È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui


Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Gesù ebreo nei sinottici e nella storia

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2007 23:16
19/06/2007 02:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 4.529
Registrato il: 08/07/2004
Utente Master
OFFLINE
“L’episodio è problematico.L’interpetrazione prevalente è stata di scorgervi l’inizio di un nuovo ordine religioso”

Io mi sono sempre limitato a vederci la condanna della mercificazione del sacro.

“Giovanni interpreta le parole di Gesù “Distruggete questo tempio,e in tre giorni lo farò risorgere” in modo metaforico,come se la redificazione del tempio significasse la resurrezione del suo corpo inteso come tempio,cioè come un luogo dove abita la divinità.E’ un interpretrazione che ha poca probabilità di riflettere il vero pensiero di Gesù.”

Spettacolare, uno storico del XX secolo crede di capire la mentalità di Gesù, che lui mai ha visto e che in realtà conosce unicamente solo grazie a quei 4 libricini, meglio di un autore del I secolo. Che presunzione, e poi basata su cosa? Sempre sulla solita idea che qualunque idea un tantino elavata che troviamo in bocca a Cristo e riferita a se stesso sia una sovrastruttura.

“L’azione di Gesù nel Tempio sia da interpetrare alla luce delle concezioni escatologiche ebraiche di allora.Secondo queste concezioni,nel mondo che verrà,nel regno di Dio futuro,ci sarà un nuovo Tempio in sostituzione del vecchio.Il gesto di Gesù preannunciava l’avvento di questo nuovo Tempio.”

I problemi sono i seguenti. Se così fosse, cioè Gesù aveva in mente questo, perché attribuisce a se stesso l’opera di farlo risorgere e la abbina proprio ai tre giorni? I tre giorni hanno senso per la resurrezione, ma in questa nuova chiave?
Inoltre Gesà dice che saranno i giudei stessi a distruggere il tempio “distruggete questo tempio e io…”, usa la 2 plurale, “voi”. Non parla di un’azione di Dio.

“Si tratta però di elementi che dobbiamo inquadrare nella complessa personalità del protagonista.
Un aspetto che spesso viene dimenticato è che i sacrifici erano previsti dalla Bibbia,erano cioè volontà di Dio,poiché la Torah è rivelazione divina.Ma se ci vogliono i sacrifici ci devono essere animali da sacrificare,persone che vendano questi animali e cambiavalute che permettano di acquistarli con una moneta a corso legale nel Tempio.Se interpetriamo l’episodio secondo la teologia cristiana,imponiamo una visione in base alla quale Gesù avrebbe contrapposto all’ebraismo la nuova religione del cristianesimo”

Sta attribuendo all’esegesi cattolica delle posizioni che non le appartengono. Gli esegeti cattolici non vedono in questo particolare episodio una critica al concetto di sacrificio, anche perché secondo la nostra teologia i sacrifici sono diventati inutili soltanto dopo la sua morte redentrice, i biblisti cattolici non credono cioè che Gesù attaccasse i cambiavalute perché fornivano il mezzo per adeguarsi ai sacrifici, bensì per il tasso spropositato di cambio che attuavano, speculando sulla religione.

“Gesù non aveva nulla contro i sacrifici,infatti l’episodio va interpetrato senza considerare la successiva teologia cristiana.”

Che Gesù non avesse nulla contro i sacrifici non scandalizza nessuno, un po’ più problematica è questo mantra della contrapposizione tra Gesù e la “successiva teologia cristiana”, quando invece è vero il contrario, ossia che l’opera di Gesù è di una tale multiformità e proporzione che senza ipotizzare una consapevolezza della sua missione e della sua divinità va tutto in pezzi e si deve iniziare a scartare le fonti che ci sono scomode per continuare a far quadrare il nostro Gesù normalizzato.

