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Si viene veramente disassociati se si va a votare?

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2008 15:30
13/04/2008 09:58
 
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Questa domanda me la pongo oggi non tanto perchè la risposta condizioni ciò che farò oggi, ma perchè mi interessa sapere se realmente disassociano un tdg che va a votare.

Io sono inattivo ma tdg a tutti gli effetti.
Se vengo visto da 2 tdg recarmi alle urne...posso veramente subire un comitato? Se si, lo stato cosa aspetta ad intervenire in questa azione illegale?

ciao
gandhi
13/04/2008 10:03
 
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Ciao,io non ho mai capito questa cosa,adesso dicono che è una questione di coscienza,però credo che un comitato non te lo levi nessuno.Questa è la libertà in cui vivono i tdg!! [SM=x570867] [SM=x570867]
13/04/2008 10:07
 
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re Gandhi
Caro Gandhi lo Stato non interviene per il semplice fatto che il voto non è un "obbligo" ma è un diritto ! Grazia [SM=x570865]
13/04/2008 10:16
 
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Fino a qualche anno fa questo dubbio non esisteva.
Anche chi solo si "recava alle urne" non essendovi obbligato dalla legge (come avviene in certi paesi), anche se non votava e/o annullava la scheda, se fosse stato visto da qualche TdG correva il rischio di essere convocato dinanzi ad un comitato giudiziario e di subire delle sanzioni.

Adesso pare che il solo "recarsi alle urne" non venga più considerata questione da comitato.

Eco cosa si legge nel sito:

«Con la Torre di Guardia del 1/11/1999 è cambiata unicamente la posizione nei confronti del "recarsi alle urne": il bizantinismo geovista fa una netta distinzione tra il recarsi alle urne e l'esprimere concretamente - con il voto - il "parere formale". Negli anni '50 e '60 c'era l'abitudine - non sancita ufficialmente in alcun documento - di mostrare, dopo le elezioni, all'anziano la tessera elettorale intatta (cioè completa del tagliando che viene rimosso all'atto dell'ingresso al seggio) per dar prova del rispetto del "principio della neutralità cristiana"; ci sono TdG che hanno conservato per anni tutte le intatte tessere elettorali per "dimostrare" di aver esercitato "lealtà alla teocrazia", non essendosi recati alle urne in occasione di elezioni amministrative, politiche e consultazioni referendarie!
Pertanto, dal 1999 i vertici geovisti hanno scelto la strada della condotta ambigua, condannata in precedenza, perché più organica alla "politica" attuale, tesa all'ottenimento dell'intesa ex art. 8 Cost. e conseguente erogazione dell'8°/oo! Il recarsi alle urne rende il TdG simile ad un cittadino "normale", stornando l'attenzione delle Autorità di governo dal vero problema: il veto dell'esercizio del diritto di voto, costituzionalmente garantito e posto alla base di ogni moderna democrazia. Il Corpo Direttivo dell'organizzazione fa credere ai governi che i TdG siano liberi di votare per il fatto che vanno liberamente ai seggi! Con ciò vorrebbero far passare sotto silenzio il veto all'esercizio del voto, imposto attraverso l'operato dei famigerati comitati giudiziari. Infatti, resta ancora valida la direttiva diramata dalla Società con la Torre di Guardia del 1/11/1964, par. 20, pag. 660, dove si insegnava: «I testimoni di Geova ..., comunque, se vanno alle urne e annullano in qualche modo la scheda, cancellandola o scrivendo ad esempio su di essa le parole 'Sono per il regno di Dio'. In questo modo egli dice a favore di che cosa è. Facendo questo la loro scheda sarà annullata; non conterà nell'elezione di un uomo. Hanno osservato la legge e sono andati alle urne e probabilmente hanno evitato la punizione». All'epoca tali istruzioni valevano nei Paesi in cui "la legge rende obbligatorio per i cittadini l'andare alle urne"; oggi il CD le ha estese a tutte le Nazioni!» ( tratto da www.infotdgeova.it/votare.php ).

Achille
13/04/2008 10:21
 
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Re:
.gandhi., 13/04/2008 9.58:

Io sono inattivo ma tdg a tutti gli effetti.
Se vengo visto da 2 tdg recarmi alle urne...
posso veramente subire un comitato?



se non erro i TdG prendono atto che tu votando sei tu uscito dalla loro organizzazione. Ossia non sono loro che ti hanno espulso, ma sei tu che votando o facendo il servizio militare sei uscito dalla loro organizzazione.



Se si, lo stato cosa aspetta ad intervenire in questa azione illegale?



se è illegale fai una denuncia o un esposto.


ciao,
Mauro
[Modificato da Mauro di Arcisate 13/04/2008 10:21]
13/04/2008 10:27
 
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Re:
Achille Lorenzi, 13/04/2008 10.16:

All'epoca tali istruzioni valevano nei Paesi in cui "la legge rende obbligatorio per i cittadini l'andare alle urne



formalmente mi pare che in Italia ci sia l'obbligo del voto, diritto-dovere. Tranne, per alcuni, nei referendum abrogativi, dove conta il quorum.

il dovere di votare c'e' anche se mi pare che nella pratica nessun comune ti chiama per chiederti i motivi per cui non hai votato (assenza dal comune di residenza con una distanza superiore a tot chilometri, malattia ecc. ecc.).



