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Sulla spiaggia di BEREA

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2007 14:42
19/07/2007 09:22
 
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CAPITOLO SECONDO



TIGGI B - Dimmi un po’, serie A, ti va di fare un accertamento?

TIGGI A - Non sarei bereano se lo rifiutassi.

TIGGI B - E’ quello che speravo di sentirti dire. Dunque si tratta della Bibbia.

TIGGI A - La Parola di Dio!... dolce argomento.

TIGGI B – Tu sai che la Società ci fa dire alla gente che possono adoperare la loro stessa copia della Bibbia quando esponiamo loro la dottrina. Devono rendersi conto che ciò che diciamo sta proprio sulla loro stessa copia, giusto?

TIGGI A - La “loro propria” è ancora più giusto. Beh? Non è forse così?

TIGGI B - E’ ciò che vorrei verificare con te. Cominciamo con tutti i testi della Cena. Ne abbiamo ben tre negli evangeli e uno in Paolo 1 Corinti, e tutti nella “loro propria copia” di certe persone cattoliche che io ho incontrato dicono, in rapporto al vino e al sangue “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue…” o “il calice del mio sangue”.

TIGGI A - Dov’è la difficoltà?

TIGGI B - Non dirmi che non la vedi. La nostra traduzione del Nuovo Mondo (NM in seguito) dice “questo significa”.

TIGGI A - Non vedo ancora la difficoltà, vuole dire che “è” nel senso di significare, come dice la nota della nostra Bibbia con riferimenti (NMrif in seguito).

TIGGI B - Senti, fratellino, bereanesimo non significa solo accertamento ma anche logica. E io non vedo più la logica nel dire da un lato che possiamo invitare la gente ad usare la loro copia della Bibbia, che sappiamo esprime quell’istituzione della Cena con il verbo essere, e quando le persone ci dicono “Ma qui non dice “significa” dice è, correggiamo dicendo che è nel senso di significare.

TIGGI A - Spiegati meglio.

TIGGI B - Innanzitutto dovremmo convenire che, stando al senso del significato italiano, tra essere e significare (o meglio “simboleggiare” perché è questa la nostra veduta di quel fatto) c’è una grande differenza.

TIGGI A - Perché?

TIGGI B - Semplicemente perché se non vi fosse differenza, se i verbi fossero interscambiabili, non si vede perché mai la nostra versione debba discostarsi in questo punto da quelle della cristianità. Così come non varia in tanti altri passi, allo stesso modo non dovrebbe variare in questo. Se la WT ha scelto di variare è perché vuole sottolineare con forza la nostra veduta dottrinale; cioè il senso simbolico di una presenza di Cristo nel pane e nel vino che la cristianità (quasi universalmente) ritiene invece presenza reale; e comunque anche se non la ritiene reale non accetta che si cambi la traduzione del verbo estin greco che è voce del verbo essere con quella di significare.

TIGGI A - Ma se la gente neanche ci fa caso!

TIGGI B - Non quella del forum, non quella che è contattata dal GRIS, non quella che obbedisce più di noi AL Corpo Direttivo che invita tutti a comportarsi da Bereani, ne va di mezzo la “nobiltà di mente” rispetto a quelli di Tessalonica che dovevano avere una mente… meno nobile, per non dire ottusa. Loro notano la differenza e notano anche una certa slealtà.

TIGGI A - Addirittura? E dove?

TIGGI B - Nel fatto che la WT sa benissimo di questa disparità di vedute; sa benissimo come le conseguenze dottrinali che se ne tirano sono enormemente diverse e perciò non può dire onestamente a uno della cristianità che su questo punto la sua Bibbia va bene. No, ci vuole per forza la nostra versione. Sai che da questa interpretazione realistica della presenza di Cristo la cristianità ne ricava perfino l’adorazione sacramentale delle specie fuori della Messa perché è convinta che la presenza di Cristo è sostanziale e perciò permane finché sussiste la sostanza del pane e del vino, cioè fin quando il vino non diventa aceto e il pane non viene scisso nei suoi componenti di acqua e farina?

TIGGI A - Però, come sei istruita! Ti sei informata bene, a quanto sembra.

