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il nome di Dio

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2008 21:20
08/10/2007 06:47
 
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Buon giorno a tutti

Una domanda da fare .
Un po’ di giorni fa o parlato con i tgd sul fatto del nome.
Loro mi hanno detto che Geova e Yahweh, e la stessa cosa.
Qualcuno puo darmi una risposta a questo.
grazie

[SM=x570872]
08/10/2007 07:25
 
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Non sono assolutamente la stessa cosa!
“Geova”, infatti, è uno sgorbio filologico, mentre “Yahweh” è quella che praticamente tutti gli studiosi oggi considerano la pronuncia più attendibile del Tetragramma.
Ne abbiamo parlato un milione di volte, ma, come si dice, reptita iuvant.
L’antico alfabeto ebraico non contemplava l’uso delle vocali. Le parole venivano scritte solamente per tramite delle loro consonanti. Era il lettore che, di volta in volta, in base al contesto doveva capire quale era la parola che aveva sotto gli occhi e vocalizzarla di conseguenza. Quando nel Medioevo i masoreti (dei dotti ebrei) realizzarono una sorta di edizione critica ante litteram della Bibbia (il Testo Masoretico, appunto), per ovviare al fatto che ormai molti ebrei avevano perso dimestichezza con l’Ebraico e quindi trovavano leggere le Scritture su un testo consonantico molto complicato, decisero di vocalizzare il medesimo mediante un ingegnoso sistema di trattini e puntini disposti sopra e sotto i segni relativi alle consonanti. Ora, quando i costoro si trovarono a dover vocalizzare il Tetragramma (YHWH), proprio al fine di ricordare ai lettori ebrei che il nome di Dio non doveva essere pronunciato (gli Ebrei, infatti, ancora oggi non pronunciano mai il nome di Dio), decisero di introdurre in esso le vocali della parola Adonai (Signore), che costoro avrebbero dovuto pronunciare al posto del Tetragramma stesso. Ecco come nacque quindi la parola YeHoWaH (con la “A” di “Adonai” mutata in “e” per ragioni fonetiche). Nessun ebreo ha però mai pronunciato questa parola (in effetti, questa non è nemmeno una parola in senso stretto), e tanto meno è questo il nome che Dio rivelò a Mosè.
Capitò poi che nel secolo XIII, Raimondo Martini, un frate domenicano spagnolo professore di ebraico, traducendo alcuni passi veterotestamentari utilizzando il Testo Masoretico, si trovò di fronte il Tetragramma vocalizzato nel modo in cui si è detto e, ignorando la genesi di questo costrutto, si limitò a traslitterarlo in caratteri latini, creando la parola “Jehovah” (da cui l’inglese “Yehowah” e l’italiano “Geova”). Quindi, ogni volta che i Testimoni di Geova pronunciano quello che loro credono essere il nome di Dio, in realtà pronunciano un mostro filologico creato da un ministro di Satana (il domenicano Raimondo Martini) sulla scorta di uno stratagemma che i dotti ebrei avevano escogitato proprio al fine di garantire che il nome di Dio non venisse mai pronunciato.

-------------------------------------------

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

09/10/2007 12:00
 
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IL NOME
Condivido cio' che ha scritto Trianello. Comunque sempre in questa sezione : Argomenti dottrnali vai: " Se Geova non è il nome di Dio"del 15-09-2007. Leggi tutto. [SM=x570901] Ogni bene Salvatore.
x
09/10/2007 13:24
 
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Il Cd si perde sempre in un bicchier d'acqua!

Si dovevano chiamare Testimoni di Jahweh

Si adempie la scrittura:- Luca16:8

poiché i figli di questo sistema di cose, nei loro rapporti con quelli della propria generazione, sono più saggi dei figli della luce.

Saluti


"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto"""
23/01/2008 15:24
 
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Re:
sav2, 08/10/2007 6.47:

Buon giorno a tutti

Una domanda da fare .
Un po’ di giorni fa o parlato con i tgd sul fatto del nome.
Loro mi hanno detto che Geova e Yahweh, e la stessa cosa.
Qualcuno puo darmi una risposta a questo.
grazie

[SM=x570872]


