Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

TdG e trapianto cellule staminali

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2006 17:40
08/07/2006 19:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 963
Registrato il: 25/08/2005
Utente Senior
OFFLINE
Qualche giorno fa un mio paziente mi ha parlato di una parente che ha un figlio di 35 anni affetto da linfoma cutaneo attualmente sottoposto a chemioterapia. I medici hanno prospettato la possibilità che si renda necessario un trapianto di cellule staminali ed hanno proposto di effettuare un trapianto autologo. Si tratta di prelevare cellule staminali o dal midollo (mediante aspirazioni multiple effettuate a livello delle creste iliache posteriori) o, più frequentemente , dal sangue periferico del paziente stesso, sottoporle a congelamento e reinfonderle (mediante un catetere venoso centrale).
Queste cellule dal sangue raggiungono il midollo osseo dove si differenziano nei 3 tipi di cellule del sangue, globuli, rossi, globuli bianchi, piastrine che si ritrovano nel sangue periferico in un tempo medio di 1-2 settimane.
Lo scopo della procedura è quello di somministrare al paziente una terapia intensiva che aumenti le garanzie di eradicare la malattia ed allo stesso tempo permetta di reinstaurare (mediante la reinfusione delle cellule staminali congelate) la produzione delle cellule del sangue, altrimenti irrimediabilmente danneggiate dalle terapie stesse.
Nella fase di recupero, fino a che le nuove cellule non si sono formate, si può rendere necessario il ricorso alle trasfusioni.
E qui nasce il problema. Il signore affetto da linfoma cutaneo è un Testimone di Geova.

Da quanto ho potuto capire non è contrario al trapianto di cellule staminali in sé ma alle eventuali trasfusioni.
Ora il trapianto di cellule staminali, ottenute da sangue periferico, si può considerare una autotrasfusione alla quale, per quanto ne so, i TdG sono contrari. (chiedo a Bruno e ad Achille se è possibile riportare quanto raccomandato dalla WTS nelle sue riviste).
Oltre a questo è stato proposto a questo paziente di ricorrere all’uso di EPO (eritropoietina) che, secondo me, non ha indicazione in questo caso perché questa sostanza stimola solo la produzione di globuli rossi e non di tutte e 3 le linee cellulari del sangue.
Mi sembra quindi che queste persone non siano adeguatamente informate e la cattiva informazione in questi casi può diventare la causa del precipitare della malattia verso un punto di non ritorno.
I genitori sono molto preoccupati di questa situazione ed immagino il loro stato d’animo, le sofferenze [SM=g27821] di fronte alla irremovibile decisione di rifiuto del trattamento da parte del loro figlio.

Mi chiedo: ma in nome di cosa si lasciano morire le persone? [SM=x570881]

Esiste da parte dei vertici della WTS la consapevolezza delle informazioni sbagliate in campo medico che vengono fornite ai TdG?
Se qualcuno ha avuto o conosce persone con un problema analogo mi piacerebbe sapere come si è comportato e quali sono le raccomandazioni dei vertici della WTS,
un affettuoso saluto a tutti
Siria
[SM=x570892]
08/07/2006 19:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.308
Registrato il: 11/07/2004
Utente Veteran
OFFLINE
Re:
Se può servire, dal 2003 ci saranno state certamente novità circa newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2003/05_Maggio/26/Blo...

Vitale


La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King
08/07/2006 21:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 741
Registrato il: 12/07/2004
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: irias 08/07/2006 19.08
Qualche giorno fa un mio paziente mi ha parlato di una parente che ha un figlio di 35 anni affetto da linfoma cutaneo attualmente sottoposto a chemioterapia. I medici hanno prospettato la possibilità che si renda necessario un trapianto di cellule staminali ed hanno proposto di effettuare un trapianto autologo. Si tratta di prelevare cellule staminali o dal midollo (mediante aspirazioni multiple effettuate a livello delle creste iliache posteriori) o, più frequentemente , dal sangue periferico del paziente stesso, sottoporle a congelamento e reinfonderle (mediante un catetere venoso centrale).
Queste cellule dal sangue raggiungono il midollo osseo dove si differenziano nei 3 tipi di cellule del sangue, globuli, rossi, globuli bianchi, piastrine che si ritrovano nel sangue periferico in un tempo medio di 1-2 settimane.
Lo scopo della procedura è quello di somministrare al paziente una terapia intensiva che aumenti le garanzie di eradicare la malattia ed allo stesso tempo permetta di reinstaurare (mediante la reinfusione delle cellule staminali congelate) la produzione delle cellule del sangue, altrimenti irrimediabilmente danneggiate dalle terapie stesse.
Nella fase di recupero, fino a che le nuove cellule non si sono formate, si può rendere necessario il ricorso alle trasfusioni.
E qui nasce il problema. Il signore affetto da linfoma cutaneo è un Testimone di Geova.

Da quanto ho potuto capire non è contrario al trapianto di cellule staminali in sé ma alle eventuali trasfusioni.
Ora il trapianto di cellule staminali, ottenute da sangue periferico, si può considerare una autotrasfusione alla quale, per quanto ne so, i TdG sono contrari. (chiedo a Bruno e ad Achille se è possibile riportare quanto raccomandato dalla WTS nelle sue riviste).
Oltre a questo è stato proposto a questo paziente di ricorrere all’uso di EPO (eritropoietina) che, secondo me, non ha indicazione in questo caso perché questa sostanza stimola solo la produzione di globuli rossi e non di tutte e 3 le linee cellulari del sangue.
Mi sembra quindi che queste persone non siano adeguatamente informate e la cattiva informazione in questi casi può diventare la causa del precipitare della malattia verso un punto di non ritorno.
I genitori sono molto preoccupati di questa situazione ed immagino il loro stato d’animo, le sofferenze [SM=g27821] di fronte alla irremovibile decisione di rifiuto del trattamento da parte del loro figlio.

Mi chiedo: ma in nome di cosa si lasciano morire le persone? [SM=x570881]

Esiste da parte dei vertici della WTS la consapevolezza delle informazioni sbagliate in campo medico che vengono fornite ai TdG?
Se qualcuno ha avuto o conosce persone con un problema analogo mi piacerebbe sapere come si è comportato e quali sono le raccomandazioni dei vertici della WTS,
un affettuoso saluto a tutti
Siria

Chiedo scusa ma vista l'importanza e la gravità del caso sono costretto a riportare alcuni articoli per intero.


La Torre di Guardia, 1° agosto 1995, p. 30
Ripensamenti sulle trasfusioni di sangue

A motivo di tali pericoli, il centro suindicato si avvale di alternative alle emotrasfusioni, fra cui l’autotrasfusione, una tecnica alla quale, in determinate condizioni, alcuni Testimoni non obiettano. Un’altra alternativa è l’uso di farmaci che stimolano nel paziente la produzione di sangue. Per di più a volte viene usato un sostituto sintetico del sangue per potenziare la distribuzione di ossigeno senza bisogno di trasfondere sangue. “I testimoni di Geova desiderano ricevere la migliore assistenza medica”, dice il dott. Spence, “ma che si avvalga di alternative alle emotrasfusioni”.
I testimoni di Geova sono grati ai medici che rispettano le loro convinzioni religiose per la collaborazione e l’assistenza prestata loro. Questo permette loro di ricevere davvero “la migliore assistenza medica” e di mantenere una buona coscienza dinanzi a Geova Dio. — 2 Timoteo 1:3.


Svegliatevi, 22 marzo 1986, pp. 30-31
Vantaggi dell’autotrasfusione

In un articolo apparso sulla Gazzetta del donatore di sangue del 2° semestre 1985, Carlo Maria Ferraris ha esposto i vantaggi dell’autotrasfusione, intesa come ricupero intraoperatorio del sangue, rispetto alle trasfusioni di sangue eseguite in quantità elevate. Le nuove acquisizioni in campo medico hanno portato alla constatazione, per esempio, che “un leggero stato anemico, in individui giovani, può stimolare, di fronte ad un trauma chirurgico, la reazione dell’apparato emopoietico [gli organi che producono i componenti del sangue] del paziente migliorando addirittura la sopportabilità all’insulto operatorio”. L’autore dell’articolo ribadisce che “non bisogna poi dimenticare, pur con tutte le prevenzioni adottate dai Centri Trasfusionali, la possibilità di trasmettere con il sangue virus o malattie specie là dove vi sia la necessità di ricorrere a politrasfusioni o all’immissione di elevate quantità di sangue”. Motivo di più per usufruire di tecniche alternative che eliminano il pericolo di contagi.

