20/10/2006 18:33 |
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rifletto sul versetto e l anima immortale dell uomo questa ne è la prova forse. Si parla di due mondi presente e futuro poi se come riportato nel versetto sottostante non sara' perdonato si deduce sia nel presente che nel futuro questi uomini saranno in vita senno non avrebbe senso dire nel mondo che verra', si sarebbe detto non gli sara' perdonato.
32 Chi parla contro il Figlio dell'uomo sarà perdonato, ma chi parla contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonato,
né in questo mondo, né in quello che verrà.
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21/10/2006 02:39 |
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In verità, più che l'immortalità dell'anima, Mt 12,32 prova che non saranno solamente i giusti a risorgere. Infatti, si parla del mondo che verrà. Il fatto che il peccato non sarà mai rimesso a chi ha parlato contro lo Spirito, nemmeno dopo la resurrezione, ci obbliga poi a pensare che costui, da risorto, dovrà subire una qualche pena, una pena a tempo indererminato, ci induce a pensare all'Inferno.
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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21/10/2006 11:16 |
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Bestemmia contro lo S.Santo E se la questione fosse diversa, non "meccanica"?
Si potrebbe dire che se uno rifiuta lo S.Santo, quel modo di essere di Dio che permette di vedere le cose con gli occhi misericordiosi e nuovi che Dio ha mostrato nella vita di Gesù, è decisamente senza speranza, non riesce a vedere il Regno di Dio che gli si dischiude davanti...
...e se Dio fosse uno di noi, solo e perso come noi, anche lui con i suoi guai...nessuno che lo chiama mai solo per dire "Come stai"
Bellissima! mi ricorda una storiella ebraica:
Il nipote di Rabbi Baruch, il ragazzo Jehiel, giocava un giorno a nascondino con un altro ragazzo.
Egli si nascose ben bene e attese che il compagno lo cercasse.
Dopo aver atteso a lungo uscì dal nascondiglio; ma l'altro non si vedeva.
Jehiel si accorse allora che quello non raveva mai cercato.
Questo lo fece piangere, piangendo corse nella stanza del nonno e si lamentò del cattivo compagno di gioco.
Gli occhi di Rabbi Baruch si empirono allora di lacrime ed egli disse: «Così dice anche Dio; "lo mi nascondo, ma nessuno mi vuole cercare"».
[Martin Buber, I racconti dei chassidim, Milano, Garzanti 1979, pag. 140.]
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22/10/2006 00:38 |
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E se la questione fosse diversa, non "meccanica"?
Si potrebbe dire che se uno rifiuta lo S.Santo, quel modo di essere di Dio che permette di vedere le cose con gli occhi misericordiosi e nuovi che Dio ha mostrato nella vita di Gesù, è decisamente senza speranza, non riesce a vedere il Regno di Dio che gli si dischiude davanti...
Vedere lo Spirito Santo come un "modo" di essere di Dio significa cadere nel modalismo. Per il resto, mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa, solo che tu prendi in considerazione la "causa", mentre io "l'effetto". [Modificato da Trianello 22/10/2006 0.58]
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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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22/10/2006 03:14 |
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Re: Bestemmia contro lo S.Santo
Scritto da: greg.46 21/10/2006 11.16
...e se Dio fosse uno di noi, solo e perso come noi, anche lui con i suoi guai...nessuno che lo chiama mai solo per dire "Come stai"
Bellissima! mi ricorda una storiella ebraica:
Il nipote di Rabbi Baruch, il ragazzo Jehiel, giocava un giorno a nascondino con un altro ragazzo.
Egli si nascose ben bene e attese che il compagno lo cercasse.
Dopo aver atteso a lungo uscì dal nascondiglio; ma l'altro non si vedeva.
Jehiel si accorse allora che quello non raveva mai cercato.
Questo lo fece piangere, piangendo corse nella stanza del nonno e si lamentò del cattivo compagno di gioco.
Gli occhi di Rabbi Baruch si empirono allora di lacrime ed egli disse: «Così dice anche Dio; "lo mi nascondo, ma nessuno mi vuole cercare"».
[Martin Buber, I racconti dei chassidim, Milano, Garzanti 1979, pag. 140.]
Gli uomini hanno bisogno di Dio,e anche Dio degli uomini... l'uomo e Dio sono come due bambini che giocano a nascondino,ma si sono dimenticati a che gioco stanno giocando.
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22/10/2006 06:27 |
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Scritto da: Trianello 21/10/2006 2.39
In verità, più che l'immortalità dell'anima, Mt 12,32 prova che non saranno solamente i giusti a risorgere. Infatti, si parla del mondo che verrà. Il fatto che il peccato non sarà mai rimesso a chi ha parlato contro lo Spirito, nemmeno dopo la resurrezione, ci obbliga poi a pensare che costui, da risorto, dovrà subire una qualche pena, una pena a tempo indererminato, ci induce a pensare all'Inferno.
Io direi che l'accenno di Gesù ha una doppia valenza. Ci si può vedere anche l'allusione, per chi non ha peccato contro lo Spirito Santo e tuttavia ha bisogno di perdono, di essere perdonato nel mondo di là (che è ovviamente il mondo dopo la morte fisica) e quindi un accenno obliquo all'esistenza di uno stato di purificazione post mortem, quello che i cattolici chiamano purgatorio. ----------------------
est modus in rebus |
22/10/2006 09:57 |
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Scritto da: superskizzo24 20/10/2006 18.33
...poi se come riportato nel versetto sottostante non sara' perdonato si deduce sia nel presente che nel futuro questi uomini saranno in vita senno non avrebbe senso dire nel mondo che verra', si sarebbe detto non gli sara' perdonato.
32 Chi parla contro il Figlio dell'uomo sarà perdonato, ma chi parla contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonato,
Le parole di Gesù sull'"imperdonabile" peccato contro lo Spirito Santo sono state interpretate in tanti modi, pertanto con non meno errori.
Le parole di Gesù, piuttosto che essere un’affermazione dottrinale su ciò che Dio perdona o meno, devono essere interpretate come un avvertimento volto a muovere alla conversione coloro che lo ascoltano.
Gesù muore per perdonare i peccati dell’umanità, pertanto non c’è alcun peccato che non possa essere vinto dai meriti dell’Amore di Gesù, amore per il genere umano e per la Creazione intera che lo condusse sulla croce; tuttavia, il potere che Gesù ha di salvarci è subordinato alla nostra volontà. Gesù non usa violenza contro la nostra libertà.
Infatti, quando Gesù si trovò a Nazareth in una determinata occasione, “non potè compiere miracoli in quel luogo”, a causa della mancanza di fede dei suoi concittadini.
Nel testo di Mc 3,29 e paralleli, cioè dove si parla della cosiddetta bestemmia contro lo Spirito santo, non vi è alcun riferimento a uno specifico peccato contro lo Spirito Santo, là dove la “bestemmia” può essere intesa in diversi modi. Le parole di Gesù sono probabilmente una diffida contro i suoi avversari, perché questi riflettano sulla loro vita e cambino atteggiamento.
Ciao
Bruno
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