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La nascita di Gesù

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2007 18:51
20/12/2007 23:19
 
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E' ovvio che non importa... è ovvio che la curiosità è molta, eppure...
Il giorno delle espiazioni cadeva il 10 del mese di Tishri: settembre-ottobre.
Ma quando esattamente, in settembre o in ottobre?

Le date possono oscillare tra il 13 di settembre e il 13 di ottobre (secondo il calendario gregoriano). Non ho molta pazienza, ma credo vi sia il modo per capire esattamente a quale giorno, il 10 di Tishri, ricorse l'anno della nascita di Gesù Cristo, sempre ammesso che si conosca con precisione tale anno. Caso contrario, si avrebbe ben UN MESE di 'tolleranza':poteva capitare, per esempio il:

13 ottobre
2 ottobre
22 settembre
8 ottobre
27 settembre
17 settembre
7 ottobre
26 settembre
13 settembre
3 ottobre


In ogni caso, Zaccaria non entrò nel Santo dei Santi perché non era Sommo sacerdote.

Inoltre, la "festa delle capanne" cadeva 15 giorni dopo la festa del Yom-Kippur, sempre ammesso che l'evento dell'apparizione dell'angelo a Zaccaria si fosse verificato appunto nel "Giorno del Giudizio", o "Yom-Kippur".

Per ultimo, ma non meno importante, che cosa significa l'espressione "al sesto mese" in Lc 1:26?
Che Elisabetta era entrata nel suo sesto mese di gravidanza, di certo, ma anche qui abbiamo uno scarto non indifferente: sei mesi completati o iniziati?

Agabo.
[Modificato da Agabo 20/12/2007 23:34]
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"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
21/12/2007 16:01
 
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Re:
Trianello, 20/12/2007 23.11:


la mia non è obiezione!!!...ho solo voluto esprimere un pensiero sull'argomento......dire che non ha molto senso......beh, francamente non sono molto contento!....ma ne prendo atto con serenità....



Mi sembra di aver fatto capire in che senso il "pensiero" espresso non aveva senso (relativamente a ciò di cui qui si discute). Per accumulare uno scarto di dieci giorni sull'anno solare, il Calendario Giuliano ci ha messo circa quindici secoli (se non ricordo male, questo accumulava un giorno di scarto ogni 128 anni). Ora, siccome il medesimo era stato introdotto circa quaranta anni prima della nascita di Cristo non aveva fatto in tempo ad accumulare nemmeno un giorno di scarto.

PS

Fermo restando che il calcolo degli studiosi è fatto "sulla carta" e, quindi, si basa su quanto avrebbe dovuto essere, a prescindere da quello che fu in effetti (sappiamo, infatti, che fino all'anno 8 d.C. ci furono degli errori nell'applicazione del Calendario Giliano, poi corretti da Augusto a partire da questa data).

ottima disquisizione.....rimane il fatto, ma è un'inezia, che non mi hai fatto capire quello che volevi intendere con il "non senso" del mio pensiero; i pensieri, i punti di vista, le opinioni del nostro prossimo vanno sempre rispettati, a meno che non siano offensive e/o irriguardose; il confronto tra itenti dovrebbe basarsi nell'ascoltare l'altro anche se non se ne condividono i contenuti; come dice Voltaire: "Non sono d'accordo su ciò che dici ma sono pronto a dare la vita affinche tu possa esprimere liberamente il tuo pensiero".....un cordiale saluto. [SM=x570892]


21/12/2007 17:13
 
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Una proposizione priva di senso è una proposizione priva di “significato”, ora nel contesto del discorso che stavamo qui affrontando il pensiero da te espresso non aveva senso, in quanto non ci azzeccava (per citare un noto politico ex-magistrato). Che il Calendario Giuliano contenesse un errore di calcolo non ha nessuna influenza sul fatto che Gesù sia nato o meno il 25 dicembre, trattasi di dato totalmente estraneo alla questione. In primo luogo, perché al tempo di Gesù il Calendario Giuliano non aveva ancora risentito delle conseguenze dell’errore di calcolo di cui sopra; in secondo luogo, perché i calcoli degli studiosi sono stati eseguiti mettendo in relazione il calendario romano con quello giudaico su base astronomica.
Rispettare l’altro significa accettarlo per ciò che è, accettarlo nella sua verità. Accettare l’altro nella sua verità, significa però, prima di tutto, accettarlo nella sua perfettibilità (poiché è vero che l’uomo è un ente perfettibile) e quindi anche rilevare quelli che ci appaiono come suoi errori (correzione fraterna). Mi dispiace che tu abbia considerato le mie parole lesive della tua dignità, ma queste non erano rivolte a te, bensì, ad un tuo pensiero, del quale volevo solo farti notare la non pertinenza rispetto al discorso al quale lo volevi applicare.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

