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Davvero Adamo ed Eva volevano commettere peccato?

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2006 03:56
21/07/2006 11:10
 
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O.K. amico polymetis, vediamo cosa dice il “buon” Paolo il quale, faceva parte di una setta, seppur non americana, o Pietro e Giovanni.

Ebrei 10, 26-31; "Infatti se noi volontariamente pecchiamo dopo avere ricevuto la cognizione della verità, non viene più lasciato un sacrificio per i peccati, ma solo un’attesa TERRIBILE del giudizio e il FURORE del fuoco pronto a consumare i ribello. Se uno rigetta la legge di Mosè, viene messo a morte senza misericordia, sulla parola di due o tre testi.
A me la vendetta, io retribuirò! Il Signore giudicherà il suo popolo.
E’ spaventoso cadere nelle mani del Dio vivente! "

Stesse spaventose affermazioni di pene di morte e distruzione sono in 2Pietro 4-10,e anche in Apocalisse 19,1-2.

Ma quello che vorrei precisare è la contraddizione insita del credente nel Dio biblico, dove nonostante le scritture affermino inequivocabilmente che Dio è il creatore del “dolore” e che quindi questo proviene da Dio, come scritto in Is 45,5,7 “Io sono il Signore e non ve n’è un altro.
All’infuori di me non c’è altro Dio…io faccio luce e creo oscurità; procuro il benessere e provoco la DISGRAZIA. Io, il Signore compio tutto questo", il credente, rimuove questa assurdità giustificandola con la promessa di una vita paradisiaca.
La realtà però è che, a parte casi di auto-ipnosi estatica, come, senza offesa, il livello raggiunto dalla cara e amica Lorena, nessuno ha mai assaporato la promessa di una vita paradisiaca, ma tutti da migliaia di anni hanno sofferto e tribolato la condanna (credenti e non) del dolore e della sofferenza.

Ciao
Maurizio

21/07/2006 13:11
 
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Per Monterosa: ma solo come spunti di riflessione...
... senza invito a continuare, sia perché siamo OT rispetto alla tematica del 3D da te aperto, sia perché si intreccerebbe un doppio dialogo tra Polymetis e Maurizio e tra te e me. Bailamme in vista!
Colgo dunque solo qualche tua frase e vi rispondo...

Chiedi
Qual'è la garanzia che tu, berescitte, hai trovato, riguardo all'esistenza di Dio?

Rispondo
La stessa che ha trovato S. Paolo in Rm 1,19ss. Dove - notalo bene! - non parla da credente ma da filosofo.


Dici
Se la cerchi, forse significa che anche tu non ne hai ancora una forte ed incrollabile testimonianza?

Rispondo
Ma no, dicendo "è questo ciò che cerco" voglio dire che è questo ciò che un essere umano deve cercare, se vuole onorare la propria intelligenza e non renderla soggetta al sentimento che potrebbe essere ingannevole. Sto parlando della esigenza di una FEDE coniugata con la RAGIONE, come dice l'enciclica di Giovanni Paolo II "Fides et Ratio".
E dovrebbe essere sottinteso che io non cerco, al momento. Ho trovato da un pezzo.


Dici
Difficile avere una fondatezza nella realtà di Dio se non si prova a parlare con Lui.

Rispondo
Ciò che è difficile non è impossibile. E' molto più complicato capire come funziona un Computer eppure si riesce a costruirli.
E aggiungo che non è affatto difficile parlare con un Lui, anche se è immaginario come babbo natale. Ma che una mossa del genere non è ragionevole in adulti. E' necessario che tu sappia che esiste l'interlocutore e che può sentiri per parlarci.


Dici
Sbagliato; le mille religioni diverse si tengono in piedi dicendo che Dio non risponde e quindi è inutile pregare e parlare con Lui; oppure, insegnando a pregare ma senza insegnare poi ad ascoltare le Sue risposte, oppure ancora, isegnando che Dio ci risponde soltanto attraverso le scritture o attraverso i dirigenti delle varie religioni.

Obietto
Non ti sembra che stai dando per certe quelle che sono tue congetture? Io conosco personalmente gente che nella religione cattolica fa lo stessissimo discorso tuo: invita cioè chi non crede a parlare con Dio garantendogli che risponderà... Il risultato è che una percentuale ritiene che Dio abbia loro risposto e un'altra no. Allora ne viene un Dio sperequativo. E io preferisco allora criticare quei miei fratelli di fede che avevano dato quell'assicurazione e stare con quelli che concludono che Dio non ha risposto neanche ai primi. E ci spieghiamo quelle testimonianze positive come una loro interpertazione soggettiva che qualifica risposta divina un qualcosa che hanno sperimentato di nuovo ma che si spiega benissimo a livello psicologico.


Ribatti
In quanto a osare, molti osano andare da medici nei cui metodi non credono assolutamente, molti osano andare da chiromanti o stregoni, anche se non credono nei loro poteri, perchè non osare a chiedere a Dio, anche se non ci credi?

Replico
Perché sarebbe irrazionale.