La Torre di Guardia, 15 dicembre 2000, p. 30
Ricordate?
Come considerano i testimoni di Geova le procedure mediche che prevedono l’uso del proprio sangue?

Basando le loro credenze sulla Bibbia non depositano il proprio sangue e non accettano che venga loro trasfuso in un secondo tempo. Ciascun cristiano decide da sé quale uso dovrà essere fatto del suo sangue nel corso di un intervento chirurgico, di un test o di una terapia d’uso corrente. Dovrebbe considerare ciò che dice la Bibbia sul sangue e ricordare che è interamente dedicato a Dio. — 15/10, pagine 30, 31.


Salvare la Vita col sangue: In che modo?, 1990, pp. 27-28
I Testimoni di Geova: Una sfida sotto l’aspetto etico-chirurgico

I Testimoni credono che il sangue prelevato dal corpo dev’essere eliminato, per cui non accettano l’autotrasfusione di sangue predepositato. Sono contrari a quelle tecniche di raccolta o emodiluizione nel corso dell’intervento operatorio che comportano la conservazione di sangue. Molti Testimoni però consentono l’uso di apparecchiature per la dialisi o della macchina cuore-polmone (non avviata con sangue) nonché il ricupero del sangue nel corso dell’intervento operatorio purché la circolazione extracorporea sia ininterrotta; il medico vorrà chiedere a ogni singolo paziente ciò che la sua coscienza gli comanda.
I Testimoni non pensano che la Bibbia contenga commenti diretti sui trapianti di organi; per cui spetta al singolo Testimone decidere in merito a trapianti di cornea, di rene o di altri tessuti.



La Torre di Guardia. 15 ottobre 2000, pp. 30-31
Domande dai lettori

Alla luce dei comandi biblici sul corretto impiego del sangue, come considerano i testimoni di Geova le procedure mediche che prevedono l’uso del proprio sangue?
Anziché decidere esclusivamente in base a preferenze personali o a valutazioni mediche, ogni cristiano dovrebbe considerare seriamente ciò che dice la Bibbia. È una questione fra lui e Geova.
Geova, al quale dobbiamo la vita, decretò che non si doveva mangiare sangue. (Genesi 9:3, 4) Nella Legge che diede all’antico Israele Geova Dio limitò l’uso del sangue perché esso rappresenta la vita. Decretò: “L’anima [o vita] della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre”. Cosa doveva fare l’uomo che uccideva un animale per mangiarlo? “Ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere”. (Levitico 17:11, 13) Geova ripeté più volte quel comando. (Deuteronomio 12:16, 24; 15:23) Il Soncino Chumash, un testo ebraico, osserva: “Il sangue non deve essere conservato, ma deve essere reso inutilizzabile versandolo al suolo”. Nessun israelita doveva appropriarsi, conservare e usare il sangue di un’altra creatura, la cui vita apparteneva a Dio.
Con la morte del Messia l’obbligo di osservare la Legge mosaica venne meno. Tuttavia il punto di vista di Dio sulla santità del sangue non è cambiato. Sospinti dallo spirito santo di Dio, gli apostoli comandarono ai cristiani di ‘astenersi dal sangue’. Quel comando non doveva essere preso alla leggera. Era moralmente importante quanto astenersi dall’immoralità sessuale o dall’idolatria. (Atti 15:28, 29; 21:25) Quando nel XX secolo la donazione e la trasfusione di sangue entrarono nell’uso, i testimoni di Geova capirono che tale pratica era in contrasto con la Parola di Dio.
A volte i medici invitano il paziente a depositare il proprio sangue settimane prima dell’intervento (donazione preoperatoria di sangue autologo, il cosiddetto predeposito), così che in caso di bisogno possa essergli trasfuso il suo sangue conservato. Ma questa procedura, consistente nel prelevare il sangue, conservarlo e reinfonderlo contraddice apertamente quanto è detto in Levitico e in Deuteronomio. Il sangue non deve essere conservato, ma versato, restituendolo per così dire a Dio. È vero che oggi la Legge mosaica non è più in vigore. Tuttavia i testimoni di Geova rispettano i princìpi che Dio vi incorporò e sono determinati ad ‘astenersi dal sangue’. Perciò non donano sangue né depositano il proprio sangue perché venga loro trasfuso in un secondo tempo invece di ‘versarlo’. Questa pratica è in contrasto con la legge di Dio.
Altre procedure o test che hanno a che fare con il sangue dell’individuo non sono così chiaramente in contrasto con i dichiarati princìpi di Dio. Per esempio, molti cristiani accettano che venga loro prelevato del sangue per dei test o delle analisi, dopo di che il campione viene eliminato. A volte i medici possono proporre procedure più complesse che implicano il sangue dell’individuo.
Per esempio, in certe metodiche chirurgiche si ricorre all’emodiluizione: parte del sangue viene deviata dal corpo e quella che resta nel paziente viene diluita. In seguito il suo sangue che si trova nel circuito extracorporeo gli viene reinfuso, portando così i valori ematici a livelli vicini alla norma. Similmente il sangue che si riversa in una ferita può essere aspirato e filtrato in modo da restituire poi al paziente i globuli rossi, secondo un procedimento di ricupero del sangue. Un’altra tecnica consiste nel convogliare il sangue in un macchinario che svolge temporaneamente la funzione assolta normalmente da organi del corpo (per esempio il cuore, i polmoni o i reni). Dalla macchina il sangue viene poi restituito al paziente. Secondo altre tecniche il sangue viene deviato e mandato in un separatore (una centrifuga) per poter eliminare elementi dannosi o difettosi. Oppure lo scopo può essere quello di isolare parte di un componente del sangue e applicarlo in qualche altra parte del corpo. Ci sono anche dei test in cui si preleva una certa quantità di sangue per marcarlo o aggiungervi un farmaco e poi reimmetterlo nel paziente.
I particolari possono variare e sicuramente col tempo verranno messe a punto nuove tecniche, trattamenti e test. Non sta a noi esaminare ogni variante e decidere in merito. Il cristiano deve decidere da sé quale uso dovrà essere fatto del suo sangue nel corso di un intervento chirurgico, di un test o di una terapia d’uso corrente. Dovrebbe informarsi in anticipo dal medico o dal tecnico di laboratorio sull’uso che verrà fatto del suo sangue durante il procedimento. Poi deciderà secondo la propria coscienza. (Vedi il riquadro).
I cristiani dovrebbero ricordare che sono dedicati a Dio e hanno il dovere di ‘amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza e con tutta la mente’. (Luca 10:27) A differenza della maggioranza delle persone del mondo, i testimoni di Geova tengono molto ad avere una buona relazione con Dio. Il Datore di vita esorta tutti a riporre fede nel sangue versato da Gesù. Leggiamo: “Per mezzo di [Gesù Cristo] abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue, sì, il perdono dei nostri falli”. — Efesini 1:7.



