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La Sapienza di Dio: Gesù Cristo uguale artefice?

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2006 13:28
13/06/2006 21:06
 
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Proverbi 8:12-36 (TNM)


12 “Io, la sapienza, ho risieduto con l’accortezza e trovo perfino la conoscenza delle capacità di pensare. 13 Il timore di Geova significa odiare il male. Ho odiato la superbia e l’orgoglio e la via cattiva e la bocca perversa. 14 Ho consiglio e saggezza. Io, intendimento; ho potenza. 15 Mediante me i re stessi continuano a regnare, e gli stessi alti funzionari continuano a decretare giustizia. 16 Mediante me i principi stessi continuano a governare come principi, e i nobili giudicano tutti nella giustizia. 17 Io stessa amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano son quelli che mi trovano. 18 Presso di me sono ricchezze e gloria, beni ereditari e giustizia. 19 Il mio frutto è migliore dell’oro, sì, dell’oro raffinato, e il mio prodotto dell’argento scelto. 20 Cammino nel sentiero della giustizia, in mezzo alle vie del giudizio, 21 per far prendere possesso della sostanza a quelli che mi amano; e tengo ripieni i loro depositi.

22 “Geova stesso mi produsse come il principio della sua via, la prima delle sue imprese di molto tempo fa. 23 Da tempo indefinito fui insediata, dall’inizio, da tempi anteriori alla terra. 24 Quando non c’erano le acque degli abissi fui data alla luce come con dolori di parto, quando non c’erano sorgenti assai cariche d’acqua. 25 Prima che fossero fondati gli stessi monti, prima dei colli, fui data alla luce come con dolori di parto, 26 quando egli non aveva ancora fatto la terra e gli spazi aperti e la prima parte delle masse di polvere del paese produttivo. 27 Quando egli preparò i cieli io ero là; quando decretò un circolo sulla faccia delle acque dell’abisso, 28 quando rese ferme le masse di nuvole di sopra, quando rese forti le fonti delle acque dell’abisso, 29 quando fissò al mare il suo decreto che le acque stesse non oltrepassassero il suo ordine, quando decretò le fondamenta della terra, 30 allora ero accanto a lui come un artefice, ed ero colui del quale egli specialmente si deliziava di giorno in giorno, allietandomi io dinanzi a lui in ogni tempo, 31 allietandomi per il paese produttivo della sua terra, e le cose che mi dilettavano erano presso i figli degli uomini.

32 “E ora, o figli, ascoltatemi; sì, felici sono quelli che osservano le mie medesime vie. 33 Ascoltate la disciplina e divenite saggi, e non mostrate alcuna negligenza. 34 Felice è l’uomo che mi ascolta mantenendosi sveglio di giorno in giorno alle mie porte, essendo a guardia degli stipiti dei miei ingressi. 35 Poiché chi mi trova certamente troverà la vita, e otterrà buona volontà da Geova. 36 Ma chi mi perde fa violenza alla sua anima; tutti quelli che mi odiano intensamente sono quelli che davvero amano la morte”.



In questo testo è riportato il discorso della Sapienza fatto agli uomini. essa invita all'intendimento e alla ragionevolezza. Che cos'è la Sapienza dei Proverbi? E' solo una personificazione metaforica della sapienza di Dio oppure è un'annunciazione profetica in chiave veterotestamentaria che rappresenta il futuro Messia? I Tdg si dicono convinti che qui si sta parlando di Cristo, si narra della sua generazione e di come egli sia l'artefice del mondo. Nel versetto 24 si dice che 'venne alla luce'. E' molto pericolosa quindi l'interpretazione Tdg in quanto in questo proverbio essi vedono la creazione di Cristo da parte da Dio, e, dunque, la negazione della formula trinitaria niceana.

Ho aperto un'altra versione della Bibbia (La parola Del Signore) e al versetto 30 (quello in grassetto) dice:


"Io ero accanto a lui come un bambino ed ero la sua gioia quotidiana, alla sua presenza, mi divertivo di continuo".



Al posto di 'artefice' qui è riportato 'bambino'. Ma nella note in calce in fondo alla pagina è messo come avvertimento che non si è molto sicuri del senso della parola ebraica qui tradotta. Dice che altre traduzioni rendono con 'architetto', 'capomastro' ecc. Quindi anche 'artefice' è possibile no?
Ecco perchè i Tdg dicono che Gesù è l'artefice della creazione e perchè arrivano a concludere che dire che lui ha creato le cose, come dice il NT, non è in contrasto col fatto che Dio è creatore. Infatti Dio è il dirigente, ma Cristo (ovvero la Sapienza) è l'artefice. Non è necessario dunque, a loro avviso, scomodarsi a inventare la Trinità, poichè la Bibbia parla chiaro.

