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anima immortale e riunione col corpo

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2006 23:35
09/07/2006 15:48
 
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“Io parlavo della resurrezione del corpo fisico non della mutazione o trasformazione nel corpo pneumatikon, per me sono due cose differenti e non puoi dimostrare il contrario”

Ma la resurrezione è appunto avere questo soma pneumatikon, essere trasfigurati in luce in modo simile a quello che avvenne a Cristo sul Tabor. “Non tutti moriremo ma tutti saremo trasformati” dice l’apostolo. “come tutti muoiono in Adamo, cosí tutti saranno vivificati in Cristo.”(1Cor 15,22) La Bibbia identifica chiaramente la risurrezione dei corpi con l’essere mutati in questo soma pneumatikon: “Cosí sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. E' seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza.E' seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale.(soma pneumatokon)”(1Cor 15,42-44)

“Volevo sapere se qualcuno di voi ha questo libro e mi può scannerizzare l'intero capitolo.”

Io ti direi di non perdere tempo con gli epigoni di questa teoria e di rifarti direttamente allo studio da cui tutta questa corrente esegetica ha copiato, cioè “Immortalità dell'anima o risurrezione dei morti?” di O.Cullmann, Brescia, Paideia, 1986
La teoria secondo cui nel kerygma primitivo non veniva professata l’immortalità dell’anima ma solo la risurrezione dei morti è condivisa da alcuni eccellenti teologi protestanti e anche da uno sparuto gruppo di cattolici. I limiti di tale proposta esegetica dal punto di vista storico-critico sono già stati ugualmente messi in luce da anni. Da parte nostra non si nega cioè che l’approdo definitivo e il compimento del cristiano sia la resurrezione, il problema è che non è solo questo, e molti dati nel Nuovo Testamento lo indicano. Da tempo gli ebraisti hanno messo in luce che questa scuola esegetica appiccica in blocco un’antropologia delle fasi più arcaiche dell’Antico Testamento a quella che invece era l’escatologia dominante nel I secolo d.C. fra i giudei, cioè l’esistenza di un qualche stato intermedio. I farisei credevano sia all’immortalità dell’anima sia alla resurrezione, i sadducei le negavano entrambe.
Il problema per chi non ha una formazione accademica antichistica è che in molti casi legge qualche libro sul mondo antico e crede d’aver scoperto l’acqua calda, ignora cioè che quello che ha letto e che gli sembra così convincente è solo una delle venti scuole di pensiero esistenti, e che se gli sembra così inoppugnabile è solo perché non ha gli strumenti critici di base.
Avvertire uno studente delle varie correnti di indagine, dei loro metodi e dei loro presupposti, in modo che non si buttino a braccia aperte su un libro pensando che rappresenti il consensus accademico, è appunto il compito delle università.

Per Red

“Chi sostiene l'immortalità dell'anima sostiene senza rendersene conto la menzogna di Satana.”

Il tono fondamentalista in cui è posta l’argomentazione, tramite cioè lo spauracchio di Satana, dovrebbe di per sé esimermi dal rispondere. E’ ovvio infatti che quando Eva parla della sua morte e il serpente risponde che non moriranno sta parlando della loro morte come persone fisiche, ed infatti sono entrambi morti. (O per meglio dire si racconta che siano morti, che cioè abbiano perso la vita eterna nel giardino dell’Eden)

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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