11/03/2008 11:00 |
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| | | Post: 585
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Quando è stato chiesto al Dalai Lama
“ Cosa vi sorprende di più nell'umanità?”, ha risposto, “ l'uomo!”
E per spiegare la sua posizione, ha fatto una riflessione che, tra l'altro, sostiene che ...
“ al pensare ansiosamente al futuro si dimentica il presente, al punto di non vivere né il presente né il futuro.
Vivono come se non morranno mai ... e muoiono come se non hanno mai vissuto. ”
Questa riflessione che ho letto questa mattina mi ha fatto ricordare l'articolo che ho inserito ieri dal tema “ I Testimoni di Geova impiegano il controllo mentale ? ”
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7339523 .
Il modello di vita che l'Organizzazione istilla nei suoi membri, vuoi con articoli simili a quello indicato sopra o con i rigidi programmi che ti tengono comunque intensamente occupato in un opera che si concentra sul dimostrare quanto sia malvagio il presente focalizzando l'attenzione e tutte le energie sul meraviglioso ma pur sempre utopico futuro, finisce per produrre individui simili a quelli descritti dal Dalai Lama, che " muoiono come se non hanno mai vissuto".
Guardando a come abbiamo corso per tutta la vita cercando di conciliare gli obblighi che l'Organizzazione ti inculca, pena il senso di colpa se non addirittura la disapprovazione divina ma comunque quella della comunità, con le normali responsabilità di padri, madri, di lavoro secolare da indipendenti o dipendenti, il tempo rimasto per vivere il tuo personale presente è praticamente inesistente.
Oggi che siamo usciti da questo vortice di attività che ti portano via la migliore parte della tua vita e delle tue giovani risorse, possiamo finalmente godere ogni attimo della nostra giornata con piena gioia, senza dover essere terrorizzati dalla situazione attuale vivendo in un futuro che molto probabilmente non sarà assolutamente come ha voluto dipingercelo l'Organizzazione.
Nick!
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La dove regna l'impostura, non c'è posto per me ! (Vincenzo Vela)
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11/03/2008 11:44 |
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Cerebrale, 11/03/2008 11.00:
Quando è stato chiesto al Dalai Lama
“ Cosa vi sorprende di più nell'umanità?”, ha risposto, “ l'uomo!”
E per spiegare la sua posizione, ha fatto una riflessione che, tra l'altro, sostiene che ...
“ al pensare ansiosamente al futuro si dimentica il presente, al punto di non vivere né il presente né il futuro.
Vivono come se non morranno mai ... e muoiono come se non hanno mai vissuto. ”
Questa riflessione che ho letto questa mattina mi ha fatto ricordare l'articolo che ho inserito ieri dal tema “ I Testimoni di Geova impiegano il controllo mentale ? ”
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7339523 .
Il modello di vita che l'Organizzazione istilla nei suoi membri, vuoi con articoli simili a quello indicato sopra o con i rigidi programmi che ti tengono comunque intensamente occupato in un opera che si concentra sul dimostrare quanto sia malvagio il presente focalizzando l'attenzione e tutte le energie sul meraviglioso ma pur sempre utopico futuro, finisce per produrre individui simili a quelli descritti dal Dalai Lama, che " muoiono come se non hanno mai vissuto".
Guardando a come abbiamo corso per tutta la vita cercando di conciliare gli obblighi che l'Organizzazione ti inculca, pena il senso di colpa se non addirittura la disapprovazione divina ma comunque quella della comunità, con le normali responsabilità di padri, madri, di lavoro secolare da indipendenti o dipendenti, il tempo rimasto per vivere il tuo personale presente è praticamente inesistente.
Oggi che siamo usciti da questo vortice di attività che ti portano via la migliore parte della tua vita e delle tue giovani risorse, possiamo finalmente godere ogni attimo della nostra giornata con piena gioia, senza dover essere terrorizzati dalla situazione attuale vivendo in un futuro che molto probabilmente non sarà assolutamente come ha voluto dipingercelo l'Organizzazione.
Hai perfettamente ragione! Ma quanto fa male guardare indietro e sapere di aver sprecato gli anni migliori, magari come nel mio caso infanzia, adolescenza e prima giovinezza, dietro una illusione, condizionati,senza poter vivere veramente e vedere sulla propria personalità le cicatrici del condizionamento mentale. Certo ora si gode di ogni attimo, ma quelli migliori te li sei giocati.