Insisti
Al massimo ti sentirai un po' stupido, all'inizio, ma ti assicuro che Dio premia questo minuscolo tentativo all'ennesima potenza.

E anch'io insisto, stavolta forte dell'esperienza
Non ti sbilanciare con tali assicurazioni. Me ne hanno fatte anche a me vedendomi sofferente ma Dio non mi ha mai risposto. E il mio problema (la spina nella carne di Paolo) me lo porto appresso da una vita.


Dici
Esattamente come quando sai che un "farmaco" ti darebbe la forza di non fumare, ma non lo prendi, perchè in cuor tuo, NON VUOI smettere di fumare.

Chiedo
Esattamente? Altro scivolone. Io ho fatto proprio come consigli. Ho preso molte volte i farmaci sperando in cuo mio che mi aiutassero. Ho gettato anche il pacchetto e l'accendino dal finestrino per non fumare ma non hanno sortito nessun effetto. Non mi hanno dato nessuna forza. L'ho dovuta cercare altrove.


Dici
Lui [Gesù] faceva miracoli, ma anche i demoni fanno miracoli e sono entrambi fatti che accadono.

Obietto
Distinguerei i miracoli dai semplici portenti. Se per miracolo si intende strettamente intervenire sulle leggi della natura sospendendole e/o invertendole o rinormalizzandole quella è una cosa che può fare solo Dio che le tiene in essere (e quindi anche Gesù/Figlio che è "nel Padre"). Se invece intendiamo solo qualcosa di prodigioso, ma che può rientrare in fenomeni provocati dall'uso di leggi di natura a noi sconosciute, allora quelli può farli anche il diavolo (e solo quando Dio glielo permette).
Nel primo caso Dio non può dare il permesso di fare miracoli a nessuno, perché dovrebbe delegare a una creatura l'onnipotenza che solo Lui possiede - come l'eternità, l'onniscienza, l'ubiquità -, in maniera inamisibile (=non comunicabile né spartibile o delegabile). Quando si dice che un santo fa il miracolo intendiamo dire che Dio fa il miracolo sollecitato dalla preghiera di intercessione di quel tal santo.

Ripeto. Ho scritto per tua conoscenza del pensiero di un cattolico. Non per iniziare qui la trattazione di questa tematica.
Caramente e dandoti appuntamento altrove
Bery
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est modus in rebus
21/07/2006 14:23
 
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In primis la lettera agli Ebrei non è di Paolo, in secundis Maurizio non ha ancora capito che sta parlando con un cattolico e che dunque fare collage di versetti biblici su di me non ha alcun effetto, la mia Chiesa esisteva molto prima che la lettera agli Ebrei entrasse nel canone (fatto avvenuto verso il 380 d.C.), e per un cattolico il messaggio biblico ha senso solo nel quadro della Traditio perché la nostra fede non si basa su un libro. Chi esce dai TdG mantiene appunto questa mentalità da setta americana che consiste nell’esibire versetti per dimostrare o confutare delle dottrine, vale a dire la risposta a chi porta due versetti è di portarne tre di segno opposto. Un simile infantilismo esegetico dev’essere bandito da un dialogo tra persone serie. La Bibbia non ha la stessa teologia o la stessa filosofia morale dalla prima all’ultima delle sue parole, specie perché la verità non sta nella lettera ma nella comprensione che la Chiesa ha di questa lettera. Si ripete ormai spesso, ma mai abbastanza, che il cristianesimo non è una religione del libro. Termini come vedetta, ira di Dio, ecc. sono stati affrontati da teologi in possenti tomi ai quali è sin troppo facile rimandare l’interlocutore per sapere cosa vogliano dire nelle civiltà orientali, e parimenti è facile rimandare ad uno manuale di antropologia per sapere quali sono i modelli socio-religiosi standard in cui la divinità di quel popolo si attribuisce sia il bene sia il male, fatto che può destare scandalo, ut supra scripsi, solo per schiera di protestanti della bible belt. La lettera uccide, è lo Spirito che dà la vita, e lo dice Paolo. Bisogna vedere lo spirito oltre le espressioni formulari, bisogna smettere di considerare la Bibbia un libro a sé, un immobile macigno caduto dal cielo, o peggio un insieme di versetti. Le scritture si interpretano a partire dalle scritture dice un noto adagio, e infatti per capire cosa si intenda per giudizio divino a parlare non è un singolo versetto ma il concerto dei passi che riguardano la questione, ma soprattutto le scritture si interpretano a partire dalla traditio apostolica. Si incorre nell’apostasia cade davvero nella disgrazia, ma ciò che un linguaggio primitivo citato dall'Antico Testamento non può che attribuire alla vendetta di qualcuno altro non è che l’auto-esclusione dalla grazia, l’inferno. La lettera agli Ebrei in questi punti è un vigoroso avvertimento contro l’apostasia, non una maledizione.
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
24/07/2006 20:01
 
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Polymetis ha scritto:

>>>In primis la lettera agli Ebrei non è di Paolo,
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Caro Polymetis, so che dialogare con voi cattolici non è semplice, specialmente con chi, come ad esempio te, fanno della loro religione un assemblaggio di quanto più gli aggrada.
Esempio:
risposta ad effetto folgorante:”…la lettera agli Ebrei non è di Paolo”. Capperi, il povero Maurizio si accascia al suolo colto da colite.
Ma che accozzaglia di ignoranti in questa congrega cattolica si domanda chi, leggendo la Bibbia della Edizione Paoline a pag 1829, che scioccamente scrive:
“…….nei sinodi di Roma (anno 382), di Ippona (anno 393), e di Cartagine (anno 393 e419) la lettera compare sempre al quattordicesimo posto, dopo le 13 lettere di S.Paolo. Da allora non si dubitò più né della sua autenticità né della sua canonicità almeno fino ai giorni nostri”.