“Un secondo aspetto di grande interesse riguarda la diversa collocazione dell’episodio.Marco,e i vangeli di Matteo e Luca che dipendono da Marco,situano l’episodio alla fine della vita pubblica di Gesù.Giovanni, invece,lo colloca all’inizio.
La colocazione di Giovanni in apertura fa dell’episodio quasi un atto programmatico.Lo interpetro come una forma di cristianizzazione del Gesù ebreo”

Semplicemente, mentre i sinottici raccontano di una sola venuta di Gesù a Gerusalemme, Giovanni, che è molto più dettagliato con la cronologia, ne racconta almeno. Motivo per cui i sinottici raggruppano tutti gli episodi delle varie comparse a Gerusalemme in un unico lasso temporale, cioè nell’unica visita che raccontano. Per loro era possibile farlo perché nel mondo antico le opere non sono sempre organizzate per ordine cronologico, molte ad esempio vanno per argomento, e Marco è un esempio di questo metodo.

“Certo lo fanno conoscere,però filtrato da una luce degiudaizzante. “
“con il giovannismo siamo cioè di fronte a un particolare tipo di cristianesimo nascente,un cristianesimo mistico.I”

Quasi comico. Invece di sostenere questo schema secondo cui c’è una cristologia che più si va avanti nel tempo e più di gonfia, non sarebbe più sensato, come ad esempio fa Klaus Berger, provare a leggere il Nuovo Testamento come se alla base dalla fede primitiva ci fosse una cristologia multiforme, cristologia in cui convinvevano professioni di messianicità e divinità senza che la seconda sia un’evoluzione teologica posteriore della prima? Pesce continua imperterrito ad applicare un suo schema in cui in realtà i Vangeli non si lasciano trascinare, perché la teologia che lui chiama “mistica”, questo fantomatico allontanamento, c’è già all’ennesima potenza in Paolo, Paolo scrive prima di tutti i Vangeli, compreso Marco che è il più antico. L’idea dunque di questa cristologia bassa che diventa alta è uno schema fasullo. Abbiamo, a soli 20 anni dalla morte di Cristo, una cristologia alta e del tutto formata nelle epistole paoline. E ovviamente i Vangeli sinottici stessi non mancano dell’idea di un’unione mistica col Cristo. Che ne dice Pesce di questa frase nel più ebraico dei Vangeli: ““Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20) ?

Ad maiora
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
19/06/2007 20:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 51
Registrato il: 26/05/2007
Utente Junior
OFFLINE
Re:

Scritto da: Polymetis 19/06/2007 2.41
“L’episodio è problematico.L’interpetrazione prevalente è stata di scorgervi l’inizio di un nuovo ordine religioso”

Io mi sono sempre limitato a vederci la condanna della mercificazione del sacro.

“Giovanni interpreta le parole di Gesù “Distruggete questo tempio,e in tre giorni lo farò risorgere” in modo metaforico,come se la redificazione del tempio significasse la resurrezione del suo corpo inteso come tempio,cioè come un luogo dove abita la divinità.E’ un interpretrazione che ha poca probabilità di riflettere il vero pensiero di Gesù.”

Spettacolare, uno storico del XX secolo crede di capire la mentalità di Gesù, che lui mai ha visto e che in realtà conosce unicamente solo grazie a quei 4 libricini, meglio di un autore del I secolo. Che presunzione, e poi basata su cosa? Sempre sulla solita idea che qualunque idea un tantino elavata che troviamo in bocca a Cristo e riferita a se stesso sia una sovrastruttura.

“L’azione di Gesù nel Tempio sia da interpetrare alla luce delle concezioni escatologiche ebraiche di allora.Secondo queste concezioni,nel mondo che verrà,nel regno di Dio futuro,ci sarà un nuovo Tempio in sostituzione del vecchio.Il gesto di Gesù preannunciava l’avvento di questo nuovo Tempio.”

I problemi sono i seguenti. Se così fosse, cioè Gesù aveva in mente questo, perché attribuisce a se stesso l’opera di farlo risorgere e la abbina proprio ai tre giorni? I tre giorni hanno senso per la resurrezione, ma in questa nuova chiave?
Inoltre Gesà dice che saranno i giudei stessi a distruggere il tempio “distruggete questo tempio e io…”, usa la 2 plurale, “voi”. Non parla di un’azione di Dio.

