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Il Codice da Vinci accolto gelidamente a Cannes

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2006 12:43
17/05/2006 08:22
 
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Anteprima del film tratto dal “famigerato” romanzo di D. Brown a Cannes.
Accoglienza gelida da parte della platea.

www.repubblica.it/2006/04/sezioni/spettacoli_e_cultura/cannes2006/codice-senza-applausi/codice-senza-appla...

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

17/05/2006 13:35
 
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Ciao Trianello,
non conosco il livello culturale dei frequentatori di Cannes, ma conosco la “tiratura” del "famigerato" libro in questione che è di cinquantamilioni (50.000.000) di copie vendute!!
Grazie alla pubblicità del Vaticano, alle prediche domenicali dei parroci nelle parrocchie che inneggiano “al rogo…al rogo”e, nonostante il “freddo” dei frequentatori di Cannes, anche il film avrà un successo assicurato.
E puoi scommetterci, (attento, non lo fare col telefonino !!) che le sale saranno piene di tanti cattolici battezzati.

Un salutone e… ci vediamo al cinema

Maurizio
17/05/2006 17:08
 
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Caro Maurizio,

da quello che ho capito tu non frequenti abitualmente la messa domenicale, quindi mi domando: come fai a sapere cosa dicono i parroci durante le omelie?!
Io a messa ci vado tutte le domeniche e non ho mai sentito il mio parroco nominare D. Brown e/o la sua opera.
Il fatto è che la Chiesa non ha reagito affatto al Codice da Vinci, anche per non fargli pubblicità.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

17/05/2006 19:28
 
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>>da quello che ho capito tu non frequenti abitualmente la messa domenicale, quindi mi domando: come fai a sapere cosa dicono i parroci durante le omelie?!
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Hoibò Trianello, non frequento le parrocchie durante la messa,ma ti garantisco che a Modena diversi parroci hanno chiesto di non andare a vedere il film in oggetto. Tali richieste mi sono state riportate da cattolici amici e in assoluta buona "fede".
Sulla stampa ho letto che la C.E.I,. ha chiesto di non andare a vefere il film incriminato.
Magari non fosse vero, vorrebbe dire che la Chiesa accetta ogni critica anche quella "strumentale".
Ma proprio mentre ti scrivo, dal telegiornale collegato con Cannes, hanno fatto vedere una sequenza di pagine di giornali dove si confermava la critica della Chiesa cattolica al film blasfemo.
Dal Corriere di oggi leggo che in India il ministro dell'informazione indiano ha sospeso il film in attesa di "visionarlo" assieme ai rappresentanti cattolici per vedere se offende i sentimenti religiosi.
I musulmani indiani hanno dato solidarietà "Aiuteremo i fratelli cristiani a protestare contro questo attacco contro il nostro comune sentimento religioso".

Si, Trianello, penso che la Chiesa si sia proprio espressa in modo censorio sul film.

Ciao
Maurizio
17/05/2006 22:04
 
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I cattolici si oppongono al film in quanto le “fantasie” in questo contenute non vengono qualificate come tali, bensì come verità storiche: Brown ha dichiarato in più occasioni, anche in sede processuale, di essersi ispirato ad “inoppugnabili” dati storici per stendere il suo romanzo. E' ovvio che, dato il contenuto idiotamente blasfemo dell'opera in oggetto, alcuni appartenenti alla Chiesa stiano propugnando un boicottaggio della medesima.
C’è poi la questione dell’Opus Dei che Brown dipinge come un’associazione per delinquere con tanto di killer spietati al suo soldo. Ora, si può anche essere critici nei confronti di questa organizzazione e le sue attività (anche molti cattolici nel corso degli anni non hanno lesinato critiche alla suddetta), ma da qui a considerarla una vera e propria cosca mafiosa ce ne vuole. Questa è pura e semplice diffamazione!
Quello che va sottolineato è che un romanzo che da un punto di vista meramente letterario è sommamente scadente (io l’ho letto, e fa davvero pena) ha venduto 50 milioni di copie grazie al fatto di aver spacciato per storia le malate fantasticherie di alcuni panciuti esoteristi, più volte denunciate come completamente campate in aria, quando non basate su veri e propri documenti falsi (come i famosi Dossier Segreti del Priorato di Sion).
Personalmente, non andrò a vedere il film e consiglio ai miei amici di non andarlo a vedere per due motivi: perché la trama è abborracciata e scontata e perché non mi sembra il caso di contribuire ulteriormente all’arricchimento di quel consigliere fraudolento di Brown quando nel mondo c’è tanta gente che muore di fame.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

18/05/2006 02:18
 
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Risposta ad alcune dichiarazioni del regista del film "Il Codice da Vinci"

Presentiamo un comunicato stampa in cui Manuel Sánchez, dell'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei a Roma, commenta alcuni articoli apparsi sulla stampa italiana.