TIGGI B - Già e spero che per questo tu non mi denuncerai agli Anziani… alcuni dei quali dicono soltanto che bisogna accertarsi di ciò che pensano le persone che incontriamo, ma si guardano bene dal farlo. Hai mai sentito dei discorsi dal podio che dicano queste cose con precisione?

TIGGI A - Sinceramente no perché a noi non interessa. Noi abbiamo la verità e perciò non abbiamo bisogno di esaminare ciò che dicono gli altri.

TIGGI B - Ma possibile che non capisci? Che caspita c’entra la verità o non verità? Io sto parlando solo di correttezza e ampiezza di informazione. Anche se sappiamo in partenza che la posizione dei “nemici” è falsa, nondimeno quello che ci manca è la conoscenza esatta del loro pensiero e di come lo motivano. E noi dobbiamo conoscerla per poterne smontare le ragioni (se possiamo). Mica ti sto dicendo che dovremmo conoscerla perché ci insegnerebbe qualcosa di vero.

TIGGI A - Allora?

TIGGI B - Allora stavo dicendo che la WT manca di lealtà quando ci fa promettere qualcosa sapendo che non è vero quello che promettiamo.

TIGGI A - Cioè, come stavi dicendo, il promettere che possono usare la loro Bibbia?

TIGGI B - Precisamente! Almeno su questo punto (ma ne esamineremo anche altri) noi dovremmo premettere che la loro Bibbia è tradotta male perché favorisce il credere a una presenza reale del corpo e del sangue e quindi non promettere che possiamo usarla perché dice le stesse cose della nostra Bibbia.

TIGGI A - Il sangue poi!... brrrr!...ma come si fa? Non lo sanno che la Bibbia vieta di mangiarlo?

TIGGI B - Dici bene, e qui io ci vedo un’altra c’incongruenza del CD.

TIGGI A - Non è che stai dalla parte del nemico?

TIGGI B - Io cerco di stare dalla parte della verità e dell’accertamento e della logica. Se queste cose le trovo nel campo nemico non mi ritrarrò dal riconoscerle e omaggiarle, qualunque sia l’argomento che supportano. Un bereanesimo di parte, come mi si mostra essere il tuo, sai cos’è?

TIGGI A - Cosa?

TIGGI B - Un ossimoro!

TIGGI A - Un che?...

TIGGI B - Un os-sì-mo-ro, una affermazione che si autocontraddice, tipo “cime abissali”. Nel tuo caso avremmo che la contraddizione in termini sta in un uso parziale dell’accertamento. Per te varrebbe cioè solo quello che fa brodo alla nostra dottrina e sarebbe senza valore quello che depone per la dottrina altrui. Così si perde di vista il valore reale che c’è in gioco, che è quello della verità. E l’accertamento viene strumentalizzato a servizio non della verità, quale che essa sia, ma a sostegno della propria posizione ideologica preconcetta. Insomma è un invito ad usare la logica e insieme a procedere illogicamente. Come l’uso del doppio peso e doppia misura.

TIGGI A - Che “sono qualcosa di detestabile a Geova” (Proverbi 20,10) Non sia mai che io mi macchi di tale peccato! Dai, tira fuori l’incongruenza.

TIGGI B - L’incongruenza è in Gesù.

TIGGI A - Attenta a non sbilanciarti, sorellina, perché se devo denunciarti lo farò. Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. E anche se mi sei simpatica, il mantenere l’integrità mi sta più a cuore. Geova ama i leali.

TIGGI B - Gesù, come sappiamo è il “primo testimone di Geova” del nuovo patto, addirittura il primo dei 144.000 unti” e come tale “il grande Insegnante”. Lui perciò sapeva benissimo che la Bibbia vieta di mangiare il sangue e che ti fa? Come simbolo della più profonda unione con lui non se n’è uscito con l’invito a bere il suo sangue? E’ paradossale, non trovi?

TIGGI A - Anzi, ricordando bene, non solo ha fatto l’invito, ma ci ha aggiunto la minaccia per chi non lo farà. Disse “se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo e non berrete il suo sangue non avrete in voi la vita… Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui… e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Comunque qui parlava agli Unti, infatti sono solo loro che possono prendere gli emblemi.