“Si tratta però di elementi che dobbiamo inquadrare nella complessa personalità del protagonista.
Un aspetto che spesso viene dimenticato è che i sacrifici erano previsti dalla Bibbia,erano cioè volontà di Dio,poiché la Torah è rivelazione divina.Ma se ci vogliono i sacrifici ci devono essere animali da sacrificare,persone che vendano questi animali e cambiavalute che permettano di acquistarli con una moneta a corso legale nel Tempio.Se interpetriamo l’episodio secondo la teologia cristiana,imponiamo una visione in base alla quale Gesù avrebbe contrapposto all’ebraismo la nuova religione del cristianesimo”

Sta attribuendo all’esegesi cattolica delle posizioni che non le appartengono. Gli esegeti cattolici non vedono in questo particolare episodio una critica al concetto di sacrificio, anche perché secondo la nostra teologia i sacrifici sono diventati inutili soltanto dopo la sua morte redentrice, i biblisti cattolici non credono cioè che Gesù attaccasse i cambiavalute perché fornivano il mezzo per adeguarsi ai sacrifici, bensì per il tasso spropositato di cambio che attuavano, speculando sulla religione.

“Gesù non aveva nulla contro i sacrifici,infatti l’episodio va interpetrato senza considerare la successiva teologia cristiana.”

Che Gesù non avesse nulla contro i sacrifici non scandalizza nessuno, un po’ più problematica è questo mantra della contrapposizione tra Gesù e la “successiva teologia cristiana”, quando invece è vero il contrario, ossia che l’opera di Gesù è di una tale multiformità e proporzione che senza ipotizzare una consapevolezza della sua missione e della sua divinità va tutto in pezzi e si deve iniziare a scartare le fonti che ci sono scomode per continuare a far quadrare il nostro Gesù normalizzato.

“Un secondo aspetto di grande interesse riguarda la diversa collocazione dell’episodio.Marco,e i vangeli di Matteo e Luca che dipendono da Marco,situano l’episodio alla fine della vita pubblica di Gesù.Giovanni, invece,lo colloca all’inizio.
La colocazione di Giovanni in apertura fa dell’episodio quasi un atto programmatico.Lo interpetro come una forma di cristianizzazione del Gesù ebreo”

Semplicemente, mentre i sinottici raccontano di una sola venuta di Gesù a Gerusalemme, Giovanni, che è molto più dettagliato con la cronologia, ne racconta almeno. Motivo per cui i sinottici raggruppano tutti gli episodi delle varie comparse a Gerusalemme in un unico lasso temporale, cioè nell’unica visita che raccontano. Per loro era possibile farlo perché nel mondo antico le opere non sono sempre organizzate per ordine cronologico, molte ad esempio vanno per argomento, e Marco è un esempio di questo metodo.

“Certo lo fanno conoscere,però filtrato da una luce degiudaizzante. “
“con il giovannismo siamo cioè di fronte a un particolare tipo di cristianesimo nascente,un cristianesimo mistico.I”

Quasi comico. Invece di sostenere questo schema secondo cui c’è una cristologia che più si va avanti nel tempo e più di gonfia, non sarebbe più sensato, come ad esempio fa Klaus Berger, provare a leggere il Nuovo Testamento come se alla base dalla fede primitiva ci fosse una cristologia multiforme, cristologia in cui convinvevano professioni di messianicità e divinità senza che la seconda sia un’evoluzione teologica posteriore della prima? Pesce continua imperterrito ad applicare un suo schema in cui in realtà i Vangeli non si lasciano trascinare, perché la teologia che lui chiama “mistica”, questo fantomatico allontanamento, c’è già all’ennesima potenza in Paolo, Paolo scrive prima di tutti i Vangeli, compreso Marco che è il più antico. L’idea dunque di questa cristologia bassa che diventa alta è uno schema fasullo. Abbiamo, a soli 20 anni dalla morte di Cristo, una cristologia alta e del tutto formata nelle epistole paoline. E ovviamente i Vangeli sinottici stessi non mancano dell’idea di un’unione mistica col Cristo. Che ne dice Pesce di questa frase nel più ebraico dei Vangeli: ““Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20) ?

