moda negli studi del settore, ma a questo livello possiamo usarla per comodità.
Diciamo solo che i TdG utilizzano il canone ebraico che si è cristalizzato nella forma attuale e fine I secolo d.C., ed è il canone che usava parte dei farisei, dico "parte" in quanto abbiamo attestate delle dispute in seno al giudaismo farisaico sulla canonicità di alcuni libri come il Qoelet ancora a fine I secolo.
Quanto ai cristiani cattolici essi utilizzano il canone cosidetto "alessandrino", cioè libri scritti in greco, e che la schiacciante maggioranza della Chiesa antica riteneva ispirati.
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
22/04/2008 21:47
 
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Re: mi hanno preso in giro
emili76, 22/04/2008 15.44:

Ciao a tutti ho da poco smesso di studiare LE SACRE SCRITTURE con i tdg, grazie a siti come questo ho scoperto un sacco di cose interessanti, ma vorrei chiedere a chi puo di rispondere a questa mia domanda...un giorno mentre studiavo la bibbia deiTDG, mi accorgo che quella versione conteneva 66 libri, mentr la mia bibbia cattolica ne aveva 73, quando ho chiesto spiegazioni mi hanno risposto che la chiesa aveva inserito nella sua versione dei vangeli APOCRIFI...si dice cosi, mi sento presa abbastanza in giro, mi hanno anche detto che quei vangeli praticamente non sono riconosciuti come parola do DIO...qualcuno mi puo spiegare?GRAZIE! [SM=x570901] [SM=x570865] [SM=x570876]




Si, sono 73 se ... [SM=x570885] [SM=x570885] [SM=x570885] ti fai una bella bevuta e inizi a vedere un po' doppio. Ma, a mente fresca e sobria, ne conterai soltanto 66.

Agabo. [SM=x570892]


[Modificato da Agabo 22/04/2008 21:48]
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"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
23/04/2008 15:21
 
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per agabo
che fai mi prendi in giro?o no0n sai neanche tu la mia risposta?nella bibbia cei mi risultano 73 libri...magari bevi tu un po meno e A MENTE SOBRIA...riconta!ciao ciao [SM=x570885] [SM=g1543794]
23/04/2008 17:07
 
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Agabo non ti prende in giro, scherzava solo un pò.
In quanto sia protestanti che evangelici considerano la Bibbia composta di 66 libri.

Ciao
Nonna Pina
23/04/2008 21:41
 
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Re: per agabo
emili76, 23/04/2008 15.21:

che fai mi prendi in giro?o no0n sai neanche tu la mia risposta?nella bibbia cei mi risultano 73 libri...magari bevi tu un po meno e A MENTE SOBRIA...riconta!ciao ciao [SM=x570885] [SM=g1543794]



Ciao, Emili76,
ti assicuro che sono sobrio! [SM=x570885] Ma non mi è passata la voglia di scherzare. Però, una buona risposta, è vero, ti spetta. Eccola:

"Canone. In epoca cristiana la sacralità della Bibbia fu detta canonicità e l’elenco dei suoi libri «canone», dalla parola greca «kanon», canna, strumento lineare di misura del tempo antico. Da questo significato derivò quello di professione di fede e di norma codificata. Poiché i libri della Bibbia contengono la norma per la vita dei credenti, essi furono detti «canonici», cioè normativi per i credenti. Dal IV sec d.C. il termine «canone» passò ad indicare la lista dei libri ispirati.
Presso gli Ebrei, già prima del 11 sec a.C., si erano formati tre gruppi di libri sacri; il primo, «la legge», comprendeva i primi 5 libri ed era attribuito a Mosè. Oggi è conosciuto col nome di «Pentateuco». Il secondo gruppo conosciuto col nome di «I Profeti» raggruppava libri di indole storico-profetica (Giosuè, Giudici, Samuele, Re, Isaia, Geremia, Ezechiele e i 12 Profeti minori). Il terzo gruppo veniva chiamato «gli Scritti» ed era composto da libri di vario contenuto (Salmi, Proverbi, Giobbe, Cantico, Ruth, Lamentazioni, Ecclesiaste, Esther, Daniele, Esdra- Nehemia, Cronache). Attualmente questi 3 gruppi, fatta eccezione del primo, sono raccolti in ordine diverso.
La Mishnah (scritto ebraico redatto nel lI sec d.C.) presuppone l’esistenza di una raccolta fissa di libri e, siccome il suo materiale risale ben più indietro nel tempo, si può affermare che il canone dell’AT venne sostanzialmente fissato verso la fine del primo secolo o all’inizio del secondo. La lista comprendeva tutti i libri ritenuti sacri degli Ebrei, esclusi i deuterocanonici. Questa fissazione della lista di libri non era una novità, perché non faceva altro che confermare una tradizione ormai comune tra i rabbini precedenti. Anche lo scrittore giudaico Giuseppe Flavio nel suo libro Contro Apione, 8,38-40, ammette solo l’attuale canone ebraico escludendo i deuterocanonici. Che la Bibbia degli Apostoli non includesse questi libri, appare abbastanza chiaramente dalle 263 citazioni dell’AT ebraico nel NT che riguardano sempre i libri del canone ebraico senza riferirsi ai deuterocanonici; vi troviamo, è vero, delle allusioni, ma citazioni vere e proprie mai.
Esiste una lista di libri proveniente dalla versione greca della LXX? Bisogna dire che i diversi manoscritti da noi posseduti della LXX non presentano sempre gli stessi manoscritti, questo ci porta a dedurre che certi libri sono stati inclusi secondo l’uso liturgico che se ne faceva nelle singole chiese (il Codice Vaticano del IV sec non ha i libri dei Maccabei che si trovano invece parte nel Sinaitico e parte nell’Alessandrino). Se il contenuto della LXX resta così incerto, non possiamo certamente poggiarci su di esso per stabilire un ipotetico canone alessandrino. Bisognerebbe anche domandarsi come mai non siano stati accolti dalla Chiesa Cattolica altri scritti che pur si trovano nella LXX, come i Salmi di Salomone e i III e IV Esdra.
E’ un dato certo che nella liturgia si leggevano i libri canonici e deuterocanonici, ma anche altri libri detti pseudoepigrafia (scritti da autori che usavano i nomi di Mosè, Enoch, ecc...). Ma gli stessi scrittori ecclesiastici (Ippolito, Ireneo, Tertulliano, Cipriano, Clemente di Alessandria, ecc) che pur usavano i libri deuterocanonici, di fatto quando presentano la lista dei testi sacri ricordano solo l’elenco dei libri in uso presso gli Ebrei.
Gli evangeli accettano la lista dei libri contenuti nel canone ebraico (per l’AT), mentre i Cattolici, sulla base della decisione del Concilio di Trento, accettano anche altri libri detti appunto deuterocanonici (facenti parte cioè di un secondo canone). Un decreto di questo concilio afferma: «Se una persona... osasse non accogliere come sacri e canonici questi libri integralmente con tutte le loro parti, così come la Chiesa Cattolica ebbe l’abitudine di leggerli e come si trovano nell’antica edizione della Vulgata, sia scomunicato». (Conc. Trento, Sess. IV «Decreta de S. Scriptura», 8 aprile 1546; Denzinger 1504).
Possiamo quindi affermare quanto segue: “La Chiesa Cattolica che poggia sulla tradizione, non può documentare l’esistenza di una costante tradizione favorevole ai libri deuterocanonici” (F. Salvoni, Il romanzo della Bibbia, Milano, s.d., p. 105)."

Occhio al brano in grassetto, se non vuoi essere SCOMUNICATA!

Ciao, Agabo. [SM=x570890]

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24/04/2008 10:30
 
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In quanto sia protestanti che evangelici considerano la Bibbia composta di 66 libri.

