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Sulla spiaggia di BEREA

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2007 14:42
20/07/2007 11:23
 
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CAPITOLO TERZO




TIGGI A – Senti signorina, mi pare di aver colto nelle tue allusioni che sotto sotto tu parli troppo di condizionamenti satanici.

TIGGI B – Se vuoi posso chiamarli “paletti”.

TIGGI A – Paletti?

TIGGI B – Sì, steccati, recinti, muraglie, sbarre…, prigioni insomma che il CD costruisce attorno alla nostra libertà. L’ho già detto alludendo a certi Anziani, molto ligi alle direttive che vengono dall’alto, che parlano di bereanità, perché devono farlo e per darci l’illusione della libertà di ricerca. Parlano di bereanità, ma si guardano bene dal metterla in pratica loro e di permetterla a noi.
Hai mai pensato di quante raccomandazioni, ammonizioni e messe in guardia sono fatte tali recinzioni?

TIGGI A – Non nego che in certi momenti mi sento come uno sotto libertà vigilata. Come fedeli alla Parola di Dio sappiamo anche che “c’è un momento per tacere e uno per parlare” , così se i fratelli vedono che noi ci discostiamo dalla retta via, hanno il dovere di ammonirci e se non li ascoltiamo, anche di denunciarci agli Anziani. Ma si sa che tutto questo è per il nostro bene. Invece questi… come li hai chiamati? Paletti, già. Potresti esemplificare?


TIGGI B – Certo e insieme noto l’incongruenza appunto di tanti paletti con l’invito a muoversi con libertà e fiducia, protetti dallo spirito santo di Geova, dal “paradiso spirituale dei fratelli” e via dicendo. Beh ecco, ci sono cose che a mio avviso stridono fortemente con queste assicurazioni.

TIGGI A – Vediamole. Ho capito che vuoi ricordare ai lettori che il leit-motiv di fondo di queste nostre conversazioni è l’incongruenza nella conduzione teocratica della Società. Siamo in spiaggia e non possiamo dilungarci su ricerche di testi e citazioni bibliche che appesantirebbero il discorso. Ma questo non è un problema giacché, anche se citiamo a braccio, sicuramente non andiamo fuori strada. Chi conosce il geovismo lo sa.

TIGGI B – Appunto! Allora, secondo me i paletti che la WT ci mette attorno per tenerci ben chiusi nel recinto – lei dice protetti dal lacci del Diavolo – sono… innanzitutto Satana onnipresente.

TIGGI A – Sul che non ci piove. Lui, come dice la Bibbia, tenta tutti, “tutto il mondo giace sotto l’impero del Maligno”. Lui è “il principe”, di più è “il dio di questo mondo”, e pare che non solo “è sceso tra noi con grande ira” da quando “è stato scaraventato sulla o nelle vicinanze della terra” ma ha anche una gran fretta perché “sa di avere ormai poco tempo” a disposizione…

TIGGI B – E va in giro come un leone ruggente in cerca di chi divorare, e si traveste da angelo di luce, e qua e là e sotto e sopra. Insomma siamo assediati.

TIGGI A – Ma tutto possiamo in Colui che ci conforta. Gesù ha vinto Satana e tra un po’ lo metterà in catene per mille anni.

TIGGI B – Poi abbiamo lo spauracchio del pensiero indipendente. Ovvero nel momento che ti allontani, magari con una piccola ipotesi, foss’anche di lavoro…

TIGGI A – Di lavoro? Che intendi?

TIGGI B – Che si possono fare delle ipotesi senza aderirvi interiormente così che la fede resta intatta. Una ipotesi che anche leggermente devii dalle direttive impartite dalla Società viene subito vista con sospetto, circondata da amorevoli minacce e silurata; stavo per dire castrata ma ci ho ripensato perché le ipotesi sono di genere femminile. La Società non vuole che alcuno eccella o esca dai ranghi. Ogni pensiero, anche geniale, se diverso dall’intruppamento da lei stabilito, sa di indipendentismo e dev’essere osteggiato e soffocato (semmai un giorno "copiato", ma questa è un’altra faccenda).

TIGGI A – Ma questo avviene perché…

TIGGI B – …perché la gestione è “teocratica”. Stavo per dirlo. E’ il terzo paletto. E qui le incongruenze sono almeno due: una relativa alla promessa di libertà, quando pare invece che Geova si diletta di un mansionario di devi e non devi chilometrico, che va a pignolare su ogni particolare e si spinge anche nell’intimità. Hai mai sentito di quella ragazza che aveva un cammeo su una scarpa e un Anziano le ha fatto cambiare scarpe perché era un’immagine? O di quell’altro TG che è stato disassociato perché ha giocato la schedina del totocalcio non manifestando cioè fiducia nella provvidenza di Geova e aprendosi a quello che certi anziani ritenevano un gioco d’azzardo?

