Polymetis, 19/12/2007 9.55:
“Forse dimentichiamo un piccolo particolare. Insignificante, per carità! Che vi fu, tra l'altro, un Decreto di Cesare Augusto che induceva ognuno a farsi registrare nella propria città d'origine.
E' pensabile che i Romani abbandonassero il loro spiccato senso pratico per far viaggiare tanta gente lungo la Palestina d'inverno?”
Questa è una domanda interessante, e non ci avevo mai fatto caso. Dovrò documentarmi per vedere se mi viene in mente qualche censimento romano invernale.
“Personalmente, non ho mai pernottato d'inverno in Palestina all'aperto. Nemmeno sotto una tenda. Ma ho pernottato diverse volte, sotto una confortevole tenda, nel mese di Luglio, in Piemonte ad una quota di 500-600 metri. Ma, col sacco a pelo! E il freddo si faceva comunque sentire...”
Questo non è proprio un problema. Riporto uno stralcio dal sito di Nicolotti: “Il fatto che vi fossero dei pastori con le loro greggi all'aperto nella notte in cui nacque Gesù non è un motivo per escludere che fosse inverno; ancor oggi a Betlemme è possibile vedere ovini al pascolo nei freddi giorni natalizi. È quanto testimoniato ad esempio dal biblista Harry Mulder, che passò il Natale del 1967 a Betlemme e prestò attenzione a questo particolare, registrando la presenza di pecore ed agnelli nel villaggio, e concludendo con queste parole: “Non è impossibile che il Signore Gesù sia nato a Dicembre”. Lo scritto di Mulder è anche riportato nel commentario del Vangelo di Matteo di W. HENDRIKSEN, Exposition of the Gospel according to Matthew. New Testament Commentary, Baker Book House, 1973, vol. I, p. 182.”
Secondo me si stanno arrampicando sugli specchi, sono talmente ovvie le motivazioni che spinsero i cristiani ad adottare la data del 25 dicembre che ogni altra spiegazione la trovo debole (per non dire ridicola).
Mi ricorda un obiezione che mi fece tempo fa un tdg, egli asserì che i masoreti che aggiunsero le vocali di adonay nel tetragramma, fecero in modo di far capire a tutti che quelle non erano le vere vocali, quando in realtà lo erano, cosi da ingannare tutti...
Ridicolo vero? Sinceramente questa storia del natale gli somiglia...
Saluti Mario
"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)