La Torre di Guardia, 1° marzo 1989, pp. 30-31
Domande dai lettori


• I testimoni di Geova ammettono l’uso di sangue autologo (autotrasfusione), ad esempio facendo conservare il proprio sangue per poi farselo reinfondere?
Il personale medico spesso fa distinzione fra sangue omologo (proveniente da un’altra persona) e sangue autologo (sangue del paziente stesso). È risaputo che i testimoni di Geova non accettano sangue da altre persone. Ma che dire delle diverse metodiche che prevedono l’uso di sangue autologo?
Alcune di queste metodiche non sono accettabili per i cristiani in quanto sono chiaramente in conflitto con la Bibbia, mentre altre fanno sorgere delle domande. Naturalmente, quando fu scritta la Bibbia le trasfusioni e altre terapie mediche che fanno uso di sangue non erano conosciute. Tuttavia Dio ha provveduto delle norme che permettono ai suoi servitori di comprendere se alcune terapie mediche che implicano il sangue possono dispiacergli.
Dio ha stabilito che il sangue rappresenta la vita e perciò è sacro. Ha comandato che nessun essere umano deve mantenersi in vita assumendo sangue. Ad esempio, Dio disse: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. . . . Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”. (Genesi 9:3, 4; Levitico 7:26, 27) Secondo il Datore della vita, l’unico modo lecito di usare il sangue era quello di offrirlo in sacrificio: “Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima in esso. Per questo ho detto ai figli d’Israele: ‘Nessun’anima di voi deve mangiare sangue’”. — Levitico 17:11, 12.
Anche se i cristiani non sono sotto la Legge mosaica, la Bibbia dice che è ‘necessario’ che ci si ‘astenga dal sangue’, considerandolo sacro. (Atti 15:28, 29) Questo è comprensibile, in quanto i sacrifici fatti sotto la Legge prefiguravano il sangue di Cristo, il mezzo provveduto da Dio attraverso il quale possiamo ottenere la vita eterna. — Ebrei 9:11-15, 22.
Sotto la Legge, cosa bisognava fare del sangue, se non lo si usava in sacrificio? Leggiamo che quando un cacciatore uccideva un animale per mangiarlo ‘ne doveva versare il sangue e lo doveva coprire di polvere’. (Levitico 17:13, 14; Deuteronomio 12:22-24) Pertanto il sangue non andava usato per altri scopi, alimentari o non. Se veniva tolto a una creatura e non veniva usato in sacrificio doveva essere versato sullo sgabello dei piedi di Geova, la terra. — Isaia 66:1; confronta Ezechiele 24:7, 8.
Questo chiaramente esclude uno dei comuni impieghi del sangue autologo: prelevare e conservare parte del sangue del paziente prima dell’intervento per reinfonderglielo in seguito. In tal caso, questo è ciò che si fa: Prima dell’intervento chirurgico di elezione si prelevano alcune unità di sangue intero del paziente per conservarle oppure per separare, congelare e conservare i globuli rossi. In seguito, se durante o dopo l’intervento sembra che il paziente abbia bisogno di sangue, gli si può reinfondere il suo stesso sangue conservato. Le attuali preoccupazioni per le malattie trasmesse dal sangue hanno reso comune questo uso del sangue autologo. Tuttavia, i testimoni di Geova NON accettano questa metodica. Da molto tempo abbiamo compreso che tale sangue conservato di certo non fa più parte della persona. È stato asportato completamente da essa, per cui va eliminato in armonia con la Legge di Dio: “Devi versarlo sul suolo come acqua”. — Deuteronomio 12:24.
In modo alquanto differente, il sangue autologo può essere deviato dal paziente e convogliato direttamente in un’apparecchiatura per l’emodialisi (rene artificiale) o in una macchina cuore-polmone. Il sangue scorre in una cannula fino all’organo artificiale che lo pompa e lo filtra (o lo ossigena) per poi tornare nel sistema circolatorio del paziente. Alcuni cristiani hanno permesso l’uso di questa metodica se l’apparecchiatura non è avviata con sangue conservato. Hanno considerato i tubi esterni come un’estensione del loro sistema circolatorio per permettere al sangue di passare in un organo artificiale. Hanno concluso che il sangue in questo circuito chiuso faceva ancora parte di loro e non doveva essere ‘versato’.
Ma che dire se il flusso di tale sangue autologo si interrompesse brevemente, come quando una macchina cuore-polmone viene fermata mentre il chirurgo controlla l’integrità degli innesti nel by-pass coronarico?
In effetti, la Bibbia non pone l’accento sul fatto che il flusso debba essere continuo. Anche al di fuori dell’ambito chirurgico può succedere che il cuore si fermi per un po’ e poi ricominci a battere. Non è necessario svuotare il sistema circolatorio della persona e buttar via il suo sangue solo perché il flusso sanguigno si è interrotto durante l’arresto cardiaco. Pertanto, il cristiano che deve decidere se permettere o no che il suo sangue venga deviato e fatto passare attraverso qualche macchina esterna dovrebbe chiedersi in primo luogo non tanto se ci potrà essere una breve interruzione nel flusso sanguigno, ma se in coscienza egli ritiene che il sangue deviato faccia ancora parte del suo sistema circolatorio. — Galati 6:5.
Che dire dell’emodiluizione preoperatoria? Alcuni chirurghi ritengono vantaggioso che durante l’operazione il sangue del paziente sia diluito. Pertanto, all’inizio dell’intervento inviano del sangue in sacche di raccolta esterne al corpo del paziente e lo sostituiscono con liquidi non ematici; in seguito si permette al sangue di rifluire dalle sacche al paziente. Dato che i cristiani non permettono che il loro sangue venga conservato, alcuni medici hanno adattato questa metodica, modificando l’apparecchiatura così che il sangue scorre in un percorso chiuso sempre allacciato al sistema circolatorio del paziente. Alcuni cristiani hanno accettato questa metodica, altri no. Di nuovo, ogni individuo deve decidere se considerare il sangue deviato in questo circuito di emodiluizione al pari di quello che scorre in una macchina cuore-polmone oppure come sangue che è uscito da lui e pertanto va eliminato.
Un ultimo esempio di uso di sangue autologo implica il recupero e il riutilizzo del sangue perso durante l’intervento. Delle apparecchiature aspirano il sangue dalla ferita, lo fanno passare attraverso un filtro (per eliminare coaguli o impurità) o una centrifuga (per eliminare i liquidi), e poi lo reinfondono nel paziente. Parecchi cristiani si sono preoccupati molto di sapere se in tale processo di recupero ci potesse essere qualche breve interruzione del flusso sanguigno. Tuttavia, come abbiamo visto, una preoccupazione più fondata dal punto di vista biblico è quella di stabilire se il sangue che si riversa in una ferita prodotta chirurgicamente fa ancora parte della persona o no. Il fatto che il sangue sia defluito dal suo sistema circolatorio finendo nella ferita significa che dovrebbe essere ‘versato’, come il sangue menzionato in Levitico 17:13? Se un individuo ragiona in questo modo, probabilmente si rifiuterà di permettere questo recupero del sangue. Tuttavia, un altro cristiano (pur non permettendo nemmeno lui che il sangue da lui uscito venga conservato per un periodo di tempo per poi essergli reinfuso) potrebbe concludere che un sistema a percorso chiuso in cui il sangue venga recuperato dal campo operatorio e subito reimmesso in circolo non violerebbe la sua coscienza addestrata.
Come possiamo notare, ci sono sempre più apparecchiature e tecniche che implicano l’uso di sangue autologo. Non possiamo e non dovremmo cercare di commentare ogni variante. Dovendo fare una scelta in questo campo, ogni cristiano ha la responsabilità di ottenere informazioni dettagliate presso il personale medico e quindi decidere di persona.
Pur avendo qui menzionato molti dettagli medici, ciò che più conta sono gli aspetti religiosi. Quando un cristiano risolve dubbi o risponde a domande in merito a tecniche mediche che implicano il sangue, la cosa più importante è che dimostri fede, che rispetti il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’ e che mantenga una buona coscienza. Perché? Perché il modo principale in cui si possono salvare delle vite grazie al sangue non è attraverso le tecniche mediche, ma attraverso il potere salvifico del sangue di Cristo. L’apostolo Paolo scrisse: “Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue”. (Efesini 1:7; Rivelazione 7:14, 17) Anche se la medicina moderna può essere in grado di aiutarci a prolungare per un po’ la vita, di certo non vorremmo prolungare la nostra vita presente facendo qualcosa che violasse la nostra coscienza cristiana o dispiacesse al nostro Datore di vita. — Matteo 16:25; 1 Timoteo 1:18, 19.



La Torre di Guardia, 1° ottobre 1994, p. 31
Domande dai lettori
Sarebbe appropriato accettare una vaccinazione o qualche altra iniezione contenente albumina ottenuta da sangue umano?