Inoltre, leggo che in “Miscellanea Biblica”, II, 1934, 245-246 e in “Biblica”1936, 137-176, l’epistola “o è di Paolo o di nessuno”.

Nel Dizionario Ecclesiastico di Mons. Angelo Mercati Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano a pag 930 si legge”…In favore dell’origine paolina della sostanza dell’epistola oltre ai dati della tradizione si fanno rilevare notevoli somiglianze dottrinali con le altre 13 lettere paoline.”

In sintonia con questa affermazione, la Pontificia Commissione Biblica del 24-6.-1914 “ fissava in tre risposte il tema dell’epistola:
1° E’ di fede che essa è canonica, è certo che è canonica, perché tale è il pensiero della tradizione.
2° Gli argomenti interni che si adducano contro l’origine paolina non sono decisivi; ve ne sono invece altri che la confermano.
3° Paolo è autore dell’epistola almeno su questo senso, che ne ha concepito interamente il piano e le idee, ma non necessariamente nel senso che le avrebbe dato la forma di cui è rivestita.

Insomma, secondo la Pontificia Commissione Biblica, il contenuta dell’epistola è da attribuirsi a Paolo.
Pertanto caro roboante Polymetis, il tuo “in primis” diventa il TUO personale, seppur autorevolissimo, pensiero “secundis”.

>>> La lettera agli Ebrei in questi punti è un vigoroso avvertimento contro l’apostasia, non una maledizione.
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Come è stato teologicamente tradotto il “vigoroso avvertimento” dal clero cattolico”contro gli “apostati” fa parte della tragica e mortifera storia della tua Chiesa.

Ciao
Maurizio




24/07/2006 21:57
 
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re x Maurizio
Controllato. Non fà una grinza!!! [SM=g27828]
24/07/2006 23:54
 
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“Caro Polymetis, so che dialogare con voi cattolici non è semplice, specialmente con chi, come ad esempio te, fanno della loro religione un assemblaggio di quanto più gli aggrada”

Non fa parte degli articoli della fede cattolica quale sia l’autore della lettera agli Ebrei, e non capisco neppure la logica della tua argomentazione. Non hai idea di cosa sia il magistero o di come funzione evidentemente. Quando dico che la lettera agli Ebrei non è di Paolo non sto parlando né da cattolico né da protestante ma da grecista, perché questo è quello che pensa il mondo accademico.

“Ma che accozzaglia di ignoranti in questa congrega cattolica si domanda chi, leggendo la Bibbia della Edizione Paoline a pag 1829, che scioccamente scrive:
“…….nei sinodi di Roma (anno 382), di Ippona (anno 393), e di Cartagine (anno 393 e419) la lettera compare sempre al quattordicesimo posto, dopo le 13 lettere di S.Paolo. Da allora non si dubitò più né della sua autenticità né della sua canonicità almeno fino ai giorni nostri”.”

Informazione storica esatta che non dà alcun giudizio in merito, si limita a dire quello che qualunque manuale di neotestamentaria riporta- La lettera agli Ebrei è stata giudicata di Paolo soprattutto in Oriente mentre in Occidente solo a partire dal IV secolo, alcuni dei nostri più illustri Padri della Chiesa: Gregorio d’Elvira, Ippolito, Ireneo, Tertulliano, ecc.

“Inoltre, leggo che in “Miscellanea Biblica”, II, 1934, 245-246 e in “Biblica”1936, 137-176, l’epistola “o è di Paolo o di nessuno”.

Nel Dizionario Ecclesiastico di Mons. Angelo Mercati Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano a pag 930 si legge”…In favore dell’origine paolina della sostanza dell’epistola oltre ai dati della tradizione si fanno rilevare notevoli somiglianze dottrinali con le altre 13 lettere paoline.”