21/12/2007 18:26
 
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Re:
Trianello, 21/12/2007 17.13:

Una proposizione priva di senso è una proposizione priva di “significato”, ora nel contesto del discorso che stavamo qui affrontando il pensiero da te espresso non aveva senso, in quanto non ci azzeccava (per citare un noto politico ex-magistrato). Che il Calendario Giuliano contenesse un errore di calcolo non ha nessuna influenza sul fatto che Gesù sia nato o meno il 25 dicembre, trattasi di dato totalmente estraneo alla questione. In primo luogo, perché al tempo di Gesù il Calendario Giuliano non aveva ancora risentito delle conseguenze dell’errore di calcolo di cui sopra; in secondo luogo, perché i calcoli degli studiosi sono stati eseguiti mettendo in relazione il calendario romano con quello giudaico su base astronomica.
Rispettare l’altro significa accettarlo per ciò che è, accettarlo nella sua verità. Accettare l’altro nella sua verità, significa però, prima di tutto, accettarlo nella sua perfettibilità (poiché è vero che l’uomo è un ente perfettibile) e quindi anche rilevare quelli che ci appaiono come suoi errori (correzione fraterna). Mi dispiace che tu abbia considerato le mie parole lesive della tua dignità, ma queste non erano rivolte a te, bensì, ad un tuo pensiero, del quale volevo solo farti notare la non pertinenza rispetto al discorso al quale lo volevi applicare.

va bene...ho capito.


21/12/2007 18:52
 
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Le date possono oscillare tra il 13 di settembre e il 13 di ottobre (secondo il calendario gregoriano). Non ho molta pazienza, ma credo vi sia il modo per capire esattamente a quale giorno, il 10 di Tishri, ricorse l'anno della nascita di Gesù Cristo,


Questi calcoli sono già stati fatti proprio nell’articolo di Leblanc-Ribic e portano alla settimana dal 2 al 9 ottobre. Zaccaria ha fatto il suo servizio al tempio in quella settimana dell’anno 6 a.C.: si arriva a quella data sia osservando il calendario della distribuzione dei servizi tra le 24 classi sacerdotali, sia accettando il ragionamento fatto da San Giovanni Crisostomo, sia partendo all’indietro dalla data della distruzione del tempio, avvenuta il 5 agosto del 70, quando faceva servizio la classe di Jajarib.
I ritrovamenti fatti a Qumran hanno dimostrato che la sequenza delle classi è sempre rimasta inalterata.

Che la data della nascita resti approssimativa non ha alcuna importanza, riguardo alle obiezioni fatte sull’argomento, perché comunque siamo in inverno e l’approssimazione lascia in ogni caso aperta la possibilità molto reale del 25 dicembre: la documentazione qui portata dimostra che il Natale si festeggiava il 25 dicembre molto prima del regno di Costantino e quindi in maniera del tutto indipendente dalla festa pagana del Sol invictus e che la Chiesa ha sempre ricordato la nascita del Signore in questo giorno.
Io do molto peso a ciò che la Chiesa tramanda per tradizione (sto parlando di tradizioni non relative a verità di fede) perché la storia ha dimostrato che le tradizioni della Chiesa, ostinate e resistenti al tempo, sono spesso state confermate quando si sono svelati fatti nuovi, sia dalla papirologia, sia dalla archeologia che dalla storia. Tu probabilmente non la penserai allo stesso modo... [SM=x570867]
Sulla questione del Sommo Sacerdote che, solo, può entrare nel Sancta Sanctorum, io ci andrei più cauto. Sappiamo che al tempo di Gesù Sommo Sacerdote era Caifa, ma quando Gesù viene crocifisso Giovanni scrive:”Pilato disse loro: metterò in croce il vostro re?” Risposero i sommi sacerdoti: “non abbiamo altro re che Cesare” (Gv.19,15) e più avanti, diverse volte nomina ancora “i sommi sacerdoti”. E’ evidente quindi che i sommi sacerdoti sono molti e, tra essi, il capo è Caifa.
San Giovanni Crisostomo, parlando di Zaccaria, lo definisce “le soverain pontife”, proprio il sommo sacerdote. E nel Levitico leggiamo “il sacerdote che ha ricevuto l’unzione ed è rivestito del sacerdozio al posto di suo padre, compirà il rito espiatorio
Credo sia un buon argomento da approfondire… [SM=x570872]
Sandro

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21/12/2007 20:33
 
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Sia chiaro: si fa tanto per discutere...
"Sulla questione del Sommo Sacerdote che, solo, può entrare nel Sancta Sanctorum, io ci andrei più cauto. Sappiamo che al tempo di Gesù Sommo Sacerdote era Caifa, ma quando Gesù viene crocifisso Giovanni scrive:”Pilato disse loro: metterò in croce il vostro re?” Risposero i sommi sacerdoti: “non abbiamo altro re che Cesare” (Gv.19,15) e più avanti, diverse volte nomina ancora “i sommi sacerdoti”. E’ evidente quindi che i sommi sacerdoti sono molti e, tra essi, il capo è Caifa."