TIGGI B - Altra stranezza illogica…

TIGGI A - Ah ma ci stai prendendo gusto? Noi non possiamo giudicare!

TIGGI B - No, è che, come dice un certo Bery, certe cose sono come le cerase. Una tira l’altra. Siano esse verità o falsità. L’altra incongruenza sta in queste parole di Gesù appena dette. Parole che però sono incongruenti solo se è vero quello che insegna il CD riguardo agli Unti e invece non fanno difficoltà nella veduta che è comune alla cristianità..

TIGGI A - Spiegati meglio.

TIGGI B - La nostra dottrina dice o no che gli Unti dell’antichità, dalla Pentecoste fino al 1918 sono stati tutti risuscitati al reame dei cieli nel 1918?

TIGGI A - Sì.

TIGGI B - E che il rimanente degli Unti sulla terra (l’Unto rimanente si usa dire) dal 1918 ad oggi muore alla spicciolata e viene direttamente assunto in cielo, senza passare per la morte, ricevendo da Geova un corpo spirituale?

TIGGI A - Sì, e allora?

TIGGI B - E allora, se così stanno le cose, come ha fatto Gesù a dire che chi mangia la sua carne e beve il suo sangue, cioè assume gli emblemi - e solo gli Unti ne possono mangiare! - , sarà risuscitato nell’ultimo giorno? Comunque lo vogliamo intendere l’ultimo giorno; sia esso il giorno dell’inizio di Armaghedon o sia quello della fine del millennio, non ci siamo, perché nessuno degli Unti è stato risuscitato o lo sarà nell’ultimo giorno.

TIGGI A - Stop, alt! E’ vero che a questa cosa io non ci avevo mai pensato. Ricordo che a un fratello che pensava un anziano disse “Tu non devi pensare, tu devi agire. Lascia pensare i cavalli che hanno la testa grossa. Tu esegui!”. Perciò io sento che qui c’è qualcosa di troppo. Sento puzza di “pensiero indipendente”, di “pensiero apostata” di “ragionamenti sottili” che vogliono confonderci. Io non ci sto. “Io e la mia casa serviremo Geova” disse uno dei suoi fedeli servitori dell’antichità, e io faccio lo stesso. Io mi fido di Geova e della sua Organizzazione qualunque cosa dica. Egli è Dio e può fare e disfare, dire e disdire. La sua Parola è verità, anche se a me sembra illogica o incongruente. E’ vero ciò che Dio dice. E’ lui la fonte della verità e perciò può dire una cosa e il suo contrario. Lui saprà come conciliarle. Ora “viviamo per fede e non per visione”. Ora…

TIGGI B – Scusami, non intendevo turbarti.

TIGGI A - E invece ci sei riuscita. Anzi mi fai venire altri dubbi; il che è certamente un laccio satanico.

TIGGI B – Interessante! Dimmi cosa pensi e chiudiamo.

TIGGI A - Mi viene da pensare che anche quando Gesù ha detto “Non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non possono uccidere l’anima. Temete piuttosto colui che ha il potere di mandare sia l’anima che il corpo nella Geenna” anche allora Gesù fu illogico. Lui che sapeva benissimo che nell’aldilà non ci sono anime e che l’uomo non è fatto di anima e corpo, ma solo dell’anima (il suo tutto fatto di corpo e di spirito o forza vitale si chiama “anima”) eppure se n’è uscito con quelle parole che sembrano confonderci perché parla di anima e corpo in modo distinto.

TIGGI B - Sei meraviglioso!

TIGGI A - Cosa?... dico, non è che vuoi accalappiarmi adesso con il sentimento eh? E tirarmi dalla tua parte facendomi diventare dubbioso. Guarda che io ci tengo alla mia integrità, anche se ad onor del vero devo dire che mi piaci.

TIGGI B - No, non temere. Io volevo solo far onore al progetto di bereanità che insieme vogliamo perseguire. E siccome ho visto uno spiraglio di condivisione, ne sono felice. Quanto ai sentimenti… beh come sai, qui di bereani ce ne sono tre: io, tu e… il pubblico. E davanti al pubblico non possiamo lasciarci andare a smancerie. Dobbiamo “dare testimonianza”!
(seguita)

[Modificato da berescitte 20/07/2007 6.21]

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