15/01/2007 20:00 |
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Un'interessantissima considerazione di passi dell'Apocalise in cui si parla di "Babilonia la Grande":
digilander.libero.it/domingo7/BABILONIA%20LA%20GRANDE.htm
Babilonia cavalca la bestia
Una spiegazione quella riportata nel succitato sito molto ragionevole, storicamente e biblicamente fondata, che non da alcuno spazio a quelle frequenti strumentalizzazioni settarie che vengono fatte di tali immagini bibliche.
Achille [Modificato da Achille Lorenzi 02/10/2007 18:55] |
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15/01/2007 20:38 |
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certo che il suo ragionamento non fa una piega ----------------------------------------------------
La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere! Perché io so di sapere più di te, che pensi di sapere.(Socrate) |
17/01/2007 12:55 |
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Beh, se volevi spaventarci ci sei riuscito...
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17/01/2007 13:34 |
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Non sono per niente d'accordo con le conclusioni del link riportato da Achille perché Apocalisse o Rivelazione è un libro che si adempie nel Giorno del Signore, e quindi ha ancora da adempiersi.
Non è un sistema politico perché i re della terra piangono in disparte la sua caduta.
Non è un sistema commerciale perché anche i commercianti piangono la sua rovina.
Si dice che cavalca la Bestia, quindi non è la bestia che rappresenta il sistema politico.
Chi dunque può essere se non la religione?
E proprio la religione che nel corso del tempo ha intrallazzato con i re della terra e.....continua a farlo.
Quindi è molto più probabile che l'ipotesi N° 4 sia la più azzeccata.
Potrebbe anche simbolicamente rappresentare la città di Roma, ma sempre vista come il principale centro della falsa religione, la punta dell'iceberg che risalta maggiormente.
Un saluto a tutti
Flavio
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17/01/2007 15:48 |
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Scritto da: greg.46 17/01/2007 12.55
Beh, se volevi spaventarci ci sei riuscito...
Considerando la tua preparazione sul libro dell'Apocalisse (si veda www.infotdgeova.it/apocalisse.htm ), mi interesserebbe molto una tua opinione in merito al significato di questa immagine biblica.
Ciao
Achille |
17/01/2007 15:59 |
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flavio2157 ha scritto:
Non sono per niente d'accordo con le conclusioni del link riportato da Achille perché Apocalisse o Rivelazione è un libro che si adempie nel Giorno del Signore, e quindi ha ancora da adempiersi.
Ma come, non si adempie dal 1914? :
Da cosa deduci che l'espressione "giorno del Signore" che si trova in Ap. 1:10 si riferisca al futuro "Giorno del Giudizio" e non al giorno di "domenica" (o dies domini), in cui Giovanni scrisse di aver ricevuto la "rivelazione"?
E da cosa deduci che le visioni di questo libro non abbiano già avuto un adempimento al tempo dell'antica Roma ("Babilonia") e che altre applicazioni della "profezia" non debbano quindi tener conto principalmente di tale applicazioni storica?
Saluti
Achille |
17/01/2007 16:17 |
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Scritto da: Achille Lorenzi 17/01/2007 15.59
flavio2157 ha scritto:
Non sono per niente d'accordo con le conclusioni del link riportato da Achille perché Apocalisse o Rivelazione è un libro che si adempie nel Giorno del Signore, e quindi ha ancora da adempiersi.
Ma come, non si adempie dal 1914? :
Da cosa deduci che l'espressione "giorno del Signore" che si trova in Ap. 1:10 si riferisca al futuro "Giorno del Giudizio" e non al giorno di "domenica" (o dies domini), in cui Giovanni scrisse di aver ricevuto la "rivelazione"?
Bè Achille ti stai attirando addosso tutte le ire dei sabatisti...
Al massimo direi che per Giovanni il giorno del Signore continuava ad essere il sabato (se Giovanni intendeva solo il giorno solare e non altro...), dal momento che la domenica ha preso il posto del sabato secoli dopo la stesura di apocalisse.
Ciao caro
"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31) |
17/01/2007 17:13 |
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(Mario70) ha scritto:
Bè Achille ti stai attirando addosso tutte le ire dei sabatisti...
Al massimo direi che per Giovanni il giorno del Signore continuava ad essere il sabato (se Giovanni intendeva solo il giorno solare e non altro...), dal momento che la domenica ha preso il posto del sabato secoli dopo la stesura di apocalisse.
Certo, so che i sabatisti non condividono questa interpretazione del passo di Ap. 1:10, vedendo nella parole "giorno del Signore" tutt'al più un riferimento al Sabato.
Non mi risulta comunque che l'espressione "giorno del Signore" in riferimento alla domenica - o, per usare un espressione degli Atti, al "primo giorno della settimana" -, sia molto tardiva.
Per esempio, nella "Didachè" si dice che i cristiani si radunavano nel "giorno del Signore" per "spezzare il pane" (vedi
www.infotdgeova.it/didache.htm ).