Non m'intendo di patristica, ma ho avuto sentore che diversi "padri" hanno proposto date differenti tra loro. Polymetis ne ha citato uno, ma gli altri?

Indipendentemente dalla questione della data in sé, tu dici che bisogna "andarci cauti" e ne sono d'accordo. L'epistola agli Ebrei ribadisce il fatto che soltanto il SOMMO SACERDOTE e soltanto una volta l'anno poteva entrare nel "Santissimo":

Ebrei 9:7: ma nel secondo, non entra che il sommo sacerdote una sola volta all'anno, non senza sangue, che egli offre per sé stesso e per i peccati del popolo.

Quindi, Zaccaria non essendo Somo Sacerdote, non poteva svolgere quel particolarissimo compito. Questa era una legge religiosa molto severa, chi la trasgrediva era passibile di morte, una punizione che poteva essere comminata da Dio stesso.

Ma anche l'altro mio ragionamento non è trascurabile: i sei mesi di Elisabetta. Si sa che essere entrati in un dato mese significa essereci dentro indifferentemente dal 1° fino all'ultimo giorno dello stesso.

In conclusione, il Natale oggi ha chiaramente una valenza cristiana. Seppure al principio non l'avesse avuta, questo oggi non ha più importanza.
Ma tanta insistenza sul 25 Dicembre non può, dato gli argomenti che vi si oppongono (indeterminatezza dell'anno di nascita di Gesù, con tutte le relative conseguenze sulla cadenza del giorno), che essere sospetta.
I calcoli che si fanno a proposito sono solo un esercizio intellettuale che vale per quello che è.

[Modificato da Agabo 21/12/2007 20:40]
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22/12/2007 01:30
 
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"che la Chiesa ha sempre ricordato la nascita del Signore in questo giorno."

Questo è errato. Il 25 dicembre è una tradizione attestata sin da inizio III secolo, e sopratutto in Occidente, ma non è l'unica. Le date che la patristica ci offre, oltre ovviamente al 25 dicembre, sono: il 20 Maggio, il 20 Aprile, il 18 Novembre, il 28 Marzo.
Ci sono due questioni:
a)Come i cristiani hanno ricavato la data del Natale?
b)Questa data è corretta?
L'ipotesi della sostituzione alla festa del Sol Invictus risponde che la data fu scelta per soppiantare una festa pagana e dunque automaticamente è errata.
Oggi la nuova tendenza è ipotizzare i cristiani siano arrivati a porre il Natale il 25 dicembre sulla base di calcoli interni alle Scritture, questo a prescindere dal fatto che abbiano o meno azzeccato realmente la data.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
22/12/2007 08:53
 
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Il 25 dicembre è una tradizione attestata sin da inizio III secolo, e sopratutto in Occidente, ma non è l'unica. Le date che la patristica ci offre, oltre ovviamente al 25 dicembre, sono: il 20 Maggio, il 20 Aprile, il 18 Novembre, il 28 Marzo.


Per la verità ci sono attestazioni anteriori al III secolo: nello stesso articolo di Leblanc è scritto che anche Clemente di Alessandria indica il giorno della natività nel 25 dicembre (siamo quindi nel II secolo, essendo Clemente nato nel 150 d.C.); nello stesso articolo vengono citati anche Sant’Efrem di Siria, San Basilio il Grande, San Gregorio il teologo, Sant’Ambrogio di Milano e l’episodio di Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia) dove nel 302 furono bruciati vivi 20000 cristiani riuniti nella cattedrale proprio il 25 dicembre per celebrare il Natale, episodio che la Chiesa Ortodossa celebra ancora oggi, in dicembre.