Francamente, ciascun cristiano deve prendere la propria decisione al riguardo.
I servitori di Dio vogliono giustamente ubbidire al comando di astenersi dal sangue riportato in Atti 15:28, 29. Di conseguenza i cristiani non mangiano carne non dissanguata o prodotti a base di sangue come il sanguinaccio. Ma la legge di Dio vale anche in campo sanitario. I testimoni di Geova portano con sé un documento in cui dichiarano di rifiutare ‘trasfusioni di sangue, sangue intero, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma sanguigno’. Che dire però delle iniezioni di siero contenenti una minuscola quantità di una proteina del sangue?
Da tempo i Testimoni comprendono che si tratta di una questione in cui ciascuno deve decidere personalmente in base alla propria coscienza addestrata secondo la Bibbia. Ciò è stato spiegato nella rubrica “Domande dai lettori” pubblicata nella Torre di Guardia del 1° giugno 1990, che trattava l’argomento delle iniezioni di siero che un medico potrebbe raccomandare a chi è esposto a certe malattie. I componenti attivi di questo tipo di iniezioni non sono il plasma sanguigno di per sé ma anticorpi ottenuti dal plasma sanguigno di persone o animali che hanno sviluppato una resistenza a quella malattia. Alcuni cristiani che in coscienza ritengono di poter accettare iniezioni di questo tipo fanno notare che gli anticorpi del sangue di una donna incinta passano nel sangue del bambino che ha in grembo. “Domande dai lettori” menzionava questo ragionamento, come pure il fatto che dell’albumina passa dalla donna incinta al nascituro.
Secondo molti questo è un fatto degno di nota, dato che alcuni vaccini non ottenuti dal sangue possono contenere una quantità relativamente piccola di albumina plasmatica, usata o aggiunta per mantenere stabili i componenti del preparato. Attualmente una piccola quantità di albumina viene pure usata in iniezioni dell’ormone sintetico EPO (eritropoietina). Alcuni Testimoni accettano iniezioni di EPO perché può accelerare la produzione di globuli rossi e quindi sollevare il medico dalla preoccupazione che possa essere necessaria una trasfusione di sangue.
In futuro potrebbero entrare nell’uso altri preparati contenenti quantità relativamente piccole di albumina, dato che le case farmaceutiche sperimentano nuovi prodotti o modificano la composizione di quelli già esistenti. Perciò i cristiani potrebbero voler considerare se in un vaccino o in qualche altra iniezione che un medico raccomanda c’è dell’albumina. Se sono in dubbio o hanno motivo di ritenere che fra i componenti ci sia l’albumina, possono chiederlo al loro medico.
Come si è detto, molti Testimoni non hanno problemi ad accettare iniezioni contenenti una piccola quantità di albumina. Comunque, chi volesse approfondire l’argomento prima di prendere una decisione personale al riguardo, dovrebbe riesaminare le informazioni trattate nella rubrica “Domande dai lettori” della Torre di Guardia del 1° giugno 1990.


La Torre di Guardia, 1° giugno 1990, pp. 30-31
Domande dai lettori
• I testimoni di Geova accettano iniezioni di frazioni del sangue, come le immunoglobuline (o gammaglobuline) o l’albumina?

Alcuni le accettano, ritenendo che le Scritture non proibiscano chiaramente di accettare iniezioni di una piccola frazione, o parte costitutiva, del sangue.
In origine, il Creatore proibì a tutta l’umanità di assumere sangue: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. . . . Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”. (Genesi 9:3, 4) Il sangue era sacro e pertanto si poteva usare solo nei sacrifici. Se non veniva usato in tal modo, doveva essere versato a terra. — Levitico 17:13, 14; Deuteronomio 12:15, 16.
Questa non era solo una restrizione temporanea valida per gli ebrei. Ai cristiani fu ribadito che era necessario astenersi dal sangue. (Atti 21:25) Nell’impero romano in cui vivevano, la legge di Dio veniva infranta normalmente, poiché la gente mangiava cibi fatti col sangue. La legge di Dio sul sangue veniva infranta anche per motivi “medici”; Tertulliano riferisce che alcuni uomini bevevano sangue pensando che potesse curare l’epilessia. Essi ‘succhiavano con avidità sitibonda il sangue dei prigionieri sgozzati nel circo’. Egli aggiunse: “Arrossisca la vostra aberrazione davanti a noi Cristiani, che non consideriamo il sangue degli animali neppure come cibo ammesso nei pranzi”. Oggi i testimoni di Geova sono altrettanto decisi a non violare la legge di Dio, non importa quanto sia comune per gli altri mangiare cibi preparati con il sangue. Negli anni ’40 si cominciò a fare esteso uso di trasfusioni di sangue, e i Testimoni compresero che per ubbidire alla legge di Dio dovevano evitare anche le trasfusioni di sangue, persino se i medici le avessero consigliate.
All’inizio, nella maggioranza dei casi si trasfondeva sangue “in toto” (intero). Poi i ricercatori cominciarono a scomporre il sangue nei suoi componenti fondamentali, poiché i medici conclusero che un paziente poteva non aver bisogno di tutte le parti principali del sangue. Somministrando un solo componente si correvano meno rischi e si sfruttavano meglio le riserve di sangue.
Il sangue umano può essere separato in una parte cellulare scura (parte corpuscolata) e un liquido giallastro (plasma o siero). La parte cellulare (che costituisce il 45 per cento del volume) è composta di quelli che sono comunemente chiamati globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. L’altro 55 per cento è costituito dal plasma. Quest’ultimo è formato per il 90 per cento d’acqua, ma trasporta piccole quantità di varie proteine, ormoni, sali ed enzimi. Oggi, spesso il sangue donato viene separato nelle componenti principali. Nel trattamento dello shock può essere trasfuso del plasma (ad esempio plasma fresco congelato). Ad un paziente anemico, invece, possono essere somministrati eritrociti ammassati, cioè globuli rossi che sono stati conservati e poi messi in un fluido e trasfusi. Si trasfondono anche piastrine e globuli bianchi, ma meno di frequente.
Nei tempi biblici gli uomini non avevano sviluppato tecniche del genere per usare questi componenti del sangue. Dio comandò semplicemente: ‘Astenetevi dal sangue’. (Atti 15:28, 29) Ma perché mai avrebbe dovuto fare differenza se il sangue era intero o separato in questi componenti? Nonostante altri bevessero il sangue, i cristiani si rifiutavano di farlo, anche a costo della vita. Pensate che si sarebbero comportati in maniera diversa se qualcuno avesse raccolto il sangue, lo avesse lasciato separarsi nei suoi componenti fondamentali e poi avesse offerto loro solo il plasma o solo il coagulo, forse nelle salsicce al sangue? No di certo! I testimoni di Geova, quindi, non accettano trasfusioni né di sangue in toto né dei suoi componenti principali (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma) usati per assolvere uno scopo simile.
Come mostra la domanda, però, gli scienziati hanno scoperto frazioni di sangue specializzate e hanno imparato ad usarle. Un caso che si presenta spesso è quello delle proteine del plasma: globuline, albumina e fibrinogeno. Probabilmente, il loro più diffuso impiego terapeutico è costituito dalle iniezioni di immunoglobuline (o gammaglobuline). Quale scopo hanno tali iniezioni?
Il corpo può produrre anticorpi contro determinate malattie, dando l’immunità attiva. Su questo principio si basa l’inoculazione preventiva con un vaccino (contenente il tossoide) contro poliomielite, parotite epidemica, rosolia, morbillo, difterite-tetano-pertosse e tifo. Se invece qualcuno è stato esposto di recente a qualche malattia grave, i medici possono raccomandare l’iniezione di un siero (contenente l’antitossina) per dargli l’immediata immunità passiva. Fino a tempi recenti tale siero veniva preparato estraendo da una persona già immune le immunoglobuline, ovvero gli anticorpi. L’immunità passiva acquisita con l’iniezione non è permanente, poiché gli anticorpi inoculati col tempo vengono eliminati.
In vista del comando di ‘astenersi dal sangue’, alcuni cristiani hanno ritenuto di non dover accettare iniezioni di immunoglobuline (proteine), anche se si tratta solo di una frazione del sangue. Il loro punto di vista è chiaro e semplice: nessun componente del sangue in nessuna forma o quantità.
Altri hanno ritenuto che il caso di un siero contenente un’antitossina, come l’immunoglobulina, il quale dunque contiene solo una minuscola frazione del plasma del sangue di un donatore ed è usato per rafforzare il loro meccanismo di difesa contro le malattie, è diverso da quello di una trasfusione di sangue fatta per mantenersi in vita. Pertanto la loro coscienza può permettere loro di assumere immunoglobuline o frazioni simili. Possono concludere che nel loro caso la decisione dipenderà principalmente dall’essere disposti o meno ad accettare eventuali rischi per la salute che derivano dall’iniettare un preparato che deriva dal sangue altrui.
È significativo il fatto che il sistema circolatorio della donna incinta è separato da quello del feto; spesso madre e bambino hanno gruppi sanguigni diversi. Il sangue della madre non passa al feto. La parte corpuscolata (cellulare) del sangue materno non attraversa la barriera placentare così da entrare nel sangue del feto, né l’attraversa il plasma in quanto tale. Infatti, se per qualche lesione il sangue della madre e quello del feto si mischiano, si possono sviluppare in seguito problemi di salute (incompatibilità Rh o ABO). Ciò nonostante, alcune sostanze contenute nel plasma passano nel sistema circolatorio del feto. È così anche per le proteine del plasma, come le immunoglobuline e l’albumina? Sì, per alcune di esse è così.
Nella donna incinta vi è un meccanismo attivo in virtù del quale alcune immunoglobuline passano dal sangue della madre a quello del nascituro. Visto che in tutte le gravidanze vi è questo naturale flusso di anticorpi al feto, i bambini nascono con un certo grado di immunità nei confronti di determinate infezioni.
Un discorso analogo vale per l’albumina, che i medici possono prescrivere nel trattamento dello shock o in altre situazioni. Ricerche mediche hanno dimostrato che l’albumina del plasma viene trasportata anch’essa dalla madre al feto attraverso la placenta, anche se in maniera meno efficiente.
Il fatto che alcune frazioni proteiche del plasma passino naturalmente nel sistema circolatorio di un altro individuo (il feto) può essere un altro elemento da prendere in considerazione quando un cristiano decide se accettare o no iniezioni di immunoglobuline, di albumina o di analoghe frazioni del plasma. Alcuni, in buona coscienza, possono ritenere di poterle accettare; altri possono concludere di non poterle accettare. Ciascuno deve decidere personalmente dinanzi a Dio.