Ad maiora


Carissimo Polymetis,io non so che dirti,di religione non sono abbastanza preparato,anzi ne capisco davvero poco..
Tu dici: Spettacolare, uno storico del XX secolo crede di capire la mentalità di Gesù, che lui mai ha visto e che in realtà conosce unicamente solo grazie a quei 4 libricini, meglio di un autore del I secolo. Che presunzione, e poi basata su cosa? Sempre sulla solita idea che qualunque idea un tantino elavata che troviamo in bocca a Cristo e riferita a se stesso sia una sovrastruttura.
Io non credo che il professor Pesce intendeva davvero entrare nella mente di Gesù,credo che umilmente e professionalmente abbia analizzato le scritture (i 4 libricini che chiami tu)secondo quello che riteneva giusto.. Provare a descrivere il vero Gesù è come tentare,in fisica atomica,di localizzare una particella submicroscopica e determinarne la carica..impresa ardua,ma che si può ugualmente tentare,se non altro perché “la particella” non può essere osservata direttamente,però, su una lastra fotografica,possiamo individuare le linee lasciate dalle traiettorie delle particelle di maggiori dimensioni che essa ha messo in moto..è + o meno ciò che il giornalista Corrado Augias e il professor Pesce hanno cercato di fare in questo libro parlando della vita di Gesù.
Io ti voglio fare una domanda..con quale criterio sono stati scelti i testi di Marco,Matteo,Luca e Giovanni ? ke io sapia alcuni vangeli non sono stati inseriti nella tradizione canonica…, io credo che siano stati esclusi quelli che contenevano un’immaggine troppo giudaica di Gesù o che sembravano darne una visione gnostica o spiritualistica,come il vangelo di Tommaso,della Maddalena come quello di Pietro o quello del Papiro Egerton 2 o il vangelo del Salvatore,in copto,pubblicato x la prima volta nel 1999, pervenuti in frammenti abbastanza lunghi.Alcuni specialisti ritengono,x esempio,che il vangelo di Pietro contenga la versione + antica della passione e morte di Gesù,lo stesso quello del vangelo di Tommaso che ci trasmette aspetti della visione mistica o spirituale di Gesù che hanno notevole attendibilità storica.
19/06/2007 20:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 4.533
Registrato il: 08/07/2004
Utente Master
OFFLINE
“Io ti voglio fare una domanda..con quale criterio sono stati scelti i testi di Marco,Matteo,Luca e Giovanni ? ke io sapia alcuni vangeli non sono stati inseriti nella tradizione canonica…”

I criteri per questi e per qualunque altro libro del Nuovo Testamento sono i seguenti tre:
a) apostolicità, b)ecumenicità, c)ortodossia.
a)Apostolicità indica che nella scelta si sono presi i Vangeli afferenti al bacino degli apostoli, quindi o scritti da loro o dai loro discepoli.
b)Ecumenicità, cioè il massimo grado di diffusione nelle Chiese
c)Ortodossia indica che in base ad un confronto con la Tradizione orale della Chiesa si sono scartati quei Vangeli che secondo lei erano eterodossi, ed è questo che solletica i teorici del complotto. La Chiesa dal canto suo replica che giacché la sua Tradizione altro non è che l’insegnamento apostolico tramandato di successore in successore degli apostoli, e tale meccanismo è attestato già dal I secolo, allora la decisione di espungere i vangeli eterodossi equivale ad espungere i vangeli che non facevano parte di quella dottrina su Cristo che gli apostoli avevano predicato.
Comunque il problema non si pone. Anche guardando dal punto di vista storico i Vangeli canonici sono gli unici candidati scritti nel I secolo, i più vicini al Gesù storico. I pasticci dei Vangeli gnostici con le loro cosmogonie assurde invece non hanno nulla di storico e sprofondano tutto in un mondo mistico fatto di arconti, eoni, e chi più ne ha più ne metta, questo sì impossibile per un ebreo. S’è fatto un gran parlare del Vangelo di Tommaso, ed è da qualche hanno che una piccola frangia di outsider tenta di additarlo come il Vangelo più antico. La comunità scientifica al contrario, atea o credente, lo attribuisce in prevalenza alla metà del II secolo (il testo in sé, non la prima copia sopravvissuta che è del IV secolo), e visti lo gnosticismo che trasuda quel Vangelo è del tutto impossibile ricondurlo al Gesù storico o a qualsivoglia ambiente ebraico.
Quanto all’idea che il Vangelo di Pietro contenga un resoconto della passione più antico dei 4 Vangeli questa è invece un ipotesi seria, ma ancora tutta da discutere.

