Testimoni di Geova, elettori fantasma nel paese dei clan

Testimoni di Geova, elettori fantasma nel paese dei clan

Dove la regola è stata infranta in almeno un’occasione: al ballottaggio per l’elezione del sindaco, il 10 giugno del 2007. Quel giorno disertarono la sala del Regno e contribuirono a far lievitare l’affluenza alle urne, che superò quella del primo turno. Votarono in cinquanta, un quarto della comunità casalese, o almeno così dicono gli elenchi. Ma loro, i diretti interessati, smentiscono. Certificato elettorale alla mano, ancora vergine, stanno sfilando negli uffici della Dia di Napoli per dimostrare che mai hanno tradito la loro fede e che qualcuno, quindi, usò il loro nome per scegliere tra Cipriano Cristiano - poi uscito vincitore - e Sebastiano Ferraro, i due candidati approdati al secondo turno delle comunali.

Le convocazioni stanno arrivando in queste ore, a gruppi di dieci. Sono testi in un procedimento ancora in fase embrionale, nato da alcuni esposti anonimi arrivati in prefettura, a Caserta, all’indomani dello spoglio e da quell’ufficio girati alla Dda. Un’indagine conoscitiva, con l’obiettivo di verificare se davvero quella domenica qualcuno truccò i risultati, se i brogli denunciati durante e dopo il voto effettivamente ci furono, se ancora una volta la camorra - come dicono gli anonimi - garantì pacchetti di preferenze saccheggiando tra gli elettori-fantasma: testimoni di Geova, immigrati con diritto al voto amministrativo, emigrati che in paese non si vedono da decenni. I primi accertamenti sembrerebbero dimostrare il contenuto delle denunce. Condizionale tassativo, suggeriscono negli uffici della Dia, perché non va dimenticato che il testimone di Geova che contravviene al comandamento dell’astensione elettorale, specie se con incarichi di vertice nella comunità religiosa, va incontro a sanzioni, dalla rimozione dall’incarico all’ostracismo.

Più complesso sarà contattare e convocare gli immigrati, molti dei quali all’oscuro della possibilità di partecipare al voto amministrativo ma non tutti effettivamente domiciliati a Casal di Principe. L’inchiesta comunque va avanti, anche perché l’esposto non dice nulla che non sia stato già detto in passato: chiacchiericcio post-elettorale ma anche dichiarazioni di collaboratori di giustizia che del falso voto dei testimoni di Geova avevano parlato anni fa. Per esempio, Franco Di Bona, che aveva raccontato come, nel 1995, fu boicottata l’elezione di Renato Natale - primo sindaco dopo il commissariamento antimafia - alla Regione e di Pasquale Corvino al Comune, citando casi simili e specificando che l’apporto percentuale può anche essere significativo, visto che nell’agro aversano esiste una delle più forti comunità della Campania, se non d’Italia, con alcune migliaia di aderenti. Uno dei quali, Angelo Riccardo, vittima innocente di una faida di camorra: fu ammazzato una domenica di luglio, nel 1991, a San Cipriano d’Aversa. Stava andando alla sala del Regno, si trovò al centro di una sparatoria e fu colpito da un proiettile vagante. Per la cronaca, il disimpegno civico dei testimoni di Geova ha fatto sì che mai la famiglia Riccardo partecipasse attivamente al processo per l’omicidio o alle iniziative anticamorra. Per non inchinarsi, come dicono loro, a un’autorità diversa da quella divina, all’«immagine eretta da Nabucodonosor». Rosaria Capacchione

Fonte: www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080314&ediz=NAZIONALE&npag=14&file=G...

non faccio fatica a credere che davvero i TdG non siano andati a votare e ci sia stato un broglio. A meno che qualcuno non abbia "esortato" i TdG a votare comunque.... L'unica cosa che mi meraviglia un po' è che loro conservino ancora i loro certificati elettorali immacolati.... avrei giurato che i TdG si perdono questi certificati o li gettano via, sapendo di non poterli mai usare....

Aramis ha scritto ...

