12/06/2006 17:06 |
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La società farmaceutica Eli Lilly ha vinto il primo round, il Prozac ovvero la 'molecola della felicità' (la fluoxetina) verrà prodotta e somministrata anche in Europa ai ragazzi giudicati (ma da chi?) turbolenti, con la raccomandazione ai produttori di condurre studi clinici più approfonditi ed ai medici di sorvegliare attentamente i trattamenti e le reazioni. La gravità della notizia risiede, ad un primo impatto emotivo, nella considerazione evidente che saremo di fronte ad una sperimentazione, autorizzata su piccoli umani che non potranno rifiutarla. da:
www.presspubblica.it/index.php?option=content&task=view&id=666&... |
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12/06/2006 20:40 |
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| | | Post: 860
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quoto saremo di fronte ad una sperimentazione, autorizzata su piccoli umani che non potranno rifiutarla Ritengo questa affermazione puramente gratuita non supportata da evidenze cliniche e statistiche.
L’Emea (agenzia comunitaria del farmaco) autorizzando l’uso dell’antidepressivo fluoxetina ha posto condizioni molto stringenti: il Prozac (fluoxetina) andrà prescritto solo in caso di fallimento di cure psicologiche ;se dopo 9 settimane non ci sono segni di miglioramento, occorre sospenderlo.
Questo farmaco ha iniziali effetti stimolatori i quali "potrebbero" indurre il sogetto a mettere in atto quello che fino ad allora era solo un pensiero di suicidio.
L’allarme (giustificato?) riguarda il cosiddetto black box warning: il possibile aumento del rischio di suicidio nei giovanissimi
In seguito alla somministrazione di questi farmaci infatti è stato descritto un aumento dell'aggressività verso di sé e verso gli altri, ma gli studi finora eseguiti non hanno riscontrato una significatività statistica per tale effetto collaterale
Tra l’altro il problema della depressione giovanile, e di conseguenza del numero di suicidi, ha assunto una notevole rilevanza con un trend in continua crescita.
Alcuni studi hanno dimostrato che, negli Stati Uniti, circa 5.000 giovani ogni anno commettono suicidio. Il suicidio rappresenta la terza più importante causa di morte tra i soggetti di età compresa tra i 15 e i 24 anni, e la quarta tra i bambini di età compresa tra 10 e 14 anni.' Studi condotti dal National Institute of Mental Health5 hanno dimostrato che per ogni suicidio "riuscito" esistono almeno 25 tentativi di suicidio. 1 maschi sono responsabili dell'80% dei suicidi. Le femmine, d'altro canto, tentano il suicidio più frequentemente dei maschi, con un rapporto di 3:1. Tra i bambini di età inferiore a 15 anni il rapporto maschi:femmine è di 3:1. Nell'ambito di età tra i 15 e i 19 anni il rapporto sale rapidamente fino a 5:1.'
Certamente occore molte cautela nell’uso di questi farmaci che va riservato solo ai casi di depressione medio grave (diagnosticati da professionisti qualificati, psichiatri e neuripsichiatri infantili) in cui di per sé è elevato il rischio di suicidio e in cui è gravemente compromessa la qualità della vita del bambino/adolescente.
Personalmente non mi sentirei di privare un bambino o adolescente di una cura che può permettergli una qualità di vita dignitosa e gratificante per paura degli effetti colletrali di un farmaco.
ciao Siria |
13/06/2006 04:37 |
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| | | Post: 3.212
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Io, come si vede, sto aspettando la pillola che invece riuscirà ad ammazzare l'insonnia.
Quando ero in Africa le cose andavano diversamente, dormivo come un pascià, da quando uno stregone cannibale mi diede certe pasticchette fatte di... concentrato di vecchio conferenziere noioso. ----------------------
est modus in rebus |
13/06/2006 13:19 |
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| | | Post: 247
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che tristezza pensare ad un bambino di 10 anni vittima di depressione e manie sucide.
io a 10 anni giocavo con le costruzioni e la mia preoccupazione maggiore era verificare che non finisse la nutella.
qualcosa nel percorso di sviluppo delle società occidentali deve essere andato storto se un bambino arriva al punto di aver bisogno di una pillola per trovare il conforto di cui ha bisogno.
bho... |
13/06/2006 13:48 |
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Scritto da: giainuso 13/06/2006 13.19
che tristezza pensare ad un bambino di 10 anni vittima di depressione e manie sucide.
io a 10 anni giocavo con le costruzioni e la mia preoccupazione maggiore era verificare che non finisse la nutella.
qualcosa nel percorso di sviluppo delle società occidentali deve essere andato storto se un bambino arriva al punto di aver bisogno di una pillola per trovare il conforto di cui ha bisogno.
bho...
Non posso che sostenere quello che ha scritto giainuso. Cercare di risolvere il problema facendo dei passi indietro è troppo difficile quindi si cerca la soluzione più comoda.
Ciao
Alex |
14/06/2006 06:54 |
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| | | Post: 862
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ciao Alex,,
io ho interpretato la riflessione di giainuso come una constatazione della responsabilità da parte delle condizioni sociali, ambientali, culturali della società moderna, del disagio giovanile che si manifesta anche con uno stato depressivo.
A me non sembra che curare questa condizione con una terapia farmacologica voglia dire scegliere la via più semplice.
Di fronte ad un bambino malato non possiamo aspettare che cambi la società per vedere risolta la sua malattia
ciao Siria |
14/06/2006 07:41 |
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Scritto da: irias 14/06/2006 6.54
ciao Alex,,
io ho interpretato la riflessione di giainuso come una constatazione della responsabilità da parte delle condizioni sociali, ambientali, culturali della società moderna, del disagio giovanile che si manifesta anche con uno stato depressivo.
A me non sembra che curare questa condizione con una terapia farmacologica voglia dire scegliere la via più semplice.
Di fronte ad un bambino malato non possiamo aspettare che cambi la società per vedere risolta la sua malattia
ciao Siria
Ciao Siria,
molte volte queste condizioni sociali, ambientali, ecc. ecc., siamo noi genitori a crearle. Siamo noi adulti che ci facciamo coinvolgere nel turbine di volere tutto perchè la società ci vuole più belli, sempre giovani,in forma ecc. ecc. e, quando non ci riusciamo, cadiamo nelle varie depressioni non accorgendoci dei nostri figli. Credo che con più atenzione, meno egoismo e più presenza si possa evitare l'uso del Prozac.
Ciao |
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