Ad maiora
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
20/06/2007 19:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 54
Registrato il: 26/05/2007
Utente Junior
OFFLINE
Re:

Scritto da: Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.00
Io continuo con la lettura:Non c’è una sola idea o consuetudine,una sola delle principali iniziative di Gesù che non siano integralmente ebraiche.Egli crede in un Dio unico,e nel mondo antico questa è una caratteristica tipica degli ebrei.Oggi il monoteismo è molto diffuso è i cristiani non percepiscono più la fede in unico Dio come una caratteristica culturale ebraica.Nel primo secolo invece la principale differenza fra gli ebrei e gli altri popoli era il loro rifiuto del politeismo.Credere in un solo Dio comportava per ogni ebreo,compreso Gesù,una serie di conseguenze:Dio è creatore dell’universo e distinto da esso,guida la storia degli uomini,parla attraverso i profeti,si è rivelato a Mosè sul Sinai,ha concluso con il popolo un’alleanza,sigillata dalla Legge,che ne deve guidare la vita,la Bibbia ebraica riporta le sue parole.Tutti i concettifondamentali espressi da Gesù sono ebraici:il regno di Dio e la redenzione,il giudizio finale,l’amore per il prossimo.Egli crede come un ebreo fariseo alla resurrezione dei corpi e non come un greco solo all’immortalità dell’anima.Gesù rispetta la legge religiosa ebraica:mangia secondo le regole bibliche,veste rispettando le tradizioni,compie pellegrinaggi al Tempio di Gerusalemme,osserva la Bibbia e la crede ispirata da Dio,prega il Signore secondo i tempi prescritti.Si sente un giudeo,diverso dai samaritani.Distingue l’umanità in due blocchi,da un lato gli ebrei dall’altro le genti,i gentili,i cosiddetti pagani.Ritiene essere stato inviato da Dio a predicare solo agli ebrei e non ad altri.
Il cristianesimo attuale è una religione separata da tempo dell’ebraismo,quindi i cristiani non si rendono conto molte loro idee sono in realtà ebraiche;leggendo i vangeli non percepiscono più l’ebraicità di Gesù perché quelle idee le sentono come cristiane.Inoltre alcune azioni di Gesù vengono ancora interpetrate come cristiane all’ebraismo mentre non lo sono affatto.Si pensa, per esempio,che Gesù abbia abolito o criticato il riposo del sabato,ma no è vero,dipende solo da una lettura sbagliata è preconcetta dei vangeli.Si pensa che Gesù,cacciando i mercanti dal Tempio e l’inizio di una nuova religione;il suo atto si inquadra,invece,nello spirito di un zelante ebreo,e diversi testi ci indicano che Gesù considerava normali,anzi doverosi i sacrifici che nel tempio si compivano.Se si vuole davvero conoscere Gesù ,bisogna togliere gli occhiali cristiani e guardarlo con occhi ebraici.Faccio l’esempio delle prescrizioni alimentari.Nessun cristiano rispetta più le leggi alimentari dell Bibbia.I cristiani mangiano la carne del maiale e di tutti quadrupedi che non ruminano e non hanno lo zoccolo fesso,mescolano derivati del latte con derivanti della carne,ignorano prescrizioni e divieti dalla Bibbia nel libro di Levitico.Gesù non ha mai rifiutato queste norme,anzi le rispettava.Sono i cristiani dopo di lui che le hanno trascurate.I cristiani però pensano che quel capitolo della parola di Dio sia superato.Gesù invece non lo considerava tale e rispettava alla lettera le prescrizioni della Torah,comprese queste.Un altro esempio è la preghiera.Ai tempi di Gesù un ebreo aveva ore particolari da dedicarvi.Doveva dire,per esempio,due volte al giorno,al mattino e alla sera,una preghiera fondamentale nota come Shemà Israel(Ascolta Israele).Noi sappiamo che Gesù si alzava presto al mattino per pregare.E’ un'altra testimonianza del suo rispetto dell’ebraicità non solo come fatto culturale,ma come pratica religiosa.Gesù è un uomo ebreo che non si sente identico a Dio.Non si prega Dio se si pensa di essere Dio.Il richiamo alla preghiera è in lui fortissimo.Ogni volta che deve prendere una decisione,prega cercando di capire che cosa Dio gli chieda.C’erano due tipi di preghiere nell’ebraismo del tempo:quella di tipo istituzionale,che si faceva in piedi e in cui ogni singolo ebreo si sentiva unito all’intero popolo,e quella di tipo personale,che si faceva faccia a terra,all’incirca come fanno i mulsumani oggi.Nel Getsemani Gesù prega faccia a terra come qualsiasi ebreo che rivolga una pressante invocazione personale a Dio.

