06/11/2007 23:00 |
|
| | | Post: 38
| Registrato il: 31/10/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
Allore rimuoviamo TUTTI gli ostacoli.
Chissà perchè ci viene solo imposto ad esempio il crocifisso, nelle scuole, ospedali, tribunali...nessuno vi impone la faccia di Lenin dalla mattina alla sera.
E gli studenti non cattolici...velo pietoso...sono praticamente costretti a sorbirsi il nulla assoluto dell'ora di religione con un prete che cerca di convincerli.
E coloro che sono costretti ad andare all'estero per avere un figlio con tutta sicurezza perchè altrimenti il papa si offende, e gli omosessuali? non sono solo i tdg che li ritengono debosciati.
|
|
06/11/2007 23:39 |
|
| | | Post: 30
| Registrato il: 02/08/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
Ma Alciste scusa!
Non tutti gli ostacoli sono "lesivi allo stesso modo"! Tu pensi veramente che l'effetto del crocifisso sia paragonabile a quello de comitato giudiziario?
|
07/11/2007 08:17 |
|
|
Allore rimuoviamo TUTTI gli ostacoli.
Chissà perchè ci viene solo imposto ad esempio il crocifisso, nelle scuole, ospedali, tribunali...nessuno vi impone la faccia di Lenin dalla mattina alla sera.
E gli studenti non cattolici...velo pietoso...sono praticamente costretti a sorbirsi il nulla assoluto dell'ora di religione con un prete che cerca di convincerli.
E coloro che sono costretti ad andare all'estero per avere un figlio con tutta sicurezza perchè altrimenti il papa si offende, e gli omosessuali? non sono solo i tdg che li ritengono debosciati.
Non credo che i Testimoni di Geova siano mai stati daccordo e sulla presenza dei crocifissi nelle scuole. ecc ecc..
Tu paragoni la MIA vita a quella di un crocifisso.....
Che delusione.
|
07/11/2007 11:20 |
|
| | | Post: 681
| Registrato il: 06/03/2006
| Utente Senior | | OFFLINE |
|
Come hanno sottolineato altri foristi,non si può paragonare la presenza di un crocifisso a quella della disassociazione e delle sue conseguenze,
se si può ignorare la presenza di un simbolo religioso non condiviso
non si può altrettanto facilmente ignorare un amico che dopo la disassociazione tronca i rapporti, evita persino il saluto,
non è facile ignorare un familiare che non mangia più con l'ex-tdG.
E' vero che ognuno dovrebbe salutare e frequentare chi vuole,
ma per capire se attualmente tra i tdG è così basta pensare a cosa accadrebbe se un testimone di Geova dicesse chiaramente davanti agli anziani e alla congregazione che intende continuare come sempre i rapporti con un disassociato o dissociato.
I singoli tdG sono davvero liberi di compiere questa sceltà relativa ai propri rapporti interpersonali, senza incorrere in sanzioni da parte di chi prende la direttiva?
Se la Costituzione garantisce la libertà religiosa, perché gli ex-tdG
sono discriminati per la loro scelta religiosa di non essere più testimoni?
Speranza
"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me". (Kant) |
07/11/2007 12:41 |
|
| | | Post: 39
| Registrato il: 31/10/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
Lo STATO non può limitare la libertà di nessuno...cosa dovrebbe fare? costringere i tdg a salutare e frequentare chi non desiderano?
Sì l'ingerenza cattolica in questo Paese limita la mia libertà, il crocifisso dovunque m'infastidisce ora che sono inattiva come prima, in quanto cittadina di uno Stato che asserisce di essere laico.
Per anni ho dovuto subire l'ora di religione perchè nelle scuole italiane ancora oggi si presuppone che tutti siano cattolici e questa è una limitazione alla libertà perpetrata dallo Stato insieme al Vaticano.
Non frequento più i tdg anche perchè non sono daccordo con il provvedimento della disassociazione e gli effetti che ha sulle famiglie, lo riconosco anche io, ma lanciarsi in una campagnia moralizzatrice contro la wt mi sembra fuori luogo, anzi inutile.
A meno che si decida di alleggerire tutte le religioni degli elementi limitativi della libertà... |
07/11/2007 12:51 |
|
| | | Post: 7.722
| Registrato il: 17/07/2004
| Utente Master | | OFFLINE |
|
A proposito di questo argomento, ricordo che avevamo aperto tempo fa anche un sondaggio, con relativa discussione:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4597757
Achille |
07/11/2007 12:55 |
|
| | | Post: 41
| Registrato il: 31/10/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
Achille Lorenzi, 07/11/2007 12.51:
A proposito di questo argomento, ricordo che avevamo aperto tempo fa anche un sondaggio, con relativa discussione:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4597757
Achille
Specifico che non sono daccordo con l'intesa, ma quando mi si parla di forze dell'ordine e magistratura la cosa cambia...
