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Il giudice ha permesso ad un Testimone di Geova 14enne di rifiutare una cura che poteva salvargli la vita

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2007 16:34
09/12/2007 08:17
 
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06 dicembre 2007

Il giudice ha permesso ad un Testimone di Geova 14enne di rifiutare una cura che poteva salvargli la vita

Paziente leucemico muore dopo aver rifiutato una trasfusione di sangue per motivi religiosi.


di SCOTT MICHELS
29 novembre 2007


Un giudice dello stato di Washington ha concesso ad un Testimone di Geova 14enne, malato di leucemia, di rifiutare una trasfusione di sangue che avrebbe potuto salvargli la vita. Una decisione che ha infiammato le controversie fra i moralisti medici.

Dennis Lindberg, di Mount Vernon (Washington), è morto velocemente mercoledì, nel suo letto al Children's Hospital and Regional Medical Center, com'è stato riferito al Seattle Post-Intelligencer dal padre biologico del ragazzo, Dennis Lindberg Sr.

Nelle prime ore di mercoledì, il giudice della Corte Superiore John Meyer ha negato una mozione governativa che intendeva forzare Dennis ad accettare una trasfusione di sangue, dicendo che il ragazzo era consapevole di "condannarsi basilarmente a morte", stando a quanto detto dai media locali. I genitori biologici di Lindberg, che non ne hanno la custodia legale, volevano anch'essi forzare il loro figlio a fare la trasfusione.

Genitori e compagni di scuola del ragazzo, che ha vissuto con la zia negli scorsi quattro anni, pare abbiano pianto increduli davanti alla decisione del giudice. La sua madre biologica è scappata in lacrime dal tribunale. La zia di Dennis, Dianna Cincin, è il suo tutore legale ed è anch'essa Testmone di Geova. Ella ha appoggiato la sua decisione di rifiutare la cura.

Il caso ha portato il giudice in un difficile atto di bilanciamento, dovendo equilibrare i diritti di Lindberg di decidere per sé con la necessità di proteggerlo, come dicono gli esperti di etica medica. Gli adulti hanno il diritto di rifiutare dei trattamenti medici, e "in genere le corti si sottomettono alle decisioni di genitori o tutori legali", dice Sharona Hoffman, co-direttrice del Law-Medicine Center alla Case Western Reserve University School of Law.

Ma spesso le corti hanno forzato dei giovani a ricevere delle trasfusioni, andando contro ai desideri dei loro genitori Testimoni di Geova. Diversi moralisti hanno sollevato la questione riguardo al fatto che un 14enne possa essere abbastanza maturo da decidere se accettare o rifiutare un trattamento medico.

"La domanda critica è: la sua decisione è stata volontaria e consapevole?", ha detto Robyn Shapiro, direttore del Center for the Study of Bioethics at the Medical College of Wisconsin.

"Questi aspetti mi fanno indugiare", ha detto. "Sono sorpresa e turbata dalla decisione del giudice".

"Gli adolescenti sono più inclini ad accettare le cose che li fanno apparire eroici e sono più suscettibili alle pressioni", dice Rosamond Rhodes, direttrice dell'educazione bioetica alla Mount Sinai School of Medicine. Spesso cambiano anche le loro idee, crescendo.

"E' più facile che pensino in termini di bianco e nero, mentre gli adulti vedono anche il grigio", ha detto Rhodes.

Il dott. Benjamin Wilfold, direttore della pediatria bioetica al Children's Hospital di Seattle, che non è stato coinvolto nel caso, ha detto che la situazione di Lindberg era differente, perché egli avrebbe dovuto subire trattamenti e trasfusioni continue. Sarebbe stato comunque difficile farlo cooperare.

"Non è la prassi quella di frenare dei ragazzi di quell'età dall'accettare degli interventi medici". "Si cerca di bilanciare la volontà di proteggerli con quella di rispettarli", ha detto.

Dopo aver sentito i genitori di Dennis, la zia e i medici, il giudice Meyer ha negato la richiesta governativa, stando a quanto detto dai media locali e dalle persone presenti.

