Non dimentichiamo che la trasformazione del corpo di cui parla la scrittura comprende il mantenimento dalla sua natura e non la sostituzione con un altro di natura differente. In tal caso non avremmo nessuna
trasformazione ma abolizione e sostituzione.
Paolo è chiaro nel precisare "questo nostro corpo/tenda". Dice che "non vogliamo svestircene ma che sia sopravestito" ecc...
E Gesù lo aveva assicurato: toccatemi, pizzicatemi sono proprio io... metti qua il tuo dito..." era lo stesso corpo crocifisso pur essendo spiritualizzato* in un modo che Dio solo sa.
E non è neanche accettabile l'idea geovista che Geova abbia un
corpo spirituale della stessa natura degli angeli. Sarebbe di una natura "creata". Una contraddizione inaccettabile.
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* Questa spiritualizzazione del corpo risorto, che in sostanza è essere pneumatikòn anziché sarkikòs, non va confusa o assimilata allo essere pneunmatikòs dell'uomo che in questa stessa vita cambia mentalità e accetta il Vangelo, lasciandosi guidare cioè da categorie spirituali anziché quelle carnali del mondo. Questa è solo una trasformazione interiore, psicologica. Quella del corpo risorto è oggettiva, ontologica.
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est modus in rebus