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A mio avviso la questione è da guardare in uno scenario un poco più ampio. Bisogna chiedersi "il perchè" del rifiuto del sangue da parte dei Testimoni di Geova. Non bisogna dimenticare che tale rifiuto è motivato principalmente dal fatto che "qualcuno", il CD, lo impone loro, pena l'espulsione. Sui TDG è applicata una "forzatura mentale"! Il Testimone di Geova non è consapevole dell'inganno a sue spese da parte della propria classe dirigente.
Premesso questo, si può dire che il Testimone di Geova, in realtà, non fa una scelta quando decide di rifiutare una trasfusione, ma in linea di massima si sottopone ad un ricatto "velato" che lo contrappone all'espulsione dal gruppo e di conseguenza alla disapprovazione di Dio.
Se la questione "sangue" fosse lasciata ad una scelta personale di coscenza, senza che ci sia nessuna conseguenza, quanti si lascerebbero morire pur di rifiutare il sangue?
Solo in questo caso si potrebbe parlare di scelta e di "diritto consapevole dell'individuo".
Il Testimone di Geova, di fatto, non esercita nessun diritto, è obbligato a fare "quella" scelta, e se permettete la questione è la medesima se si parla di un medico che somministra coattivamente una trasfusione ad un TDG, con una piccola differenza:
Il medico, con la "sua costrizione", salva una vita,
Il CD, con la sua costrizione, toglie una vita.
Saluti
Gabry |