[Modificato da Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.00]

[Modificato da Kurt_Cobain_ 14/06/2007 23.01]



voglio continuare con la lettura..
questo è il finale...

Questa interpetrazione ci porta lontano dal Gesù storico.Egli sente di appartenere al popolo d’Israele al punto di voler destinare la sua predicazione solo ai suoi compatrioti,al contrario di quanto avverà in seguito specialmente con Paolo.In Matteo egli dice di essere stato invitato soltanto alle pecore sperdute della casa di Israele e così esorta i discepoli (Mt 10,5-6) “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani;rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele”.Un’esortazione che torna altre volte.Sembra chiaro che non voleva convertire i gentili,bensì limitarsi a predicare al suo popolo.
Il vangelo che più insiste su questo aspetto è quello di Matteo,un testo con caratteri fortemente ebraici.E’ l’unico che sostenga in modo chiaro e ripetuto che Gesù non vuole cambiare neppure una virgola,se vogliamo usare un termine attualizzante,della Torah,vale a dire della legge religiosa contenuta nei primi cinque libri della bibbia.E’ in Matteo (15,24) che si leggono quelle parole sconvolgenti: “ Non sono stato invitato che alle pecore della casa di Israele”. Se stiamo a queste parole sembra addirittura che la missione di Gesù,considerata divina dato che a mandarlo è Dio,sia rivolta non a tutta l’umanità,ma soltanto ai giudei e neppure a tutti i giudei,ma ai giudei sviati,alle pecore perdute,perché gli ebrei religiosi,gli ortodossi,gli osservanti non hanno bisogno di lui.
Come viene spiegata questa frase così importante e così poco citata dall’esegesi dei biblisti ?
Secondo alcuni studiosi queste parole non sarebbero state effettivamente pronunciate da Gesù.Si tratterebbe invece di una frase attribuita da Matteo a un Gesù che viene,in qualche modo,regiudaizzato.Il mio parere è che Gesù fosse proprio come Matteo ce lo rappresenta: la sua predicazione si svolge in gran parte,se non per intero,all’interno della terra d’Israele ed è diretta al suo popolo.Vero peraltro che la terra d’Israele era profondamente ellenizzata,romanizzata,con una consistente presenza di non ebrei,per cui Gesù deve certamente essersi misurato anche con questa realtà.Deve aver riflettuto su questa dimensione per dir così “internazionale”, avendo contatti anche con non ebrei,come alcuni episodi chiaramente fanno capire.Resta che egli non ha mai tentato di convertire dei non ebrei.Non ha mai predicato per loro,non li ha mai indotti ha lasciare il politeismo a favore del monoteismo.Lo faranno,dopo la sua morte,alcuni suoi seguaci,poi le chiese cristiane,il che comporterà modificazioni non piccole rispetto a ciò che Gesù praticava e predicava.
IN CONCLUSIONE
In questo libro mi sembra di aver sostenuto,in grande sintesi,che Gesù era un ebreo che non voleva fondare una nuova religione.Non era un cristiano.Era convinto che il Dio delle Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando a trasformare il mondo per instaurare finalmente il suo regno sulla terra.Era del tutto concentrato su Dio e pregava per capire la sua volontà e ottenere le sue rivelazioni,ma era anche del tutto concentrato sui bisogni degli uomini,in particolare i malati,i più poveri e coloro che erano trattati in modo ingiusto.Il suo messaggio era inscindibilmente mistico e sociale.Il regno di Dio non venne e,anzi,egli fu messo a morte dai romani per motivi politici.I suoi discepoli,che provenivano da ambienti i più vari,ne diedero fin dall’inizio interpetrazioni differenti.Si interrogarono alla sua morte fornendo spiegazioni diverse e molti di loro si convinsero che egli fosse risuscitato.Un certo numero di suoi seguaci rimase dentro le comunità ebraiche,mentre altri diedero vita a una nuova religione percorsa da diverse correnti,il cristianesimo.Solo fra il III e il IV secolo si sarebbe formata una collezione di Sacre Scritture cristiane,quella che oggi si chiama “Nuovo Testamento”, ma numerosissime opere dei primi cristiani erano state nel frattempo scritte.Quelle che le chiese considerano apocrife,a partire all’incirca dal IV secolo,scomparvero poco alla volta,ma sono ricomparse dalla fine dell’Ottocento a oggi grazie agli scavi archeologi e alle ricerche storiche.La massa di studi sviluppi in centocinquant’anni ha rivoluzionato le nostre conoscenze.Spero che lettrici e lettori,di fronte alla presentazione di tante affermazioni e ipotesi storiche,siano spinti ad allargare la propria conoscenza e a leggere direttamente opere che forse non conoscevano.Quanto più aumenta la consapevolezza storica,tanto più si rinvigoriscono il pensiero critico e la vita democratica di un paese,e i fondamentalismi di qualunque tipo dimostrano la propria debolezza culturale e la devastazione mentale che operano.Anche chi non è uno specialista può farsi un’idea personale.Ma ciò può avvenire solo a determinate condizioni.In primo luogo,bisogna leggere sintesi storiche serie.Occorre poi consultare direttamente tutti i vangeli,canonici e non canonici,sulla base di buone traduzioni e buoni commenti.Soprattutto,,bisogna leggere i vangeli con la consapevolezza che l’uno non deve essere letto alla luce dell’altro,perché ognuno trasmette una diversa visione dei fatti.E’ necessario fare grande attenzione alle differenze.Inoltre,bisogna sempre ricordare che,fin dall’inizio,sono state date interpetrazioni diverse di Gesù.In principio c’è la diversità:non un solo cristianesimo,ma molti cristianesimi.del resto le cose stanno così ancora oggi.Anche x le altre religioni.