La Torre di Guardia, 22 novembre 1993, pp. 24-26
Testimoni di Geova e medici cooperano

Alcuni medici pensavano che l’EPO non agisse abbastanza in fretta da soddisfare il bisogno, ma molti casi relativi a testimoni di Geova hanno illustrato con quanta rapidità essa produca risultati. In un caso, il giorno dopo la somministrazione dell’EPO il numero dei nuovi globuli rossi era già quattro volte superiore al normale! Dopo un altro giorno le condizioni del paziente si erano stabilizzate, ed entro il quarto giorno il numero dei globuli rossi maturi cominciò a salire. Dopo pochi giorni saliva rapidamente. Il paziente è sopravvissuto. In questo modo sia i medici che il paziente hanno beneficiato dell’operato di questi Comitati di assistenza sanitaria.
In Australia alcuni medici dissero di non essere in grado di salvare la vita a un Testimone affetto da una rara malattia tropicale senza usare il sangue, e chiesero al Comitato di assistenza sanitaria se poteva aiutarli a trovare informazioni su terapie alternative. Fu interpellata la filiale australiana dei testimoni di Geova, la quale si mise in contatto con il Servizio di Informazione Sanitaria della sede internazionale dei testimoni di Geova a Brooklyn (New York). Qui venne consultata una banca dati contenente informazioni mediche, e vennero inviati via fax in Australia articoli utili. Solo 11 ore dopo essere uscito dallo studio del medico, il membro del Comitato di assistenza sanitaria australiano era di ritorno con gli articoli necessari. Questi si dimostrarono efficaci, e il paziente guarì. Informazioni mediche sono state inviate via fax da New York addirittura nel Nepal.
Ricerche e assistenza di qualità
Le ricerche compiute dai testimoni di Geova nella letteratura medica sono valide e aggiornate. Un’infermiera abilitata che è condirettrice del reparto chirurgia in un ospedale dell’Oregon (USA) ha detto in un articolo pubblicato su una rivista medica per direttori di sale operatorie: “I testimoni di Geova . . . [sono] molto più avanti di noi. Sono i più informati sulle alternative al sangue e ai suoi derivati e spesso ci procurano la documentazione prima ancora che ne sentiamo parlare”. — OR Manager, gennaio 1993, pagina 12.
Alcuni medici e centri sanitari molto in vista che sono in grado di curare senza far uso di sangue omologo si sono resi disponibili per consultazioni relative alle tecniche e alle procedure che impiegano. La loro generosa disponibilità ha contribuito a salvare delle vite, come si è visto in casi di leucemia curati con successo e in diversi tipi di interventi chirurgici. Questi medici sono stati spesso consultati mediante telefonate internazionali.
Un altro elemento che indica fino a che punto i testimoni di Geova si sono impegnati per assistere chi deve affrontare un problema medico che mette alla prova la fede è stato l’organizzare trasferimenti di pazienti da un ospedale a un altro, da una parte all’altra di un paese, o addirittura da un paese a un altro. Alcuni esempi: Una paziente adulta è stata trasferita in aereo dal Suriname a Puerto Rico, un paziente dalle Samoa alle Hawaii e una neonata dall’Austria in Florida (USA).



La Torre di Guardia, 15 giugno 2004, pp. 29-31
Domande dai lettori
I testimoni di Geova accettano i derivati del sangue?

