| | | Post: 25
| Registrato il: 10/09/2007
| Utente Junior | | OFFLINE | |
|
Peraskov:
____________In tantissime situazioni la Chiesa, attraverso i suoi “adepti” è stata l’unica a difendere realmente i diritti umani, a farsi carico dei bisogni degli altri ed infinite sono le persone che, per questi motivi e senza alcun interesse diverso, hanno messo in gioco la loro intera vita____________
Ho visto adepti del culto filosofico-religioso buddista in Birmania, che per difendere i diritti umani calpestati da una brutale dittatura, hanno manifestato e sono stati uccisi per questo.
Non mi risulta, in Europa, che prelati delle varie confessioni esistenti, abbiano fatto altrettanto esponendosi a costo della vita -manifestando nelle strade e nelle piazze, contro brutali dittatute come quella fascista in Italia e quella nazista in Germania.
Anzi, risulta, che sono stati stilati concordati di reciproca stima e collaborazione.
I singoli atti eroici, da te giustamente ricordati, non modificano il giudizio sul comportamento “storico” del culto d’appartenenza.
Riguardo al Libano, non mi sembra che il culto cristiano sia una piccola minoranza mite inerme e discriminata. E’ bene rammentare che il “Grande Libano” fu voluto dalla maggioranza cristiana e che nel 1920 si allargarono in pochi giorni, da 4500 chilometri a 10.400.
Questo culto è, lì, un culto di potere politico e “distruttivo” considerando i massacri che ha perpretato non ultimo, e solo, quello dei campi profughi di Sabra e Shatila.
IL Patto istituzionale libanese stabilisce che ai cristiani spetta il presidente della Repubblica, ai sunniti quella del Consiglio, agli scitii quella della Camera dei deputati.
Per lungo tempo questi culti religiosi se le sono date di “santa ragione”
Insomma, la storia è storia, "nonunastoria"!
Saluti
|