Cari amici che il Vaticano abbia dato le sue risposte in merito alla citazione di Papa Leone X che nessuno potrà mai verificare (archivi Vaticani inaccessibili o accessibili solo quelli che fanno comodo), che sorgono delle contestazioni intorno all'incendio di Roma, o intorno ad altri argomenti si fà benissimo a chiedere chiarimenti al sig Cascioli, però tutto ciò non chiarisce il tema principale del libro "la non esistenza di Gesù" mi chiedo perchè il Vativano non fornisce le prove storiche dell'esistenza di Gesù ponendo fine a tutte le polemiche.
Vi vorrei ricordare che il tema della mia trattazione verteva sulla discordanza della geneologia dei Vangeli Matteo e Luca, forse troppo complesso? oppure non vi sono risposte Boo.
Comunque ti riporto il copia/incolla della non autenticità del documento flaviano
Quando si cerca di dimostrare l'esistenza mitica di Gesu, viene ripetutamente riproposta la prova basata sugli scritti di Giuseppe Flavio (nel testo "Josephus"), noto comandante ebraico e storico vissuto dal 37 al 100 d.C,. Ne le Antichita' Giudaiche si trova il noto passaggio riguardante il Cristo e definito come "Testimonium Flavianum" (nel testo: "TF"):
"Ci fu verso questo tempo, un uomo saggio se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verita', ed attiro' a se molti giudei, e anche molti dei greci. Questo era il Cristo. Quando Pilato udi' che dai principali nostri uomini era accusato, lo condanno' alla croce.
Coloro che fin dal principio lo avevano amato non cessarono di aderire a lui. Nel terzo giorno apparve a loro nuovamente vivo: perche' i profeti di Dio avevano profetato queste e innumerevoli altre cose di lui. E fino ad oggi non e' venuta meno la tribu' che da lui sono detti cristiani". (Ant,Giud. 18,63-64)
Questo passaggio, sorprendentemente breve e semplicistico, costituirebbe la miglior prova dell'esistenza di Gesu, malgrado il fatto che nel complesso degli antichi scritti, dovuti a dozzine di storici, scrittori, filosofi. politici e altri, nessuno abbia mai menzionato questo grande autore di meraviglie detto Gesu il Cristo, e questo sebbene gli stessi abbiano vissuto, piu' o meno, contemporaneamente all'avvento del preteso salvatore cristiano.
Un testimonio falso
Malgrado le migliori intenzioni di credenti in buona fede e le proteste di combattivi apologisti, e' stato dimostrato, nel corso dei secoli, che il TF e' un falso probabilmente interpolato dallo storico della Chiesa cattolica Eusebio, nel corso del quarto secolo dell'era volgare. Questo falso e' talmente scontato che, gia' dalla fine del 19° secolo, molti e rinomati studiosi hanno continuato a citare il passaggio come una menzogna. In effetti il TF viene raramente citato se non per sottolinearne la falsita'; numerosi testi dovuti ad autori diversi, durante gli ultimi 200 anni, hanno riportato ed affermato che il TF e' un passaggio spurio, una interpolazione ed un falso. Come rileva il Dott. Gordon Stein:
"...la grande maggioranza degli studiosi, sin dal primo 1800, ha sostenuto che questa citazione non e' di Josephus, ma piuttosto un'interpolazione cristiana successiva alla sua opera. In altre parole si tratta di un falso rifiutato da tutti gli esperti".
Il fatto e' che tale falso e' ormai cosi' noto e scontato, che molti esperti non ritengono utile perdere tempo prezioso in discussioni contro l'autenticita' del TF. Tuttavia, nel passato, poche decine di apologisti di dubbia credibilita' ed integrita' hanno insistito sul TF perche' questo breve e discutibile passaggio rappresenta, alla fine, l'unico, il piu' concreto e secolare riferimento non-biblico all'uomo che avrebbe messo il mondo in subbuglio. Malgrado le passate polemiche il dibattito e' attualmente limitato tra coloro che sostengono che il TF possa risalire a Josephus e successivamente "cristianizzato" e altri creduloni ed asserviti che lo ritengono "genuino" sin dalle sue origini.
Tanto per ribadire - e voglio ribadirlo affinche' questo passaggio spurio di Josephus venga, una volta per tutte, messo al bando - questo brano e' stato sin dall'inizio cosi' completamente analizzato e sviscerato, da studiosi di grande fama - la maggioranza dei quali cristiani credenti - che nelle decadi seguenti altri studiosi non hanno potuto fare a meno di dichiararlo falso in toto, e oggi altri esperti non lo menzionano affatto, se non per ribadirlo tale. (A costo di essere ripetitivo voglio insistere nel produrre numerose citazioni perche' si sente ancora una forte necessita' di porre un argine ad alcune argomentazioni cieche, di natura irrazionale e a-scientifica).
Gli studiosi che hanno definitivamente provata la falsita' del TF hanno operato tra la fine del 18° secolo sino al 20° secolo; oggi si verifica, come gia' detto, una nuova tendenza: una opinione popolare sulla "teoria dell'interpolazione parziale" opposta a quella degli apologisti di ultima generazione che sostengono che l'intero TF e' "veritiero all'origine".
