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Madonne che piangono

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2007 09:46
24/06/2007 21:37
 
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Scusa Polymetis


--------E' verissimo, il papa quando proclama un santo è infallibile.-------------



Ma siamo alle solite. Dite e disdite in base a ciò che sembra più comodo in quel pqrticolare momento.

Prima un santo è una semplice persona che si battezza:

--------Cenni storici [modifica]
Santa Chiara in affresco di Simone Martini nella basilica di San Francesco in AssisiNei primi tempi del Cristianesimo, il termine santo indicava genericamente qualsiasi cristiano, in quanto "santificato", cioè reso sacro da Dio per mezzo del battesimo. Paolo di Tarso, ad esempio, indirizza la sua Lettera agli Efesini «ai santi che sono in Efeso». Vedi anche santificazione.-------------

E tutti gli altri passaggi che portano a santificare un santo e a beatificarlo, sono stati autorizzati dallo Spirito Santo o da Lui indicati?

Sul sito che parla della Chiesa cattolica leggo questo:

-----------In seguito, con il termine si cominciò ad indicare principalmente i cristiani uccisi per la loro fede in Cristo, cioè i "martiri", per distinguerli da coloro che per non subire il martirio rinnegavano la fede in Cristo. Il culto dei martiri fu una evoluzione del culto per i defunti: già Agostino faceva notare che più che pregare per un martire defunto occorreva che il martire pregasse per i viventi.

Ad incentivare poi il culto dei martiri fu il papa Damaso I, il quale - terminate le persecuzioni - restaurò le catacombe e rintracciò le tombe dei santi.

Con il termine delle persecuzioni, ai martiri furono associati, come santi, i cosiddetti confessori, persone cioè che, pur non essendo stati martirizzate, avevano professato ("confessato") la loro fede cristiana per tutta la vita. Tra i primi santi non martiri è da citare san Martino di Tours. Via via i santi riconosciuti come tali aumentarono, e così nacquero altre tipologie di santi che li raggruppavano: vergini, dottori della Chiesa, santi educatori, eccetera.

Nel Medioevo, con la compilazione di elenchi di santi ausiliatori, cioè di santi che erano ritenuti capaci di svolgere una specifica intercessione per problemi particolari - solitamente di salute -, nacque l'usanza dei patronati.

Tra i santi ausiliatori, si può citare san Biagio per le malattie della gola, sant'Agata per le malattie del seno, sant'Apollonia per i denti.

Con l'aumentare della devozione ai santi aumentarono anche gli abusi: la ricerca delle reliquie dei santi più venerati sfociò spesso in aberrazioni commerciali ed in vere e proprie guerre tra città per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava un aumento del prestigio della città, un incremento dei pellegrini e quindi delle ricchezze che questi portavano. Gli abusi commessi in relazione al culto dei Santi furono una della cause dello scisma protestante. Già dal Concilio di Trento la Chiesa cattolica si applicò con fermezza per porre un freno alle aberrazioni e ripristinare il significato spirituale del culto.

Nell'XX secolo, dopo il Concilio Vaticano II e ad opera soprattutto di Giovanni Paolo II, il concetto di santità è stato interpretato in senso più ampio e più moderno di quanto non fosse in precedenza: prima era attribuita quasi totalmente a persone che avevano dedicato la propria vita alla Chiesa cattolica nella vita consacrata), ovvero presbiteri, vescovi e suore. Successivamente si ebbero diversi santi laici, sposati o meno che fossero. Da qui la canonizzazione di esempi di coniugi come Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi o la beatificazione di laici impegnati come Piergiorgio Frassati. Nella visione cattolica come è chiaramente espressa dal Concilio Vaticano II nella costituzione dogmatica Lumen Gentium, la santità è possibile in ogni chiamata di vita, sia essa laica o religiosa.


Santi non storici [modifica]
Alcuni teologi cattolici e protestanti [citazione necessaria] credono che molte delle persone oggi venerate come Sante non siano mai esistite [citazione necessaria]; per indicare questo fenomeno questi santi vengono chiamati non storici. È difficile stabilire con esattezza quali santi siano effettivamente non storici[citazione necessaria]: infatti è molto più complicato dimostrare la non esistenza di una persona che non la sua esistenza, visto che l'assenza di fonti contemporanee o indipendenti non è sufficiente.

Un gran numero dei santi cristiani antichi hanno nomi pagani; probabilmente [citazione necessaria] si trattava di convertiti al cristianesimo poi diventati santi. In alcuni casi tuttavia è possibile che avvenne un trasferimento del culto da divinità pagane a santi cristiani in maniera più o meno diretta[citazione necessaria]. Dato che, dopo i decreti teodosiani, non era più possibile venerare dèi pagani, il culto sarebbe stato cristianizzato dai fedeli in questo modo, ufficialmente sostituendo la venerazione diretta di una divinità con una richiesta di intercessione, mantenendo però la sostanza e le usanze del culto politeista. I miti relativi a queste divinità sarebbero di conseguenza anche stati integrati nel racconto della vita e dei miracoli del Santo: un esempio di questo processo avvenne, secondo queste teorie [citazione necessaria], con santa Brigida d'Irlanda, il cui culto è del tutto analogo a quello della divinità celtica Brigida. Inoltre altri miti pre-cristiani, quali gli aneddoti e favole riguardanti gli antichi eroi [citazione necessaria], potrebbero anche essersi fusi con le figure di alcuni santi.


