20/07/2007 12:55 |
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molto probabilmente scrivo nella discussione sbagliata, si tratta comunque di una domanda sul costume e la società di 2000 anni fa
la verginità come scelta in vista del Regno di Dio esistette nella società in cui visse e si mosse Gesù?
rivolgo questa domanda particolarmente a chi ha studi universitari alle spalle, la versione "fondamentalista" già la conosco, vorrei il parere di chi è al corrente sugli ultimi studi accademici al riguardo.
non voglio creare un dibattito protestanti-cattolici, semplicemente sapere cosa dicono gli ultimi studi a riguardo.
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20/07/2007 14:28 |
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la verginità come scelta in vista del Regno di Dio esistette nella società in cui visse e si mosse Gesù?
Statisticamente rara, ma Gesù parla esplicitamente di alcuni che scelgono la continenza per poter servire meglio Dio, ergo c'erano: “Vi sono alcuni che si fanno eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire capisca” (Mt 19,12) Costui infatti non vive più secondo la carne ma secondo lo Spirito (Rm 8,8)
Così presi dal regno di Dio che non si può avere altro per la testa secondo questi pensatori radicali. A questo proposito mi viene in mente l’esempio di Rabbi ben Azzai, che a fine I secolo osserva il celibato: pur insegnando che era bene sposarsi e che anzi procreare era un dovere perché così si perpetuava il popolo ebraico, diceva di sé: “La mia anima è presa dalla Thora, è così assorbita che non mi rimane tempo per le cose del matrimonio. Il mondo continuerà per opera di altri” (Strack-Billerbeck, Kommentar 1, p.807)
I modelli biblici non mancano, pensiamo ad esempio ai tre giorni di continenza di Tobia all’inizio del suo matrimonio, secondo alcune versioni di Tb 6,12-22, o Geremia “Non prender moglie” (Ger 16,1), l’Haggada inoltre attribuisce a Elia ed Eliseo una perfetta continenza dopo la vocazione. Ci sono poi precedenti tra gli esseni, o in una comunità di vergini descritta da Filone.
(Sulla questione del celibato in quegli anni rimando a René Laurentin, I vangeli dell’infanzia di Cristo, Cinisello Balsamo (Milano), 1986, Edizioni Paoline, pag. 555-556) |
20/07/2007 15:04 |
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Scritto da: Polymetis 20/07/2007 14.28
la verginità come scelta in vista del Regno di Dio esistette nella società in cui visse e si mosse Gesù?
Statisticamente rara, ma Gesù parla esplicitamente di alcuni che scelgono la continenza per poter servire meglio Dio, ergo c'erano: “Vi sono alcuni che si fanno eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire capisca” (Mt 19,12) Costui infatti non vive più secondo la carne ma secondo lo Spirito (Rm 8,8)
Così presi dal regno di Dio che non si può avere altro per la testa secondo questi pensatori radicali. A questo proposito mi viene in mente l’esempio di Rabbi ben Azzai, che a fine I secolo osserva il celibato: pur insegnando che era bene sposarsi e che anzi procreare era un dovere perché così si perpetuava il popolo ebraico, diceva di sé: “La mia anima è presa dalla Thora, è così assorbita che non mi rimane tempo per le cose del matrimonio. Il mondo continuerà per opera di altri” (Strack-Billerbeck, Kommentar 1, p.807)
I modelli biblici non mancano, pensiamo ad esempio ai tre giorni di continenza di Tobia all’inizio del suo matrimonio, secondo alcune versioni di Tb 6,12-22, o Geremia “Non prender moglie” (Ger 16,1), l’Haggada inoltre attribuisce a Elia ed Eliseo una perfetta continenza dopo la vocazione. Ci sono poi precedenti tra gli esseni, o in una comunità di vergini descritta da Filone.
(Sulla questione del celibato in quegli anni rimando a René Laurentin, I vangeli dell’infanzia di Cristo, Cinisello Balsamo (Milano), 1986, Edizioni Paoline, pag. 555-556)
salve
Se uno è credente,immagino crederà che Dio sia puro spirito e sinceramente credo che lo spirito non abbia nulla cui debba a che fare con il sesso o la verginità
è l'uomo che ha questa fissazione
ai sacerdoti ebrei era comandato di sposare vergini
ma ci sono profeti che fu comandato di sposare prostitute!
Il regno dei Cieli di certo non ha a chwe fare con queste idiozie ne con gli eneunuchi,anzi per gli eneunuchi non era consentito di servire Dio presso il tempio,il chè è contradditorio visto che a Dio non interessa il sesso ne tanto meno il celibato visto che per secoli i sacerdoti erano regolqarmente sposati.
il regno dei cieli se esiste,senz'altro non ha a che fare con la carne perchè è spirituale e i problemi di sesso e celibato appartengono alla carne e al vedere le cose dakl pyunto di vista pertamente carnale |
20/07/2007 15:08 |
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Non starò qui a correggere i tuoi errori storici perché non ne ho voglia, vorrei solo ricordare a tutti che questa non è una discussione pro o contro il celibato ma una disamina prettamente storica sullo status di tale condizione nel I secolo e presso gli Ebrei, indipendentemente dal fatto che noi siamo d’accordo o meno con tale pratica.