Archeologi bibliografica, che non so come possa rappresentare il magistero, o peggio un articolo dogmatico cui è richiesto credere. Un parere che non risalga a 70 anni fa lo puoi trovare nell’introduzione alla Bibbia di Emmaus ed. San Paolo in cui si legge: “Oggi gli studiosi sono pressoché unanimi nel riconoscere che grossi filoni di pensiero legano questo scritto con la cristologia e la soteriologia di San Paolo, ma sono altrettanto espliciti nel riconoscere la diversità di stile, forma e contenuto dalla epistole maggiori dell’Apostolo. L’autore va probabilmente ricercato nella cerchia dei discepoli e dei collaboratori di Paolo” (pag. 218)
Già 40 anni fa la Bibbia di Gerusalemme scriveva: “la lingua e lo stile di questo scritto sono di una purezza elegante che non è di S. Paolo. La maniera di citare e utilizzare l’AT non è sua. L’indirizzo e il preambolo con cui di solito incominciano le lettere qui sono assenti. Quando alla dottrina, anche se ha risonanze indiscutibilmente paoline, presenta d’altra parte tanta originalità che difficilmente gli può essere attribuita in modo diretto. Effettivamente molti critici cattolici e non cattolici sono oggi concordi nel ritenere che Paolo non potrebbe essere l’autore di questa lettera.” (pag. 2412)
Ora che mi viene già negli anni quaranta l’abate Ricciotti al paragrafo 133 della sua celeberrima “Vita di Gesù” disconosceva la paternità paolina.

“In sintonia con questa affermazione, la Pontificia Commissione Biblica del 24-6.-1914 “ fissava in tre risposte il tema dell’epistola:
1° E’ di fede che essa è canonica, è certo che è canonica, perché tale è il pensiero della tradizione.”

Sì è canonica, ma la canonicità di un scritto non c’entra con la sua attribuzione. Ci sono quattordici lettere attribuite a San Paolo e si dubita dell’attribuzione di sette di queste.

”2° Gli argomenti interni che si adducano contro l’origine paolina non sono decisivi; ve ne sono invece altri che la confermano.”

Anche qui danno un parere, nel 1914…

”3° Paolo è autore dell’epistola almeno su questo senso, che ne ha concepito interamente il piano e le idee, ma non necessariamente nel senso che le avrebbe dato la forma di cui è rivestita”

Non avevo detto nulla contro quest’ipotesi, che per altro non condivido. Mi ero limitato a dire che Paolo non è il suo autore, se poi le idee siano sua a me non fa ne caldo né freddo, quanto ho detto rimane comunque valido. Gli influssi paolini sono ben noti, infatti l’epistola è della sua scuola. La pontificia commissione biblica sta semplicemente riportando il vecchio parere di Clemente e Origene secondo cui i loghia sono di Paolo ma la redazione di uno dei suoi discepoli. Quando la gente capirà che siamo nel 2006 e non nel 1914, e che dunque citare ad un grecista un testo con pareri di biblisti del secolo scorso sarebbe come citare Marie Curie ad un fisico di oggi, forse discuteremo di cose più serie, perché amici miei le scienze evolvono, e così cambiano i dati a disposizione del filologo. Oggi sulla lettera agli Ebrei conosciamo molto più di quanto ne potevano sapere cent’anni fa, perché è stata molto studiata. In fine quando capirete la differenza tra magistero infallibile, magistero ordinario, e quel parere consultivo che non rientra in nessuno dei due campi sopraesposti, forse saprete cosa credono i cattolici.

Ad maiora
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31/07/2006 18:20
 
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Polymetis scrisse:

>>>forse saprete cosa credono i cattolici.
------------------------------
Dispiace per te, caro amico, ma a quello che credono i cattolici non lo sai nemmeno tu, probabilmente.
Questo perché i cattolici credono a tutto e all’incontrario di tutto.
Alludi a cattolici illuminati? A cattolici con mansioni di diacono? Ai cattolici praticanti? O ai cattolici tutti? Al Magistero cattolico?
Hai detto, come spesso dici, una cosa giusta quando hai affermato che non siete la religione del Libro. E’ vero, è scritto anche nel nuovo C.C.C.
Siete la religione del “funambolismo” teologico, Mormoni e TdG non potranno mai arrivare al vostro equilibrismo dato da una esperienza di duemila anni.
Ricordo di avere seguito attentamente su “Avvenire” tutti i giovedì nel giugno 1996, quanto affermava Woitila nella sua udienza-catechesi del mercoledì, le sue verità bibliche su Maria e l’Immacolata Concezione, prese da Gn,3,15.
Dialettica teologica da vertigini.

Venendo alla lettera di Paolo si, Paolo no, volevo sottolineare che il tuo categorico “non è di Paolo” era troppo imperativo. Ma che importa, tanto non siete la religione del Libro!
Come il Vangelo di Matteo. La Bibbia edizione Paoline scrive “Il Vangelo secondo Matteo di cui parlano gli antichi fu scritto in aramaico e andò perduto; quello giunto sino a noi, che NON pare una traduzione, probabilmente NON risale a Matteo “pur usufruendo del materiale dell’originale” !!

Domando ai “funambolici cattolici” se l’originale andò perduto, se quello che avete non è una copia dell’originale, come ha fatto quello attuale ad usufruire del materiale originale?
Ma, che importa, tanto non siete la religione del Libro!!

Ciao
Maurizio
31/07/2006 19:57
 
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re x maurizio
Quoto al 100% - Ma tanto è tutto inutile. Il binocolo della fede cattolica non è altro che un caleidosopio.
Con simpatia omegabible [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
31/07/2006 20:28
 
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Domando ai “funambolici cattolici” se l’originale andò perduto, se quello che avete non è una copia dell’originale, come ha fatto quello attuale ad usufruire del materiale originale?



