Mi sono appena presentata e mi sembrava corretto raccontarvi un pò della mia esperienza.
A dire il vero non ci ho mai riflettuto molto sopra, è come se ancora adesso, dopo anni, mi facesse sentire "in colpa" l'aver lasciato la congregazione.
Mia mamma si è convertita ai TdG mentre era incinta di me e mi ha cresciuta (così pure mia sorella) nel suo credo. Da bambina, ovviamente, non riflettevo criticamente su quanto imparavo e le persone della congregazione mi sono semrpe piaciute. Tutt'ora ho per loro affetto e rispetto.
Verso i 14 anni, però, ho cominciato a riflettere meglio sulle cose, a pormi domande e le risposte che mi davano gli Anziani non mi soddisfacevano. Così dissi a mia madre che non volevo più seguire le adunanze. Fu un pò una tragedia per lei, mi disse cose assurde, tipo che Satana ci stava rovinando, che ero una menefreghista, cose che all'epoca mi fecero davvero male.
Mi toccò anche giustificarmi davanti a degli anziani venuti a casa mia apposta per convincermi a "rinsavire"
A 14 anni, capite, non è che si possiede una grande dialettica, ma non tornai sui miei passi... e non ci sono tornata neanche ora (nonostante incontri con fratelli che ogni volta ti invitano a tornare in sala!)...
Con mia mamma i rapporti sono buoni (s'è rassegnata) ma parlare con lei di religione è impossibile... io studio Storia medievale all'università, perciò tante cose interessanti escono fuori, ma per lei tutto si riconduce alla "chiesa demonica", a un complotto satanico e roba simile
Insomma, ora sono in cerca della mia via... più proseguo e più penso di aver fatto la scelta giusta, con tutto il rispetto che si deve a ogni credo.
Scusate il post lungo