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L'unica cosa che mi meraviglia un po' è che loro conservino ancora i loro certificati elettorali immacolati.... avrei giurato che i TdG si perdono questi certificati o li gettano via, sapendo di non poterli mai usare....

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Sono stato un fedele Testimone per più di 50 anni.
Non ho MAI conservato nessun certificato elettorale.

Non arrivo a capire il Testimone che se lo conserva.
Che poi lo faccia uno, perché vuole farne la collezione lo capirei, ma quando tutta una congregazione o quasi pretende di averlo fatto, la cosa diventa alquanto sospetta.

Che ci sia una nuova regola che non conosco che richiede che i Testimoni conservino la loro scheda come evidenza del fatto che non votano e che possono esibire agli anziani locali?

Quoto Cerebrale.

Anche a me avevano detto di cestinarlo..

Mi sa che è tutta opera della "luce progressiva"..

Cerebrale ha scritto:

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Sono stato un fedele Testimone per più di 50 anni.
Non ho MAI conservato nessun certificato elettorale.

Non arrivo a capire il Testimone che se lo conserva.
Che poi lo faccia uno, perché vuole farne la collezione lo capirei, ma quando tutta una congregazione o quasi pretende di averlo fatto, la cosa diventa alquanto sospetta.

Che ci sia una nuova regola che non conosco che richiede che i Testimoni conservino la loro scheda come evidenza del fatto che non votano e che possono esibire agli anziani locali?

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Può darsi che questo venga richiesto in alcuni casi ed in alcune congregazioni.
Questa, per esempio, è la copia di un certificato elettorale che era stato conservato da un anziano (ora ex) per dimostrare che i "fratelli" della sua congregazione non avevano votato:



Ciao
Achille

Carissimi,
Personalmente non avevo mai buttato tali certificati (comunque andato persi nel corso del tempo). Un po' perche' a Genova si tende a non buttarre via niente e poi potrebbe sempre avere una certo valore civil-amministrativo: sono un buon cittadino con diritto di voto (esercitato o no).

Per ultimo, con tutta "la nuova luce" che la WTS nel corso del tempo ha distribuito non si sa mai ...

Una "par condicio" a tutti, vostro
Matisse

Casal di Principe: La Dia convoca i testimoni di Geova

Scritto da Raffaele Sardo da la Repubblica Napoli, 15-03-2008 07:58

«Il responsabile dell´ufficio elettorale mi ha assicurato che mai come nelle elezioni amministrative del giugno scorso i controlli sono stati efficaci e preventivi». Il sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano (Fi), è tranquillo e non lascia trasparire dubbi sui presunti brogli elettorali su cui sta indagando la Direzione investigativa antimafia. La verifica della Dia è tesa ad accertare che cosa accadde il 10 giugno dello scorso anno.