Scusate la malinconia!!!!
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11/03/2008 11:54 |
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| | | Post: 51
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caro amico e vero che usciti dal voltice geovista sia' piu' liberta' nel decidere della propria vita,di esprimere con piu' liberta' la propria opinione, ma e pur vero che se non sia' un minimo di obbiettivita' verso il futuro (futuro non come fa intendere la torre di guardia),non una vita di soddisfazioni,come ess. programmare il proprio matrimonio,laurearsi,avere un mestiere in mano,tutte cose che secondo me vanno organizzate prima. comunque non come intende il cd. |
11/03/2008 11:54 |
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| | | Post: 149
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i migliori anni della nostra vita
...canta Renato Zero e proprio così é stato per me, sprecare i migliori anni dalla giovinezza fino ai 60 chiusa mentalmente nell'Organizzazione.
Malinconia? Certo. Amarezza? Certo? Disillusione? Anche......ma oggi non ho tempo per piangere tutto questo......DEVO VIVERE IL MOMENTO PRESENTE.
Con contentezza, un bacio a tutti voi ........................
"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré
Claudia |
11/03/2008 14:57 |
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| | | Post: 67
| Registrato il: 05/11/2007
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E viviamo dunque!
E mi piace pensare che non è vero che chi esce dalla "congregazione" è sicuramente malvagio, vi ricordate "escono da noi ma non sono della nostra stessa sorta" , e non cerca il "piacere" a discapito della moralità!
Io qui non vedo ladri assassini lussuriosi e disonesti.
Vedo tante persone ferite che cercano si di recuperare il tempo perduto, e magari ogni tanto si arrabbiano pure per aver confidato in persone che li schiavizzavano psicologicamente, ma lo fanno con consapevolezza e serenità, magari aiutando qualcun'altro a risollevarsi, coi mezzi e le conoscenze che hanno!
Stiamo facendo un percorso evolutivo notevole, leggere di altri sulla nostra stessa via è una "manna"!
Maya
E' meglio vivere una spiritualità che usare il nome di una religione. Giuro che son più sicuro nell'insicurezza che nella convinzione! (Povia) |
12/03/2008 19:36 |
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| | | Post: 504
| Registrato il: 20/05/2007
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Hai perfettamente ragione! Se penso ai sogni e ai progetti che mia figlia ha dovuto rinunciare mi viene tanta tristezza! GRAZIA |
12/03/2008 19:57 |
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| | | Post: 5.570
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Maya88m, 11/03/2008 14.57:
E viviamo dunque!
E mi piace pensare che non è vero che chi esce dalla "congregazione" è sicuramente malvagio, vi ricordate "escono da noi ma non sono della nostra stessa sorta" , e non cerca il "piacere" a discapito della moralità!
Io qui non vedo ladri assassini lussuriosi e disonesti.
Vedo tante persone ferite che cercano si di recuperare il tempo perduto, e magari ogni tanto si arrabbiano pure per aver confidato in persone che li schiavizzavano psicologicamente, ma lo fanno con consapevolezza e serenità, magari aiutando qualcun'altro a risollevarsi, coi mezzi e le conoscenze che hanno!
Stiamo facendo un percorso evolutivo notevole, leggere di altri sulla nostra stessa via è una "manna"!
Maya
E' ovvio che la WT deve trovare riparo dal potere dirompente che avrebbe il contatto dei suoi fedeli con gli ex. Perciò li deve colpevolizzare ammonendo che se li si contatta si viene infettati perché sono cattivi. La dietrologia invece è che chi esce (salvo certamente chi fosse uscito per indegnità o debolezza a reggere "le alte norme di Geova")ha capito che qualcosa non torna, e siccome la WT sa che questo è vero, fa in modo che l'ex non faccia traballare tutta la baracca dicendo che cosa è che non torna.
Quanto al non essere della loro sorta però dice il vero. L'ex ha una sorta di marcia in più perché non vive più tra le ombre della caverna platonica.
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est modus in rebus |
12/03/2008 23:00 |
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Il Dalai Lama ha espresso un profondo pensiero:" “ al pensare ansiosamente al futuro si dimentica il presente, al punto di non vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non morranno mai ... e muoiono come se non hanno mai vissuto. ” Quindi posso dire che:" è meglio essere felici per quel poco che si ha, che essere infelici per quel tanto che non si ha".
Franco
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