Cosa potete dirmi su questo?
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
14/06/2006 06:51
 
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Hello bikky. Io dico...
Che la creazione (se è concepita rettamente, come il far venire in essere da niente qualcosa) richiede il possesso dell'onnipotenza (e che questa non cessi di agire anche dopo, continuando a tenere in essere ciò che altrimenti ricadrebbe nel nulla da cui è stato tratto)

che l'onnipotenza richiede come scaturigine una entità di essere infinito

che tale essere è, per sua natura e per definizione, fuori, oltre, prima della sua stessa opera creativa

e che perciò nessuna creatura, per quanto entitativamente dotata dal Creatore, può nella propria natura accogliere e "contenere" la facoltà della onnipotenza necessaria per creare

che perciò ritenere una creatura Creatore è una illogicità e una bestemmia/insulto all'Unico Creatore

Nella "cristianità" tale problema non esiste perché il Figlio non è separato entitativamente dal Padre ma è Persona che il Padre ha generato ed accolto NELLA PROPRIA STESSA NATURA nella quale egli (insieme allo Spirito) convive eternamente.
Così che se è il Padre ad agire creando, questa cosa avviene obbligatoriamente insieme al Figlio e allo Spirito, cioè è da attribuirsi all'unica ENTITA' DIVINA.
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est modus in rebus
14/06/2006 07:35
 
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Con in testa quanto detto dal caro Bery, prova a leggere qui:

digilander.libero.it/domingo7/LA%20SAPIENZA%20DI%20DIO%20(Proverbi%208...

Nei limiti della mia competenza, rimango a tua disposizione per ulteriori delucidazioni.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

14/06/2006 18:55
 
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Artefice, architetto, o che altro?
Solo l'ennesima riprova che se Dio voleva comunicare con noi non può averci lasciato un testo che si interpreta in dieci modi diversi senza congiuntamente darci una guida che garantisse l'interpretazione corretta fra le molte, cioè il magistero. Il problema non sono le interpretazioni possibili bensì quale sia l'interpretazione della traditio apostolica. Quello che i protestanti non vogliono capire è che evidentemente il Sola Scriptura non funziona, visto che erano convinti del fatto che Dio avrebbe concesso l'illuminazione personale a qualunque credente si fosse accostato alla lettura del testo biblico mentre vediamo che queste "illuminazioni personali divine" sono una diversa dall'altra e dunque, di sette protestanti ognuna convinta d'aver capito qualcosa in più dell'altra, ormai ce ne sono migliaia. Che arroganza, tipicamente figlia di quel periodo, il pensare che la Scrittura dovesse essere facile, comprensibile all'individuo singolo. Simili presupposti, difesi con proclami del tipo "lasciate che i bambini vengano a me", fanno credere che Dio abbia promesso la banalità della Bibbia, quanto invece è l'esatto contrario(2Pt 3,14), e si rifiutano di capire che la posizione cattolica non equivale a dire che i semplici sono esclusi dalla comprensione del messaggio bensì significa che Dio ha provveduto a persone che fossero in grado di spiegarlo anche ai più piccoli (cioè il compito del magistero).
E' l'egoismo intellettualistico che impedisce di rinunciare all'autonomia e bolla come sottomissione delle coscienze quella che invece è la mera constatazione della nostra finitezza e della oggettiva complessità, finanche per gli specialisti, del testo sacro. Il protestantesimo è esigenzialismo.
E dunque "artefice", "architetto", o che altro? Se volessi fare il filosofo direi che amo la traduzione architetto, cioè il Logos metaforicamente inteso come progettista, il Verbo quale "ragione" intrinseca a Dio e dunque coincidente con la sua stessa capacità di progettare.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
15/06/2006 03:13
 
