Agabo ha scritto:
con un altro 'studio' approfondito, cercherà di convicerci che, non solo è nato in Dicembre, ma addirittura il 25 di questo mese!
Infatti questo è proprio ciò che si propone lo studio di Julien Ribic e Michel Leblanc: «...Nous comptons établir
avec précision cette date de la nativité».
Forse dimentichiamo un piccolo particolare. Insignificante, per carità! Che vi fu, tra l'altro, un Decreto di Cesare Augusto che induceva ognuno a farsi registrare nella propria città d'origine.
E' pensabile che i Romani abbandonassero il loro spiccato senso pratico per far viaggiare tanta gente lungo la Palestina d'inverno?
Lo stesso vale per i Magi, i quali, benché provenissero da 'Oriente', avrebbero intrapreso un viaggio presumibilmente lungo, d'inverno!
Personalmente, non ho mai pernottato d'inverno in Palestina all'aperto. Nemmeno sotto una tenda. Ma ho pernottato diverse volte, sotto una confortevole tenda, nel mese di Luglio, in Piemonte ad una quota di 500-600 metri. Ma, col sacco a pelo! E il freddo si faceva comunque sentire...
Sono le due obiezioni prese in considerazione proprio all'inizio dello studio succitato:
«Il y a principalement deux arguments contre :
1- Le recensement de la population ne peut pas avoir lieu en hiver !
Il y a du pour et du contre. En hiver, les paysans étaient plus libres. Mais les Romains étaient sans égard pour les besoins de la population. Le naturaliste et écrivain Pline l’Ancien, (mort en 79 lors de l’éruption du Vésuve) confirme dans ses écrits que le dernier recensement sous l’empereur Vespasien s’étendait sur une durée de quatre ans. Il est fort probable que le recensement relaté par Luc était une affaire semblable.
2- D’après Luc 2:8, des bergers passaient les veilles de la nuit dans les champs lors de la naissance de Jésus. Cela serait impossible en hiver !
D’après le Talmud, des bergers menaient paître les bêtes à partir de la Pâque (juive) jusqu’aux pluies hivernales. Mais «il y avait des bêtes qui restaient en hiver dans les prés» (Rabbi Jehuda). En Palestine : « il n’y a pas de longues périodes, où il pleut sans interruption. Il y a des jours avec des pluies pendant quelques heures et ensuite des journées sans pluie avec un soleil rayonnant. En Palestine du sud, où se trouve Bethlehem, des troupeaux peuvent rester dehors, sans difficulté, même en hiver »(Kroll p.31).
Ces arguments invoqués ne peuvent exclure la naissance de Jésus en hiver».
Secondo Ribic e Leblanc questi argomenti non possono quindi essere usati per escludere del tutto la nascita di Gesù in inverno.
Una cosa che non avevo mai saputo (fra le tante) è che il Natale veniva festeggiato anche prima del 4° secolo, scondo quello che si legge nel sito di Leblanc. Ippolito di Roma parla della festa del Natale che veniva festeggiata a Roma il 25 dicembre già nel
3° secolo. E nel 302 il pagano Massimiliano fa bruciare vivi 20.000 cristiani che si erano riuniti nella cattedrale il 25 dicembre per festeggiare il Natale. Molti altri Padri della chiesa parlano del Natale festeggiato il 25 dicembre molto prima del 300 d.C.
Comunque stiano le cose, su questo argomento mi trovo d'accordo con le vedute dei primi TdG:
- "È del tutto senza importanza il giorno in cui il Natale è celebrato; noi possiamo giustamente celebrarlo" - WT del 15/12/1903
- «Anche se il giorno di Natale non è realmente l'anniversario della nascita di nostro Signore... Poiché la celebrazione della nascita di nostro Signore non è materia di decreto divino, ossia di comando, ma semplicemente un segno di rispetto per Lui, non è necessario cavillare sulla data. Possiamo quindi unirci al mondo civilizzato celebrando questo grande avvenimento nel giorno in cui la maggioranza lo celebra, il giorno di Natale» - WT del 1/12/1904;
- «Non è molto importante che il 25 dicembre non sia l'anniversario della nascita del nostro Signore, o che egli sia nato in effetti verso il 25 dicembre. Un giorno vale l'altro se si tratta di commemorare la nascita nella carne di nostro Signore» - WT del 15/12/1908;
- «Questo evento [il Natale] è così importante che è sempre appropriato richiamarlo alla mente dei credenti, indipendentemente dalla data» - WT del 15/12/1926, p.371, § 3.
www.infotdgeova.it/dottrine/feste.php
Saluti
Achille