berescitte, 21/04/2008 6.01:
Per mancagraziella che dice...
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Per P. Francesco che dice…
>Ricordo una pubblicazione di tanti anni fa, forse "E' questa vita tutto quello che c'è?", in cui i TDG sostenevano (con tanto di disegnino) che lo spirito sta all'uomo come l'energia elettrica sta ad un elettrodomestico. Alla morte esso "spirito" ... "torna a DIO" ma in modo del tutto impersonale, in quanto, appunto come l'energia elettrica "anima" (fa funzionare) la lavatrice senza assumere alcuna qualità di questa, così lo spirito resterebbe del tutto separato dalla psiche umana e dai suoi contenuti e animerebbe (farebbe funzionare in modo vitale) soltanto il corpo. La differenza fra anima e spirito sarebbe che l'anima (essere umano) muore in quanto muore il corpo, mentre lo spirito continua ad esistere come l'energia continua ad esistere nella rete di distribuzione dell'energia elettrica (di cui Dio sarebbe l'Eterna Centrale).
R- Ma per afferrare con precisione il pensiero geovista che dice e disdice non basta basarsi su una sola pubblicazione. Perciò io, che macino da vent’anni testi geovisti, dico che non è esattamente così. Lo spirito umano (o forza/energia vitale) non continua ad esistere da nessuna parte. Svanisce nel nulla. Il suo “tornare a Dio” non comporta che lo spirito umano, concepito come una entità, va da qualche parte diversa da dove era quando animava l’uomo. A Geova “torna” solo “la speranza del defunto di essere risuscitato”. E questa speranza non è lo spirito, ma solo un desiderio dell’uomo. L’asserzione secondo cui “lo spirito torna a Dio che l’ha dato” è metaforica.
Le due cose non sono in contraddizione (nella dialettica geovista che è capace di conciliare qualsiasi opposto....altro che Hegel). Questa esistenza "impersonale" dello spirito, in effetti e a ben guardare, in quanto non assume alcuna qualità della persona che dal medesimo era stato animato (come la lavatrice dall'energia elettrica), continua ad esistere in Dio senza più alcun rapporto con il defunto, di cui però Geova conserva la memoria perfetta (atomo per atomo), che Gli consentirà di ri-crearlo al momento stabilito (la "resurrezione"), se lo Egli stesso lo riterrà (e su questo punto TDG e "Studenti Biblici", antichi e moderni, dissentono profondamente). Dunque se per persistenza vitale dello spirito dopo la morte si sottindente che questi è corrispondente al permanere della personalità e dell'intelligenza del defunto, è corretto affermare che per i Geovisti lo spirito non sopravvive e non torna a Dio.
Shalom
[Modificato da PFrancesco 22/04/2008 23:54]
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"Fiume inesauribile della grazia, Spirito Santo, Tu che rimetti i peccati, ricevi la nostra preghiera per il mondo, per i credenti e gli increduli, come per i figli della rivolta: e conducili tutti nel regno eterno della Santa Trinità. Che sia vinto da Te l'ultimo nemico, la morte, e che il mondo, rinascendo attraverso il fuoco purificatore, canti il cantico nuovo dell'immortalità: Alleluya!"