11 maggio 2006
Ufficio Informazioni dell'Opus Dei a Roma

“La stampa italiana ha pubblicato ieri alcune interviste a Ron Howard, regista del “Codice da Vinci”. Secondo le frasi che gli attribuiscono, Howard avrebbe detto che “negare il diritto di vedere il film è un atto fascista” e che “dire a qualcuno di non andare a vedere il film è un atto di militanza e la militanza genera odio e violenza”. Nelle interviste si nomina varie volte l’Opus Dei. Le frasi sembrano riferirsi alle recenti dichiarazioni di alcune autorità ecclesiasitiche cattoliche.

Inviterei Ron Howard a mantenere la serenità e ad esprimersi con rispetto.

Questo film è oggettivamente offensivo per i cristiani. Howard rappresenta l’aggressore e i cattolici sono vittime di un’offesa. Non si può privare l’aggredito del diritto di esprimere il suo punto di vista. Alcuni ecclesiastici hanno fatto delle dichiarazioni e l’Opus Dei ha richiesto rispettosamente di includere all’inizio del film che si tratta di un’opera di fantasia. Non c’è nulla di violento in questo. Piuttosto sono i ritratti odiosi, falsi e ingiusti che alimentano l’odio e il sospetto.

Secondo le presunte dichiarazioni Howard sostiene che si tratta soltanto di un film, di una storia inventata e che non bisogna prenderla troppo sul serio. Ma non è possibile negare l’importanza del cinema e della letteratura. Esse influiscono nel nostro modo di vedere il mondo, soprattutto fra i giovani. Certamente la creatività artististica ha bisogno di libertà, però la libertà non si può separare dalla responsabilità.

Immaginiamo un film che rappresenti la Sony dietro gli attentati delle Torri Gemelle per destabilizzare gli Stati Uniti. Oppure un romanzo che riveli che la Sony pagò l’attentatore del Papa nel 1981 per opporsi all’autorità morale del Santo Padre. Sarebbero storie inventate. Immagino che la Sony non sarebbe contenta di vedersi trattata in questo modo e non si accontenterebbe della risposta: “non si preoccupi, è solo fantasia, non bisogna prenderla sul serio, la libertà di espressione è sacra”.

Comunque i produttori del film non hanno motivo di preoccuparsi. I cristiani non reagiscono con odio né violenza ma con rispetto e carità, senza insulti né minacce. Possono continuare tranquilli a calcolare quanto il film incasserà. La libertà di guadagnare sembra l’unica libertà veramente sacra, l’unica esente da responsabilità. Probabilmente ricaveranno molto, però stanno pagando un alto prezzo in termini di prestigio e reputazione.

Spero che la polemica di questi mesi non sia sterile, che serva a riflettere sul carattere relativo dei benefici economici quando sono in gioco valori più alti. Riflettere sull’importanza della fiction e sulla responsabilità che accompagna e protegge sempre la libertà.”

La linea seguita dall’Ufficio Informazioni su questo caso si può trovare in «Tre anni con "Il Codice da Vinci" »

Manuel Sánchez, portavoce per la stampa internazionale
Ufficio Informazioni dell’Opus Dei a Roma


Fonte: www.opusdei.it/art.php?p=16003

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18/05/2006 16:12
 
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Non ci sono condanne ufficiali della Chiesa, solo di singoli esponenti, per quanto illustri.
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(Κ. Καβάφης)
18/05/2006 23:23
 
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Giovedi 18 Maggio 2006
17:01 - CODICE DA VINCI: BARISONE (ALBA FESTIVAL FILM), "UNA CACCIA AL TESORO" CHE ASSOMIGLIA AL "GIOCO DELLE TRE CARTE"