Tornando invece all’episodio di Zaccaria, è probabile che San Giovanni quando parla di “sommi sacerdoti” si riferisca ad Anna e Caifa, tuttavia appare anche evidente che Zaccaria fosse proprio all’interno del Santo dei Santi, non solo per il fatto già ricordato del popolo che rimane fuori ad attendere, ma proprio per la descrizione accurata che il Vangelo fa dell’episodio.
Il testo del Vangelo dice infatti che Zaccaria si trovava nel Tempio per fare l’offerta dell’incenso e l’angelo gli apparve alla destra dell’altare dell’incenso (Lc 1, 8-11), e nella lettera agli Ebrei è scritto chiaramente che l’altare dell’incenso (l’altare dei profumi) è situato nel Santo dei Santi: “Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’Alleanza, tutta ricoperta d’oro” (Ebrei 9,3-4).

Forse il fatto che al tempo di Gesù esistano in concomitanza due sommi sacerdoti, con Anna e Caifa, non è un fatto occasionale, ma una voluta procedura, di nominare sempre anche dei supplenti in modo che fosse sempre garantita la presenza di almeno un sommo sacerdote, il quale non solo era l’unico che potesse entrare nel Santo dei Santi, ma credo anche l’unico che conoscesse l’esatta pronuncia del sacro Tetragramma. Negli Atti degli Apostoli vengono nominati addirittura 4 sommi sacerdoti:”Il giorno dopo si radunarono a Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni e Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.” (Atti 4, 5-6)
Anche la descrizione di Luca lascia questo dubbio:”Mentre Zaccaria officiava davanti a Dio nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. (Lc. 1, 8-9).
Se già era nel Tempio per officiare, in quale altro posto gli "toccò in sorte" di entrare?



[Modificato da peraskov 22/12/2007 09:01]
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22/12/2007 09:37
 
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"il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni e Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.” (Atti 4, 5-6)"

"Anche la descrizione di Luca lascia questo dubbio:”Mentre Zaccaria officiava davanti a Dio nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. (Lc. 1, 8-9).
Se già era nel Tempio per officiare, in quale altro posto gli "toccò in sorte" di entrare? "


Già molto tempo prima di Gesù la carica di Sommo sacerdote eveva cessato d'essere a vita. Nel testo di Atti, da te citato, si legge che uno solo era il Sommo sacerdote in carica (è usato, infatti, il singolare), è ovvio che nel "parlamentino", che era il Sinedrio, chi aveva rivestito la somma carica presenziava d'ufficio, un po' come i nostri Senatori a vita.

C'è da aggiungere che la carica di Sommo sacerdote era diventata oramai appannaggio della "nobiltà giudaica", mentre Zaccaria proveniva dalla plebe.

Alla tua seconda obiezione puoi rispondere da solo con uno dei tanti programmi di ricerca biblica: non c'era quasi nessuna cerimonia che si svolgesse nella prima parte del tempio (non nel Santissimo), che non fosse accompagnata dall'offerta di incenso (simbolo di purificazione dell'offerta).
Il popolo attendeva SEMPRE e comunque fuori ed era l'officiante, un sacerdote (nemmeno il semplice levita, che era un servitore) entrava nel Santo. Le vittime sacrificali erano offerte(uccise) nel cortile esterno e solo il Sacerdote entrava nel tempio per l'offerta (sangue o altro).

Le cosiddette "mute" di Sacerdoti si davano il cambio. Era impensabile, visto il loro alto numero, che officiassero tutti contemporaneamente, come era impensabile che una stessa muta fosse perennemente impegnata nel sacro servizio (era un compito piuttosto impegnativo e faticoso: si immolavano anche animali di grande stazza). Inoltre, non occorreva una "muta" di sacerdoti per officiare nel giorno dello Yom-kippur: solo il Sommo sacerdote poteva entrarvi, per offrire il sangue e compiere l'espiazione generale, figura del Giudizio Universale.

Se leggi attentamente l'epistola agli Ebrei, scopri che Gesù è il nostro Sommo Sacerdote, egli è stato offerto nel cortile esterno (ovvero, fuori Gerusalemme), ha presentato al Padre il suo sangue in remissione dei nostri peccati e ... è entrato nel Santissimo, LUI SOLO.. per officiare in nostro favore in vista della salvezza eterna, la qualcosa sarà una realtà alla fine dei tempi, dopo la restaurazione di ogni cosa sulla terra.

Agabo




[Modificato da Agabo 22/12/2007 09:39]
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peraskov ha scritto:

...Tornando invece all’episodio di Zaccaria, è probabile che San Giovanni quando parla di “sommi sacerdoti” si riferisca ad Anna e Caifa, tuttavia appare anche evidente che Zaccaria fosse proprio all’interno del Santo dei Santi, non solo per il fatto già ricordato del popolo che rimane fuori ad attendere, ma proprio per la descrizione accurata che il Vangelo fa dell’episodio.
Il testo del Vangelo dice infatti che Zaccaria si trovava nel Tempio per fare l’offerta dell’incenso e l’angelo gli apparve alla destra dell’altare dell’incenso (Lc 1, 8-11), e nella lettera agli Ebrei è scritto chiaramente che l’altare dell’incenso (l’altare dei profumi) è situato nel Santo dei Santi: “Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’Alleanza, tutta ricoperta d’oro” (Ebrei 9,3-4).

