La tua contestazione non ha alcun senso in termini metafisici. E’ la forma sostanziale del corpo a garantire l’identità dell’individuo, non la materia che lo compone. Durante il corso della nostra esistenza la materia di cui siamo composti cambia in continuazione: degli atomi che componevano il nostro corpo quando siamo nati (o meglio: quando siamo stati concepiti), in età adulta ne rimangono ben pochi; il 99 % della materia che compone il nostro corpo quando moriamo è “altra” da quella che lo componeva quando siamo venuti ad esistere, eppure siamo “noi” che moriamo, mica qualcun altro.
La resurrezione dell’individuo è un “tornare” dell’anima (forma sostanziale) a dar forma ad un corpo. Di quale materia questo corpo sia fatto è una questione del tutto insignificante nell’economia di questo discorso. Del resto, l’Apostolo parla di un corpo pneumatico per i risorti, un corpo quindi che poco ha a che vedere con quello che questi avranno avuto nella lor vita terrena (soprattutto rispetto agli atomi di cui il loro corpo terreno era fatto, i quali saranno via via cambiati nel corso della loro esistenza mortale).
[Modificato da Trianello 09/07/2006 6.49]