Il santo nella visione cattolica [modifica]
La Chiesa cattolica chiama santo o santa quel battezzato in cui riconosce, in vita e dopo la morte, la presenza straordinaria dello Spirito e della Volontà di Dio, che è detto 3 volte santo (cioè santo per antonomasia). Per i cattolici, dunque, il santo rivela nel suo agire quotidiano qualcosa di Dio, qualcosa che i fedeli possono seguire e imitare e che possa venire presentato come modello di vita cristiana a tutte le comunità. L'esempio del santo deve contribuire a unire i fedeli, superando le differenze e a costruire sui valori comuni che fondano il Cristianesimo: l'amore per Dio e quindi per il prossimo, il perdono, il soccorso ai deboli, il rispetto della dignità umana, il resitere alla tentazione dell'egoismo e della violenza.

Dal momento della sua morte, il santo o santa è in Paradiso, vive in eterno in totale comunione con Dio e partecipa pienamente del progetto amorevole di Dio sul creato. Per questo i vivi che cercano aiuto e conforto possono rivolgersi al Santo per riceverne.

Questa devozione è l'evoluzione moderna del "Tesoro dei Santi e dei Martiri". Secondo questa teoria i santi e i martiri avrebbero, nella loro esistenza terrena, dato prova di tanta virtù rispetto ai loro pochissimi peccati da averne un "surplus" al momento della morte.

Questo "surplus" di santità viene custodito da Cristo perché i viventi che cercano di migliorarsi attraverso la preghiera e il corretto comportamento possano attingervi per averne forza e sostengno. La Chiesa amministra in terra questo tesoro attraverso la pratica delle indulgenze in cui si ottiene perdono della propria colpa temporale pregando con sincerità una certa intenzione.

Cristo attinge dal tesoro dei santi per perdonare la colpa temporale come se condonasse un debito a causa della generosità e richezza di qualcuno che ha a cuore le sorti di chi ha pregato per l'indulgenza. La ricchezza cui attinge è la virtù del Santo, la persona che ha cuore chi ha chiesto l'indulgenza è il Santo stesso.

Tra il santo e la persona si instaura, nella visione cattolica, un rapporto di crescita e sostegno amorevole, come si avrebbe da un fratello maggiore verso il minore: il Santo offre il suo sostegno ed esempio, la persona si sforza di imitarlo con costanza.

Nella devozione cattolica i santi sono oggetto di venerazione e non di adorazione, che è dovuta solo e soltanto a Dio e non può venire tributata ad una creatura, per quanto grande sia stata. In tal modo la Chiesa cattolica intende ricordare come ogni forma santità venga solo da Dio e sia accolta, sperabilmente da un uomo o donna in modo speciale. Quell'uomo o quella donna, tuttavia, non potrebbero nulla senza Dio stesso, men che meno raggiungere la Santità.

Tra i santi la Chiesa cattolica venera anzitutto Maria, la madre di Gesù, gli apostoli, i martiri.


La canonizzazione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce canonizzazione.

Il processo per mezzo del quale la Chiesa cattolica riconosce una persona come santo, si chiama canonizzazione. Dopo la morte di una persona ritenuta "santa" viene avviato il processo di canonizzazione. Il processo viene istruito per trovare le prove della santità della persona candidata. Ne ha competenza Congregazione delle Cause dei Santi, le fasi del processo sono fondamentalmente quattro, e man mano che la causa va avanti di fase in fase, la persona in questione, riceverà i seguenti appellativi:

Servo di Dio
Venerabile
Beato
Santo -----------------


Dove posso trovare che qualcuno indichi che tutto questo si basa sulla guida dello Spirito Santo?

In tutto ciò, dello Sirito Santo non c'è neppure un accenno.

Da chi arriva l'infallibilità se tutto si basa esclusivamente su discorsi e procedure umane?

C'è almeno una decisione presa dai vari concili in cui qualcuno abgbia avuto il coraggio di dire espressamente ai fedeli della Chiesa cattolica:

" E' grazie alla guida dello Spirito del Signore che siamo giunti a questa conclusione...";

oppure:
" Questa decisione non l'abbiamo presa dal nostro intelletto, non stiamo parlando di nostro, ma vi diciamo ciò che viene da Dio, proprio da Lui." ?

Come ho già fatto notare in passato, Paolo faceva sempre distinzione tra le cose che diceva di suo e ciò che diceva riportando proprio la volontà del Padre celeste


Nelle decisioni prese dalla Chiesa Cattolica anche riguardo alla comprensione rigguardo al aftto che un miracolo sia vero o meno, non si accenna mai, neppure una volta alla guida dello Spirito Santo.

Ciao
Lorena
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