Meyer ha detto che a Dennis era stato dato il 70% di probabilità di sopravvivere per i prossimi cinque anni, con le trasfusioni. Ha pensato che Dennis era abbastanza maturo da fare la sua propria scelta.

"Non credo che la decisione di Dennis sia il risultato di qualche coercizione. È maturo e capisce le conseguenze della sua decisione", ha detto, stando a quanto riportato da The Associated Press. "Non penso che Dennis stia tentando il suicidio. Non è questo il pensiero a cui è arrivato Dennis: lui crede che le trasfusioni lo renderebbero impuro e indegno".

Lindberg ha lasciato la scuola all'inizio di novembre, quando i medici gli hanno diagnosticato la leucemia e iniziato la chemioterapia. Hanno fermato il trattamento, che spesso porta il corpo a non produrre più globuli rossi, dopo una settimana, visti i valori sanguigni troppo bassi, come ha riportato lo Skagit Valley Herald.

Ma Lindberg ha rifiutato le trasfusioni su una base religiosa. I Testimoni di Geova credono sia impuro ricevere trasfusioni. Il medico di Dennis ha appoggiato la sua decisione, ma il governo ha emanato un mandato giuridiziario per forzare la trasfusione.

Mincin non ha lasciato dichiarazioni ad ABC News. Aveva anche in precedenza rifiutato di parlare di questo caso.

Il padre del ragazzo ha detto che non si appellerà alla decisione del giudice, dopo aver visitato suo figlio mercoledì. Ha detto che i dottori gli hanno riferito mercoledì sera che il ragazzo, rimasto privo di sensi da martedì, avrebbe probabilmente avuto danni celebrali.

"Dennis è stato molto forte nelle sue credenze", ha detto ad ABC News Patricia Shanander, un insegnante della scuola del ragazzo. "Ha fatto ciò che credeva giusto".


fonte:
abcnews.go.com/Health/story?id=3930789&page=1


************************


Ragazzo muore di leucemia dopo aver rifiutato un trattamento per motivi religiosi

A causa della sua religione, il paziente leucemico Dennis Lindberg, 14 anni, non ha voluto trasfusioni vitali; i suoi genitori biologici avrebbero voluto. Un giudice si è schierato col figlio, che è deceduto la scorsa notte.


di CHERIE BLACK - P-I REPORTER

La sua vita cominciò in circostanze difficili. Adesso, all'età di 14 anni, la sua vita è finita allo stesso modo.

Dennis Lindberg per la maggior parte della sua infanzia dipese dalla benignità di sconosciuti che lo aiutarono a sopravvivere. Poche settimane fa ha preso una decisione che ha contribuito alla sua morte mercoledì notte.

All'adolescente di Mount Vernon è stata diagnosticata la leucemia l'8 novembre e da allora è stato confinato all'Ospedale Infantile e Centro Medico Regionale di Seattle. I medici hanno detto che aveva bisogno di trasfusioni di sangue per sopravvivere a cure oncologiche potenzialmente [in grado di] salvargli la vita. Ma come Testimone di Geova praticante, Lindberg le ha rifiutate.

Nonostante la sua età, è stato dichiarato quello che viene definito un "minore maturo", il che vuol dire che è stato considerato maturo abbastanza da prendere decisioni riguardanti la sua cura.

I Testimoni di Geova credono che l’accettare una trasfusione di sangue violi la legge di Dio. Sua zia, Dianna Mincin, si assunse la sua tutela quattro anni fa dopo che suo padre, un tossicodipendente ora in via di recupero, fu messo in prigione per possesso di droga. Anche la Mincin è una Testimone di Geova, e ha sostenuto la decisione di Dennis. I genitori biologici del ragazzo no.

Dennis Lindberg Senior, fratello della Mincin, e Rachel Wherry hanno volato a Seattle dalla loro casa di Boise martedì per essere presenti ad una udienza alle 9 [del mattino dopo], sperando che un giudice potesse obbligare le trasfusioni.

Mercoledì mattina, dopo aver ascoltato i genitori, la zia, gli operatori sociali e il medico del ragazzo, il giudice del Tribunale Superiore della Contea di Skagit, John Meyer, ha respinto l’istanza.