Ciao
Nonna Pina

hehe... Nonna Pina, ma gli evangelici sono un ramo protestante, prima di Lutero non c'era nessuno! [SM=x570865]

Le Bibbie protestanti, oggi, si presentano così: per l'AT, nel protestantesimo europeo, ci son segni di posizioni più moderate di ritorno, rispetto ai primi Riformatori. Lutero raggruppava nella parte finale i deuterocanonici col titolo "Apocrifi" dicendo che erano utili e buoni a leggersi sebbene non applicati dalla lettura liturgica. Solo nel XIX i deuterocanonici, posti fino ad allora in appendice, sono stati espunti come in La Sacra Bibbia, riedita dalla "Società Biblica Britannica e Forestiera" con sede in Roma: sia nella traduzione di G. Diodati (1607), sia in quella rivista dal G.Luzzi (1931). Oggi le Bibbie protestanti mettono una bella prefazione e inseriscono i libri deuterocanonici dicendo che sono "esclusi dal canone degli Ebrei" (In questo senso The New English Bible [with Apochipha], Oxford-Cambridge 1970, vol. II, pp. V-VIII; La Bibbia, tradotta e commentata da G. Luzzi, vol X (Apocrifi dell'AT), Fides et Amor, Firenze 1930; TOB (Traduction oecuméque de la Bible), vol. I (Ancien Testament), Du Cerf, Paris 1975, pp. 1887 ss. (Les Livres Deutérocanoniques): trad. it. TOB (Traduzione ecumenica della Bibbia) - AT, vol. 2, LDC, Torino-Leumann 1979, pp. 693-697.

Per in NT, invece, nelle Bibbie protestanti di oggi, vi sono anche le cosiddette "lettere di paglia" come le definì Lutero (Giacomo, Giuda, Ebrei e Apocalisse) che voleva espuntare dall'elenco dei canonici (fu seguito da alcuni Rifomatori tedeschi, mentre altri riformatori non lo seguirono) e li mise, appunto, alla fine della sua traduzione dopo gli altri libri che considerava "i veri, sicuri e più importanti libri del NT". I luterani poi nel XVII ritornarono al canone tradizionale.

Ogni bene
Marcuccio

P.S.: scusatemi se non risponderò nei prossimi giorni ai post che verranno, ma sto partendo per una Mariapoli.

24/04/2008 10:49
 
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Marcuccio:P.S.: scusatemi se non risponderò nei prossimi giorni ai post che verranno, ma sto partendo per una Mariapoli.






sei dei focolari? sarebbe bello se al ritorno ci parlassi della tua esperienza (sempre che qualcuno non la prenda per un atto proselitistico)

buona esperienza






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Ezechiele



24/04/2008 10:59
 
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riguardo al canone, è lecito domandarsi:

Dio ha donato l'infallibilità alla "Grande Chiesa" nel riconoscere quali libri del NT fossero ispirati da Dio e quali no.

Non ha donato alla Chiesa l'infallibilità nel riconoscere il canone dell'AT.

Non ha donato alla Chiesa la Chiave d'interpretazione esatta della Bibbia, lasciandola al libero esame e provocando così la nascita di innumerevoli interpretazioni (compresi i tdg).

verrebbe da dire "che Dio pasticcione; NT si, AT no, retta lettura no"

mi domando se Dio abbia dato a Lutero e successori l'infallibilità nel riconoscere il retto canone dell'AT (66 libri)?

o forse nel caso del canone dell'AT, Dio ha lasciato agli uomini di poter scegliere ciò che è parola di Dio e ciò che non lo è?
senza, quindi, l'infallibilità che sta dietro al riconoscimento del NT.

o magari la Chiesa non aveva l'infallibilità neanche quando scelse il canone del NT, quindi anche quello possiamo scegliere se accettarlo o crearne uno nostro che risponda ai nostri bisogni!?

