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Gesù ebreo nei sinottici e nella storia

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2007 23:16
20/06/2007 19:41
 
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Scritto da: Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.00
Io continuo con la lettura:Non c’è una sola idea o consuetudine,una sola delle principali iniziative di Gesù che non siano integralmente ebraiche.Egli crede in un Dio unico,e nel mondo antico questa è una caratteristica tipica degli ebrei.Oggi il monoteismo è molto diffuso è i cristiani non percepiscono più la fede in unico Dio come una caratteristica culturale ebraica.Nel primo secolo invece la principale differenza fra gli ebrei e gli altri popoli era il loro rifiuto del politeismo.Credere in un solo Dio comportava per ogni ebreo,compreso Gesù,una serie di conseguenze:Dio è creatore dell’universo e distinto da esso,guida la storia degli uomini,parla attraverso i profeti,si è rivelato a Mosè sul Sinai,ha concluso con il popolo un’alleanza,sigillata dalla Legge,che ne deve guidare la vita,la Bibbia ebraica riporta le sue parole.Tutti i concettifondamentali espressi da Gesù sono ebraici:il regno di Dio e la redenzione,il giudizio finale,l’amore per il prossimo.Egli crede come un ebreo fariseo alla resurrezione dei corpi e non come un greco solo all’immortalità dell’anima.Gesù rispetta la legge religiosa ebraica:mangia secondo le regole bibliche,veste rispettando le tradizioni,compie pellegrinaggi al Tempio di Gerusalemme,osserva la Bibbia e la crede ispirata da Dio,prega il Signore secondo i tempi prescritti.Si sente un giudeo,diverso dai samaritani.Distingue l’umanità in due blocchi,da un lato gli ebrei dall’altro le genti,i gentili,i cosiddetti pagani.Ritiene essere stato inviato da Dio a predicare solo agli ebrei e non ad altri.
Il cristianesimo attuale è una religione separata da tempo dell’ebraismo,quindi i cristiani non si rendono conto molte loro idee sono in realtà ebraiche;leggendo i vangeli non percepiscono più l’ebraicità di Gesù perché quelle idee le sentono come cristiane.Inoltre alcune azioni di Gesù vengono ancora interpetrate come cristiane all’ebraismo mentre non lo sono affatto.Si pensa, per esempio,che Gesù abbia abolito o criticato il riposo del sabato,ma no è vero,dipende solo da una lettura sbagliata è preconcetta dei vangeli.Si pensa che Gesù,cacciando i mercanti dal Tempio e l’inizio di una nuova religione;il suo atto si inquadra,invece,nello spirito di un zelante ebreo,e diversi testi ci indicano che Gesù considerava normali,anzi doverosi i sacrifici che nel tempio si compivano.Se si vuole davvero conoscere Gesù ,bisogna togliere gli occhiali cristiani e guardarlo con occhi ebraici.Faccio l’esempio delle prescrizioni alimentari.Nessun cristiano rispetta più le leggi alimentari dell Bibbia.I cristiani mangiano la carne del maiale e di tutti quadrupedi che non ruminano e non hanno lo zoccolo fesso,mescolano derivati del latte con derivanti della carne,ignorano prescrizioni e divieti dalla Bibbia nel libro di Levitico.Gesù non ha mai rifiutato queste norme,anzi le rispettava.Sono i cristiani dopo di lui che le hanno trascurate.I cristiani però pensano che quel capitolo della parola di Dio sia superato.Gesù invece non lo considerava tale e rispettava alla lettera le prescrizioni della Torah,comprese queste.Un altro esempio è la preghiera.Ai tempi di Gesù un ebreo aveva ore particolari da dedicarvi.Doveva dire,per esempio,due volte al giorno,al mattino e alla sera,una preghiera fondamentale nota come Shemà Israel(Ascolta Israele).Noi sappiamo che Gesù si alzava presto al mattino per pregare.E’ un'altra testimonianza del suo rispetto dell’ebraicità non solo come fatto culturale,ma come pratica religiosa.Gesù è un uomo ebreo che non si sente identico a Dio.Non si prega Dio se si pensa di essere Dio.Il richiamo alla preghiera è in lui fortissimo.Ogni volta che deve prendere una decisione,prega cercando di capire che cosa Dio gli chieda.C’erano due tipi di preghiere nell’ebraismo del tempo:quella di tipo istituzionale,che si faceva in piedi e in cui ogni singolo ebreo si sentiva unito all’intero popolo,e quella di tipo personale,che si faceva faccia a terra,all’incirca come fanno i mulsumani oggi.Nel Getsemani Gesù prega faccia a terra come qualsiasi ebreo che rivolga una pressante invocazione personale a Dio.

[Modificato da Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.00]

[Modificato da Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.01]



voglio continuare con la lettura..
questo è il finale...