Verso le 21.00 Lindberg Senior ha chiamato il Seattle P-I per dire che suo figlio è morto nel suo letto d’ospedale.

Con le trasfusioni e altre cure, a Lindberg erano state date il 70 percento di probabilità di sopravvivere per i prossimi cinque anni, ha detto Meyer in tribunale, basandosi su ciò che gli avevano detto i medici del ragazzo. Senza quelle probabilmente sarebbe morto.

Ma la sua decisione in quello che il giudice ha definito un "caso stupefacente, che chiama in gioco, ma non si limita a, questioni sulle libertà religiose", si è basata strettamente sui fatti.

"Non credo che la decisione di Dennis sia il risultato di alcuna coercizione. E’ maturo e comprende le conseguenze della sua decisione", ha detto Meyer mercoledì durante il procedimento in aula.

"Non penso che Dennis stia provando a commettere suicidio. Non è qualcosa che gli è saltato in mente improvvisamente, è convinto che con la trasfusione diventerebbe impuro e indegno".

I genitori e i compagni di scuola del ragazzo, che negli scorsi quattro anni ha vissuto con sua zia, hanno gridato la loro incredulità alla decisione del giudice. La Wherry è fuggita dall'aula in lacrime. La Mincin si è rifiutata ripetutamente di parlare circa il tormento di suo nipote.

Per motivi di privacy legale, i medici e i funzionari dell'Infantile si sono pure rifiutati di parlare delle condizioni del ragazzo.

In un sito web di CaringBridge che ora è stato disattivato, l’ultima registrazione della Mincin, datata 22 novembre, si rivolgeva a coloro che contestavano la decisione di non accettare trasfusioni di sangue. Lei diceva che dopo che suo nipote aveva preso la sua decisione si era rilassato in un modo in cui non si era rilassato da quando era stato ricoverato (in ospedale). E' in pace?.

"Per coloro che stanno leggendo questa registrazione, la nostra famiglia è vicina a quelli che non sono Testimoni di Geova, comprendiamo con partecipazione il loro disagio e, forse, persino la loro ira per la decisione che ha preso Dennis e la sua famiglia", ha scritto la Mincin.

"Sappiamo bene che questo è un giovane uomo sorprendentemente brillante, in procinto [di dare] il suo contributo di 70, forse 80 anni a questo mondo. Mentre mostriamo empatia per i vostri forti sentimenti, vi chiediamo di provare a rispettare la lotta di Dennis per ciò in cui crede così fortemente lui e la sua famiglia".

La decisione è stato il capitolo finale di quello che è stato per i Lindberg un dramma familiare lungo una vita. E' una saga che iniziò quando lui era un bimbo nato da genitori assuefatti alla metamfetamina.

"Avevo sempre troppa paura di chiedere a mia madre se lei si drogava", aveva scritto Lindberg in un compito scolastico che era stato pubblicato sullo Skagit Valley Herald due anni fa a proposito della sua infanzia.

"Una volta vidi un ago in un bagno, ma non significò nulla per me. Sapevo che mia madre aveva la pressione del sangue bassa, era sempre pallida e aveva le pupille estremamente piccole come la capocchia di uno spillo. Per me questo era normale".

Raccontò all'Herald che la sua vita da ragazzo trascorreva in perenne movimento e spesso veniva lasciato dai vicini per giorni mentre i suoi genitori si aggravavano. Non poté andare a scuola e non era capace di leggere.

Trascorreva le sue estati a Mount Vernon con la Mincin, che alla fine divenne la sua tutrice dopo che Lindberg Senior fu messo in prigione per possesso di droga.

Entrambi i genitori dicono di aver completato i programmi di disintossicazione e di essere sobri. Hanno visto loro figlio l'ultima volta in settembre quando lui e la Mincin hanno visitato Boise.

Dal momento della sua diagnosi, però, l'accesso alle informazioni riguardanti loro figlio è stato ristretto. I loro unici aggiornamenti li ricevevano tramite il sito web sui profili, ora non più funzionante, che è il modo in cui sono venuti a conoscenza del dibattito sulla trasfusione di sangue.

Hanno contattato il Servizio per la Protezione dei Minori, che ha nominato un legale per ciascuno di loro e ha pagato il volo della coppia a Seattle martedì così che presenziassero alla prima udienza.