L'offerta dell'incenso a cui si riferisce Luca non era necessariamente quella del Giorno dell'Espiazione.
L'incenso veniva offerto tutti i giorni nel tempio, la mattina e la sera e l'altare, secondo la descrizione che viene fatta in Esodo e in Cronache non si trovava nel Santo dei Santi:

«Collocherai l'altare davanti al velo che è davanti all'arca della testimonianza, di fronte al propiziatorio che è sopra la Testimonianza, dove io mi incontrerò con te. Aaronne vi brucerà sopra dell'incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade. Quando Aaronne accenderà le lampade sull'imbrunire, lo farà bruciare; sarà il profumo quotidiano davanti al SIGNORE, di generazione in generazione» (Esodo 30);
« ...i sacerdoti al servizio del SIGNORE sono figli d'Aaronne, e i Leviti sono quelli che celebrano le funzioni. Ogni mattina e ogni sera essi bruciano in onore del SIGNORE gli olocausti e il profumo fragrante, mettono in ordine i pani della presentazione sulla tavola pura, e ogni sera accendono il candelabro d'oro con le sue lampade..» (2 Cr. 13).

L'altare dell'incenso non si trovava nel Santo dei Santi, ma al di fuori di esso, davanti al velo che separava il Santo dal Santissimo, insieme al candelabro e alla tavola dei pani della presentazione.
Nel Santissimo entrava solo il Sommo Sacerdote una volta all'anno, il quale prelevava dell'incenso dall'altare e ed entrava con un portafuoco (o turibolo) nel Santissimo, e metteva l'incenso nel turibolo.

Il popolo non poteva entrare non solo nel Santo dei Santi, ma nemmeno nella parte del Tempio precedente, detta "Santo".
Per cui Mentre Zaccaria era nel Santo, il popolo aspettava fuori.



Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 22/12/2007 09:40]
22/12/2007 09:49
 
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peraskov ha scritto:

...San Giovanni Crisostomo osserva come Zaccaria quando riceve la visita dell’angelo si trovava non semplicemente nel tempio, ma nella parte più intima e sacra del Tempio, nel Santo dei Santi, nel luogo cioè dove il sacerdote entra una sola volta all’anno e può entrare solo lui, mentre il popolo deve rimanere fuori, come ordinato da Dio nel Levitico.

Andrea Nicolotti scrive nel suo studio sull'argomento che Giovanni Crisostomo si sbagliava quando scrisse che Zaccaria era Sommo Sacerdote:

«Un tentativo di giustificazione storica di queste date la si ritrova nel famoso sermone In diem Natalem di Giovanni Crisostomo: egli riteneva - scorrettamente - che Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, forse sommo sacerdote, sulla scia di una tradizione già attestata nel protoevangelo di Giacomo».
( www.infotdgeova.it/dottrine/natale.php , nella "Postilla di aggiornamento", grassetto mio).

Achille
22/12/2007 11:36
 
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L'altare dell'incenso non si trovava nel Santo dei Santi, ma al di fuori di esso, davanti al velo che separava il Santo dal Santissimo, insieme al candelabro e alla tavola dei pani della presentazione.
Nel Santissimo entrava solo il Sommo Sacerdote una volta all'anno, il quale prelevava dell'incenso dall'altare e ed entrava con un portafuoco (o turibolo) nel Santissimo, e metteva l'incenso nel turibolo.