Come dice Earl Doherty in Josephus Unbound:
"Ora e' un fatto curioso che gli studiosi precedenti non abbiano avuto alcuna difficolta' a considerare questo intero brano come un'interpolazione cristiana. Charles Guignebert, ad esempio, nel suo Jesus (1956 p. 17) lo considera come una totale falsita' cristiana e, al pari di lui, Lardner, Harnack e Shurer lo hanno dichiarato totalmente spurio. Oggi pero' la maggior parte dei piu' seri studiosi ha deciso di allinearsi ad una certa forma di mix: cioe' le parti del TF originali sarebbero la base di una successiva aggiunta cristiana.
I primi studiosi che dimostrarono la totale falsita' del TF, lo fecero mediante l'esame accurato e puntuale, condotto dai piu' eruditi di essi, principalmente dagli scrittori cristiani di quei tempi, sparsi in vari paesi, con lavori prodotti in una grande varieta' di linguaggi, in particolare tedesco, francese ed inglese. Le loro conclusioni finali, come vengono esposte dalla scrittore cristiano Dott. Lardner, contenute in Christian Mythology Unveiled (CMU c. 1842) stabiliscono i seguenti motivi per dubitare completamente del TF:
"Mattatia, il padre di Giuseppe Flavio, dovrebbe essere stato un testimone dei miracoli attribuiti a Gesu, e Josephus, nato due anni dopo la crocifissione, nel suo lavoro non dice assolutamente nulla sulla vita e sulla morte di Gesu e, per quanto riguarda il passo interpolato, esso e' oggi universalmente ritenuto come falso. Le argomentazioni del Christian Ajax, come quelle dello stesso Lardner, fanno rilevare che egli non e' mai stato citato dai nostri antenati, prima di Eusebio. Il passo introduce una variazione nella narrativa con un linguaggio tipicamente cristiano. Non viene mai citato da Crisostomo malgrado questi citi sovente Josephus e quindi non avrebbe potuto trascurare questo passo se esso fosse stato presente nei testi di quei tempi. Non e' citato da Fozio (9° secolo) malgrado egli abbia scritto ben tre articoli riguardanti Giuseppe Flavio; oltre tutto questo autore dichiara espressamente che Josephus non ha mai avuto la minima idea di questo Cristo. Neanche Giustino Martire, nel suo dialogo contro l'ebreo Trifone; e neppure Clemente Alessandrino autore di diversi estratti dell'opera di Josephus; neanche Origene, contro Celso, ha mai accennato a questa testimonianza; al contrario, nel capitolo 25° del libro I di questo lavoro, Origene afferma chiaramente che Josephus, il quale aveva invece accennato a Giovanni il Battista, non offre nessuna notizia del Cristo. La falsita' di tale passaggio e' inoltre sostenuta da Ittigius, Blondel, Le Clerc, Vandale, il vescovo Warburton e Tanaguil Faber." (CMU, 47)
Quindi, sin dal 1840, quando un anonimo autore scrisse "Christian Mythology Unveiled" il TF era gia' stato riconosciuto universalmente falso.
Le osservazioni piu' pertinenti, da parte di un padre della Chiesa assai noto, Origene (c. 185-254), compaiono nel suo testo "Contra Celsus", Libro I, Capitolo XLVII:
"Nel diciottesimo libro delle sue Antichita' Giudaiche Josephus parla del testimone Giovanni detto il Battista, il quale prometteva la purificazione del'anima a tutti coloro che si assogettavano al suo rito. Ora questo scrittore, pur non credendo in Gesu come il Cristo, ricercando in seguito la causa della caduta di Gerusalemme e della distruzione del tempio, mentre afferma che la causa di queste calamita' fu la cospirazione contro Gesu, avendo gli ebrei messo a morte il Cristo, che era un profeta, egli dice - pur non essendo lontano dalla verita', che queste disgrazie accaddero ai giudei come una punizione per la morte di Giacomo il Giusto, fratello di Gesu (detto il Cristo) - avendolo gli ebrei mandato a morte anche se era un uomo altamente distinto per la sua giustizia...".
Qui, nelle parole di Origene, si trova l'asserzione che Josephus, il quale descive le vicende di piu' di una dozzina di Gesu, non ne ha mai considerato uno come "il Cristo". La frase del TF e' pertanto spuria. Tanto piu' che Origene ne ignora la presenza sui lavori di Josephus. Quanto ad Origene ed al TF, Arthur Drews riporta in "Witnesses to the Historicity of Jesus":
"Nell'edizione di Origene, pubblicata dai benedettini, si afferma che nel lavoro di Josephus non c'e' menzione di Gesu prima del periodo di Eusebio (c. 300 d.C.). Inoltre, nel 16° secolo Vossius era in possesso di un manoscritto di Josephus nel quale non era contenuta una sola parola circa Gesu. Sembra quindi che il brano sia stata un'interpolazione che puo' aver subito o meno modifiche successive".
Secondo l'autore di CMU, questo Vossius, citato da numerosi scrittori, quale possessore di una copia delle Antichita' Giudaiche di Giuseppe Flavio priva del TF, sarebbe I. Vossius, scrittore di opere in latino. Purtroppo nessuno di questi scrittori riporta dove e quando questa affermazione puo' essere reperita tra i lavori del Vossius stesso. Altre volte il Vossius viene indicato come tale Gerardus che, come suo figlio Isacco, visse nel 17° secolo.
Vi saluto con amicizia
Carmelo
Non Ve la prendete se no la penso come Voi il pensiero umano è bello perchè stimolante e vario