Proprio la settimana scorsa ho discusso con dei testimoni di geova il problema del nome;e vi assicuro che colui che mi parlava del nome di "geova"è andato via da casa mia abbastanza arrabbiato.Perchè?Ora ve lo spiego.Stiamo "studiando da un librettino intitolato:"Cosa insegna realmente la bibbia?"E siamo arrivati alla pagina 14,dove si inizia a dire che dovremo sempre pronunciare il nome di Dio:"geova".A questo punto io grazie a quelle cose che già conosco e al "nostro forum",ho fatto iniziare la nostra discussione,anche se4 non ho fatto in tempo a dir la verità a mostrargli il materiale che avevo scaricato dal sito di Achille,perchè siamo stati un bel pò a discutere su una scrittura che avevo trovato a proposito,per puro caso.Infatti questo anziano mi mostra subito la scrittura di esodo 3,14;e io cvon calma ho cercato di dirgli che quando le scritture parlano del nome di Dio,ad altro non si riferiscono che alla persona di Dio,cioè alla sua essenza.Però lui insisteva a dire che il nome di Dio andava sempre pronunciato perchè con esso io sarei entrato in "confidenza"con Lui.Io ho continuato a citare delle scritture del nuovo testamento nel quale Gesù non chiama Dio"con il suo nome",ma lo chiama Padre.Ma l'anziano imperterrito continua a dirmi che questo è necessario,e ha una notevole importanza.Solo che adesso sono io che comincio ad agitarmi,perchè le persone dovrebbero leggere le scritture in base a quello che lo scrittore stesso ci vuole dire e far capire.Allora gli dico di andarmi a leggere dalla sua bibbia il capitolo 34 al versetto 14(caso strano ma si tratta sempre del versetto 14 anche se un capitolo diverso)sempre dal libro dell'esodo.Sia dall'una che dall'altra parte vi è con il nome lo specifico del suo significato.
Esodo 3:13Mosè disse a Dio:Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro:il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi.Ma mi diranno:Come si chiama?E io cosa risponderò loro?14"Io sono colui che sono!"Poi disse:"Dirai agli Israeliti:Io-Sono mi ha mandato a voi".15Dio aggiunse a Mosè:dirai agli Israeliti:JHWH,Il Dio dei vostri padri,ecc.ecc......Al capitolo 34 dice:14"Tu non devi prostrarti ad altro Dio,perchè il Signore si chiama Geloso;egli è un Dio geloso".Allora io gli ho posto questa domanda:come mai non lo chiami Geloso se anche questo è il suo nome?E l'anziano prontamente mi ribatte che quello è un aggettivo e non un nome.A questo punto mi sono scaldato un pò di più,visto che continuava a girarci intorno cercando scappatoie,sono andato in camera dove avevo la bibbia grande che proprio lui mi aveva portato che è scritta in caratteri più grandi e gli ho fatto notare che il nome"Geloso"era scritto con la lettera maiuscola,e non essendoci nessun punto prima non poteva essere stato scritto maiuscolo per quello,e quindi doveva essere per forza un nome.La signora che era con lui era ammutolita e non parlava;l'anziano invece cominciava ad arrampicarsi sugli specchi cercando addirittura nella mia bibbia(TOB)la spiegazione in calce per la sua bibbia,perchè nella sua non c'era nessun riferimento e quindi dove aggrapparsi?Poi gli ho fatto notare che nella spiegazione che davano i cattolici,essa calzava a pennello con le scitture,mentre la teoria della wts andava a farsi benedire.Così ormai si era fatto tardi,e noi dovevamo cenare e sono andati via.Però prima di andare via io con più paccatezza gli ho detto che chiamare il proprio papà:"padre",vuol dire avere rispetto e confidenza allo stesso momento.
Vi saluto in Cristo Gesù Filippo65
23/01/2008 16:35
 
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Sei un grande filippo! Complimenti per l'aver saputo tener testa a loro..che di solito "vincono" sempre, perchè spesso bussano alle porte di persone poco preparate!
E'dunque importantissimo essere preparati in questo caso, è l'unico modo per salvarsi dai falsi profeti.
Termino col dire che concordo pienamente con quanto scritto da Trianello.
Saluti a tutti! [SM=x570892]
25/01/2008 11:43
 
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Se vogliamo aprir bocca e dargli fiato e sostenere quindi che "Geloso" non deve valere come nome perché è aggettivo, si potrebbe opporre che
neanche "yahweh" deve valere giacché è una forma del verbo essere ebraico.

Se invece dobbiamo parlare con cognizione di causa possiamo dire che sia gli aggettivi che le voci verbali possono essere "sostantivati" (succede anche in italiano!), e perciò sia Geloso che Yahweh possono essere - e sono! - usati, insieme a vari altri, come nomi propri di Dio nella Bibbia.

Ciò restando fermo che "Geova" in ebraico è una parola inesistente. Come già spiegato fino alla nausea è solo una pronuncia sbagliata del tetragramma ebraico che si traslittera con YHWH; è basata sulla falsa vocalizzazione dello stesso ritenuta autentica per errore, e in quanto tale è un "barbarismo", un "mostro linguistico" (Monloubou-Du Buit) uno "Sgorbio" (Ravasi). E il volerla mantenere a tutti i costi è indice di non rispetto per i criteri che si adoperano per accertare la verità delle cose. Un non rispetto che, ovviamente, deve nascondere altre finalità; forse quella della... reclamistica aziendale?
----------------------
est modus in rebus
25/01/2008 22:29
 
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Re:
Il CD conosce molto bene i rischi che corre in caso di un eventuale cambiamento di nome perchè porterebbe, inevitabilmente ad accelerare la fine della propria Società. Infatti, quel nome "testimoni di Geova" è come un marchio di una ditta affermata tanto è vero che viene conservato anche in caso di una nuova gestione se non si vogliono perdere tanti clienti ormai abituati alla precedente denominazione.
Esempio:
Provate a cambiare marchio e nome alla famosa lattina della Coca-cola e, dopo qualche settimana, andate a controllare il grafico delle vendite.