Prendo atto delle vostre accurate osservazioni [SM=x570864] tuttavia, osando come fece Abramo nel cercare di difendere Sodoma, ardisco insistere [SM=g27827] ; sapevo già che in Cronache l’altare dell’incenso viene collocato nel Santo e non nel Santo dei Santi, ma la lettera agli Ebrei dice il contrario. Quindi, o la lettera agli Ebrei non dice il vero oppure c’è stata una modifica nella Liturgia successiva a quella descritta in Cronache.
Anche il fatto che i sommi sacerdoti non lo fossero a vita (ed era ovvio già dal fatto che accanto a Caifa troviamo Anna che lo era stato in precedenza, dal 6 al 15) non risolve la questione: infatti nell’elenco dei sommi sacerdoti che si sono succeduti nel tempo, Giovanni e Alessandro, citati negli Atti degli Apostoli, non figurano affatto, e questo mi ha fatto pensare a sommi sacerdoti “supplenti”, a meno che la frase riportata da Atti non sia stata tradotta in modo impreciso.
Abbiamo infatti, partendo dal 4 a.C.; Joazar nel 4 a.C, Eleazar nel 4-3, Joshua figlio di Sie dal 3 a.C. al 6 d.C., Anna figlio di Seth dal 6 al 15, Ishmael tra il 15 ed il 16, Eleazar dal 16 al 17, Simone dal 17 al 18 e Caifa dal 18 al 36 (i dati sono presi su Wikipedia, quindi con tutto il beneficio di inventario).
Inoltre si dice che Zaccaria stava già officiando davanti a Dio nel turno della sua classe, per cui era già nel Santo per mettere in ordine i pani, accendere il candelabro e quant’altro previsto dal cerimoniale, quando gli toccò in sorte di entrare nel Tempio per fare l’offerta dell’incenso.
Se era già nel Santo (e non per sorte, ma per il preciso succedersi delle varie classi, già stabilito da tempo) in quale altro posto può essere andato “per sorte”? E che senso ha questo verbo “gli toccò in sorte”?
Se avete risposte anche per queste domande confesso che mi dichiarerò battuto…
Sandro

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22/12/2007 12:30
 
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“Per la verità ci sono attestazioni anteriori al III secolo: nello stesso articolo di Leblanc è scritto che anche Clemente di Alessandria indica il giorno della natività nel 25 dicembre (siamo quindi nel II secolo, essendo Clemente nato nel 150 d.C.)”

Veramente è del tutto irrilevante quando sia nato un autore, per capire a che secolo appartenga una fonte occorre guardare quando è stata scritta un’opera. Per di più l’articolo cita Clemente d’Alessandria ma non mette alcun riferimento, dunque la citazione è nulla. Per contro su una fonte decisamente più autorevole e classica, la Storia Liturgica del Rigetti, si menziona che Clemente ironizzava contro coloro che pretendevano di conoscere la data di nascita del Salvatore: “costoro non si contentano di conoscere in che anno sia nato il Signore, ma con curiosità troppo audace vanno a cercare persino il giorno" (Stromata, I,21,146)


“En 302, pendant la fête de la nativité Maximilien furieux contre les chrétiens de Nicomédie brûla vifs 20,000 d'entre eux qui s'étaient réunis dans la Cathédrale à l'occasion de Noël. »

Anche qui l’articolo non dà le coordinate della fonte antica di riferimento, e, anche se le avesse date, visti i numeri e l’anno in cui si suppone il fatto sia avvenuto, la cosa ha tutta l’aria di una favola da martirologio. La cosa non è plausibile, bisogna vedere qual è la fonte.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
22/12/2007 14:38
 
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peraskov ha scritto:

... sapevo già che in Cronache l’altare dell’incenso viene collocato nel Santo e non nel Santo dei Santi, ma la lettera agli Ebrei dice il contrario. Quindi, o la lettera agli Ebrei non dice il vero oppure c’è stata una modifica nella Liturgia successiva a quella descritta in Cronache.

Io invece non sapevo di questa differenza fra ciò che è scritto in Cronache e quanto si legge in Ebrei. L'ho scoperto solo oggi.
Penso di non essermene mai accorto anche per il modo in cui la TNM rende il passo di Ebrei 9:
«Da parte sua, quindi, il [patto] precedente aveva ordinanze di sacro servizio e il [suo] luogo santo terreno. 2 Poiché fu costruito il primo [compartimento della] tenda in cui erano il candelabro e anche la tavola e l'esposizione dei pani; e si chiama "il Luogo Santo". 3 Ma dietro la seconda cortina c'era il [compartimento della] tenda chiamato "il Santissimo". 4 Questo aveva un incensiere d'oro e l'arca del patto ricoperta d'oro da ogni parte, nella quale erano una giara d'oro contenente la manna e la verga di Aaronne che germogliò e le tavolette del patto; 5 ma al di sopra d'essa c'erano i gloriosi cherubini che coprivano con la loro ombra il propiziatorio. Ma ora non è il tempo di parlare di queste cose nei particolari».

Dicendo "questo aveva" si lascia intendere che l'altare poteva essere semplicemente un accessorio del Santo dei Santi, e che poteva benissimo trovarsi al di fuori dello stesso, appena prima della cortina o velo che lo separava dal "Santo".
Mi domando comunque se questa è una traduzione corretta, visto che altre versioni del passo fanno capire che l'altare dell'incenso si trovava dentro il Santo dei Santi...

Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 22/12/2007 14:39]
22/12/2007 15:43
 
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Mi domando comunque se questa è una traduzione corretta, visto che altre versioni del passo fanno capire che l'altare dell'incenso si trovava dentro il Santo dei Santi...