TIGGI A – Sono giovane!... L’altra incongruenza?

TIGGI B – Io più di te, ma mi informo. L’altra incongruenza sta nel far quagliare da un lato una gestione che si vuole teocratica e perciò di diritto impeccabile e perfetta e dall’altro i continui ripensamenti di dottrina che, se la gestione è davvero teocratica, si risolvono come errori o autentiche colpe il cui responsabile è Geova in persona.

TIGGI A – Non dirlo neanche!

TIGGI B – Certo che no. Ma l’unica maniera per farneLo star fuori e di assegnare le colpe alla imperfezione umana della Dirigenza, è quella di dire che allora la gestione non è teocratica, perlomeno non in tutto come invece vorrebbero gli stampati della WT che vogliono essere scrutati fino alla virgola e ritenuti dono del cielo. Ricordi il disegno delle virili manone di Geova che provvede pubblicazioni tramite la Watchtower?

TIGGI A – Uhm…Altri paletti?...

TIGGI B – L’influsso degli apostati, ovviamente!

TIGGI A – Ma questo lo dice la Bibbia. “Con la sua bocca l’apostata riduce il prossimo in rovina” quindi è giusto star lontano da loro. E’ sacrosanta la disciplina che impedisce non solo di parlarci ma anche di dare loro il saluto.

TIGGI B – Anzitutto io ho scoperto che quella citazione è taroccata. Perché il senso esatto è che “l’empio - e non l’apostata! – riduce il prossimo in rovina”. Qualcuno ha fatto giustamente notare che l’imperatore Giuliano l’apostata ha apostatato dal cristianesimo ma non è diventato empio. Ha riproposto il culto degli dei. Avrà sbagliato, sarà andato fuori strada, ma il suo cuore non era quello di un empio ma di una persona pia. Poi ci sarebbe molto da dire circa la disciplina seguita nel caso di dissociazione e disassociazione. Non a torto essa presta il fianco a molte critiche e, alla mia ricerca bereana, denota anche sia insicurezza da parte dei Dirigenti sia paura che certe riflessioni e ricerche dei fuoriusciti, se comunicate al gregge, potrebbero innescare un movimento di vera bereanità che porterebbe molto lontano…

TIGGI A – Io ho paura degli apostati.

TIGGI B – Anch’io, ma solo se sono empi. Non se sono usciti perché hanno visto cose che non andavano nella gestione non teocratica di tanti dirigenti della WT; né tantomeno se hanno semplicemente rilevato incongruenze di dottrina. Il loro allontanamento in questi casi è deplorevole a doppio titolo: primo, nei confronti della verità che, se scopre magagne, queste vanno corrette e non coperte; secondo perché ci sono stati e ci saranno dei casi in cui un dissenso dottrinale si è dimostrato lungimirante, ha cioè previsto cambiamenti di dottrina che poi sarebbero stati effettuati. Allora allontanando/punendo quei soggetti avremmo l’assurdo che sono stati condannati perché dicevano la verità andando contro un insegnamento ufficiale; poi, ora che l’insegnamento ufficiale è cambiato ed ha accettato la loro veduta, non vengono né risarciti né messi a dirigere le pecore come persone illuminate dallo spirito. Infine, dal momento che la Società non vuole darsi nessuna colpa, in certi casi quei soggetti sono fatti passare per fantasiosi immaginatori (ricordi i famosi “alcuni potrebbero pensare che… altri hanno creduto che”?); sono cioè colpevolizzati non perché, come è stato, avevano obbedito alla Società (il caso dei trapianti) ma perché la Società non vuole ammettere di aver sbagliato a condannare i trapianti. In altri casi sono ritenuti colpevoli perché avevano obbedito allo spirito santo che in loro anticipava ciò che la Società degli scrittori ancora non immaginava e che avrebbe accettato in seguito. E’ una autentica baraonda mentale!...

TIGGI A – Io so che dobbiamo stare lontani non solo dagli apostati ma anche da chi è portatore del pensiero apostata.