Ciao [SM=x570892]

Bruno


______________________________


---Verba volant scripta manent---
-----
--- www.vasodipandora.org ---
25/01/2008 22:54
 
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Caro berescitte,carissimi tutti,riprendo con il dirvi che mercoledì ho avuto un'altro incontro con i soliti testimoni di geova,e la nostra discussione è stata impostata sul solito libretto:"Cosa insegna realmente la bibbia",e siamo andati un'altra volta a cozzarci sul discorso del nome di Dio.Io ho continuato a ribadire che dal mio punto di vista,quando nella bibbia si parla del nome di Dio,il nome indica la realtà dell'essere,cioè è la rivelazione della stessa persona.Nel fare l'esempio della scrittura dell'Esodo sia al 3,13-15 che Esodo 34,14.La nostra discussione diventa abbastanza surriscaldata,perchè io non riesco a capire perchè in Esodo 3,15 Dio dice:"il mio nome è...",esso è il vero nome.Mentre in Esodo 34-14,quando lo scrittore dice:"il nome di Dio è Geloso",perchè egli è un Dio geloso,allora vuol dire che Dio è geloso e basta.Quindi nel primo caso non è un verbo ma il nome,mentre nel secondo caso è un aggettivo,anche se è con la lettera maiuscola.Infatti visto che la settimana scorsa avevano delle difficoltà,mi hanno portato delle fotocopie,dove stanno indicate delle scritture dove si dimostra che Dio è geloso dell'esclusiva devozione.Ma secondo me questo non serve a risolvere il problema del fatto che nel cap.34 al versetto 14 si dice:"questo è il suo nome".Non riuscirò a capire perchè in una parte di un libro della bibbia si interpreta in una maniera e poco dopo nello stesso libro la sua interpretazione viene cambiata,pur avendo le stesse parole.Mah! Ora però avrei bisogno del vostro aiuto perchè voglio chiarirmi delle idee: 1)Nel libro dell'Esodo3,13-15;Mosè e Dio dialogano e Dio rivela il suo nome:YHWH(v.15).Nel versetto 14 invece Dio dà il significato di questa parola:"Io sono colui che sono"(14).Ma la mia domanda è questa:lo scrittore ebreo per scrivere:"Io sono colui che sono",usa lo stesso tettagramma o lo dice in maniera diversa? 2)Il popolo ebreo,cioè il popolo eletto viene ripudiato da Dio?Perchè l'anziano mi ha detto così pur di dimostrare che le usanze ebree erano sbagliate(vedi il caso della rinuncia della pronuncia del nome di Dio) e per questo Dio lo ha ripudiato.Possibilmente mi potete citare qualche scrittura,anche se credo di averne trovato già una che dice che il popolo eletto non sarà "mai" ripudiato(Romani 11,1 e seguenti).Se potete aiutarmi,vi ringrazio infinitamente. Vi saluto in Cristo Gesù. Filippo
26/01/2008 18:31
 
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Re:
filippo65, 25/01/2008 22.54:

Caro berescitte,carissimi tutti,riprendo con il dirvi che mercoledì ho avuto un'altro incontro con i soliti testimoni di geova,e la nostra discussione è stata impostata sul solito libretto:"Cosa insegna realmente la bibbia",e siamo andati un'altra volta a cozzarci sul discorso del nome di Dio.
Filippo





Non errano affatto i tdg quando affermano che tra i nomi biblici di Dio, il sacro tetragramma è distinto in un modo speciale dagli altri nomi divini. Esso è il "Nome" per eccellenza a cui è attributa una più elevata santità, e si ebbe grande timore di pronunciarlo per intero affinchè non fosse profanato da coloro che lo invocavano. Tuttavia, su come vada inteso il comandamento "Non nominare il mio Nome invano" e le sue modalità di applicazione, i tdg giungono a conclusioni molto lontane da quelle che sono le categorie di pensiero proprie dell'ebraismo; quelle stesse cioè che hanno concorso alla formazione delle Scritture Ebraiche per come Israele le ha custodite e trasmesse di generazione in generazione, per secoli.