Uhm... il fatto che l'originale OGGI sia perduto, non signigica che fosse perduto quando fu realizzata la versione greca del vangelo medesimo.
Per inciso, questi non sono "funambolismi cattolici", ma considerazioni di carattere scientifico su cui concordano anche gli studiosi religiosamente non impegnati.


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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

31/07/2006 20:31
 
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Quoto al 100% - Ma tanto è tutto inutile. Il binocolo della fede cattolica non è altro che un caleidosopio.
Con simpatia omegabible.



Ne concludo che tu non consideri ispirato il Vangelo secondo Matteo. Mi domando a quale tra infinite confessioni cosiddette evangeliche tu appartenga.
Il caro Maurizio, poi, parla di "funambolismi cattolici", ma si guarda bene dal citarne uno.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

31/07/2006 21:49
 
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re x Trianello.
Deduzione sbagliata. Matteo,come lo abbiamo oggi,ritengo sia ispirato. Per quanto riguarda la mia confessione puoi trovare qualcosa su www.chiesadicristo.it e anche www.chiesadicristoinpisa.it perchè la struttura è congregazionale
come descritto in Atti e nelle epistole paoline. Ti ricordi?
Evangelici saluti. omegabible [SM=g27828] [SM=x570892]
31/07/2006 21:58
 
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Sei tu che hai "quotato" quanto scritto da Maurizio Pederzini, il quale metteva in dubbio la posizione della Chiesa cattolica per ciò che concerne il Vangelo di Matteo. Ne ho dedotto che fossi della sua medesima opinione sul contenuto del medesimo.
Lui, infatti, giudica un "funambolismo cattolico" il ragionamento che i curatori dell'edizione della Bibbia da lui presa in esame fanno onde comprovare l'apostolicità del contenuto del Vangelo di Matteo. Ne ho dedotto che "quotando" il suo ragionamento, tu ne "quotassi" anche le conclusioni. Non mi risulta, infatti, che tu abbia fatto qualche distinguo.
In base a questo tuo ultimo post, invece, deduco che o non leggi quello che scrivono gli altri e ti limiti a "quotare" tutto ciò che ha un sapore anche vagamenta anticattolico oppure, più semplicemente, che non capisci quanto leggi.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

31/07/2006 22:19
 
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re x Trianello
Chiedo scusa,ho sbagliato la percentuale,rettifico 99%.
Cari saluti [SM=x570892]
31/07/2006 22:45
 
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Trianello scrive:

>>>Il caro Maurizio, poi, parla di "funambolismi cattolici", ma si guarda bene dal citarne uno.
--------------------------

Carissimo Tranello, innanzitutto mi scuso con te perché mi avevi posto alcune domande in altro 3D ma non ho potuto risponderti. Ora è passato troppo tempo e non è più d’attualità.

Riguardo a quanto dici, riporto quanto ho scritto:
“Ricordo di avere seguito attentamente su “Avvenire” tutti i giovedì nel giugno 1996, quanto affermava Woitila nella sua udienza-catechesi del mercoledì, le sue verità bibliche su Maria e l’Immacolata Concezione, prese da Gn,3,15.
Dialettica teologica da vertigini. “
Credo sia UNA citazione di alto livello per l’importanza che riveste questo tema per i cattolici. Mi sbaglio?

Affermi anche:
>>>Uhm... il fatto che l'originale OGGI sia perduto, non signigica che fosse perduto quando fu realizzata la versione greca del vangelo medesimo.
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Se leggi a pag.1517 della Bibbia Paoline troverai che dice:
“Quello giunto sino a noi che NON PARE UNA TRADUZIONE probabilmente NON risale a Matteo.” Quindi che cosa è ?? A chi risale??
La traduzione della U.T.E.T scrive:
“….L’attuale Vangelo POTREBBE essere la versione greca dell’originale aramaico. Non si conosce dove e da chi sia stata fatta tale versione, né si può controllare fino a che punto corrisponde all’originale. Vi sono motivi per credere che l’autore della traduzione abbia operato aggiunte in base ad altre fonti e rimaneggiamenti nella disposizione della materia…”

Insomma, non si sa chi lo ha scritto, chi lo ha rimaneggiato e posto aggiunte…..come fate a dire che lì ci sono le parole di Gesù?
Però è vero anche che affermate non essere la religione del Libro!

Ciao
Maurizio

[Modificato da maurizio pederzini 31/07/2006 22.47]

01/08/2006 02:06
 
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Riguardo a quanto dici, riporto quanto ho scritto:
“Ricordo di avere seguito attentamente su “Avvenire” tutti i giovedì nel giugno 1996, quanto affermava Woitila nella sua udienza-catechesi del mercoledì, le sue verità bibliche su Maria e l’Immacolata Concezione, prese da Gn,3,15.
Dialettica teologica da vertigini. “
Credo sia UNA citazione di alto livello per l’importanza che riveste questo tema per i cattolici. Mi sbaglio?