Tutto dipende da che cosa l'autore intendeva con il termine greco "thymiaterion" (che nella Settanta, nei passi in cui compare, indica sempre il turibolo, mentre l'altare è indicato dal termine "thysiasterion"). Forse, allora, con questo termine l'autore della lettera agli ebrei (rifacendosi al greco "biblico" della Settanta) voleva indicare quell'oggetto di culto utilizzato nel Santo dei Santi nel giorno dell'espiazione. Un'altra ipostesi è che l'agiografo, non essendo di casta sacerdotale, abbia semplicemente sbagliato ad interpretare il passo dell'Esodo.
[Modificato da Trianello 22/12/2007 15:47]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

22/12/2007 16:58
 
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Trianello scrive:

Tutto dipende da che cosa l'autore intendeva con il termine greco "thymiaterion" (che nella Settanta, nei passi in cui compare, indica sempre il turibolo, mentre l'altare è indicato dal termine "thysiasterion"). Forse, allora, con questo termine l'autore della lettera agli ebrei (rifacendosi al greco "biblico" della Settanta) voleva indicare quell'oggetto di culto utilizzato nel Santo dei Santi nel giorno dell'espiazione. Un'altra ipostesi è che l'agiografo, non essendo di casta sacerdotale, abbia semplicemente sbagliato ad interpretare il passo dell'Esodo.

La seconda ipotesi mi sembra molto improbabile, visto la conoscenza che l'autore della lettera dimostra di avere in merito al sacerdozio, al tempio, ai sacrifici, ecc.
Potrebbe anche essere che a quel tempo l'altare si trovasse effettivamente nel Santo dei Santi, visto che molte cose erano cambiate dopo la distruzione di Gerusalemme del 587. L'Arca, per esempio, non c'era più.

Ho trovato un'interessante spiegazione nel commentario online del sito www.laparola.net. E' scritto in un italiano un po' arcaico ma comprensibile. Cito:

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La difficoltà principale di questi versetti sta nelle parole crusoun ecousa qumiathrion (avente un thumiaterion d'oro). L'ultimo vocabolo può significare tanto l'altare sul quale, come il turibolo nel quale si ardeva l'incenso. L'hanno inteso nel primo senso l'Itala (aureum habens altare), Ecumenio, Calvino, Bleek, De Wette, Lünemann, Delitzsch, Reuss, Davidson, Edwards etc.; nel secondo senso la vers. Siriaca, la Vulgata (aureum thuribulum), Teofilatto, Lutero, Diodati, Bengel, v. Gerlach, Stier, Alford, Guers etc. Stanno in favore di ciascuna opinione delle ragioni plausibili e non si può dir risolta la difficoltà.

Coloro che vedono in quell'inciso indicato l'altar d'oro dei profumi fanno valere l'uso ellenistico generale, p. es. in Filone e Giuseppe Flavio, di designare quell'altare colla voce Qumiathrion. Notano inoltre che, in caso diverso, l'altare dei profumi sarebbe del tutto omesso nell'enumerazione, mentre son mentovati gli altri arredi del luogo santo e del santissimo. Quanto al turibolo d'oro non è mentovato nell'A.T. come appartenente al luogo santissimo, nè se ne parla in connessione col giorno delle Espiazioni. La principale obiezione a questo modo di vedere sta nel fatto che l'altare d'oro sarebbe collocato dall'autore nel Santissimo «dietro alla seconda cortina», mentre esso era posto nel luogo santo dinanzi alla cortina. Si fa presto a dire, con alcuni espositori, che l'autore essendo un giudeo alessandrino ha commesso un errore; ma ciò è sommamente inverosimile per parte di chi ha studiato tanto attentamente il santuario levitico e ne potrebbe parlare «partitamente». L'essere alessandrino o palestinese non monta, poichè lo scrittore prende i suoi dati principalmente nell'Esodo. Filone alessandrino ed il semipagano Giuseppe Flavio sono precisi nelle loro enumerazioni.

