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Meritate l'inferno che avete inflitto ai nostri cari

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2007 13:23
05/09/2007 23:52
 
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Gazzettino, Venezia/Mestre - Mercoledì, 5 Settembre 2007
gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?


CONCORDIA SAGITTARIA Così i famigliari di Lucia Comin e Guido Pellicciardi ai tre banditi
«Meritate l'inferno che avete inflitto ai nostri cari»


Concordia
"Dovreste vivere l'inferno che hanno vissuto i nostri famigliari". Sono queste le dure parole che le famiglie di Lucia Comin e Guido Pellicciardi hanno voluto lanciare ai tre assassini che hanno massacrato i loro famigliari. Sono ancora scossi e addolorati Gianni e Daniele Comin, due fratelli di Lucia, che ieri si trovavano in Francia per un altro lutto che li ha colpiti. "E' deceduta nostra cugina Graziella Zanon - raccontano Gianni e Daniele, ricordando la donna di 60 anni - era malata da un po' e non ha potuto essere presente all'addio a Lucia e Guido. Dalla Francia sono venuti altri parenti qualche giorno, ora stiamo vivendo questo altro dolore". Nelle rispettive case di via XXV Aprile a Teson di Concordia Sagittaria, dove ha vissuto anche la famiglia Pelliciardi per 11 anni, sono rimaste le mogli dei fratelli Comin. "Sono comprensibilmente contenta per l' arresto - ribadisce Rosella, moglie di Daniele - ma sto ancora cercando di riprendermi da quel tragico giorno. Nella mattinata quando sono stata informati dell'arresto ho subito telefonato a mio marito, Lui lo sapeva già. Entrambi ci siamo augurati che ora scontino la giusta pena. Non vorremmo fra qualche mese, o anno, rivederli liberi. Devono rimanere in carcere. Siamo contenti che li abbiano presi, ma solo il pensiero che uno di loro era stato liberato con il beneficio dell'indulto, ci ha fatto ancora più male. Siamo preoccupati perché temiamo che possano tornare liberi. Siamo certi che, dopo la barbarie sono pronti a ripetersi e di mezzo ci andranno altre persone. Purtroppo di questo ne siamo convinti, solo la pena potrà farci cambiare idea. Io e mi marito siamo praticanti cristiani del Regno di Geova, i tre assassini dovrebbero essere sottoposti alla legge Mosaica: occhio per occhio, dente per dente". Queste le parole della famiglia di Gianni Comin:" Vorremmo vederli in faccia. Se gli permettono di leggere il giornale sappiate che la giusta pena per voi è l'inferno che avete fatto vivere ai nostri cari. Siamo contenti che siano stati presi, avevamo fiducia nella Magistratura e negli investigatori, ma non avremmo mai pensato che li avessero presi così n fretta. Quello che conta ora è la pena. Temiamo che possano uscire in qualche modo, beneficiare di qualche sconto. Non ci sono abbuoni, loro non li hanno concessi a Lucia e Guido. Abbiamo vissuto con la paura da quel tremendo giorno, stiamo continuando a vivere con l'angoscia che i maledetti tornino liberi. Facciamo un appello al Governo e a tutti i politici che in questi giorni ci hanno manifestato la loro vicinanza affinché la legge venga fatta rispettare. Chiediamo che le pene vengano inasprite per queste barbarie e per tutti i fatti malavitosi. Non possiamo più vivere in questo modo, con la paura di uscire di casa. I governanti si devono rendere conto che non siamo liberi di vivere la nostra vita, i nostri affetti ».«Devono pagare con il massimo della pena che prevede la nostra legge, non essendoci in Italia pene più severe». Lo ha sostenuto ieri Daniele Pelliciardi, l'unico figlio della coppia uccisa nella dependance di Gorgo al Monticano. «Sono stato avvisato dai Carabinieri di Treviso alle 9 del mattino - ribadisce Daniele Pelliciardi mi sono subito recato al comando ringraziando tutti i Carabinieri, con il Nucleo operativo, e la dottoressa che coordinava le indagini. Sapevo che li avrebbero presi. Fin da quella notte, quando sono arrivato sull'uscio della dependance che conteneva i corpi martoriati dei miei genitori, quando i carabinieri non mi hanno permesso di vedere la tragica scena, sapevo che gli assassini sarebbero stati acciuffati. L'ho capito perché ho visto direttamente l'impegno degli investigatori tutti. Per gli assassini avrei tante domande, ma anche nulla. Perché avete ucciso i miei genitori? E' una domanda che resterà nel vuoto, perché sono assassini a cui non puoi parlare. Lo hanno dimostrato con i fatti, quando mia mamma e mio papà hanno invocato pietà. Gli assassini non ne hanno avuta. Non hanno lasciato una flebile speranza di salvezza ai miei genitori. Per questo non meritano nemmeno che gli volga la parola. Non ne vale la pena. Non hanno concesso premi ai miei genitori, non devono esserne concessi a loro».

Marco Corazza


06/09/2007 12:01
 
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Non capisco cosa c'entrasse il riferimento all'essere "praticanti cristiani del Regno di Geova".

Le opinioni che hanno espresso non hanno forse valore a prescindere dalla denominazione religiosa di appartenenza? Mah.
06/09/2007 14:52
 
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Re:
wall.kill, 06/09/2007 12.01:

Non capisco cosa c'entrasse il riferimento all'essere "praticanti cristiani del Regno di Geova".

Le opinioni che hanno espresso non hanno forse valore a prescindere dalla denominazione religiosa di appartenenza? Mah.



io non capisco che senso ha augurare l'inferno per un tdG?
Augurano loro l'incoscienza? i dormire senza sogni per l'eternità?

07/09/2007 13:23
 
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Re:

Ogni occasione (non é intenzione aprire polemiche) é motivo di appartenenza alla confessione, ovvero, aggregazione di persone senza macchia. Il momento “d’ira” é plausibile, nella fattispecie “tdg”, dovrebbero avere MOLTA padronanza di se.
La fiducia nella Magistratura, chi poco/niente, molto, mentre i tdg la considerano parte della “bestia”, riponendo fiducia solo in Geova, pardon, il CD e le sue interpretazioni-connessioni farlocche. Che "fiducia" vogliono far intendere.
Purtroppo la pena commisurata, non riporterà i familiari in vita.

Vitale

(OT) Che dire, quando gli ex ed altri chiedono giustizia “occhio per occhio, dente per dente" causa l’inferno-ingiustizie perpetrate non solo dal CD, ma anche da singoli-regolari adepti.


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