Boh, sono piuttosto confuso [SM=x570868]
[Modificato da predestinato74 24/04/2008 11:00]






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24/04/2008 14:58
 
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sono un po confusa ma...
ringrazio tutti voi per le interessantissime risposte che mi date, mi fanno molto riflettere e sopratutto conosco tante cose nuove GRAZIE!
P.S.grazie agabo [SM=x570865] [SM=g1537159]
24/04/2008 22:35
 
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Forse sarebbe il caso che chi non ha una formazione antichistica la piantasse di annaspare nei mari della storia, mettendo insieme nomi e date nell’ ignoranza e non lettura delle fonti antiche da cui dovrebbero essere ricavate, rischiando di macchiarsi di pressapochismo.

“Presso gli Ebrei, già prima del 11 sec a.C., si erano formati tre gruppi di libri sacri;”

Con simili sparate ti metti al di fuori da qualunque discussione accademica. Credo che il tuo interlocutore volesse delle risposte scientifiche, e non delle barzellette, come il sostenere seriamente che esistessero libri della Bibbia a queste date.

“La Mishnah (scritto ebraico redatto nel lI sec d.C.) presuppone l’esistenza di una raccolta fissa di libri e, siccome il suo materiale risale ben più indietro nel tempo, si può affermare che il canone dell’AT venne sostanzialmente fissato verso la fine del primo secolo o all’inizio del secondo.”

La Mishna presuppone l’esatto contrario, visto che è essa stessa a documentare le dispute sulla canonicità dei libri (Mishna, Yadaim, 3,5)
Inoltre come si fa a fare un’affermare così generica come “siccome il suo materiale risale ben più indietro nel tempo”, quando invece è arcinoto che ci sono materiale sia pre sia post cristiani, e dunque bisogna sempre specificare di cosa si sta parlando?

“Anche lo scrittore giudaico Giuseppe Flavio nel suo libro Contro Apione, 8,38-40, ammette solo l’attuale canone ebraico escludendo i deuterocanonici.”