Questa, carissimo, è una citazione generica che più generica non potrebbe essere. Ti chiedo di citarmi uno specifico "funambolismo teologico" tra i tanti adoperati, a tuo dire, dal defunto pontefice.


“Quello giunto sino a noi che NON PARE UNA TRADUZIONE probabilmente NON risale a Matteo.” Quindi che cosa è ?? A chi risale??



Questo significa semplicemente che il Vangelo di Matteo che noi oggi conosciamo non è, probabilmente, una semplice traduzione dell’originale aramaico, ma una ristesura del medesimo, costruita integrando il materiale dell’originale di Matteo con altro di diversa provenienza. Certo, le cose sarebbero più chiare se noi possedessimo una copia dell’originale Matteo in aramaico, copia che certamente (ce lo attestano fonti molto accreditate) era a disposizione di chi compilò l’odierno testo del Vangelo in oggetto. Dell’origine apostolica del CONTENUTO di detto Vangelo non c’è praticamente nessuno studioso “serio” (anche tra quelli religiosamente non impegnati) che ne dubiti.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

01/08/2006 07:48
 
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re X Trianello
Trianello scrive:
Dell’origine apostolica del CONTENUTO di detto Vangelo non c’è praticamente nessuno studioso “serio” (anche tra quelli religiosamente non impegnati) che ne dubiti
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Sono pienamente d'accordo. Ciao [SM=g27828]
02/08/2006 18:37
 
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Per Trianello:

Ecco un esempio di funambolismo:
Secondo il papa, Maria aveva fatto la scelta di una verginità totale, permanente. Da dove si coglie, negli unici testi che parlano di lei, i Vangeli, questa sua scelta?
Nell’udienza di quel mercoledì il papa spiega che Maria nel Vangelo di Luca era “promessa sposa” a Giuseppe e che, nonostante questo, si può “supporre” che con Giuseppe vi fosse un’intesa sul progetto di vita verginale.
Testualmente il papa afferma: “…Giuseppe e Maria hanno ricevuto la grazia di vivere insieme il carisma della verginità”

Non essendo scritto nel Libro ma non essendo la religione del Libro, pur prendendo gli scritti del Libro, si concludono “verità” dogmatiche non dal Libro.

Ciao
Maurizio
02/08/2006 23:29
 
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Ecco un esempio di funambolismo:
Secondo il papa, Maria aveva fatto la scelta di una verginità totale, permanente. Da dove si coglie, negli unici testi che parlano di lei, i Vangeli, questa sua scelta?
Nell’udienza di quel mercoledì il papa spiega che Maria nel Vangelo di Luca era “promessa sposa” a Giuseppe e che, nonostante questo, si può “supporre” che con Giuseppe vi fosse un’intesa sul progetto di vita verginale.
Testualmente il papa afferma: “…Giuseppe e Maria hanno ricevuto la grazia di vivere insieme il carisma della verginità”



Vuoi sapere perché il Santo Padre afferma questo?
Semplicemente perché è un lettore delle Scritture molto più attento di te.
Hai mai posto sufficiente attenzione sulla risposta che Maria dà all’angelo quando questi le annuncia che presto rimarrà incinta?
Maria risponde: "Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1,34)
Non ti sembra un po’ bizzarra questa frase in bocca ad una donna che, secondo quanto lo stesso evangelista ci ha appena detto, è in procinto di sposarsi?
Presto Maria sarebbe stata sposa di Giuseppe, lei era lì lì per “conoscere” un uomo. Allora, perché tale sopresa? Perché Maria si mostra sorpresa della sua prossima gravidanza, dicendo di “non conoscere uomo”?
L’unica risposta plausibile a questo interrogativo è che Maria e Giuseppe si fossero impegnati per vivere il loro rapporto matrimoniale in castità. Solo così, infatti, la risposta di Maria all’angelo ha un senso!

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

02/08/2006 23:54
 
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re x Trix
NOn diciamo castronerie.Quando l'angelo parlò a Maria lei era fidanzata con Giuseppe e quindi secondo la tradizione ebraica non potevano avere avuto rapporti intimi: Quindi lei era vergine.
Non c'entra nulla l'attenzione con la quale il Papa legga la Scrittura meglio di Maurizio!!!! Pace e bene e investigate le Scritture per vedere se le cose stanno così. [SM=x570894] [SM=x570894] [SM=x570894]
02/08/2006 23:56
 
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Dimmi, caro omega: ci fai o ci sei?!
Se lei stava per sposarsi, presto avrebbe "conosciuto" suo marito, quindi, perché quella sorpresa all'idea che sarebbe presto rimasta incinta?!
Ma le leggi le cose che scrivo?!!!