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Come un artefice era l'enorme intelligenza/sapienza della Parola
Esponiamo una gran contraddizione del CD dei tdg.
1) In Deuteronomio 32:39, si legge: “Ora vedete che Io, Io sono Lui, e che non vi è altro DIO accanto a Me ..”. (V. Nuova Diodati). - Su questo verso poniamo enfasi che Dio dice di non avere un altro Dio con Lui, o affianco a Lui. La NM dice la stessa cosa.
Ma il Corpo Direttivo dei tdg abusivamente mette fuori un piccolo dio in Giov.1:1, e lo affianca a Dio per ricevere il compito di creare. - In contraddizione con Deut.32:39.
2) In Isaia 44:24 si legge: “Così dice l”Eterno, il tuo Redentore, Colui che ti ha formato fin dal seno materno. Io, l’Eterno che ho fatto tutte le cose, che da solo ho spiegato i cieli e ho disteso la terra; chi era con Me? - La NM è d’accordo anche qui. Invece il CD dei tdg ha provveduto un piccolo dio in Giov.1:1, da metterlo a fianco a (Geova) Dio cui dopo aver detto che ha fatto tutto da solo, domanda poi: Chi era con Me? Non vi era nessun aiutante con Dio. Giovanni è ben chiaro nel dire che la Parola ha creato completamente tutto, senza che alcuno l’aiutasse. - Già nel verso 8 dello stesso cap.44, (Geova) Dio domanda e dice: “C’è forse un Dio all’infuori di Me? Non c’è altra Rocca; Io non ne conosco alcuno”. Il CD dei tdg contraddice ancora questo brano col suo piccolo dio, da esso formato in Giov.1:1, quando dice che (Geova) Dio si creò per prima l’aiutante, a cui fu dato il compito della creazione. E perché dice poi che era tutto solo nel creare?
3) Grossa contraddizione del CD dei tdg, per arrampicarsi agli specchi, avendo gli occhi chiusi.
4) Forse qualcuno dirà: Ma Cristo non è il vero Dio. – Allora perché i tdg sono cristiani seguaci di Cristo cui Lo servono come Signore/Padrone? Perché servono uno che non è Dio?
Mosca
15/06/2006 13:11
 
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La cosa è logica, per quanto possa "pesare"
Quello che ha richiamato Polymetis dovrebbe farci rammentare che, se vogliamo essere onesti con noi stessi, per quanto stiamo qui ad arrabbattarci, se vogliamo essere CERTI di cosa intende Dio nella Sua Scrittura, dobbiamo, ultimamente e nei casi controversi, affidarci al Canale da Egli stesso provveduto alla bisogna.*

Io sono molto orgoglioso e confesso che mi piacerebbe tanto se ogni riga della Scrittura avesse il significato che preferisco o che ci vedo.
Ma sono abbastanza logico per capire che ogni testa sul pianeta ha il diritto di pretendere la stessa cosa.

E allora? Allora cerchiamo di dare consistenza alla nostra veduta/interpretazione cercando alleati.

Ma è ancora la logica - tanto spietata quanto benefica - a dirci che dieci, cento, mille probabilità non fanno una certezza. Così che il nostro piccolo clan di sostenitori va a fondo insieme a noi perché poggiamo tutti su sabbia.

Però l'orgoglio muore tre giorni dopo che l'uomo è divenuto cadavere, e così, messo alle strette dalla logica, l'uomo (che si è affidato a Lutero) si inventa che, invece di inquadrarlo come un servizio amoroso provveduto dall'intelligenza e lungimiranza del Padre, l'esistenza di un Magistero viene vista come arroganza cattolica.
Tuttavia storia attesta che questo è avvenuto solo dal 1550 in poi, prima no! prima Paolo stesso (mica un Pincopallino qualsiasi, dicesi Paolo di tarso!) a cui erano "stati rivelati i misteri del regno dei cieli" si recò dalle "colonne" della Dirigenza per avere la conferma della validità del proprio Vangelo.

Questo è quanto.
E la nostra libertà allora incrocia lo sguardo interpellante di Colui che ha voluto e creato la Sua Chiesa anche con la funzione magisteriale (oltre che quella cultuale e caritativa).
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* Ho già detto e ripeto qui che un Magistero/Canale ci vuole. E diove non c'è si creano strutture sostitutive (come i proclami unitari delle federazioni di chiese).
Perciò il fatto che i TG riferiscano ogni loro credenza alla voce dello Schiavo (e non alla Bibbia anche se a parole ce la infilano sempre) è una esigenza legittima e sacrosanta. E il discorso dovrebbe essere spostato tutto sulle credenziali che i vari "schiavi" in competizione esibiscono per dire "SONO IO!"
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est modus in rebus
15/06/2006 13:28
 
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"Giovanni è ben chiaro nel dire che la Parola ha creato completamente tutto, senza che alcuno l’aiutasse."

Attenta a non cadere nell'eresia monarchiana. Giovanni non dice che il Logos da solo ha fatto tutto, dice che per mezzo del Logos tutto è stato fatto, ma, poiché Isaia dice che Dio ha fatto tutto da solo, il Logos di Giovanni deve essere il Dio di cui parla Isaia, tuttavia è Dio che ha fatto da solo cieli e terra, non il Logos. Le operazioni ad extra della Trinità, quelle verso la creazione, sono compiute all'unisono dalle tre persone divine, cioè dall'unico Dio.

[Modificato da Polymetis 15/06/2006 13.29]

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