La risposta che segue è ristampata dalla Torre di Guardia del 15 giugno 2000.
La risposta basilare è che i testimoni di Geova non accettano il sangue. Credono fermamente che la legge di Dio sul sangue non sia suscettibile di modifiche per adeguarsi alle mutevoli opinioni. Ciò nonostante, si presentano aspetti nuovi per il fatto che ora il sangue può essere diviso sia nei suoi quattro componenti principali che in frazioni di tali componenti. Nel decidere se accettare queste sostanze, il cristiano non dovrebbe limitarsi a considerare i possibili benefìci e rischi di carattere medico. Dovrebbe tenere conto di ciò che dice la Bibbia e dell’effetto che la sua scelta potrebbe avere sulla sua relazione con l’Iddio Onnipotente.
Le questioni fondamentali sono abbastanza semplici. Per capirle, considerate alcune informazioni di carattere biblico, storico e sanitario.
Geova Dio disse al nostro comune antenato Noè che il sangue andava trattato in maniera speciale. (Genesi 9:3, 4) Successivamente le leggi che Dio diede a Israele rispecchiavano la santità del sangue: “In quanto a qualunque uomo della casa d’Israele o a qualche residente forestiero . . . il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l’anima che mangia il sangue”. Violando la legge di Dio, un israelita avrebbe potuto contaminare altri, per cui Dio aggiunse: ‘In realtà lo stroncherò di fra il suo popolo’. (Levitico 17:10) In seguito, a un’adunanza tenuta a Gerusalemme, gli apostoli e gli anziani decretarono che dobbiamo ‘astenerci dal sangue’. Ciò è essenziale quanto astenersi dall’immoralità sessuale e dall’idolatria. — Atti 15:28, 29.
A quel tempo, cosa poteva significare ‘astenersi’? I cristiani non mangiavano sangue, né fresco né rappreso, e non mangiavano la carne di animali non dissanguati. Non mangiavano nemmeno cibi a cui era stato aggiunto sangue, come le salsicce a base di sangue. Assumere sangue in uno qualsiasi di questi modi avrebbe costituito una violazione della legge di Dio. — 1 Samuele 14:32, 33.
Anticamente per la maggioranza delle persone mangiare sangue non era un problema, come si nota dagli scritti di Tertulliano (II-III secolo E.V.). Rispondendo alle false accuse secondo cui i cristiani si nutrivano di sangue, Tertulliano menzionò tribù che suggellavano le alleanze bevendo sangue. Accennò pure a “coloro che, per guarire dall’epilessia, succhiano, durante uno spettacolo di gladiatori, con avidità sitibonda, il sangue ancor caldo scorrente dalla gola dei prigionieri sgozzati”. — Apologia del cristianesimo, IX, 10, 13, 14, trad. di L. Rusca, Rizzoli, Milano, 1956.
Per i cristiani quelle pratiche (anche se certi romani le seguivano per scopi terapeutici) erano sbagliate: “Non consideriamo il sangue degli animali neppure come cibo ammesso nei pranzi”, scrisse Tertulliano. I romani mettevano alla prova l’integrità dei veri cristiani offrendo loro cibi che contenevano sangue. Tertulliano aggiunse: “Come potete mai credere bevano sangue umano coloro [i cristiani] che siete ben persuasi abbiano orrore di quello degli animali?”
Oggi poche persone penserebbero che siano chiamate in causa le leggi dell’Iddio Onnipotente quando un medico dice loro che hanno bisogno di sangue. I testimoni di Geova, pur volendo certamente continuare a vivere, sono decisi a ubbidire alla legge di Geova sul sangue. Cosa significa questo alla luce dell’odierna pratica medica?
Quando dopo la seconda guerra mondiale le trasfusioni di sangue intero entrarono nell’uso, i testimoni di Geova capirono che erano contrarie alla legge di Dio, e ne sono ancora convinti. Tuttavia col tempo la medicina è cambiata. Oggi la maggioranza delle trasfusioni non sono di sangue intero ma di uno dei suoi componenti principali: (1) globuli rossi, (2) globuli bianchi, (3) piastrine, (4) plasma (siero), la parte fluida. A seconda delle condizioni del paziente, i medici possono prescrivere globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma. La possibilità di trasfondere questi componenti principali permette di suddividere una sola unità di sangue fra più pazienti. I testimoni di Geova sostengono che accettare sangue intero o uno qualsiasi di questi quattro componenti principali del sangue va contro la legge di Dio. Fatto significativo, attenendosi a questa posizione basata sulla Bibbia i Testimoni sono stati protetti da molti rischi, fra cui quello di contrarre malattie come l’epatite e l’AIDS, che si possono trasmettere col sangue.
Comunque, dato che il sangue può essere lavorato oltre tali componenti principali, sorgono domande sulle frazioni derivate dai suoi componenti principali. Come vengono usate tali frazioni e cosa dovrebbe valutare il cristiano prima di decidere in merito?
Il sangue è una sostanza complessa. Il plasma stesso — che è per il 90 per cento acqua — contiene una quantità di ormoni, sali inorganici, enzimi e sostanze nutritizie, fra cui minerali e zucchero. Il plasma contiene anche proteine come l’albumina, fattori della coagulazione e anticorpi che combattono le malattie. Vengono isolate e impiegate varie proteine del plasma. Per esempio, agli emofilici, che sono soggetti a emorragie, viene somministrato il fattore VIII. Oppure, a una persona esposta a certe malattie i medici possono prescrivere iniezioni di gammaglobuline, estratte dal plasma sanguigno di persone che hanno già sviluppato l’immunità. In campo medico vengono usate anche altre proteine del plasma, ma quanto sopra illustra come si possono ricavare delle frazioni da un componente principale del sangue (in questo caso dal plasma).
Proprio come dal plasma sanguigno si possono ricavare varie frazioni, così anche dagli altri componenti principali (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) si possono isolare delle parti più piccole. Per esempio, dai globuli bianchi si possono ricavare interferoni e interleuchine, usati per curare certe infezioni virali e tumori. Dalle piastrine si può estrarre un fattore che favorisce la guarigione delle ferite. E sono in arrivo altri medicinali ottenuti (almeno inizialmente) da sostanze estratte da componenti del sangue. Queste terapie non consistono in trasfusioni di quei componenti principali: di solito hanno a che fare con parti o frazioni d’essi. Il cristiano dovrebbe accettare queste frazioni per scopi terapeutici? Non siamo in grado di dirlo. La Bibbia non fornisce particolari, per cui il cristiano deve decidere secondo la propria coscienza dinanzi a Dio.
Alcuni rifiutano qualunque derivato del sangue (comprese le frazioni che conferiscono una temporanea immunità passiva). Per loro questo è ciò che significa il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’. Il loro ragionamento è che secondo la legge che Dio diede a Israele il sangue tolto da una creatura doveva essere ‘versato al suolo’. (Deuteronomio 12:22-24) Che importanza ha questo? Ebbene, per preparare gammaglobuline, fattori coagulanti estratti dal sangue e via dicendo, è necessario raccogliere il sangue e lavorarlo. Perciò alcuni cristiani rifiutano questi prodotti, così come rifiutano le trasfusioni di sangue intero o dei suoi quattro componenti principali. La loro coscienziosa presa di posizione dovrebbe essere rispettata.
Altri cristiani decidono in maniera diversa. Anch’essi rifiutano le trasfusioni di sangue intero e di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. Tuttavia possono acconsentire che un medico li curi con una frazione estratta da uno dei componenti principali. Anche in questo caso possono esserci posizioni differenziate. Un cristiano potrebbe accettare un’iniezione di gammaglobuline, ma potrebbe non accettare un’iniezione di una sostanza estratta dai globuli rossi o dai globuli bianchi, oppure potrebbe accettarla. Tutto considerato, cosa potrebbe portare alcuni cristiani a concludere che possono accettare frazioni del sangue?
La rubrica “Domande dai lettori” della Torre di Guardia del 1° giugno 1990 osservava che certe proteine del plasma (quindi frazioni) passano dal sangue della donna incinta nel sistema circolatorio del feto. Così la madre trasmette al figlio le immunoglobuline, che gli conferiscono una preziosa immunità. Separatamente, mentre i globuli rossi del feto completano il loro normale ciclo vitale, la sostanza in essi contenuta che trasporta l’ossigeno subisce un processo di scissione. In parte diventa bilirubina, che passa nella madre attraverso la placenta e viene quindi escreta con i suoi rifiuti organici. Da ciò alcuni cristiani traggono la conclusione che, visto che frazioni del sangue passano da una persona all’altra in un contesto naturale come questo, essi possono accettare una frazione del sangue derivata dal plasma o dalle cellule ematiche.
Il fatto che le opinioni e le decisioni di coscienza possano differire significa che la questione sia irrilevante? No. È seria. Alla base c’è però un concetto semplice. Quanto sopra indica che i testimoni di Geova rifiutano trasfusioni sia di sangue intero che dei suoi componenti principali. La Bibbia comanda ai cristiani di ‘astenersi dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e dalla fornicazione’. (Atti 15:29) Al di là di ciò, quando si tratta di frazioni di uno qualsiasi dei componenti principali, ciascun cristiano, dopo aver considerato la cosa attentamente e in preghiera, deve decidere personalmente secondo coscienza.
Molte persone sarebbero disposte ad accettare qualunque terapia sembri offrire qualche beneficio immediato, anche se esistono noti rischi per la salute, come le terapie che prevedono l’uso di sangue, emocomponenti o emoderivati. Il cristiano sincero si sforza di avere una veduta più ampia ed equilibrata, che non prende in considerazione solo gli aspetti sanitari. I testimoni di Geova apprezzano gli sforzi che vengono fatti per offrire un’assistenza sanitaria di qualità e valutano il rapporto rischi/benefìci di qualunque trattamento. Ma quando si tratta di prodotti ottenuti dal sangue considerano attentamente ciò che dice Dio e la loro relazione personale con il Datore di vita. — Salmo 36:9.
Che benedizione è per il cristiano avere la stessa fiducia del salmista che scrisse: “Geova Dio è un sole e uno scudo; favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile. O Geova . . . felice è l’uomo che confida in te”! — Salmo 84:11, 12.
Vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 1° novembre 1978 e del 1° ottobre 1994. L’industria farmaceutica ha messo a punto prodotti di sintesi che non sono derivati del sangue e che possono essere prescritti al posto di certe frazioni del sangue usate nel passato.

DOMANDE CHE SI POTREBBERO FARE AL MEDICO
Dovendo sottoporvi a un intervento o a una terapia che potrebbe comportare l’uso di sangue, emocomponenti o emoderivati, potreste chiedere:
Tutto il personale medico interessato sa che, essendo testimone di Geova, non accetto trasfusioni di sangue (sangue intero, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma) in nessuna circostanza?
Nel caso vi fosse prescritto un medicinale ottenuto dal plasma, dai globuli rossi, dai globuli bianchi o dalle piastrine, potreste chiedere:
È ottenuto da uno dei quattro componenti principali del sangue? In tal caso, potrebbe spiegarmene la composizione?
In che quantità e in che maniera mi verrebbe somministrato?
Se la mia coscienza mi permette di accettare questa frazione, che rischi comporta per la mia salute?
Se la mia coscienza mi spinge a rifiutare questa frazione, quale altra terapia è disponibile?
Una volta esaminata la questione, quando posso comunicarle la mia decisione?



Svegliatevi!, agosto 2006, pp. 11-12
Il vero valore del SANGUE

I testimoni di Geova sono noti perché prendono a cuore questi comandi della Bibbia. Rifiutano tutte le trasfusioni di sangue intero o dei suoi quattro principali componenti (globuli rossi, plasma, globuli bianchi e piastrine) Per quanto riguarda le frazioni derivate da questi componenti e i prodotti che le contengono, la Bibbia non si esprime. Quindi ogni Testimone deve prendere la sua decisione al riguardo.


Ciao Irias, mi auguro possano risultarti utili.

Bruno
______________________________


---Verba volant scripta manent---
-----
--- www.vasodipandora.org ---
08/07/2006 23:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 967
Registrato il: 25/08/2005
Utente Senior
OFFLINE
ciao Bruno,
il lavoro che fai è veramente lodevole!!! Grazie [SM=x570890]

Qualche mia considerazione:

La Torre di Guardia, 1° marzo 1989, pp. 30-31
Domande dai lettori


Naturalmente, quando fu scritta la Bibbia le trasfusioni e altre terapie mediche che fanno uso di sangue non erano conosciute

La Torre di Guardia, 15 dicembre 2000, p. 30
Ricordate?