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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

03/08/2006 00:01
 
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re
perchè sarebbe rimasta incinta prima di sposarsi con Giuseppe
03/08/2006 00:07
 
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Questo l'angelo non lo aveva mica detto!!!
Aveva detto: "Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù." (Lc 1,31)
Ora, cosa c'è di più naturale per una donna che sta per sposarsi della prospettiva di concepire un figlio?!!
Maria al solo sentire che avrebbe concepito un figlio (l'angelo non disse quando lo avrebbe concepito, disse semplicemente che lo avrebbe fatto), si meravigliò!!!! Questo è un dato di fatto!!!
Se dobbiamo attenerci a quanto è scritto, la sorpresa di Maria è ingiustificata, a meno che non si supponga che lei aveva l'intezione di condurre una vita matrimoniale casta.

[Modificato da Trianello 03/08/2006 6.47]


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03/08/2006 08:00
 
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re x Trix
La tua supposizione vale quanto la mia però alla tua chiesa serve per giustificare il 15/08/1950 l'assunzione in cielo come dogma di fede.Trianello, è una storia pietosa quella di Maria,dallo stato della vagina di una donna è stato creato un dogma di fede!!!! Ti rendi conto??
Comunque siccome mi sei simpatico possiamo raggiungere un compromesso storico. Quella di Fatima è vergine,quella di Lourdes parziale lacerazione dell'imene,mentre quella di Loreto
è normale come tutte le donne sposate.
Buongiorno e stammi bene [SM=g27828] [SM=g27825]
03/08/2006 08:13
 
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La tua supposizione vale quanto la mia



Non penso proprio. Tu ragioni col senno di poi. Siccome Maria è rimasta incinta prima del matrimonio…
Solo che Maria, al momento del primissimo annuncio questo non poteva saperlo, sempre che ci si voglia attenere a quello che ha scritto Luca.


però alla tua chiesa serve per giustificare il 15/08/1950 l'assunzione in cielo come dogma di fede.



Assolutamente no!!!!
Evidentemente sei così sicuro della falsità delle dottrine cattoliche dal guardarti bene dallo studiare in che cosa queste consistano. In nessun modo questo passo biblico ha qualcosa a che vedere con il Dogma dell’Assunzione di Maria.


Trianello, è una storia pietosa quella di Maria,dallo stato della vagina di una donna è stato creato un dogma di fede!!!! Ti rendi conto??



Mi rendo conto che non sai nulla della dottrina cattolica. La verginità perpetua di Maria non è un Dogma definito dalla Chiesa!!!


Comunque siccome mi sei simpatico possiamo raggiungere un compromesso storico. Quella di Fatima è vergine,quella di Lourdes parziale lacerazione dell'imene,mentre quella di Loreto
è normale come tutte le donne sposate.



Dopo questa stupidaggine che hai appena scritto, invece, io per te non provo più alcuna simpatia. [SM=x570895]

Stammi bene.

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03/08/2006 08:28
 
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re x Trix
Ciao [SM=g27828]
03/08/2006 08:30
 
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Tra le altre cose, la COSTITUZIONE APOSTOLICA DI PIO XII
"MUNIFICENTISSIMUS DEUS", che definisce il Dogma dell'Assunzione, è del 1 novembre del 1950, non del 15 di agosto.


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03/08/2006 09:00
 
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re x Trix
Ancora peggio... ancora più recente!!! Ciao [SM=g27828]
03/08/2006 09:49
 
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Re:
Ciao Trianello


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Vuoi sapere perché il Santo Padre afferma questo?
Semplicemente perché è un lettore delle Scritture molto più attento di te.
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Beh, anche il CD dei TdG detto dai TdG stessi, legge con molta attenzione e fa studi approfonditi sulle parole della Bibbia.

Come facciamo a sapere chi legge con più attenzione e come puoi sapere con quale attenzione legge Omega?


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Hai mai posto sufficiente attenzione sulla risposta che Maria dà all’angelo quando questi le annuncia che presto rimarrà incinta?
Maria risponde: "Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1,34)
Non ti sembra un po’ bizzarra questa frase in bocca ad una donna che, secondo quanto lo stesso evangelista ci ha appena detto, è in procinto di sposarsi?
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Cosa ci trovi di strano? Evidentemente aveva capito che ciò che l'angelo le stava annunciando non avrebbe potuto aspettare i tempi del suo matrimonio con Giuseppe.
Sta di fatto che Maria ha solo detto ciò che era vero in quel momento.

Sai, credo verrebbe spontaneo a qualunque donna chiedersi come può avere un figlio, quando sa che le circostanze, non sono ancora quelle adatte per averlo e le sembrano ancora lontane.



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Presto Maria sarebbe stata sposa di Giuseppe, lei era lì lì per
“conoscere” un uomo. Allora, perché tale sopresa? Perché Maria si mostra sorpresa della sua prossima gravidanza, dicendo di “non conoscere uomo”?
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Forse perchè il suo matrimonio non era così prossimo o forse perchè le parole dell'angelo non preannunciavano un lasso di tempo poi così lungo, prima che le sue parole si sarebbero avverate.


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L’unica risposta plausibile a questo interrogativo è che Maria e Giuseppe si fossero impegnati per vivere il loro rapporto matrimoniale in castità. Solo così, infatti, la risposta di Maria all’angelo ha un senso!
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Come puoi notare, la tua non è l'unica risposta plausibile, che tra l'altro viene smentita più volte, dai versetti che parlano dei fratelli e delle sorelle di Gesù Cristo, che non sono tutti e soltanto coloro che fanno la volontà del Padre, perchè abbiamo visto che spesso vengono distinti gli apostoli e i discepoli ( che fanno la volontà del Padre ) dai Suoi fratelli ( che non sappiamo se " tutti " fanno o no la volontà del Padre ).