[SM=x570892]

[Modificato da Kurt_Cobain_ 20/06/2007 19.42]

21/06/2007 13:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.012
Registrato il: 26/06/2006
Utente Veteran
OFFLINE
Re:
Scritto da: Kurt_Cobain_ 20/06/2007 19.41



In Matteo egli dice di essere stato invitato soltanto alle pecore sperdute della casa di Israele e così esorta i discepoli (Mt 10,5-6) “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani;rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele”.




Non è diverso da ciò che alcuni maestri ancora oggi predicano presso gli ebrei. Non so se hai mai sentito nominare il movimento hassidico diffuso in tutto il mondo, denominato Chabad o Lubavitch (dalla cittadina d'origine del gruppo) che pone un accento particolarmente insistente sull'imminenza dell'era messianica e tende al recupero delle pecorelle perdute della casa di Israele. Una lunga serie di maestri ha preparato uno stuolo di discepoli da inviare presso gli ebrei di ogni comunità che si sono come dire, un pò raffredati, per rieducarli all'osservanza, fanno opera di proselitismo solo tra ebrei e non per una conversione e adesione a loro gruppo, quanto per recuperare con gioia e per dovere, chi(ebreo) si è smarrito per la strada.

Shalom
Topsy

30/07/2007 23:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 69
Registrato il: 10/06/2007
Utente Junior
OFFLINE
Ora non per dire,ma poteva mai Gesu' essere Cristiano,cio adorare se stesso? è grazie a lui che si è formata la religione Cristiana ma senza Gesu' si crede solo in Dio senza trinità e questa era la credenza di allora prima che si riconoscesse che Egli era il Messia
-------
Pace a tutti, da una persona cambiata dall'amore di Dio..

HTTP://WWW.ONEWAY.ALTERVISTA.ORG
Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:14. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com