Mio figlio, da ragazzo portava i capelli lunghi, abitualmente raccolti col codino. Oltre a sentirsi più carino era per noi anche un risparmio (all’epoca ero disoccupata).
Quando iniziò a studiare con i tdg dovette conformarsi. Fu così che io ripresi in mano le mie forbici e, come quando era bambino, mi improvvisavo parrucchiera. Lo facevo soprattutto alla vigilia del suo discorso, quello di 5 minuti, che regolarmente gli veniva assegnato dopo essersi iscritto alla scuola di ministero teocratico.
Mio figlio era visto da loro come una futura promessa: aveva il dono di sapersi esprime correttamente, di avere padronanza di sé sul podio di esporre bene il materiale assegnato tant’è che alla prima visita del sorvegliante l’anziano assegnò a lui quella parte.
Per l’occasione si decise che doveva andare dal barbiere. Non ricordava di esserci mai andato prima, non era preparato alla domanda “come li vuoi?”, comunque chiese un “taglio normale”. Ma quella sera, mio figlio tornò abbattuto perché l’anziano lo riprese: il suo taglio era “troppo corto sulla nuca”!!!!!!!!
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