Si è cercato di dare al participio ecousa (avente) un senso non locale, ma di appartenenza o di connessione rituale, facendo notare come spesso nell'A.T. il posto dell'altar d'oro è indicato colle parole: «di faccia all'area» Esodo 30:6; 40:5 ovvero «di faccia all'oracolo» 1Re 6:22; che l'altare è mentovato in relazione coi riti del giorno delle espiazioni; e che esso figura l'omaggio delle preghiere salienti davanti al trono di Dio (cf. Apocalisse 8:3-5). Ma tutto questo si infrange contro alle precise indicazioni del testo che colloca il thumiaterion «dietro la seconda cortina» e dà al verbo ecousa il senso di «contenente» nel medesimo verso.
[Questo è ciò che è stato fatto nella TNM. Secondo l'autore di questo commentario tale modo di tradurre non renderebbe correttamente il significato del testo greco. Achille]

Coloro che dànno a Qumiathrion il senso di turibolo insistono sul fatto che tanto la versione dei LXX come il N.T. ed in particolare lo scrittore dell'Epistola (cf. Ebrei 13:10) adoprano costantemente per designar l'altare una parola diversa (Qusiasthrion) mentre Qum. rende l'ebraico mikteret che vale turibolo Ezechiele 8:11; 2Cronache 26:19. Vero è che nel Pentateuco non si fa parola di un turibolo d'oro deposto nel luogo santissimo, ma è da notare che nel giorno delle espiazioni Levitico 16:12 il sommo sacerdote dovea prendere un turibolo pieno di brace e portarlo nel santissimo per ardervi su dell'incenso. La Mishna parla di un turibolo d'oro finissimo adoperato nel giorno di Kippurim. Questo poteva esser collocato dietro la cortina in modo però che non fosse necessario per il sommo sacerdote di entrare nel Santissimo quando dovea prenderlo.

Quest'ultima spiegazione ha il vantaggio di non fare al testo alcuna violenza.
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Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 22/12/2007 17:00]
22/12/2007 17:33
 
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Potrebbe anche essere che a quel tempo l'altare si trovasse effettivamente nel Santo dei Santi, visto che molte cose erano cambiate dopo la distruzione di Gerusalemme del 587. L'Arca, per esempio, non c'era più.



Se fosse così Zaccaria sarebbe effettivamente all'interno del Santo dei Santi, sulla base del Vangelo di Luca. E' interessante notare che nel Protovangelo di Giacomo Zaccaria viene definito proprio "sommo sacerdote", nel passo che segue:

PROTOVANGELO DI GIACOMO 8,2
Quando compì dodici anni, si tenne un consiglio di sacerdoti; dicevano: "Ecco che Maria è giunta all'età di dodici anni nel tempio del Signore. Adesso che faremo di lei affinché non contamini il tempio del Signore?". Dissero dunque al sommo sacerdote: "Tu stai presso l'altare del Signore: entra e prega a suo riguardo. Faremo quello che il Signore ti manifesterà" [3] Indossato il manto dai dodici sonagli, il sommo sacerdote entrò nel santo dei santi e pregò a riguardo di Maria. Ed ecco che gli apparve un angelo del Signore, dicendogli: "Zaccaria, Zaccaria! Esci e raduna tutti i vedovi del popolo. Ognuno porti un bastone: sarà la moglie di colui che il Signore designerà per mezzo di un segno". Uscirono i banditori per tutta la regione della Giudea, echeggiò la tromba del Signore e tutti corsero

[Modificato da peraskov 22/12/2007 17:35]
Sandro

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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
22/12/2007 18:51
 
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La questione si risolve dal punto di vista teologico. Il "tipo" era il Sommo sacerdote, l'"antitipo", o la realtà, Gesù Cristo. Solo Gesù Cristo è entrato nel Santuario Celeste (poiché quello terreno era figura di quello reale che è in Cielo).
Era il giorno dello Yom-kippur, un Sommo sacerdote in carica c'era, e questi non era Zaccaria.

Le tradizioni apocrife o pseudoepigrafiche o deuterocanoniche in questo caso contraddicono i Vangeli canonici, secondo i quali era Caifa il Sommo sacerdote (o Anna, sto andando a memoria...) e non Zaccaria.

Inoltre, il simbolismo risolve anche un altro aspetto della questione: il sangue. Nel Santissimo si DOVEVA entrare solo col sangue.
E' inconcepibile che vi fosse un incensiere nel SS perché questo avrebbe richiesto necessariamente l'accesso periodico di qualcuno nel SS per tenere acceso il fuoco; spento non avrebbe avuto senso. L'incensiere poteva essere portato dall'esterno, soltanto in questa ricorrenza particolare, questo ha più senso, ma in tal caso l'evangelista Luca avrebbe dato più risalto all'incenso che al sangue, dato che era il gran giorno della purificazione del Santuario: poco probabile.

Il fatto è che l'altare dei profumi si trovava, nel luogo santo, giusto davanti alla cortina che separava il Santo dal Santissimo, ed è lì davanti che Zaccaria officiò.

Se qualcuno ne ha voglia, si guardi questo pps:

www.testimonigeova.com/ilsantuario.pps

Agabo.

[Modificato da Agabo 22/12/2007 19:03]
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