Quello che piuttosto desideravo accennare è il fatto che, per l'ebraismo, la personalità del Dio unico si manifesta con modelli e volti differenti, e cioè risiede nell'idea di Dio come personalità dinamica. Sarebbe ciò un grave errore bloccare il divino in una sola dimensione (figurativa o concettuale) tentando di definirlo in modo univoco, isolando uno dei suoi momenti. Data la complessità della realtà divina (mai pienamente compresibile all'uomo)la tradizione ebraica insiste sulla pluralità dei Nomi e delle Forme del divino, memoria delle diverse esperienze religiose, ovvero, Dio non può essere pensato se non nelle diverse esperienze in cui si manifesta, nelle diverse modalità o forme che assume di volta in volta per l'uomo.

I Nomi divini equivalgono alle qualità o dimensioni di Dio, alle sue emanazioni (in ebraico "middot") per come l'uomo li percepisce: Elohim (attributo della Giustizia, quando Egli giudica le creature), El Shadday ( il Potente, quando sospende i peccati del mondo), Seva'ot (Dio delle schiere, quando combatte le sue battaglie) Adonay (Signore/padrone, quando esercita la sua Signoria), YHWH (che equivale all'attributo della Misericordia, quando usa Clemenza e dispensa la Sua Grazia, perdona e rinnova la sua bontà e il suo sostentamento a tutta la creazione)...Secondo tradizione, quando Moshè riferisce a Dio le parole degli Israeliti: "Qual'è il Suo Nome?". Il significato di quella domanda equivarebbe a: con quale dei Suoi attributi ti manda a noi? In quale dimensione delle sue dimensioni tu sei mandato a noi?
La richiesta del Nome divino da parte del popolo ebraico, non ha nulla di filosofico. Essi vogliono sapere in quella data esperienza storica, in quell'evento preciso, quale lato del divino si rivela nell'esperienza religiosa di Moshè e di Israel.

Ma Dio è soprattutto Padre. Ebrei e Cristiani condividono entrambi questa visione della Divinità. Forse non molti sono a conoscenza del fatto che dalle parole dei Dottori della Legge i rapporti che esistono fra il Creatore e le sue creature sono concepiti come quelli di Padre e figli. I Farisei furono i primi ad usare l’espressione "Avinu shebashamaim" (Padre nostro che sei nei Cieli).
In primo luogo perchè per essi la paternità di Dio era sinonimo del Suo amore per la famiglia umana e in secondo luogo Per evitare di pronunciare il sacro tetragramma.
L'espressione "Padre Nostro", veniva (e viene tutt'oggi) utilizzata dagli ebrei perchè le preghiere ufficiali, sono normalmente formulate al plurale e ciò dipende dalla circostanza che nella religione ebraica è forte il senso dell'appartenenza alla comunità. Non esiste soltanto la propria salvezza individuale ma il singolo che agisce e sta davanti a Dio anche come rappresentate di tutto il popolo. L' aspetto collettivo (sebbene esso non vada certamente assolutizzato) costituisce per l'ebraismo indubbiamente il baricentro.


Shalom!
[Modificato da Topsy 26/01/2008 19:02]
26/01/2008 22:56
 
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Re: Re:
Topsy, 26/01/2008 18.31:





.

Ma Dio è soprattutto Padre. Ebrei e Cristiani condividono entrambi questa visione della Divinità. Forse non molti sono a conoscenza del fatto che dalle parole dei Dottori della Legge i rapporti che esistono fra il Creatore e le sue creature sono concepiti come quelli di Padre e figli. I Farisei furono i primi ad usare l’espressione "Avinu shebashamaim" (Padre nostro che sei nei Cieli).
Shalom!



[SM=x570923]
Infatti Dio preferisce farsi chiamare "padre" anzichè y-h-w-h o Javè o Geova ,
e per questo motivo forse Lui stesso ha lasciato cadere l'uso del suo nome di circostanza...
anche perchè Dio non ha bisogno di un nome



Isaia 29:13...‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me.  Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano dottrine e comandi di uomini’”...



28/01/2008 21:20
 
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il nome di DIO
Anche io ho avuto molti incontri con i T.G, solo che ora mi evitano e comunque riguardo al nome di DIO, nella loro rivista che non ce lo sotto mano ma se ti interessa te lo posso far sapere, dice:

"..dal 13° secolo Yahweh è uguale a Geova.."

Allora la mia domanda è questa:

Fino al 1300 come si chiamava Dio, se da quell'anno iniziò a chiamarsi Geova?

La loro critica oltrettutto verso i nostri confronti è quello di non riportare il nome Yahveh nelle nostre bibbie.

Un'altra domanda che mi pongo è questa.

Se dite che il nome di Dio è Yahveh, come mai anche nella vostra bibbia non compare? [SM=x570868]


Spero di essere stato chiaro..

[Modificato da LGB57 28/01/2008 21:20]
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