Basando le loro credenze sulla Bibbia non depositano il proprio sangue e non accettano che venga loro trasfuso in un secondo tempo.

Domanda mia: ma se nella Bibbia non si parla di trasfusioni su quali credenze si basano? [SM=x570872]

La Torre di Guardia. 15 ottobre 2000, pp. 30-31
Domande dai lettori


Nella Legge che diede all’antico Israele Geova Dio limitò l’uso del sangue perché esso rappresenta la vita. Decretò: “L’anima [o vita] della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre”. Cosa doveva fare l’uomo che uccideva un animale per mangiarlo? “Ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere”. (Levitico 17:11, 13) Geova ripeté più volte quel comando. (Deuteronomio 12:16, 24; 15:23)

La Torre di Guardia. 15 ottobre 2000, pp. 30-31
Domande dai lettori


Con la morte del Messia l’obbligo di osservare la Legge mosaica venne meno.

Domanda mia : ma allora questa legge è da rispettare o no? [SM=x570872]

La Torre di Guardia, 1° marzo 1989, pp. 30-31
Domande dai lettori


In modo alquanto differente, il sangue autologo può essere deviato dal paziente e convogliato direttamente in un’apparecchiatura per l’emodialisi (rene artificiale) o in una macchina cuore-polmone. Il sangue scorre in una cannula fino all’organo artificiale che lo pompa e lo filtra (o lo ossigena) per poi tornare nel sistema circolatorio del paziente. Alcuni cristiani hanno permesso l’uso di questa metodica se l’apparecchiatura non è avviata con sangue conservato. Hanno considerato i tubi esterni come un’estensione del loro sistema circolatorio(questa poi è bella, che fantasia!!! [SM=x570867] ) per permettere al sangue di passare in un organo artificiale. Hanno concluso che il sangue in questo circuito chiuso faceva ancora parte di loro e non doveva essere ‘versato’.


Dal libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, p.216

"La Bibbia dice di 'astenersi dal sangue'. (Atti 15:20, 29) Cosa significa questo? Se un medico vi dicesse di astenervi dall’alcool, significherebbe semplicemente che non dovete prenderlo per bocca, ma che potete trasfondervelo direttamente nelle vene? Naturalmente no! Così, ‘astenersi dal sangue’ significa non immetterlo affatto nel proprio corpo" - Libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, p.216

Che esempio fuori luogo!!!!! [SM=x570881] [SM=x570881]

Se consiglio ad un paziente di astenersi dall’alcol è perché questo è una sostanza dannosa per il suo organismo e lo è sia che venga somministrata per via orale che per via endovenosa.

E questi sono i ragionamenti sui quali si basa il rifiuto delle trasfusioni? [SM=x570895]

Penso alla sofferenza dei genitori di quel malato che assistono ad un inganno meschino che condiziona le prospettive di vita del proprio figlio.

Altro che lupi in manto di pecora!!!!!!!

ciao a tutti Siria [SM=x570865]

PS per Bruno: sul trapianto di cellule staminali ancora non si sono pronunciati?
09/07/2006 00:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 744
Registrato il: 12/07/2004
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: irias 08/07/2006 23.42

PS per Bruno: sul trapianto di cellule staminali ancora non si sono pronunciati?

No, che io sappia, quello che segue è l'unico articolo - almeno in mio possesso - dove si può trovare un accenno.
Purtroppo, la sostanza non cambia.


Svegliatevi!, 22 novembre 2002, pp. 6-8
Perché è un argomento controverso?
Rischi sanitari e medicina rigenerativa


Qualunque tipo di cellule staminali si decida di usare, le terapie presenteranno comunque grossi inconvenienti, anche se gli scienziati riusciranno a controllare i processi che portano alla produzione di tessuti per i trapianti. Uno degli ostacoli più grandi è il fatto che il trapianto di un tessuto estraneo determina reazioni di rigetto da parte del sistema immunitario di chi lo riceve. Attualmente questo problema si affronta somministrando farmaci potenti che deprimono il sistema immunitario, ma che hanno gravi effetti collaterali. Questo problema si potrebbe aggirare grazie all’ingegneria genetica se si riuscissero a modificare le cellule staminali in modo da far loro produrre tessuti che non vengano considerati estranei dall’organismo in cui verranno trapiantati.
Un’altra possibilità potrebbe essere quella di usare cellule staminali derivate dai tessuti del paziente stesso. Nel corso di una sperimentazione clinica si è già fatto uso di cellule staminali ematopoietiche per curare il lupus. Anche il diabete può rispondere a terapie simili, purché il nuovo tessuto non sia soggetto allo stesso attacco autoimmune che può aver provocato la malattia in origine. Anche certe cardiopatie potrebbero essere curate con terapie che fanno uso di cellule staminali: c’è chi ha proposto che i pazienti a rischio donino in anticipo alcune cellule staminali in modo da poterle coltivare e usare un giorno per sostituire il tessuto cardiaco danneggiato.
Per risolvere il problema del rigetto immunitario qualche scienziato ha persino proposto di clonare i pazienti ma di lasciar sviluppare i cloni solo fino allo stadio di blastocisti, così da poterne prelevare cellule staminali embrionali. (Vedi il riquadro “Come ottenere un clone”). I tessuti ottenuti coltivando queste cellule staminali sarebbero geneticamente identici a quelli del donatore-ricevente, per cui non scatenerebbero reazioni immunitarie. Ma questo tipo di clonazione, oltre ad essere eticamente inaccettabile per molti, sarebbe inutile se la malattia da curare fosse di origine genetica. Riassumendo il problema immunitario, l’Accademia Nazionale americana delle Scienze ha affermato: “Imparare come evitare il rigetto delle cellule trapiantate è essenziale per poter impiegare queste cellule nella medicina rigenerativa e costituisce una delle sfide più grosse per la ricerca in questo campo”.
Oltre a ciò, quando si trapiantano cellule staminali embrionali c’è il rischio che si formino dei tumori, in particolare un tumore detto teratoma (dalle parole greche per “tumore” e “mostro”). Nel teratoma si ha la crescita di una massa che può comprendere tessuti di tipo diverso, come pelle, peli, muscolo, cartilagine e osso. Durante la crescita normale le cellule si dividono e si specializzano secondo un rigoroso programma genetico. Questi processi, però, possono andare storti quando le cellule staminali vengono estratte dalla blastocisti, coltivate in vitro e poi iniettate in un essere vivente. Imparare a controllare artificialmente i processi incredibilmente complessi della divisione e specializzazione cellulare è un altro dei grandi ostacoli che i ricercatori devono affrontare.
Non ci sono cure imminenti
Il già citato rapporto sulle cellule staminali e sul futuro della medicina rigenerativa afferma: “A motivo di un fraintendimento dello stato attuale delle conoscenze, si potrebbe credere a torto che l’applicazione clinica su grande scala delle nuove terapie sia una cosa certa e imminente. In realtà la ricerca nel campo delle cellule staminali sta ancora muovendo i primi passi, e vi sono ancora elementi importanti che non conosciamo e che ostacolano la messa a punto di terapie nuove che utilizzino cellule staminali di origine embrionale o adulta”. È chiaro che ci sono più domande che risposte. Alcuni scienziati si stanno addirittura “preparando per la reazione negativa che ci sarà quando le cure attese non si materializzeranno”, afferma un articolo del New York Times.
A parte il campo delle cellule staminali, negli ultimi decenni la medicina ha fatto passi da gigante in molti settori. Come abbiamo visto, però, alcuni di questi progressi sollevano problemi etici complessi. Dove ci possiamo rivolgere per avere una guida affidabile al riguardo? Non solo: man mano che la ricerca si fa più sofisticata e costosa, aumentano anche i costi delle terapie e dei farmaci. Alcuni ricercatori hanno già calcolato che le terapie a base di cellule staminali potrebbero costare centinaia di migliaia di dollari a paziente. D’altra parte, già oggi milioni di persone non ce la fanno a tenere il passo con le spese mediche, sempre più ingenti. Perciò, chi sarà a trarre veramente beneficio se e quando la rivoluzione delle cellule staminali arriverà negli ospedali? Solo il tempo lo dirà.
Quello di cui invece possiamo essere certi è che nessuna terapia concepita dall’uomo riuscirà a eliminare le malattie e la morte. (Salmo 146:3, 4) Solo il nostro Creatore ha la capacità di fare questo. Ma ha intenzione di farlo? L’articolo che segue mostra la risposta che la Bibbia dà a questa domanda. Prende anche in esame in che modo la Bibbia può guidarci nel labirinto sempre più complesso dei problemi etici che vengono sollevati oggi, anche in campo medico.