E la "Didachè", anche secondo la WTS, è stata scritta nello stesso periodo dell' Apocalisse:
«Una delle più antiche professioni extrabibliche della fede cristiana si trova in un libro di 16 brevi capitoli, la Didachè, o Dottrina dei dodici apostoli. Alcuni storici la datano attorno al 100 E.V. o a qualche anno prima» - La Torre di Guardia del 1/2/1992, p. 19.
Ciao
Achille [Modificato da Achille Lorenzi 17/01/2007 17.25] |
17/01/2007 17:35 |
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Scritto da: Achille Lorenzi 17/01/2007 15.59
flavio2157 ha scritto:
Non sono per niente d'accordo con le conclusioni del link riportato da Achille perché Apocalisse o Rivelazione è un libro che si adempie nel Giorno del Signore, e quindi ha ancora da adempiersi.
Ma come, non si adempie dal 1914? :
Da cosa deduci che l'espressione "giorno del Signore" che si trova in Ap. 1:10 si riferisca al futuro "Giorno del Giudizio" e non al giorno di "domenica" (o dies domini), in cui Giovanni scrisse di aver ricevuto la "rivelazione"?
E da cosa deduci che le visioni di questo libro non abbiano già avuto un adempimento al tempo dell'antica Roma ("Babilonia") e che altre applicazioni della "profezia" non debbano quindi tener conto principalmente di tale applicazioni storica?
Saluti
Achille
1Corinti 1:8 e 1 Corinti 5:5 parlano del giorno del Signore non come Domenica, ma come giorno della Sua venuta, idem per Apocalisse
Flavio
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17/01/2007 17:59 |
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flavio2157 ha scritto:
1Corinti 1:8 e 1 Corinti 5:5 parlano del giorno del Signore non come Domenica, ma come giorno della Sua venuta, idem per Apocalisse
Il contesto non è lo stesso, e per capire correttamente un versetto bisogna tener conto anche del contesto.
Alcuni biblisti da me consultati ritengono che in Ap.1:10 ci sia un riferimento al giorno in cui i cristiani si radunavano, cioè il "primo giorno della settimana", il giorno in cui Gesù è resuscitato:
«... nel giorno del Signore: il giorno della resurrezione rivissuta dall'assemblea liturgica...» (Ugo Vanni, Apocalisse, p. 30, Queriniana);
«La seconda coordinata è temporale: era "il giorno del Signore", cioè la domenica (questo nostro vocabolo in latino significa appunto "giorno del Signore"), memoria liturgica della Pasqua di Cristo» (G. Ravasi, Apocalisse, p. 26, Piemme).
E questo è ciò che si legge in un commentario online:
"nel giorno del Signore" (Ap. 1:10
ossia nel giorno consacrato al Signor Gesù perchè ne ricorda la risurrezione. Non si tratta della festa di Pasqua ma della Domenica, dies dominicalis, che gradatamente nel secolo apostolico prese, presso ai cristiani, il posto del sabato giudaico come giorno di riposo e di culto. È questa la prima volta che s'incontra, nella letteratura cristiana, il nome di Domenica che poi prevalse; ma negli Atti 20:7 vediamo in Troas i cristiani «radunati nel primo giorno della settimana per rompere il pane», e nella 1Corinzi 16:2 Paolo consiglia ai Corinzi di metter da parte «ogni primo giorno della settimana» quel che potranno per i poveri di Gerusalemme. Nel secondo secolo si legge nella Didachè 14:1. 'Radunati nella Domenica del Signore, rompete il pane'. Nell'Ep. d'Ignazio ai Magnesi: 'Non osservando più il sabato, ma la domenica in cui anche sorse la Vita nostra'. Melitone di Sardi ha scritto un trattato intitolato, secondo Eusebio, 'Della Domenica'; Dionisio di Corinto la chiama 'il santo giorno del Signore' e nell'Ep. di Barnaba si dice dei cristiani che 'trascorrono l'ottavo giorno nell'allegrezza, poichè in esso Gesù risuscitò dai morti'. Tertulliano afferma che 'nel giorno del Signore ( die dominico) i cristiani non credono permesso il digiuno'
www.laparola.net/testo.php
Ciao
Achille
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17/01/2007 18:09 |
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Quando rivedremo l'Apostolo Giovanni risuscitato glielo chiederemo direttamente.....
Flavio
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17/01/2007 19:31 |
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Scritto da: flavio2157 17/01/2007 18.09
Quando rivedremo l'Apostolo Giovanni risuscitato glielo chiederemo direttamente.....
E io che pensavo che anche questa fosse una di quelle cose che la Bibbia spiega chiaramente...
Invece dobbiamo aspettare la resurrezione di Giovanni, perché ci spieghi lui che cosa voleva dire...
Avevi scritto qualcosa del genere anche in un'altra discussione:
"...dovremmo avere la corretta interpretazione di Apocalisse da parte di Dio, quando i fatti confermeranno ciò che questo libro voleva dire... " 83.211.3.34/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=5812 ...
Ciao
Achille |
18/01/2007 00:49 |
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Sull'argomento, mi sono dilungato (anche troppo per alcuni) in questa discussione:
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=5233
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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