Scritto da: irias 02/06/2006 18.09
ciao Bruno
verrà pubblicato un estratto degli interventi?
Siria
Sette religiose: l'intervento di Antonio Barra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Da qualche anno è stato lanciato l’allarme sulla crescente diffusione nel nostro paese di gruppi e sette religiose estreme o distruttive.
di Antonio De Signoribus
A proposito di un convegno molto interessante dal titolo “Plagio e sette religiose: la deriva della tolleranza” prestiamo attenzione alle parole di Antonio Barra, presidente del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio Religiosa) di Ascoli Piceno) nonché consigliere nazionale: <
Certamente non si può capire il controllo mentale senza comprendere quanto siano potenti le tecniche di modificazione del comportamento e quale molo giochi l’influenza del conformismo e dell’obbedienza all’autorità.
Il controllo mentale può essere compreso appieno analizzando le tre componenti descritte dalla psicologo Leon Festinger in quella che è conosciuta come la teoria della dissonanza cognitiva, che tratta del controllo del comportamento, controllo dei pensieri e controllo delle emozioni
Da qualche anno è stato lanciato l’allarme sulla crescente diffusione nel nostro paese di gruppi e sette religiose estreme o distruttive.
Nel linguaggio comune, in maniera indifferenziata e spesso impropria parliamo di “sette religiose ed esoteriche” riferendoci a tutte quelle aggregazioni di origine relativamente recente, i cui principi appaiono diversi da quelli delle confessioni religiose tradizionali.
In effetti il termine setta, derivata dalla stessa radice del verbo latino “sector” indicava in origine l’insieme di seguaci di un maestro di vita e di una data scuola di pensiero. Però in seguito è valso l’etimologia che la riferiva a “se care” (tagliare, staccare) e quindi cominciò ad essere usato per indicare quei gruppi staccatisi da una chiesa madre, assumendo una valenza negativa. Per questo gli studiosi oggi preferiscono adoperare espressioni come “nuovi movimenti religiosi”. Senza dubbio il termine Nuovi Movimenti Religiosi è più neutrale.
Sono chiamati “nuovi” non solo perché sono apparsi nella forma attuale dopo la seconda guerra mondiale, ma anzi perché si presentano come alternativa alle religioni istituzionali ufficiali e alla cultura prevalente. Sono chiamati “religiosi” perché dichiarano di offrire una visione del mondo religiosa o sacra oppure mezzi per raggiungere altri obiettivi come la conoscenza trascendentale l’illuminazione spirituale o l’autorealizzazione o perché offrono ai membri le loro risposte a questioni fondamentali quali il significato della vita o il posto di ciascuno nell’universo.
Nel 1994 c’è stato un censimento del Ministero degli Interni: secondo il Viminale sono attive sul territorio 366 sette ufficiali. Ma le cifre sono indicative perché, nelle indagini sul mondo delle sette bisogna procedere con molta cautela, quasi a tentoni, perché tanti centri sono segreti, accessibili solo agli iniziati e quindi i censimenti sono sempre molto indicativi.
Dove finisce il gruppo e dove inizia la setta? Dove finisce la comunità e inizia la coercizione mentale, il condizionamento e l’abuso?
Un segnale chiarificatore si può trovare nel continuo aumento di posizioni critiche, di racconti di esperienze vissute all’interno di determinati culti e nelle difficoltà degli aderenti a lasciare il gruppo senza subire danni alla propria dignità o essere oggetto di atteggiamenti persecutori al limite della legalità. Inoltre cresce il numero delle famiglie disgregate perché uno dei congiunti è diventato un adepto. Il problema è presente concreto e allarmante.
C’è in gioco il terreno impervio della libertà di pensiero, di relazione , di fede e delle scelte esistenziali che condizionano tutta la vita.
Le mine da scansare sono le debolezze psicologiche, le fragilità culturali , i nodi della solitudine e di angoscia che é più semplice affidare al altri perché li possano amministrare. C’è ampio spazio per un confronto sul terreno della psicologia, della sociologia, dello studio sulle le nuove forme di religiosità, occorre da una parte difendere il diritto di prendere decisioni proprie, anche decisioni sbagliate se si tratta di persone maggiorenni e dall’altra parte è necessario che siano identificati i casi di controllo mentale lasciando aperta la porta per un possibile recupero da parte dei familiari soprattutto quando sono in ballo i minori.
Sicuramente esistono metodiche che messe in atto per fini non etici, cioè tese al condizionamento della psiche umana, possono portare alla destrutturazione e ristrutturazione della personalità di un individuo.
Di queste metodiche scientifiche si sono impadroniti in questi ultimi trenta anni persone senza scrupoli e privi di coscienza che con tali mezzi ottengono illeciti e indebiti vantaggi di ogni tipo da quello economico a quello sessuale generando, una vera e propria dipendenza.
Nei confronti di coloro, che cadono inconsciamente o consciamente nella rete di questi nefasti individui, vengono commessi una serie di nefandezze e di reati che sono successivi al delitto primario che è quello della manipolazione e del condizionamento psicologico. Finire nella rete creata da un manipolatore, da un movimento, da una organizzazione o da un NMR non è difficile e non si pensi che noi ne siamo esenti perché ci riteniamo forti. Il pensare che solo gli altri ci finiscono è sbagliato perché a tuffi può succedere di attraversare un periodo di difficoltà nella propria vita, un periodo di depressione, di disagio, di crisi, non sentirsi accettati in famiglia, in ambito sociale, poco stimati o apprezzati sul lavoro o perché è proprio dell’essere umano la ricerca di risposte alla esigenza di ‘soprannaturale proprio oggi che la realtà si caratterizza per un marcato materialismo ed è proprio su queste necessità che fanno leva molte organizzazioni settarie e manipolatori singoli.
Dobbiamo tenere presente che molti gruppi e movimenti di questo tipo sanno dissimularsi molto bene, sovente utilizzano la “maschera religiosa” o si celano dietro ideali di facile presa: parlano di diritti dell’uomo, di pace, di ecologia, di armonia interiore, di amore universale ect.
Esiste il plagio o la persuasione occulta, manipolazione mentale o il controllo mentale? Sicuramente si Quindi ne dobbiamo parlare, perché solo così attraverso una buona sensibilizzazione, coloro che decidono per la vita sociale e comunitaria, attivino quegli strumenti necessari per contrastare la manipolazione psicologica>>.
sabato 10 giugno 2006, ore 19:27
Fonte:
www.ilquotidiano.it/articoli/index.cfm?ida=57462
Ciao
Bruno
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