il 10 giugno 2007 si votò per scegliere tra i due candidati a sindaco, Sebastiano Ferraro dell´Udeur e Cipriano Cristiano di Forza Italia. E sembra che qualcuno abbia utilizzato in modo illecito interi pacchetti di tessere elettorali per avvantaggiare uno dei candidati. In particolare sarebbero state utilizzate le tessere elettorali dei testimoni di Geova, che notoriamente non esercitano il diritto di voto per motivi religiosi. Quel giorno risulta che ne sarebbero andati a votare una cinquantina sui circa duecento presenti a Casal di Principe. E la percentuale dei votanti rispetto al primo turno (86 per cento), rimase molto alta (73,6 per cento).
L´indagine è partita da una serie di ricorsi anonimi inviati a varie autorità in cui si denunciava oltre all´anomala presenza al voto dei testimoni di Geova, anche l´utilizzo improprio di tessere elettorali di emigrati locali che non erano venuti a votare e anche le tessere elettorali degli immigrati di quei paesi che recentemente sono entrati nella comunità europea e che avevano già diritto al voto amministrativo se residenti a Casal di Principe. «In verità - dice ancora il primo cittadino Cipriano Cristiano - di questi brogli si è sempre sentito parlare in occasione di tutte le elezioni amministrative. Ma non ci sono prove che qualcuno abbia effettivamente adottato sistemi illeciti per acquisire consensi. E poi c´è da dire che la campagna elettorale, anche se molto tesa, è stata estremamente corretta. Al Comune, peraltro, c´erano i commissari prefettizi. E mi risulta che la dottoressa Savina Macchiarella sia stata sempre lei in prima persona a gestire tutta la fase elettorale».
A gruppi di dieci alla volta, intanto, i testimoni di Geova sono stati convocati negli uffici della Dia e alcuni di essi avrebbero confermato che il 10 giugno non sarebbero andati a votare. Ieri nella "Sala del regno" alla periferia della città, nei pressi di piazza Villa, era tutto sbarrato. Al citofono non rispondeva nessuno. I testimoni di Geova hanno avuto l´ordine di non parlare con i giornalisti. Ma più avanti, in piazza Villa, qualcuno interviene: «Sì ho sentito anch´io di questa cosa - dice un anziano davanti alle scale della chiesa dello Spirito Santo - e fanno bene a indagare». Un altro aggiunge: «Qui non ci si deve meravigliare più di niente. Sono d´accordo anch´io che bisogna andare fino in fondo a questa vicenda».
«Non è la prima volta che a Casal di Principe si registra una percentuale altissima di votanti - afferma Lorenzo Diana, ex senatore - anni fa ci furono percentuali di votanti intorno al 95 per cento. Un altro caso del genere accadde anche a Mondragone con una percentuale di votanti del 98 per cento. È giusto indagare per togliere qualsiasi dubbio sulle regolarità del voto».

Fonte: www.napolionline.org/index.php?option=com_content&task=view&id=10118&I...

Ecco cosa scrive oggi un portavoce dei TdG in merito a questo episodio:


«Testimoni» estranei ai brogli elettorali Luciano Iovinella - NAPOLI

In riferimento all’articolo intitolato ”Testimoni di Geova elettori fantasma nel paese dei clan” pubblicato sul ”Mattino” del 14 marzo, la nostra confessione religiosa è del tutto estranea ai presunti brogli elettorali sui quali stanno indagando le autorità giudiziarie. Nutriamo ampia fiducia nell’operato degli organi competenti e ci auguriamo che facciano piena luce sull’eventuale utilizzo illegale di nominativi di testimoni di Geova durante la campagna elettorale del 2007, di cui la nostra confessione religiosa era completamente all’oscuro.

In merito al voto, i singoli testimoni di Geova fanno scelte personalissime e assunte liberamente e volontariamente (come tutti i comportamenti dei testimoni), sulle quali la nostra confessione religiosa non compie alcuna indagine, né controlli. La decisione se recarsi o meno alle urne è lasciata ”a ciascun Testimone che deve prendere la propria decisione di coscienza basata sulla Bibbia su come intende affrontare la situazione”.

Inoltre ciascun testimone di Geova è libero di partecipare o assistere a iniziative di vario genere e a qualsiasi processo, sia a quelli in cui fossero eventualmente coinvolti propri familiari, sia a quelli che riguardassero persone all’infuori della propria famiglia; si tratta anche in questo caso di scelte personali. Luciano Iovinella è responsabile dell’Ufficio Stampa dei testimoni di Geova di Napoli

Link: www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080327&ediz=NAZIONALE&npag=12&file=...

Da quello che scrive questo signore sembra che i TdG siano liberissimi di andare a votare e che non vi sia nessuna sanzione nei confronti di chi esercita questo suo diritto/dovere di cittadino.
A voi risulta che le cose stiano in questo modo?
Che accadrebbe, per esempio, se un TdG andasse a votare e poi lo dicesse ad altri membri della congregazione?

Notate comunque il linguaggio ambiguo (strategico) di questo TdG: non parla di votare ma di recarsi alle urne, che son due cose ben diverse.
Infatti in merito al recarsi semplicemente al seggio elettorale e anche entrare nella cabina, la questione è lasciata alla libera decisione del singolo TdG: non viene disassociato per questo. Cosa ben diversa sarebbe se invece il TdG dicesse a qualcuno che ha poi espresso una sua preferenza politica...

