La storia di mia zia non e' il primo caso in cui i TdG hanno provato ad intrufolarsi nella mia famiglia. Diversi anni fa ci hanno provato anche con me.
Avevo piu' o meno 22/23 anni quando una cugina di mio padre, Testimone da ormai molti anni insieme al marito, ha bussato alla mia porta e ha lasciato delle riviste che mia madre ha accettato.
In seguito io e lei ci siamo riviste, io ho sempre mostrato interesse nei confronti di ogni credenza religiosa e di ogni religione ed ero alla ricerca di una mia dimensione in quel senso dato che il cattolicesimo non mi aveva mai dato la sicurezza che cercavo. Ho iniziato a fare domande a questa lontana parente sui TdG, in cosa credessero, quali celebrazioni avessero, come si ponessero a riguardo di varie argomentazioni. Come per molti, ho trovato tranquillizzante il fatto che avesse una spiegazione per tutto e cio' che mi ha maggiormente colpito favorevolmente e' stato il loro essere antitrinitari. Per quanto io ora sia protestante (e i protestanti, come si sa, credono nella Trinita' in modo assoluto) io mi continuo a considerare fermamente antitrinitaria.
Ho iniziato uno studio con lei e con un'altra sua consorella di nascosto dai miei genitori che erano fermamente contrari a questa mia decisione. Ci vedavamo una volta alla settimana, quando in casa di una consorella, quando in una saletta adiacente alla Sala del Regno. Tuttavia, la mia indole molto razionale ed analitica mi impediva costantemente di prendere per buone alcune delle loro affermazioni cardine: il mondo non poteva avere 6000 anni perche' c'erano prove assolute del fatto che fosse molto piu' vecchio, le trasfusioni di sangue si dovevano fare perche' il sangue non si mangia (ed io, personalmente, ho sempre interpretato quel versetto alla luce del non essere cannibali o non essere assassini), la fine del mondo non era cosi' vicina perche' i cosiddetti "segni" erano in realta' i mali del mondo (le guerre, le carestie, la maleducazioni dei giovani verso gli anziani, tutte cose che ci sono sempre state), 144.000 soli a regnare con Gesu', contraddiceva quanto io gia' sapevo.
Date queste incongruenze questa mia parente trovava difficile piegare la mia volonta' e di tanto in tanto si indispettiva.
Sono stata cosi' invitata alle funzioni nella Sala del Regno e come per tutti, sono rimasta stupita dalla gentilezza, dal senso di allegria, dalla pulizia e dalla luce che c'era in quel luogo anche se si trovava all'interno di uno stabile fatiscente e triste (avrei dovuto tener da conto di questa specie di "parabola" che ho notato solo dopo). Mi hanno parlato di una mia ex compagna di scuola elementare che aveva abbracciato la fede dei TdG ed era stata mandata in Romania e a quel tempo scriveva lettere entusiaste di come si sentisse felice e contenta di aiutare le persone di la'.
In seguito sono stata anche invitata ad uscire coi giovani della comunita' ma a quel punto mio padre e' intervenuto e me lo ha vietato categoricamente. Al momento non capivo e mi pareva un'imposizione ingiusta, ci ho perfino litigato.
La mia parente avvallava la veridicita' della loro fede e cercava di convincermi che ero sulla strada giusta citando il versetto che dice che Gesu' dividera' le famiglie quando in loro vi sara' chi lo vorra' seguire e al momento mi pareva che fosse proprio cosi'.
Tuttavia... la parte razionale di me continuava a lavorare e a non farsi piegare... Trovavo buffo che le donne dovessero coprirsi il capo in presenza di uomini e che addirittura smettessero di parlare quando un uomo entrava in sala... Era contrario alla mia visione del mondo in cui uomini e donne hanno pari diritti.
E' andata avanti cosi' per un po', ho letto alcuni loro libri di cui ora non ricordo piu' il titolo ma ricordo che uno aveva la copertina azzurra, uno rossa e uno verde.
Ad un certo punto, all'approssimarsi di una grande manifestazione, la mia parente s'e' fatta piu' insistente e di fatto mi ha messo davanti ad un aut aut: non avrei piu' potuto continuare a studiare se prima non mi fossi battezzata. A quel punto la mia risposta e' stata immediata, non ho avuto neanche un momento di esitazione ed ho risposto che non mi sarei battezzata perche' non ero affatto convinta di quello che avevo appreso fino a quel momento, che se certe cose potevano anche essere accettabili altre non lo erano affatto.
Ovviamente la risposta sua e' stata che ero debole, che il diavolo l'aveva avuta vinta, che sarei rimasta "del mondo" e quindi un capro che sarebbe perito nel giorno del giudizio.
Per conseguenza, ne' lei ne' le stesse persone che fino al giorno prima mi colmavano di attenzioni mi hanno mai piu' salutato.
quando mi hanno incontrato per la strada dopo quel giorno.
Posso dire che questa inversione di tendenza da parte loro non mi ha ferito, piu' che altro mi ha stupito perche' non ho visto nessuna carita' cristiana in questo. In seguito ho riflettuto su altri punti, ad esempio l'incoraggiarmi a studiare di nascosto dai miei genitori fino ad inventarmi delle bugie per continuare a farlo. Non mi e' parso affatto giusto e certo non lo sarebbe stato davanti agli occhi di Dio.
Molti anni dopo ho iniziato a frequentare l'universo evangelico ed ho trovato un mondo estremamente diverso se paragonato a quello dei TdG, in primis un luogo aperto ai confronti dove non esiste una sola voce insidacabile. Quando ho iniziato lo studio preparatorio alla conversione ho scoperto la differenza che passa tra la conversione a TdG e ad una confessione di stampo cristiano. Non viene imposto nessun libro, nessuna edizione particolare della Bibbia, si continua ad usare la versione cattolica per chi ce l'ha anche se e' lievemente differente da quella protestante, gli incontri sono piu' momenti di condivisione di idee e di libere domande che non un rito dove uno parla e l'altro ascolta oppure riceve risposte preconfezionate. La conversione non implica nessun distacco dalle vecchie abitudini se non quelle piu' prettamente religiose tipo l'abbandono delle immagini e della devozione popolare (ma di solito chi si avvicina al Protestantesimo ha gia' questa tendenza in embrione), nessuno controlla cosa leggo o cosa guardo in TV, da Torre Pellice (TO) non arriva nessun ordine su cosa devo dire o cosa devo fare e tutto questo mi fa ancor piu' riflettere sull'enorme differenza che passa tra "noi" e "loro".
Dato tutto questo io invece mi sento di considerare i TdG una setta in quanto sono un gruppo chiuso che e' in costante ascesa solo perche' da una risposta ad ogni cosa e la gente e' cosi' disperatamente alla ricerca di risposte che spesso non si sofferma neppure a capire se quelle che riceve sono logiche o no
*** Mo cridhe leat, Gaidheal. Gu bràth. ***