ciao,
Mauro
[Modificato da Mauro di Arcisate 13/04/2008 10:32]
13/04/2008 10:28
 
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re
Signor Achille posso dire con certezza che ai tdg anche se in apparenza dimostrano il contrario ,non vanno mai a votare!E non è una libera decisione come fanno credere ma è il solito ricatto morale !
Mia figlia prima che diventasse tdg è sempre andata a votare,come mai ? Lo Stato questo deve chiedersi?Del resto fanno fede le tessere elettorali!Grazia [SM=x570865]
13/04/2008 10:32
 
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re Mauro di Arcisate
Scusa la mia ignoranza ma dove sta scritto nella Costituzione italiana che sono obbligato ad andare a votare?
13/04/2008 10:34
 
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Re: re
mancagraziella, 13/04/2008 10.28:

Signor Achille posso dire con certezza che ai tdg anche se in apparenza dimostrano il contrario ,non vanno mai a votare!




secondo me c'e' qualcuno che lo fa,
lo fa, con l'accordo dell'organizzazione, per tutelare la stessa organizzazione nel caso di un'inchiesta dello stato su larga scala.


Mauro che ironizza [SM=x570867]



[Modificato da Mauro di Arcisate 13/04/2008 10:35]
13/04/2008 10:47
 
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Mauro di Arcisate ha scritto:

formalmente mi pare che in Italia ci sia l'obbligo del voto, diritto-dovere. Tranne, per alcuni, nei referendum abrogativi, dove conta il quorum.

il dovere di votare c'e' anche se mi pare che nella pratica nessun comune ti chiama per chiederti i motivi per cui non hai votato (assenza dal comune di residenza con una distanza superiore a tot chilometri, malattia ecc. ecc.).

Il paragrafo completo da cui viene tratta la frase citata dice:

«Per i cristiani maturi, la questione di quale atteggiamento assumere riguardo alle elezioni politiche non presenta alcun problema. Nei paesi totalitari spesse volte le persone sono obbligate dalla legge a recarsi alle urne e talvolta sono anche prelevate da casa e condotte alle urne. Anche in certe democrazie la legge rende obbligatorio per i cittadini l'andare alle urne. I testimoni di Geova non prendono parte alla politica di nessun paese. Non sono parte del mondo (Giov. 17:14) Perciò non prendono parte alle votazioni durante le elezioni. Essi non compromettono la loro neutralità cristiana in questioni di politica, comunque, se vanno alle urne e annullano in qualche modo la scheda, cancellandola o scrivendo su di essa le parole "Sono per il regno di Dio". In questo modo egli dice a favore di che cosa è. Facendo questo la loro scheda sarà annullata; non conterà nell'elezione di un uomo. Hanno osservato la legge e sono andati alle urne e probabilmente hanno evitato la punizione. Ricordate il consiglio di Gesù: "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; perciò mostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe". (Matt. 10:16) Chi agisce così non dev'essere condannato».

In altre parole dicevano: se un TdG, evitando anche solo di "recarsi alle urne", subisce delle conseguenze, tipo persecuzioni, arresti, multe, ecc, ebbene, allora in questi paesi totalitari dove esistono tali obblighi/pressioni, il TdG può "recarsi alle urne", annullando però il voto.

Dal 1999 tale concessione è stata estesa a tutti i paesi, anche dove non esistono obblighi e punizioni per chi non si "reca alle urne".

Achille
13/04/2008 11:00
 
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mancagraziella, 13/04/2008 10.32:

Scusa la mia ignoranza ma dove sta scritto nella Costituzione italiana che sono obbligato ad andare a votare?

Non esiste l'obbligo ma solo il "dovere", e non sono previste sanzioni, in Italia, per chi non esercita questo suo dovere di cittatido.
Vedi www.pbmstoria.it/dizionari/dizcittadino/lemmi/166.htm

Saluti
Achille

13/04/2008 14:46
 
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Pensate a cosa farebbero a un fratello che dice apertamente in sala del regno che ha votato per tizio o caio !
Oppure se ne parlasse apertamente con il compagno che lo accompagna a predicare che ha votato quel politico perchè gli sembrava migliore dell'altro!
Oppure se ne parla con chiunque altro!

la Watch Tower Bible and Tract Society furbamente non mette nulla di scritto circa le sanzioni da affliggere a chi và ha votare per non essere essa stessa messa al bando come una religione che viola i diritti umani e costituzionali fondamentali



Isaia 29:13...‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me.  Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano dottrine e comandi di uomini’”...



13/04/2008 15:07
 
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Però cè la prova del nove! Negli uffici elettorali facendo una ricerca approfondita si può risalire facilmente a quanti tdg hanno votato e quanti no.Secondo voi con quale percentuale avranno votato i tdg nelle passate elezioni?Penso che queste prove valgono di più di mille parole.Grazia [SM=x570865]
13/04/2008 15:30
 
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Re:

una volta si rischiava di macchiare il certificato di buona condotta, ora non piu'

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Se non si vota
L'articolo 48 della Costituzione stabilisce che il voto è libero e che il suo esercizio è un "dovere civico". Un tempo l'astensione veniva sanzionata inserendo la menzione "non ha votato" nel certificato di buona condotta. Dal 1993 la disposizione che conteneva tale misura è stata però abrogata e questo dovere, pur costituzionalmente sancito, è oggi privo di qualsiasi sanzione
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