Eco cosa si legge in merito in una circolare della WTS:

PRESENTARSI AL SEGGIO ELETTORALE:
Ciò che fa violare la neutralità non è il semplice presentarsi al seggio elettorale o entrare nella cabina per il voto. La violazione avviene quando l'individuo fa una scelta di un governo diverso da quello di Dio.(Gv 17:16) Nei paesi dove c’è l'obbligo di presentarsi alle urne i fratelli si comportano come è indicato nella W 64. In Italia non c’è tale obbligo o non ci sono sanzioni per chi non si presenta. Chi si presenta, pur non essendo obbligato, dovrebbe chiedersi perché lo fa. Comunque chi si presenta ma non fa una scelta, non violando la neutralità, non è soggetto alla disciplina di un comitato giudiziario Però l'individuo non è esemplare. Se fosse Anziano, Servitore di Ministero o Pioniere, non potendo essere irreprensibile sarebbe rimosso dalla sua responsabilità. (1Tm 3:7, 8, 10, 13) Comunque nel caso qualcuno dovesse presentarsi alle urne è bene che gli Anziani gli parlino per comprenderne i motivi. Forse ha bisogno di essere aiutato per comprendere la condotta saggia da seguire. Ma tranne il fatto che può perdere certi privilegi, il presentarsi alle urne di per sé rimane una questione personale e di coscienza (SCB:SSB 14.8.80)

Achille

Ciascun testimone è libero di recarsi alle Urne, dicasi "Urne" non parlo del voto, nessun controllo nei suoi riguardi.
Una volta appurato che il testimone è andato alle urne (poi perchè ci và sono affari suoi, il non andare alle urne, quindi non parlo dell'effettivo voto, in certi casi può portare spiacevoli conseguenze.), arrivano le sanzioni, se ha qualche incarico, qualsiasi esso sia (anche fare le pulizie) gli verrà tolto, per il semplice motivo " non'è una persona esemplare".
Come dice un verso biblico del VT " Hanno le loro facce dure come la Selce".
Franco

Può essere successo che hanno ricevuto "istruzioni" di andare a votare, come già è capitato in Francia?
Flavio

flavio2157, 28/03/2008 11.56:

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Può essere successo che hanno ricevuto "istruzioni" di andare a votare, come già è capitato in Francia?
Flavio

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In effetti queste "istruzioni" in cui si dice che chi "si reca alle urne" non viene sanzionato sono state esposte in una "Domanda dai lettori" del 1999 (vedi qui: www.infotdgeova.it/votazioni.php ).
A differenza di quanto avveniva in precedenza, pare quindi che anche il solo "recarsi alle urne" ora non venga più sanzionato con la "perdita dei privilegi" e rimozioni varie.
Dato che ambiscono ad avere intese e riconoscimenti con il "mondo di Satana" i vertici dell'organizzazione adesso lascerebbero liberi gli adepti anche di "recarsi alle urne". Ovviamente anche questo rientra in una manovra "strategica", con cui si vuol far credere alle autorità che i TdG adempiono il loro diritto/dovere di votare.
Però le direttive e le precisazioni della WTS e dei suoi portavoce non parlano di votare, ma solo di recarsi alle urne.
Si tratta di un linguaggio attentamente studiato con cui si fa pensare una cosa (cioè che i TdG votano), mentre se ne pensa un altra.


Achille

Io la tessera elettorale l'ho sempre conservata...vista la luce progressiva non si sa mai. Ho votato solo ai referendum, guardandomi bene dal pubblicizzare il fatto.
Il voto mi ha sempre attratto (anni ed anni di lezioni di storia a scuola hanno scalfito il cipiglio della perfetta tdg).
Credo che a breve vi farò sapere cosa succede ad un inattivo che pubblicizza il proprio voto, già ad i primi accenni i miei parenti tdg si sono spauriti,neanche se avessi detto che avevo intenzione di calarmi qualche acido.