65.
VINCERE L’ESITAZIONE
17 Alcuni esitano a dedicarsi a Geova
perché hanno un certo timore di fare un passo così importante. Forse temono che, una volta dedicati,
dovranno rendere conto a Dio. Avendo paura di sbagliare e deludere Geova,
pensano che sia meglio non dedicarsi affatto a lui. (…)
Quando io dico che a Brooklyn hanno una logica diversa intendo dire proprio questo: porre ipotetiche obiezioni di questo tipo è del tutto illogico! Io mi sentirei altamente insultato nella mia intelligenza se qualcuno ipotizzasse che potrei nutrire remore del genere. Con permesso? Voglio rispondere per le rime ad ogni punto…
Come sarebbe a dire che avrei timore di fare un passo così importante? Se Dio fosse davvero il Geova-gendarme che dite, la “Virile persona di guerra” per chi non aderisce, con tanto di prossimo Armaghedon sterminatore, la mia logica mi direbbe che dovrei aver timore a non farlo quel passo e non a farlo.
Peggio! Non solo dovrei temere di dover rendere conto a Dio-Geova-gendarme, se diventassi geovista, e perciò sarei assillato sempre nell’insicurezza di “aver raggiunto una condizione approvata ai suoi occhi”; ma dovrei rendere conto anche agli Anziani che mi saranno cogli occhi addosso e col fiato sul collo per vedere se rispondo o no a quanto l’Organizzazione si aspetta da me.
Ma certo che si deve sempre aver paura di sbagliare e deludere Geova, che, stando a come funziona la WT, sarebbe “un Dio di ordine” e perciò attentissimo ai rendiconti di ore dedicate alla predicazione e di riviste piazzate e di studi biblici effettuali e di famiglia intruppata sotto il regime waccetowerino! Ma con questo non segue logicamente che perciò posso pensare che sia “meglio” non dedicarsi affatto a Lui. Sarebbe “peggio”, assai peggio, perché andrei distrutto, avendo ricevuto l’avvertimento e facendo ricadere la “colpa del sangue” tutta su di me.
Volete un consiglio, proclamatori geovisti? Se parlate con Bery, dite le vostre convinzioni, fate solo "affermazioni", quelle che volete, ma… ma per carità (e per vostro interesse) tralasciate ogni tipo di "spiegazione" che tenti di appoggiarle o fondarle. Non seguite gli estensori di questo libretto che sto analizzando. Quando fate una cosa del genere realizzate sempre un infortunio illogico controproducente.
Comunque è ovvio che io penso di non dedicarmi a Geova perché già sono dedicato a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, IL QUALE, in confronto a Geova (mi si passi la metafora elementare) è come il caffè a petto del surrogato.
19 Non è necessario essere perfetti per dedicarsi a Dio. Geova conosce i vostri limiti e non si aspetta mai da voi più di quello che siete in grado di fare. (Salmo 103:14) Desidera che ce la facciate, vi sosterrà e vi aiuterà. (Isaia 41:10)
Potete star certi che…
Sì, amici lettori, nel geovismo – dati i frequenti cambiamenti di dottrina – non si può essere certi di niente. Per contro se c’è una cosa di cui potete star certi è che, dopo aver aderito, i zelantissimi agenti della WT vi scruteranno fin nelle midolla e vi indurranno, con lusinghe e minacce (carota e bastone avrebbe detto Churchill) a dare fin l’ultima goccia di sudore e di sangue alla causa geovista. Fino ad indurvi, se occorre, a lasciare un ottimo posto di lavoro per preferirne uno part-time che vi lasci tempo alla predicazione. Così, proprio così alla lettera, è successo all’ex TG Michele M. Ha lasciato il lavoro, e ha venduto l’auto per dedicarsi all’annuncio. E – dimenticavo! – ha anche riempito la cantina di scatolame per nutrire la famiglia durante i “mesi” previsti per la battaglia di Armaghedon, che era prossima ventura… nel 1975!