Ad maiora
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20/07/2007 15:48 |
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Scritto da: Polymetis 20/07/2007 15.08
Non starò qui a correggere i tuoi errori storici perché non ne ho voglia, vorrei solo ricordare a tutti che questa non è una discussione pro o contro il celibato ma una disamina prettamente storica sullo status di tale condizione nel I secolo e presso gli Ebrei, indipendentemente dal fatto che noi siamo d’accordo o meno con tale pratica.
Ad maiora
Salve
si parla di servire e servire meglio Dio
come te non starò qui a parlare di correggere i tuoi errori per quanto concerne il servire Dio,perchè Dio non ha bisogno di essere servito da alcuno ne ha bisogno di alcuno,ma questa è solo presunzione
Riguardo al celibato non entro in merito ,perchè tutte le chiese protestanti la vedono diversamente e pure gli ebrei che per secoli e secoli pure loro i sacerdoti etrano sposati e idem le molti religioni del passato e presente
riguardo poi al sesso è solo fobia belle e buona |
20/07/2007 16:00 |
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20/07/2007 16:31 |
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Salve
cosa dicono gli ultimi studi sul soggetto non lo conosco ,comunque chiedo scusa se ho sconfinato !
Sinceramente ritengo che la Verità o altro come la religione intesa come vera sapienza Sofia ,sia raggiungibile se l'uomo rinuncia a ogni possesso al fine di essere libero ,ma purtroppo la comprensione non è solo dalla mente o intelletto,perchè molto è dalla pratica,percui ci vuole equilibrio .
Se io leggo molti libri sul vino ,acquisto sapienza ,ma se poi non non l'ho mai assaggiato che conoscenza è?
un padre di famiglia sà cosa vuol dire avere figli ,ma un prete inteso come persona celibe non può sapere anche se ha letto una enciclopedia ,la pratica ci vuole come la grammatica
questo naturalmente è il mio pensiero
scusa
Renato |
20/07/2007 19:52 |
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Non ci siamo capiti caro Renato: questa non è una discussione pro o contro il celibato dei sacerdoti ma sulla situazione storica della continenza presso gli ebrei nel I secolo.
Se vuoi sapere cosa ne penso del celibato sacerdotale puoi leggerti le mie 15 pagine di articolo sulla storia della continenza del clero cattolico a questo link:
www.esserecattolici.com/modules.php?name=News&file=articl...
Spero vivamente che si torni in tema |
21/07/2007 07:57 |
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Salve
Chiedo scusa anche a te
faccio largo agli interventi sul tema
Buona giornata a tutti
Renato |
21/07/2007 13:10 |
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Vi erano anche predicatori radicali come Giovanni Battista o Berus. Lo stesso profeta Geremia se non ricordo male non era sposato, eppure è uno dei profeti più grandi. |
14/08/2007 10:25 |
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Premessa: risposta data da un ebreo su un forum evangelico. queste regole valgono solo x gli ebrei, i gentili (a meno che nn si covertano all'ebraismo e di diritto diventano parte della nazione di Israele) questa legge nn vale. Ebraicamente parlando, anche x il matrimonio è la stessa cosa: x i gentili basta che venga dichiarata l'intenzione di convivere, oppure sposarsi secondo le legge civile dello stato se lo stato nn riconosce la convivenza come una specie di "matrimonio", mentre l'ebreo può sposarsi solo col rito ebraico in quanto è soggetto solo alle leggi della torah.
il periodo di verginità dura sei mesi e ha inizio all'età di 12 anni. Ma se una donna si sposa più tardi di questo periodo non ha più i segni della verginità perchè questi svaniscono in modo naturale man mano che la donna cresce. Nel caso di donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali, in età tarda, al primo rapporto, possono non avere fuoriuscita di sangue verginale.
Secondo l'Ebraismo la maggiore età femminile si raggiunge a 12 anni e la santificazione delle vergini come promesse spose nel periodo biblico veniva effettuato nei sei mesi del periodo verginale quando la fuoriuscita di sangue è intensa e notevole. Oggi la maggiore età nella maggiorparte dei Paesi si raggiunge dopo il 18simo anno di età ed è già tardi per parlare di verginità biblica. Anche se una donna non ha mai avuto rapporti sessuali biblicamente se ha superato l'età di 12 anni e mezzo non è più vergine e per esempio non potrebbe sposare il Sommo Sacerdote. Con "Vergine" (ebr. Betullàh) biblicamente si intende la donna illibata in quel determinato periodo e non in modo assoluto. In ogni caso la donna che non è mai stata sposata è logico che sia illibata altrimenti biblicamente sarebbe una "zhonàh" (= prostituta), avere rapporti sessuali prima del matrimonio è proibito ed immorale.
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