Questa è una testimonianza post cristiana, e soprattutto è per l’appunto il parere di un fariseo di fine I secolo, cioè la corrente che poi è diventata vincente sotto il profilo del canone da inizio II secolo in poi, nulla di sconvolgente dunque. Il problema, che nella banalità sconfinata dell’articolo citato non traspare, è che “il giudaismo” non esiste. Nell’epoca del II tempio si parla per l’appunto di “giudaismi”, e il fariseismo è uno dei molti. Il “canone” farisaico, sebbene ci saranno ancora delle dispute su libri come Qoelet e Cantico fino al II secolo, è per l’appunto quello che attualmente troviamo nella Bibbia ebraica, ma questo non ci dice nulla su cosa fosse il canone per “gli ebrei”, o su cosa fosse il canone per Gesù, visto che non era farisei. Gli esseni avevano un canone con molti testi da noi oggi considerati apocrifi, i Sadducei invece ritenevano canonico il solo Pentateuco, ecc.
Non ha dunque nessuna rilevanza riportare il parere di un fariseo, perché questo non ci dice automaticamente cosa pensasse Cristo, non essendo egli farisei, ma soprattutto non ce lo dice perché Flavio rappresenta la corrente farisaica vincente, ma non l’unica. In quello che viene solitamente definito “Concilio di Jamnia”, in realtà una discussione di cui ci è difficile definire i contorni, s’è appunto discussa in seno al fariseismo stesso la canonicità di alcuni testi come Ester, Cantico dei Cantici, Qoelet e Siracide ancora ad inizio II secolo, arrivando poi alla decisione definitiva dell’attuale AT a 39. Il problema ovviamente è perché mai per me che sono cristiano dovrebbe essere vincolante in fatto di cosa è canonico una scelta di libri operata da un sinodo di farisei ad inizio II secolo.
In sintesi: non si vede perché il parere di un singolo gruppo, cioè i farisei, debba voler dire che il canone era chiusa per tutto il giudaismo, o tanto più che era chiuso per la Chiesa cristiana. Possiamo affermare che il canone per i farisei si stabilizza a inizio II secolo, col Talmud (Baba batra 14b); ma la mia domanda è sulla base di che cosa io, che sono cristiano e non giudeo-fariseo, dovrei approvare un canone farisaico-talmudico.
C’è da dire poi che la testimonianza di Flavio è di pura fantasia quanto a storia del canone, e questo lo sa qualunque filologo semitista.
Giuseppe parla di chiusura del canone già nel periodo di Esdra, e come è noto non ci crede nessuno, né filologi protestanti né cattolici (che insegnino in un’università laica ed europea ovviamente, cosa combinino nelle università battiste o metodiste della Bible Belt nel profondo Sud degli USA non è argomento di discussione per persone serie, naturalmente. Rimando i protestanti italiani all’introduzione all’AT fatta dal valdese Soggin per la liquidazione della favola del canone esdrino e della testimonianza di Flavio).
Nessuno crede a questo canone esdrino perché neppure erano ancora stati scritti tutti i libri che elenca. Nel mondo antico infatti è raro che uno storico abbia una precisa coscienza del proprio passato (e come avrebbe potuto del resto?), molto spesso ne sappiamo di più noi grazie a scienze che a quel tempo si sognavano, come l’archeologia o la lessicologia comparativa, quella scienza per cui ad esempio sappiamo che un testo zeppo di parole persiane come l’Ecclesiaste, o greche come in altri testi, non può essere della data in cui l’autore fintamente si colloca . Credere a quel brano, cioè alla chiusura del canone con Esdra, vorrebbe dire che il Qoelet l’ha scritto Salomone, che Daniele è opera di Daniele, e amenità simili. Per non parlare del fatto che il nostro attribuisce a Mosè la Thorà, cosa che oggi credono solo i TdG, insieme a qualche setta americana.
Flavio pecifica che sono canonici quei libri inseriti prima di Esdra, sotto il regno di Artaserse (465-424). Questo perché si basava sulla leggenda di IV Esdra 14,44, che lasciava intendere che Esdra avesse chiuso il canone. Ma se questo fosse corretto, andrebbero esclusi dal canone Cronache, Esdra, Neemia e Qoelet, Daniele, tutti scritti successivamente alla data indicata


““Che la Bibbia degli Apostoli non includesse questi libri,”

Ma secondo l’autore di questo articolo gli apostoli avevano una Bibbia?

“appare abbastanza chiaramente dalle 263 citazioni dell’AT ebraico nel NT che riguardano sempre i libri del canone ebraico senza riferirsi ai deuterocanonici”

Né la citazione di un libro né la non citazione nel NT sono criteri di canonicità. Se infatti la non citazione è un criterio per escludere allora non solo canonici neppure Esdra, Neemia, Ester, Cantico dei Cantici ed Ecclesiaste , se invece sono canonici i libri citati allora è canonico pure il libro di Enoch citato in Giuda 14.

“Gli evangeli accettano la lista dei libri contenuti nel canone ebraico (per l’AT), mentre i Cattolici, sulla base della decisione del Concilio di Trento”

Precisazione ridicola, il Concilio di Trento è solo il decreto dogmatico sul canone, una pronunciamento dovuto al rigetto operato da Lutero dei deuterocanonici dell’AT e di ben due libri del NT, che richiese un intervento dogmatico per RIBADIRE il canone. La lista di libri c’era già, tale quale a quella di oggi, prima di Trento. Basti vedere il Concilio di Firenze, qualora se ne voglia uno ecumenico, o già da quarto secolo quelli di Ippona e Cartagine. Questo a livello “canonico” ovviamente, ma la scrittura di una legge non coincide con l’esistenza della legge stessa, perché la Chiesa è stata governata dallo ius e non dalla lex per secoli. Per documentare la canonicità dei deuterocanonici della Chiesa antica ci si rivolgerà ovviamente alla patristica, per indicare che proprio in quegli anni in cui si creava il Nuovo Testamento si dibatteva anche dell’Antico, e che la Chiesa che ha creato l’uno ha creato nel medesimo periodo l’altro, e non si vede proprio con che criterio in un caso dovrebbe essere stata infallibile mentre nell’altro no, visto che come s’è già visto un canone farisaico di fine I secolo non ha alcuna implicazione teologica per un cristiano.