IL BATTESIMO SIMBOLEGGIA LA DEDICAZIONE
20 Pensare alle cose di cui abbiamo appena parlato forse vi aiuterà a fare una dedicazione personale a Geova in preghiera. Tutti coloro che amano veramente Dio devono inoltre ‘fare pubblica dichiarazione per la salvezza’. (Romani 10:10) Come potete far questo?
21 Informate il sorvegliante che presiede della vostra congregazione che desiderate battezzarvi. Lui disporrà che degli anziani ripassino con voi alcune domande sugli insegnamenti basilari della Bibbia. Se gli anziani vi riterranno idonei, vi diranno che alla prossima opportunità potrete battezzarvi. Di solito in occasione del battesimo viene pronunciato un discorso sul significato di questo passo. Poi l’oratore invita tutti i battezzandi a rispondere a due semplici domande per fare a viva voce “pubblica dichiarazione” della loro fede.
22 È il battesimo che identifica pubblicamente coloro che si sono dedicati a Dio e adesso sono testimoni di Geova. I battezzandi vengono immersi completamente nell’acqua per dimostrare pubblicamente che si sono dedicati a Geova.
Riproduciamo integralmente questo testo solo per opportuna informazione. Aggiungendo però che, ove gli anziani lo credano opportuno (incastrare prima che ci si ripensi?) possono provvedere a battezzare il soggetto anche privatamente, dentro la vasca da bagno. E non lo si dimentichi: il battesimo geovista non è un sacramento; non dona nessuna grazia, né toglie alcun peccato. E’ solo un gesto simbolico che “significa” agli astanti che il soggetto ha accettato di unirsi al popolo di Geova.
IL SIGNIFICATO DEL BATTESIMO
23 Gesù disse che i suoi discepoli dovevano essere battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. (Matteo 28:19) Questo significa che chi si battezza
riconosce l’autorità di Geova Dio e di Gesù Cristo. (Salmo 83:18; Matteo 28:18)
Riconosce pure la funzione e l’operato dello spirito santo, o forza attiva, di Dio. — Galati 5:22, 23; 2 Pietro 1:21.
Riconoscere l’autorità del Padre e del Figlio, e la funzione e l’operato della “forza attiva di Dio”, detta biblicamente (chissà perché?) “spirito santo”. Ecco reinterpretata, snervandola di ogni significato sacramentale, la formula del battesimo che è una delle più antiche e attendibili formule di fede trinitaria, in quanto collegata al rito con cui la Chiesa “generava” nuovi figli adottivi di Dio, membri del Corpo di Cristo. Va da sé che i TG non usano alcuna formula nell’atto dell’immersione del nuovo adepto.
24 Il battesimo non è una semplice immersione in acqua.
Simboleggia qualcosa di molto importante. Essere immersi nell’acqua significa morire alla vita di un tempo. Essere tratti fuori dall’acqua significa iniziare a vivere per fare la volontà di Dio.
Si allude all’unico fattore di rinnovamento e di trasformazione che il TG può realizzare: l’acquisto delle virtù operato a suon di volontà. Da quel giorno in poi il TG è sempre sotto pressione. Se ha la fortuna di essere un po’ meno ligio alle regole dei vari “devi-non devi” riuscirà in certi momenti di relax anche a sentirsi “figlio” di Dio; beninteso non figlio adottivo, ma solo figlio in quanto creatura umana, giacché, come abbiamo visto, Geova ha solo 144.001 figli adottivi (l’unesimo sarebbe il primo e capo di tutti i Testimoni, Cristo Gesù) ed ha circa sei milioni e mezzo di “nipoti” ad oggi (maggio 2007).
Ricordate inoltre che vi siete dedicati a Geova Dio stesso e non a un’opera, a una causa, ad altri esseri umani o a un’organizzazione. La vostra dedicazione e il vostro battesimo sono l’inizio di un’amicizia molto stretta, di un’intima relazione con Dio. — Salmo 25:14.(…)
Parole belle e lodevoli. Purtroppo sono molte le testimonianze di ex TG che, al contrario di quanto scritto qui, dichiarano di aver soprattutto "temuto" e non "amato" Geova.
FINE DEL CAPITOLO DICIOTTO----------------------
est modus in rebus