"I miei sentimenti hanno percorso tutta la gamma dalla rabbia alle lacrime senza sapere a chi credere e a chi non credere", ha detto Lindberg Senior.

"Mia sorella ha fatto un buon lavoro crescendolo per gli scorsi quattro anni, ma le sue credenze religiose non avrebbero dovuto essere imposte a mio figlio".

Ha detto che il non avere suo figlio per i passati quattro anni gli ha pesato molto.
Ha detto che hanno dato il ragazzo a sua sorella in modo che non soffrisse mentre loro rimettevano la loro vita sul giusto binario.

"La decisione sarebbe stata diversa se fosse rimasto con noi", ha detto. "Se non avessimo preso le decisioni che prendemmo avrebbe affrontato questa cura ".

Lindberg Senior ha detto che a suo figlio è stata diagnosticata una leucemia linfocitica acuta, un tumore del midollo osseo che è molto comune tra i bambini.

Secondo la Società per la Leucemia & il Linfoma la maggioranza dei bambini con questo tipo di leucemia sono curati dopo il trattamento, il che include trasfusioni di sangue.

Il dr. Douglas Diekema, un eticista all'Infantile e direttore di educazione al Centro Treuman Katz per la Bioetica Pediatrica, ha detto che la questione era se un 14enne abbia davvero la maturità per prendere decisioni mediche e religiose per proprio conto.

"La mia opinione è che se il tribunale ha un ruolo è [proprio] quello di esaminare un 14enne per vedere quanto sia convinto della sua decisione", ha detto Diekema.

"Il mio approccio sarebbe stato di insistere un pò di più. Se lotta con te fisicamente, allora va rispettato. Anche perché avreste voglia di legarlo ogni volta che necessita di una trasfusione sapendo che ne avrà bisogno per i prossimi tre anni? Sareste in grosse difficoltà a trovare un fornitore disposto a farlo".

Lindberg Senior ha detto che la sentenza di mercoledì lo ha scioccato, ma che dopo aver visitato suo figlio più tardi quel giorno, ha deciso di non appellarsi alla sentenza del giudice.

Ha detto che i medici gli hanno detto mercoledì sera presto che l'adolescente, che era in stato d'incoscienza da martedì, aveva probabilmente subìto dei danni celebrali.

Dopo aver saputo della morte di suo figlio, il padre non ha voluto fare ulteriori commenti. "Resteremo in città fino al funerale", ha detto, "poi torneremo a Boise".


fonte:
seattlepi.nwsource.com/local/341458_leukemia29.html?sou...

Ogni volta che leggo una notizia del genere rimango sempre più sconvolto.
Caro Dennis, possa l'Iddio di Misericordia accoglierti tra le sue braccia.

Bruno
______________________________


---Verba volant scripta manent---
-----
--- www.vasodipandora.org ---
09/12/2007 08:45
 
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Fino a che punto arriva il fanatismo trasmesso a dosi massicce


Caro Bruno
Anch'io come te provo sgomento e sofferenza.
I bambini dovrebbero essere tutelati, soprattutto in questo caso in cui un minore è molto più plagiabile e condizionabile di un adutlo.
Non c'è che dire quella zia ha fatto proprio un bel capolavoro, prendendosi cura per quattro anni di quel bambino per poi rendersi complice della sua morte, trasmettendoli l'ossesivo fanatismo che ha provocato in lui questa tragica decisione.

Daniela

09/12/2007 11:59
 
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tutela
Questo dimostra che il Minore va tutelato,specie su questioni vitali,INDIPENDENTEMENTE se il minore dimostra "Maturità da adulto".
Franco.
09/12/2007 16:34
 
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Registrato il: 09/09/2007
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Io mi chiedo come mai lo stato permette ai testimoni di geova di rifiutare le trasfusioni di sangue,per me è come permettere l'eutanasia...Allora perchè lo stato fa tante storie quando un parente vuol fare staccare la spina ad un congiunto che da anni e anni soffre inutilmente? Ci sono tdg che con una semplice trasfusione avrebbero salva la vita,invece scelgono di perderla. [SM=g27812]
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