Per mancagraziella che dice...
>Caro Bery, prima di tutto ti ringrazio per avermi risposto ed avermi chiarito il concetto di" anima" per i tdg. La mia non è "confusione", ma voglia di chiarezza, di capire.Ma la Bibbia riguardo all'anima è abbastanza chiara , e distingue corpo e anima
R- Sono spiacente ma non è così semplice. Primo quando si dice “la Bibbia” si fa un errore perché la si tratta come un’unica opera di un unico autore. Ma la verità è che la Bibbia è tale solo dal punto di vista religioso. E il discorso sull’anima è religioso solo trasversalmente. Primieramente è “antropologico”. E in quanto antropologico è concezione umana (per la precisione filosofica). E da questo punto di vista la Bibbia non è unitaria. Ha un pensiero che si evolve da una autore all’altro secondo la scienza degli agiografi del tempo.
Secondo, stando alla esegesi critica più condivisa, non si può dire che la Bibbia “è abbastanza chiara e distingue corpo e anima ”. Il concetto di psyché (in greco) e di nèphesh (ebraico) non corrispondono esattamente al concetto di “anima” che usiamo oggi. Sono in qualche modo comprensivi del corpo, proprio come dicono i TG! Così come, all’opposto, il concetto di “carne” sarx (greco) e basàr (ebraico) non corrispondono solo al corpo ma si riferiscono a tutto l’uomo dal punto di vista orizzontale, terrestre. Il difetto del geovismo non sta nel precisare questa differenza con la nostra cultura ma nel pretendere che noi accogliamo la concezione ebraica di “nèphesh e psyché” (anima è già una traduzione e sbagliata!) come se fosse un insegnamento antropologico che proviene da Dio, mentre si tratta solo della trasmissione della concezione ebraica del tempo.
Per P. Francesco che dice…
>Ricordo una pubblicazione di tanti anni fa, forse "E' questa vita tutto quello che c'è?", in cui i TDG sostenevano (con tanto di disegnino) che lo spirito sta all'uomo come l'energia elettrica sta ad un elettrodomestico. Alla morte esso "spirito" ... "torna a DIO" ma in modo del tutto impersonale, in quanto, appunto come l'energia elettrica "anima" (fa funzionare) la lavatrice senza assumere alcuna qualità di questa, così lo spirito resterebbe del tutto separato dalla psiche umana e dai suoi contenuti e animerebbe (farebbe funzionare in modo vitale) soltanto il corpo. La differenza fra anima e spirito sarebbe che l'anima (essere umano) muore in quanto muore il corpo,
mentre lo spirito continua ad esistere come l'energia continua ad esistere nella rete di distribuzione dell'energia elettrica (di cui Dio sarebbe l'Eterna Centrale).
R- Ma per afferrare con precisione il pensiero geovista che dice e disdice non basta basarsi su una sola pubblicazione. Perciò io, che macino da vent’anni testi geovisti, dico che non è esattamente così. Lo spirito umano (o forza/energia vitale) non continua ad esistere da nessuna parte. Svanisce nel nulla. Il suo “tornare a Dio” non comporta che lo spirito umano, concepito come una entità, va da qualche parte diversa da dove era quando animava l’uomo. A Geova “torna” solo “la speranza del defunto di essere risuscitato”. E questa speranza non è lo spirito, ma solo un desiderio dell’uomo. L’asserzione secondo cui “lo spirito torna a Dio che l’ha dato” è metaforica.
----------------------
est modus in rebus