Va bè, per me tutte le intese con le religioni che esulino dalla questione matrimoniale sono da abolire |
07/11/2007 13:44 |
|
| | | Post: 31
| Registrato il: 02/08/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
norma sociale vs norma morale Questa conversazione è diventata una trottola sbilenca, sul punto di fermarsi.
La direttrice è: Si può firmare un intesa con una religione che ha norme interne che siano anticostituzionali? La risposta è si o no?
Non si sta parlando di norme sociali, stiamo parlando di norme morali. La disassociazione è una procedura 'immorale' nel senso che lede i diritti fondamentali dell'uomo.
Quà non siamo più nel campo dei gusti personali o delle mere convenzioni sociali. Siamo nel campo morale!!!!!! La differenza è ABISSALE!!!!
|
07/11/2007 14:20 |
|
| | | Post: 32
| Registrato il: 02/08/2007
| Utente Junior | | OFFLINE |
|
Quando si fa la cosiddetta "valutazione di responsabilità" in ambito del dominio morale, in soldoni quando si cerca di capire la gravità di una trasgressione in ambito morale, (che include anche il "danno psicologico" non solo un ingiuria di carattere fisico . . . è solo più difficile da quantificare) lo si fa tenendo presente che la rsponsabilià del soggetto che trasgredisce è funzione dell'intnzionne con cui l'atto è stato commesso.
Premesso questo, è evidente che i tdG considerino il sistema socale a cui appartengono qualcosa da 'usare' una sorta di mezzo verso il nuovo mondo, quindi un qualcosa di cui non farne parte pienamente. Perciò il fine ultimo della disassociazione è l'emarginazione del soggetto. Questa forma punitiva (piuttosto primitiva) pone il soggetto, che negli anni precedenti è stato costantemente 'incoraggiato' a evitare qualsiasi amicizia e contatto permanente con il mondo, nella solitudine più bieca; più grave ancora è la "coercizione psicologica" a cui vengono sottoposti i familiari nell'obbligo di limitare i loro rapporti con lui . . .
Tu mi paragoni questo con la coercizione a cui si è sottoposti durante l'ora di religione? O a guardare il crocifisso?
P.S.(Attenzione: in questo caso sarebbe il CD a configurarsi come trsgressore di una norma morale) |
26/12/2007 23:33 |
|
| | | Post: 2.778
| Registrato il: 11/07/2004
| Utente Veteran | | OFFLINE |
|
WTS italiana, 21 marzo 2000
www.jw-media.org/region/europe/italy/english/releases/religious_freedom/ita_e00...
Per Liberazione Immediata
Il 21 marzo 2000
I Testimoni di Geova ottengono maggiore riconoscimento come religione in Italia.
Lunedì, 20 marzo 2000, un accordo é stato firmato tra i Testimoni di Geova e la Repubblica d’Italia che darebbe al gruppo un livello più alto di riconoscimento legale come una religione. Il Primo Ministro Italiano Massimo D'Alema ed il presidente della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, Valter Farneti hanno firmato l'accordo.
Il testo dell'accordo che il Consiglio di Ministri approvò il 21 gennaio 2000, ora subirà un finale esame dal Consiglio nella forma di un libro bianco. Sarà poi sottoposto al Parlamento.
"Noi siamo soddisfatti pienamente col passo concreto del Primo Ministro per stipulare un accordo tra lo Stato ed i Testimoni di Geova , 23 anni dopo la nostra prima domanda ufficiale”, ha detto Farneti martedì.
I Testimoni di Geova prima furono riconosciuti giuridicamente in Italia nel 1976. Da allora, i ministri dei Testimoni sono stati autorizzati a compiere matrimoni civili e visitare detenuti di prigione, e tratto profitto dagli altri diritti concessi a denominazioni religiose riconosciute dallo Stato.
L'accordo firmato lunedì specifica l'autonomia aumentata per le attività dei ministri Testimoni, come il riconoscimento delle loro osservanze religiose, in particolare l’annuale ricorrenza della morte di Cristo tenuta in primavera.
I Testimoni di Geova ed i loro soci in numero di 400,000 in Italia, e più di 3,000 comunità in tutto il paese. In tutto il mondo, sono circa 14 milioni i soci con i Testimoni di Geova in più di 200 Paesi. I Testimoni sono stati attivi in Italia per 100 anni, il primo gruppo si è costituito in provincia di Torino, nel 1903.
Contatto: Roberto Franceschetti, telefono: 0039-06-872941 (l'Italia)
James N. Pellechia, telefono: (718) 560-5600 (gli Stati Uniti)
Vitale
Ps. traduzione personale, grazie per eventuali correzioni
[Modificato da Achille Lorenzi 27/12/2007 10:11] La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King |
|
|