Ciao [SM=x570892]

Bruno
______________________________


---Verba volant scripta manent---
-----
--- www.vasodipandora.org ---
09/07/2006 08:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 970
Registrato il: 25/08/2005
Utente Senior
OFFLINE
....finalmente un articolo con informazioni corrette dal punto di vista medico [SM=g27811]
a quanto pare non sono però contrari all'impianto di cellule staminali in quanto mettono in evidenza solo i problemi legati a questo nuovo tipo di trattamento terapeutico.
Nel caso però di trapianto delle cellule staminali ematopoietiche ottenute da sangue periferico si tratta di una procedura di autotrasfusione per cui dovrebbero sollevare dei distinguo.
Ho notato però che in questo articolo non si fa alcun riferimento alle Sacre Scritture, forse perché nella Bibbia non se ne parla? (e come sarebbe stato possibile parlarne allora?)
Ma non si parla neanche delle trasfusioni e nonostatnte ciò hanno fatto deduzioni arbitrarie in merito
ciao a tutti
Siria [SM=x570865]
09/07/2006 12:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Cara Siria,
L'argomento, da te presentato, con le tue competenze professionali, come medico, e con la tua grande umanità, è estremamente delicato.
Da un momento all'altro possono capitarci delle circostanze che ci precipitano nel regno del dolore e delle malattie.
Nessuno è preparato a queste cose, se poi, si tratta di un giovane, ancora meno.
Purtroppo non tutte le malattie si possono curare e guarire.
Mi metto nei panni di quei genitori che hanno il figlio affetto da linfoma cutaneo e per di più disposto con riserva a farsi aiutare.
E' una esperienza che ho già vissuto, quando mio figlio aveva 15 anni.
Mi ricordo la frase che mio figlio mi disse prima di affrontare un intervento a cuore aperto, che durò 8 ore: "Papà, il problema ce l'ho io, non tu".
In effetti, io e la mamma di Michele, avevamo un tipo di sofferenza psicologica dovuta alla nostra totale impotenza di fronte ad una cosa più grossa di noi.
Mio figlio aveva un tipo di sofferenza psicologica diversa, oltre ad essere completamente nelle mani di un equipe di chirurghi, era lui il protagonista del suo "male", era il diretto interessato.
Fu operato il 17/07/1998, fra una settimana sono 8 anni, è sopravvissuto.
In quelle circostanze, mi ricordo, che divenni l'ombra di mio figlio, non lo mollavo un secondo e lui si sentiva sicuro e protetto, nonostante i miei "strumenti" fossero il mio amore di padre.
Nel caso di mio figlio non fu necessaria la trasfusione, anche se ci dissero che al 90% sarebbe stata una possibile eventualità.
09/07/2006 13:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 973
Registrato il: 25/08/2005
Utente Senior
OFFLINE
Mi chiedo una cosa: [SM=x570868]
"ma questi signori di Brooklyn non potevano inventare qualche altro insegnamento che caratterizzasse i TdG senza giocare con la vita delle persone?"
Ho letto del materiale edito dalla WTS sulle trasfusioni e i trapianti: è incredibile come si faccia forza sui sentimenti di paura, sui sensi di colpa indotti nelle persone per indurle ad accettare il rifiuto delle trasfusioni.
Mi rendo conto che dietro l'accetazione da parte dei TdG c'è, da parte dei vertici della WTS, un grosso lavoro di condizionamento mentale, un annullamento della capacità di ragionare della persona che non si rende conto dell'assurdità e dell'incoerenza di ciò che gli viene insegnato.
Forse se i medici leggessero queste incoerenze e rispondessero non con gli articoli del codice deontologico o del codice penale ma con le Sacre Scritture qualche Tdg si convincerebbe.
(credo che bisogna scendere nel loro campo di battaglia per avere qualche possibilità di vittoria.)
So che ho detto una cosa impossibile [SM=g27812]
un saluto Siria [SM=x570892] [SM=x570892]


09/07/2006 14:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re:

Scritto da: irias 09/07/2006 13.45
Mi chiedo una cosa: [SM=x570868]
"ma questi signori di Brooklyn non potevano inventare qualche altro insegnamento che caratterizzasse i TdG senza giocare con la vita delle persone?"
Ho letto del materiale edito dalla WTS sulle trasfusioni e i trapianti: è incredibile come si faccia forza sui sentimenti di paura, sui sensi di colpa indotti nelle persone per indurle ad accettare il rifiuto delle trasfusioni.
Mi rendo conto che dietro l'accetazione da parte dei TdG c'è, da parte dei vertici della WTS, un grosso lavoro di condizionamento mentale, un annullamento della capacità di ragionare della persona che non si rende conto dell'assurdità e dell'incoerenza di ciò che gli viene insegnato.
Forse se i medici leggessero queste incoerenze e rispondessero non con gli articoli del codice deontologico o del codice penale ma con le Sacre Scritture qualche Tdg si convincerebbe.
(credo che bisogna scendere nel loro campo di battaglia per avere qualche possibilità di vittoria.)
So che ho detto una cosa impossibile [SM=g27812]
un saluto Siria [SM=x570892] [SM=x570892]



Cara Siria,
La "formula" di cui parli, per affrontare la comunità dei testimoni di Geova sull'argomento "trasfusioni", è quella giusta.
Vorrei precisare che le tecniche di "persuasione", utilizzando i "sensi di colpa" e altre forme di condizionamento mentale, sono comuni in quasi tutte le organizzazioni che seguono un "credo".
Per questo i liberi pensatori si tengono alla larga da queste "trappole micidiali" e non si fanno "organizzare" da nessuno.
Anche se devo dire, oggi, alla luce dei miei nuovi orizzonti intellettuali, trovo comunque la trasfusione di sangue un sistema di intervento poco gradito.
In effetti, i testimoni di Geova, con le loro posizioni determinate, verso le trasf. di sangue, hanno fatto in modo che la ricerca scientifica potesse trovare altri sostituti.
Ciò non toglie, che tutto dev'essere regolato da una buona dose di buonsenso e di equilibrio mentale.
Se mio figlio avesse avuto necessità di una trasfusione di sangue durante l'intervento, perchè la sua vita era in pericolo, ero d'accordo per la trasfusione.
Se dobbiamo diventare come fanciulli per ereditare il regno di Dio, quindi oltre che innocenti anche semplici, dobbiamo stare attenti a non farci confondere la testa da ragionamenti forzati, non credo che la Bibbia fosse un libro così pieno di divieti e di tutti quei dettagli interpretativi che molti utilizzano per caratterizzare la propria comunità religiosa.
La verità è semplice, quando la vogliamo far diventare complicata, non è verità, ma una strategia per catturare menti fragili.
Un saluto protrombinico
09/07/2006 17:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 976
Registrato il: 25/08/2005
Utente Senior
OFFLINE
Il problema che mi è stato posto mi porta a queste altre riflessioni:

*** Salvare la vita col sangue: In che modo?, 1990, pp 3-7 Sangue: Indispensabile alla vita *** (pubblicazione della WTS)
SANGUE E VERI CRISTIANI

Qual è il punto di vista cristiano circa il salvare la vita umana col sangue?
Gesù fu un uomo integro, ed è per questo che è tenuto in così alta considerazione. Egli sapeva che il Creatore aveva detto che assumere sangue era sbagliato e che quella legge era vincolante

Marco 14:22-24 (CEI)
22 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.

Giovanni 6:54-56 (CEI)
54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.


(la versione TNM dice le stesse cose)

chi mi può spiegare queste contraddizioni? [SM=x570872]

grazie Siria [SM=x570865]

Sono comunque favorevole all'uso di tecniche alternative alle trasfusioni quando con queste è possibile risolvere il caso per
1) minori rischi (anche se con le attuali tecniche di preparazione questi sono estremamente ridotti))
2) difficoltà a reperire donatori volontari

grazie Bruno per la documentazione [SM=g27811]

[Modificato da irias 09/07/2006 17.43]




Ho sostituito la sigla della pubblicazione - hb - con il titolo per una più chiara identificazione della fonte.

brunodb2/Moderatore

[Modificato da brunodb2 09/07/2006 17.49]

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:18. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com