TIGGI B – E’ un altro paletto. La Società si è accorta che non le bastava escludere il contatto con gli apostati. Si è accorta che alcuni di loro hanno fatto partecipi delle loro ricerche e critiche le persone del mondo, e allora si è inventata la proibizione di ascoltare anche chi è “portatore di pensiero apostata”.
Così se un tempo qualcuno ha avuto bisogno di dire “Non date retta a quel prete, io lo conoscono è un apostata da noi”, ora non ne ha più bisogno perché anche se l’interlocutore con cui si ha da confrontarsi criticamente non è affatto un apostata perché nel Movimento non si è manco affacciato alla soglia, e anche se ciò che dice non lo ha mutuato da apostati ma da ricerche proprie, lo si può comunque bollare ed esorcizzare come “portatore dei pensiero apostata”. E tanti saluti alla verità se quel “pensiero apostata” aborrito in certi casi non si tratta di bugie e denigrazioni gratuite ma di faticose e intelligenti ricerche e accertamenti che hanno persuaso quei fuoriusciti a… fuoriuscire.

TIGGI A – So che qualcuno ha obiettato che quelli che fra noi erano un tempo cattolici, sono in effetti apostati dal cattolicesimo. Questo mi pare giusto, per par condicio. Anche se poi, dal momento che il cattolicesimo fa parte di “Babilonia la grande” è da ritenersi un merito aver apostatato da lei. Ci sono altri paletti per completare lo steccato?

TIGGI B – Altroché, ma sforiamo con il tempo, perciò li elenco di corsa: 1) Abbiamo lo spauracchio di ritonare come la scrofa a rivoltolarsi nel proprio fango e del cane che torna al proprio vomito: Puah! Che schifo! E poco importa se tu creda o no a questo, l’importante è che gli altri sono stati educati a vederti così. Sarai come un appestato, una fogna ambulante per loro; 2) Paletto che impedisce la ricerca è anche l’impegno a “riscattare il tempo regalato a Babilonia la Grande”, ora si deve lavorare per raggiungere una “condizione approvata davanti a Geova”; 3) Poi c’è l’assicurazione che “abbiamo già esaminato tutto e visto tutto”, così che sarebbe inutile perdita di tempo e rischio di mancare di fede rimettersi a dialogare per rivedere cose già viste; 4) Abbiamo anche il dato di fatto che – o per colpa dell’interlocutore o nostra – confrontandosi con “quelli di fuori” si finisce sempre a battibeccare, e a questo proposito Geova ha provveduto l’ammonizione biblica che “l’uomo di Dio non ha bisogno di contendere”, e che “deve fuggire i discorsi vani” eccetera…; 5) Abbiamo lo stimolo frenante dell’urgenza del tempo che è ridotto al lumicino: Armaghedon incombe, sta lì lì per, è sulla soglia, tra poco, è imminente, presto… arriverà e allora è importante che il tempo che precede tale evento sia impiegato nel dare l’avvertimento e acquistare così punteggio di merito davanti a Geova, anziché perdersi in ricerche che, come ho già detto, sono tutte infettate da Satana perché “quelli di fuori scrivono per ingannare”…

TIGGI A – Geova mio, non avevo mai pensato a tutto questo. Perlomeno alcune restrizioni le percepivo ma non le ho mai viste sotto questa luce. Ma io ho fiducia dello Schiavo e sono sicuro che non è questo l’intento per cui ci avvertono di questi pericoli. Piuttosto si tratta di “premure per il gregge” da parte di quei “doni negli uomini” che “prendono la direttiva”.

TIGGI B – “Prendono”! hai detto giusto. Perché se risultasse che non è stato Gesù a concedergliela la direttiva, allora vorrebbe dire che se la sono presa. Questo è un argomento da bereanizzare. Ma lasciami finire perché abbiamo ancora gli impedimenti/paletti più gravi di tutti; 6) Ci viene inculcata come sai la psicosi di “evitare la colpa del sangue” che ricadrebbe su di noi se non dessimo l’avvertimento nella maniera e nella misura che Geova vuole da noi. Ed è chiaro che qualsiasi atomo di tempo dedicato ad altro aumenta per noi il pericolo di incorrere in tale colpa; 7) Infine (ma la bereanità ne scoprirà vari altri) c’è la paura matta di perdere familiari e parenti geovisti se gli anziani vedono nelle tue libere ricerche bereane il germe dell’apostasia tanto da determinarsi per la tua disassociazione.

TIGGI A – Tu dici che continuando così non andrai fuori strada?

TIGGI B – Tutto dipende dall’accertare bereanamente se siamo sulla strada o no. Nella seconda ipotesi (ipotesi di lavoro, si capisce! Non andare a denunciarmi per favore, sono ancora una Tìggi) nella seconda ipotesi potrebbe significare ritrovare la vera via.
(continua)

[Modificato da berescitte 24/07/2007 14.40]

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