“secondariamente sono opinioni di studiosi contro opinioni di altri studiosi, io do importanza ai fatti”
Sbagliato, l’opinione degli studiosi contro l’archeologia bibliografica vecchia di quarant’anni su cui vive la disinformazione internettiana sul cristianesimo primitivo.
”-Le prove a sostegno di un personaggio che ha cambiato il mondo e che abbia compiuto tuttu i miracoli e le meraviglie raccontate trovano ben pochissimo spazio o nessuno nelle testimonianze degli storici dell'epoca (sempre se sono autentici?).”
Perché, come ha titolato un suo libro il più grande biblista americano, Meier, Gesù era per i suoi coevi “Un ebreo marginale”. Le testimonianze ci sono, e sono autentiche, l’unico problema degli scettici è che dichiarano falso a priori qualunque documento faccia saltare i loro piani, se poi gli si chiede su quale base considerino un testo di Svetonio o di Tacito spurio sono in pochi quelli che sanno balbettare qualcosa. Da grecista ti riassumo in due righe quello a cui ha portato due secoli di filologia neotestamentaria negazionista: il fallimento della postdatazione dei Vangeli.
Perché si creino miti e leggende ci vogliono secoli, per la banale ragione che se ambienti eventi in luoghi pubblici, e soprattutto li racconti quando sono ancora vivi i testimoni oculari dei fatti, puoi essere facilmente sbugiardato. Ad esempio Paolo nella lettera ai Corinzi dice ai suoi destinatari che se non credono alla resurrezione sappiano che dopo essere apparso ai discepoli è apparso a più di cinquecento persona, la maggior parte delle quali ancora vive e pronte a testimoniarlo. Se sei vicino agli eventi che racconti mentire è impossibile. Cosa fece dunque la filologia tedesca dell’ottocento? Doveva dare il tempo al mito di formarsi e dato i Vangeli come tarda composizione di fine II secolo, frutto di un oscura comunità primitiva fabulatrice e creatrice di mito. I ritrovamenti papiracei del XX secolo hanno fatto naufragare poco a poco questa scuola di pensiero perché è stato provato che i Vangeli erano stati davvero composti nel I secolo e dunque non c’era tempo per il mito di formarsi. Quanto ai pagani per essi Gesù era solo uno dei tanti maghi e taumaturghi che facevano miracoli. Celso ad esempio, un feroce polemista anticristiano, non dice che i discepoli inventarono i miracoli di Cristo, bensì accusa Gesù d’aver imparato trucchi dai maghi d’Egitto, con essi compiuto pseudo-prodigi ed aver ingannato le folle.
”--Se l'biettivo di Gesù era quello di salvare l'umanità ha fallito in pieno perchè non è cambiato nulla in meglio.”
E dove sta scritto che la felicità promessa da Gesù è in terra? E soprattutto è presente? Mai letto “beati i perseguitati?” La nostra religione è il ribaltamento di prospettive come la tua.
”--Se l'eredita che ha lasciato, è la Chiesa Cattolica mi vengono i brividi pensandolo a capo di questa organizazzione religiosa che a commesso i crimini più orrendi contro l'umanità, torturati massacrati, assassinati oltre un miliardo di persone nell'arco di 2000 anni “
Non diciamo boiate. In primis Gesù lascia a tutti il libero arbitrio, e giacché la Chiesa è composto da milioni di persone è un tantino presuntuoso giudicare in base a parametri etici moderni la condotta attraverso i secoli di milioni di persone. Rispetto ai suoi contemporanei la Chiesa è sempre stata avanti, ma non si può pretendere da chi la componeva idee che in Europa sono venute solo dopo l’illuminismo. Inoltre non spariamo cifre ridicole, si calcola che i morti per l’inquisizione siano stati tra i 35.000 e i 70.000, non un miliardo.
”Purtroppo l'influnza della Chiesa e ancora troppo forte per potere pensare con lucidità e condizionament”
Oh certo, e tu hai capito tutto, in barba a quei poveri cattolici che studiano le materia antichistiche da una vita ma, poveretti, non hanno visto la luce della cultura internettiana. Eh già, in un latino maccheronico si può solo dire:
studere, studere, post mortem, quid valere?
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)