L’umanità, per via del peccato originale, era esclusa dalla visione di Dio. Essa era una massa condannata alla perdizione (massa
peditionis, come dice S. Agostino). Dio ha comunque deciso di intervenire per salvare le sue amate creature da questa triste condizione. Certamente, però, Dio non poteva fare come se il peccato non ci fosse: Egli infatti è assoluta verità e l’esistenza del peccato è una verità. Dio avrebbe potuto offrire ad ogni singolo uomo la grazia del pentimento, dando così ad ognuno la possibilità di redimersi. In questo caso, però, il peccato non sarebbe stato adeguatamente riparato. Il peccato, infatti, ha una gravità infinita (sul piano morale), in quanto offesa a Dio, la cui dignità è infinita, mentre le opere buone delle persone umane (nel caso di eventuali opere compiute per riparare al peccato) hanno sempre un valore finito. Pertanto, anche se pentito e desideroso di riparare al peccato, l’uomo non sarebbe mai stato in grado di soddisfare adeguatamente l’offesa fatta a Dio.
Era necessario conciliare misericordia e giustizia. Ecco allora il perché dell’Incarnazione redentrice: il Verbo eterno, assumendo la natura umana, si è fatto solidale con gli uomini e a nome nostro ha offerto a Dio il sacrificio riparatore. Tale sacrificio, in quanto compiuto da uno di noi a nome nostro, appartiene a tutti noi. D’altro canto, essendo stato compiuto dal Verbo, che è Dio, ha quel valore infinito che nessuna opera semplicemente umana avrebbe mai potuto avere.
Con la morte e la resurrezione di Cristo si è realizzata la redenzione dell’umanità ed è stata riaperta per ognuno di noi la strada che conduce alla salvezza.
Offrendosi liberamente alla sua passione, Gesù, quale sacerdote, ha offerto sé stesso in sacrificio al Padre. Tale sacrificio ha comportato una riparazione adeguata (anzi, sovrabbondante) per i nostri peccati (il peccato originale ed i peccati attuali), meritandoci la grazia e riaprendo per noi le porte del Paradiso.
La fede in Cristo salva perché questa non è una semplice adesione cognitiva alla Verità, ma è un’adesione di tutto l’uomo alla medesima. La fede è un’abbandonarsi a Cristo e lasciare, per dir così, che sia Lui a condurci presso il Padre. La fede non è solamente un credere a Cristo quale salvatore (
fides quae), ma anche un volere che Cristo ci salvi ed un affidarsi a Lui (
fides qua).
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)