“Possiamo quindi affermare quanto segue: “La Chiesa Cattolica che poggia sulla tradizione, non può documentare l’esistenza di una costante tradizione favorevole ai libri deuterocanonici””

Sotto questo punto di vista nella storia della Chiesa non si può documentare la costanza di assolutamente nulla, per la banalissima ragione che ci sono stati eretici più o meno eterodossi su qualunque dottrina ed in qualunque periodo. Ma questo non significa che costoro non stessero a margine di una Chiesa che invece credeva tutt’altro. Se dunque si vuol dire che in varie epoche si può trovare gente che rigettava i deuterocanonici allora questo è vero, ma è falso dire quell’epoca non credeva alla canonicità di tali testi. L’ininterrotta continuità si può documentare eccome. Sarebbe come dire che nel medioevo e nel rinascimento non è attestata una continuità nella credenza del dogma trinitario in seno alla Chiesa perché ogni tanto è saltato fuori qualche eretico che negava questo o quell’aspetto del dogma. Ma l’esistenza di antitrinitari come ad esempio Serveto, provano forse che la Chiesa nel frattempo non credeva alla Trinità? Sarebbe demenziale sostenerlo, e infatti l’osservazione di Salvoni è demenziale.

“isogna dire che i diversi manoscritti da noi posseduti della LXX non presentano sempre gli stessi manoscritti”

Altro clamoroso boomerang, perché questo si può dire anche del NT. Siamo letteralmente pieni di manoscritti che presentano il NT mutilato di diversi libri, cosa ne dovremmo evincere? La distruzione della tua idea sulla fissità del canone del NT?
Inoltre, come già detto, il NT esattamente come l’AT sono una creazione ecclesiastica che va dal II al IV secolo, ed esattamente come le oscillazioni del NT in questo periodo non ti fanno problemi sulla canonicità del NT che accogli nella forma che ha assunto nel IV secolo, non si vede perché tu debba riservare un trattamento diverso all’identico work in progress che ha portato alla formazione dell’AT, condotto dalla medesima Chiesa e nel medesimo periodo. La tua scelta di cosa è canonico e cosa no, la tua possibilità di fondare il canone di ciò che credi, si basa sul nulla. Come dice Agostino, con grande scandalo dei protestanti ma ben incarnando la mentalità antica “non crederei all’autorità dei Vangeli se non me li garantisse la Chiesa”. E questo Lutero l’aveva capito bene, infatti fatta fuori l’autorità della Chiesa non c’era più nulla che garantisse il canone che aveva in mano, e infatti poté espungere testi come Giacomo (che infatti è un deuterocanonico del NT, insieme ad Ebrei è uno degli ultimi ad essere entrato nel canone, sono a metà del IV secolo).
In sintesi: nessun libro dell’antichità, che sia il De Bello Gallico di Giulio Cesare o un’opera di Tacito, ha quasi mai l’opera completa in un codice. Quello che fanno i filologi è appunto mettere insieme i vari codici per ricostruire i libri. La LXX ha questo problema esattamente come il Nuovo Testamento, siamo piedi di codici che hanno un solo libro, tre libri, ecc. fino ad arrivare a tutti. Abbiamo le prime raccolte complete del Nuovo Testamento tra IV e V secolo

“Bisognerebbe anche domandarsi come mai non siano stati accolti dalla Chiesa Cattolica altri scritti che pur si trovano nella LXX, come i Salmi di Salomone e i III e IV Esdra.”

Tipici del giudaismo alessandrino ma decisamente poco popolari tra i Padri della Chiesa, non fanno parte della Traditio.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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