Questa interpetrazione ci porta lontano dal Gesù storico.Egli sente di appartenere al popolo d’Israele al punto di voler destinare la sua predicazione solo ai suoi compatrioti,al contrario di quanto avverà in seguito specialmente con Paolo.In Matteo egli dice di essere stato invitato soltanto alle pecore sperdute della casa di Israele e così esorta i discepoli (Mt 10,5-6) “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani;rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele”.Un’esortazione che torna altre volte.Sembra chiaro che non voleva convertire i gentili,bensì limitarsi a predicare al suo popolo.
Il vangelo che più insiste su questo aspetto è quello di Matteo,un testo con caratteri fortemente ebraici.E’ l’unico che sostenga in modo chiaro e ripetuto che Gesù non vuole cambiare neppure una virgola,se vogliamo usare un termine attualizzante,della Torah,vale a dire della legge religiosa contenuta nei primi cinque libri della bibbia.E’ in Matteo (15,24) che si leggono quelle parole sconvolgenti: “ Non sono stato invitato che alle pecore della casa di Israele”. Se stiamo a queste parole sembra addirittura che la missione di Gesù,considerata divina dato che a mandarlo è Dio,sia rivolta non a tutta l’umanità,ma soltanto ai giudei e neppure a tutti i giudei,ma ai giudei sviati,alle pecore perdute,perché gli ebrei religiosi,gli ortodossi,gli osservanti non hanno bisogno di lui.
Come viene spiegata questa frase così importante e così poco citata dall’esegesi dei biblisti ?
Secondo alcuni studiosi queste parole non sarebbero state effettivamente pronunciate da Gesù.Si tratterebbe invece di una frase attribuita da Matteo a un Gesù che viene,in qualche modo,regiudaizzato.Il mio parere è che Gesù fosse proprio come Matteo ce lo rappresenta: la sua predicazione si svolge in gran parte,se non per intero,all’interno della terra d’Israele ed è diretta al suo popolo.Vero peraltro che la terra d’Israele era profondamente ellenizzata,romanizzata,con una consistente presenza di non ebrei,per cui Gesù deve certamente essersi misurato anche con questa realtà.Deve aver riflettuto su questa dimensione per dir così “internazionale”, avendo contatti anche con non ebrei,come alcuni episodi chiaramente fanno capire.Resta che egli non ha mai tentato di convertire dei non ebrei.Non ha mai predicato per loro,non li ha mai indotti ha lasciare il politeismo a favore del monoteismo.Lo faranno,dopo la sua morte,alcuni suoi seguaci,poi le chiese cristiane,il che comporterà modificazioni non piccole rispetto a ciò che Gesù praticava e predicava.
IN CONCLUSIONE
In questo libro mi sembra di aver sostenuto,in grande sintesi,che Gesù era un ebreo che non voleva fondare una nuova religione.Non era un cristiano.Era convinto che il Dio delle Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando a trasformare il mondo per instaurare finalmente il suo regno sulla terra.Era del tutto concentrato su Dio e pregava per capire la sua volontà e ottenere le sue rivelazioni,ma era anche del tutto concentrato sui bisogni degli uomini,in particolare i malati,i più poveri e coloro che erano trattati in modo ingiusto.Il suo messaggio era inscindibilmente mistico e sociale.Il regno di Dio non venne e,anzi,egli fu messo a morte dai romani per motivi politici.I suoi discepoli,che provenivano da ambienti i più vari,ne diedero fin dall’inizio interpetrazioni differenti.Si interrogarono alla sua morte fornendo spiegazioni diverse e molti di loro si convinsero che egli fosse risuscitato.Un certo numero di suoi seguaci rimase dentro le comunità ebraiche,mentre altri diedero vita a una nuova religione percorsa da diverse correnti,il cristianesimo.Solo fra il III e il IV secolo si sarebbe formata una collezione di Sacre Scritture cristiane,quella che oggi si chiama “Nuovo Testamento”, ma numerosissime opere dei primi cristiani erano state nel frattempo scritte.Quelle che le chiese considerano apocrife,a partire all’incirca dal IV secolo,scomparvero poco alla volta,ma sono ricomparse dalla fine dell’Ottocento a oggi grazie agli scavi archeologi e alle ricerche storiche.La massa di studi sviluppi in centocinquant’anni ha rivoluzionato le nostre conoscenze.Spero che lettrici e lettori,di fronte alla presentazione di tante affermazioni e ipotesi storiche,siano spinti ad allargare la propria conoscenza e a leggere direttamente opere che forse non conoscevano.Quanto più aumenta la consapevolezza storica,tanto più si rinvigoriscono il pensiero critico e la vita democratica di un paese,e i fondamentalismi di qualunque tipo dimostrano la propria debolezza culturale e la devastazione mentale che operano.Anche chi non è uno specialista può farsi un’idea personale.Ma ciò può avvenire solo a determinate condizioni.In primo luogo,bisogna leggere sintesi storiche serie.Occorre poi consultare direttamente tutti i vangeli,canonici e non canonici,sulla base di buone traduzioni e buoni commenti.Soprattutto,,bisogna leggere i vangeli con la consapevolezza che l’uno non deve essere letto alla luce dell’altro,perché ognuno trasmette una diversa visione dei fatti.E’ necessario fare grande attenzione alle differenze.Inoltre,bisogna sempre ricordare che,fin dall’inizio,sono state date interpetrazioni diverse di Gesù.In principio c’è la diversità:non un solo cristianesimo,ma molti cristianesimi.del resto le cose stanno così ancora oggi.Anche x le altre religioni.

[SM=x570892]

[Modificato da Kurt_Cobain_ 20/06/2007 19.42]

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