Ciao
Lorena
03/08/2006 17:38
 
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Beh, anche il CD dei TdG detto dai TdG stessi, legge con molta attenzione e fa studi approfonditi sulle parole della Bibbia.



Sì, i TdG leggono con molta attenzione la Bibbia perché devono essere pronti a manipolare tutti quei passi che contraddicono le loro dottrine.


Cosa ci trovi di strano? Evidentemente aveva capito che ciò che l'angelo le stava annunciando non avrebbe potuto aspettare i tempi del suo matrimonio con Giuseppe.



Quali parole dell’angelo dovrebbero averglielo fatto capire?
Lei era fidanzata con Giuseppe, il loro matrimonio era prossimo, i tempi erano già abbastanza ristretti.


Sai, credo verrebbe spontaneo a qualunque donna chiedersi come può avere un figlio, quando sa che le circostanze, non sono ancora quelle adatte per averlo e le sembrano ancora lontane.



Peccato che nel caso di Maria le circostanze erano favorevolissime: lei in procinto di convolare a nozze col suo promesso!!!


Forse perchè il suo matrimonio non era così prossimo o forse perchè le parole dell'angelo non preannunciavano un lasso di tempo poi così lungo, prima che le sue parole si sarebbero avverate.



Peccato che tutto il contesto faccia presupporre il contrario, soprattutto in relazione alle usanze ebraiche dell’epoca. Del resto, che cosa nelle parole dell’angelo, così come le riporta Luca, potrebbero averle fatto supporre che l’evento annunciato si sarebbe avverato prima delle sue assai prossime nozze?!


Come puoi notare, la tua non è l'unica risposta plausibile, che tra l'altro viene smentita più volte, dai versetti che parlano dei fratelli e delle sorelle di Gesù Cristo, che non sono tutti e soltanto coloro che fanno la volontà del Padre, perchè abbiamo visto che spesso vengono distinti gli apostoli e i discepoli ( che fanno la volontà del Padre ) dai Suoi fratelli ( che non sappiamo se " tutti " fanno o no la volontà del Padre ).



Ma tu lo sai cosa significa “fratello” nelle lingue semitiche?!
Del resto, i fratelli di Gesù, potrebbero essere, come credono gli ortodossi, i figli di primo letto di Giuseppe. Giuseppe non compare mai dopo i racconti dell’infanzia, forse era un uomo anziano, che morì quando Gesù era ancora ragazzo, e quelle con Maria erano le sue seconde nozze. E dimmi, tenuto conto delle usanze giudaiche e del buon senso: se Gesù avesse avuto dei fratelli, perché mai, sul punto di morte, avrebbe dovuto affidare sua madre a Giovanni?

Sui “fratelli di Gesù” ti rimando, comunque, alla trattazione che del tema ha fatto Don Lorenzo Minuti nel suo “I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia”, pp. 73-77

Penso però che, se vogliamo continuare a discutere di queste cose, dobbiamo aprire una nuova discussione, ormai qui siamo fuori tema.

[Modificato da Trianello 03/08/2006 18.26]


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04/08/2006 15:52
 
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Trianello ad omega:

>>VMi rendo conto che non sai nulla della dottrina cattolica. La verginità perpetua di Maria non è un Dogma definito dalla Chiesa!!!
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Caro e gentile Trainello, hai risposto ad “omegabible” che la verginità di Maria non è dogma della Chiesa, e potrebbe anche andare bene se non fosse che, l’eccesso di enfasi, ti ha fatto sconfinare nella “saccenza” tipica del bravo “polymetis”.

Vediamo di fare ordine nella tua “scarsa” conoscenza storica della tua “funambolica” Chiesa.
Il Concilio ecumenio di Calcedonia, sotto Leone I del 451, professa parimenti come verità di fede la Maternità divina di Maria .

IL Concilio Costantinopolitano II, sotto papa Vigilio nel 553, definisce…” Se qualcuno non confessa che due sono le nascite del Verbo, una prima dei secoli dal Padre senza tempo, incorporalmente, l’altra negli ultimi giorni, di quel medesimo che discese dal cielo e incarnato dalla santa e gloriosa Madre di Dio e sempre Vergine Maria nacque da essa, sia anatema.”

“S. Leone Magno (461) Nell’epistola “dogmatica” che comincia con le parole (Lectis dilectionis tuae) indirizza a Flavio vescovo di Costantinopoli) afferma:
(Fu concepito di Spirito Santo nel seno della Vergine Madre….)”

Concilio Lateranense 649 S. Martino I “Se qualcuno professa propriamente e veramente ….che Maria la Santa Madre di Dio SEMPRE VERGINE e immacolata abbia concepito senza seme……sia condannato”

Ciao...a presto
Maurizio
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