Come leggiamo nella Bibbia, i pii ebrei interpretarono la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor come una punizione inflitta da Dio al Suo popolo per l’infedeltà di questo. Così, mentre erano prigionieri in Babilonia questi decisero di incominciare ad osservare la Legge di YHWH in modo scrupoloso. Ora, quando si trovarono a dover dare una retta interpretazione al comandamento di “non pronunciare invano il nome di Dio”, non sapendo quando in effetti il nome di Dio era lecitamente pronunciabile e quando no, decisero di “vietarsene” la pronuncia in senso generale (era esentato, si crede, solo il Gran Sacerdote nel Santo dei Santi in particolarissime occasioni).
Ne consegue che la pronuncia del nome divino era assimilata alla bestemmia e chi lo avesse pronunciato correva, in effetti, il rischio di subire la pena inflitta ai bestemmiatori: rischiava la lapidazione, addirittura.[Modificato da Trianello 27/05/2006 4.32]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)