"Una lunga ed estenuante caccia al tesoro, densa di quiz da Settimana enigmistica" che, come "il gioco delle tre carte", dà allo spettatore la "sensazione di essere caduto in un imbroglio": questo, in sintesi, "Il Codice da Vinci", pellicola che ieri sera ha inaugurato il festival di Cannes, nel giudizio di Luciano Barisone, direttore di "Alba Film Festival". "Se il libro era noto per la sua azzardata ricostruzione del presente e del passato - osserva Barisone dopo avere assistito alla proiezione della pellicola - il film non lo migliora in niente, seguendo pedissequamente la pagina scritta, inventandosi flashback storici che, nella fattura, ricordano quelli televisivi di Quark, scegliendo attori dai tratti lombrosiani per interpretare i cattivi, propinando battute che destano ilarità irrefrenabili". "Verboso e pretenzioso nello spiegare sommariamente ciò che viene annunciato come la verità" prosegue il critico, il film fa "sentire lo spettatore come l’ingenuo passante alle prese con il gioco delle tre carte: si è affascinati dal movimento delle mani, ma la sensazione predominante è quella di essere caduti in un imbroglio". E "il pubblico" che ha assistito alla prima cannense", conclude Barisone, "se n'è accorto": "alla proiezione stampa nessun applauso e un buon numero di fischi", a quella ufficiale "spettatori estenuati da due ore senza sorprese e senza senso".


Fonte:
www.agensir.it/pls/sir/V2_S2DOC_A.a_autentication?tema=Quotidiano&oggetto=116911&rifi=guest&ri...

Ciao [SM=x570892]

Bruno
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--- www.vasodipandora.org ---
19/05/2006 01:33
 
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Ho appena finito di vedere una puntata di Porta a Porta spettacolare. Domani pomeriggio la replicano su RaiSat 1 se ho capito bene.

Ad maiora
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(Κ. Καβάφης)
19/05/2006 08:27
 
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Anch'io ho visto il programma di Vespa ieri sera, gli ospiti hanno detto delle cose vere: tutta questa polemica è nata perchè la massa non è preparata sulla religione.
Io credo fermamente in questo, c'è gente che non ha mai letto la Bibbia ma ha letto il Codice da Vinci, gente che non si era mai accostata al cristianesimo e che adesso sa solo le cose espresse nel Codice!
Purtroppo manca una seria preparazione all'interno della Chiesa, qualche settimana fa, sempre parlando sul Codice da Vinci, a Matrix fecero un'intervista ai ragazzi. A domande tipo: quanti sono i Vangeli? Rispondevano con numeri assurdi! Ciò sta ad indicare che non vi è un'adeguata preparazione, e questo è allarmante!
Io sono anni che discuto con i preti al fine di attuare un corso biblico, corso già esistente ma solo un'ora a settimana e salta puntualmente se c'è altro da fare! Qualcuno mi potrà dire che durante la messa viene fatto, ma questo, a mio avviso, è troppo breve e superficiale.
Non voglio fare polemica ma credo che uno studio mirato, serio e organizzato potrà risolvere tanti problemi, come hanno detto appunto nella puntata di ieri sera.
Spesso mi sento rispondere che l'impegno da parte dei preti c'è ma manca la buona volontà dei fedeli.Io su questo non sono d'accordo, è l'organizzazione che non riesce a fare ciò che fanno gli altri culti. Dobbiamo affiancare ai canti, alle preghiere, a tutti i riti, anche un serio studio biblico.
Una volta, dentro una sala protestante, trovai una piccola libreria di opuscoli e libri, questo è carino e opportuno. Se infatti un fedele vuole approfondire qualche aspetto o leggere qualcosa saprebbe dove cercare, certo in quel caso è materile filtrato ma almeno l'idea è buona. Il cattolico invece dovrebbe cercare nelle librerie, spaesato e inesperiente non saprebbe cosa leggere! Per far fronte a tutto ciò ogni tanto scrivo io due righe e ne discuto con qualche gruppo che conosco, ciò a volte è mal visto dai preti...ma allora come si deve fare?
A presto!
19/05/2006 11:41
 
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bravo mazzinga....
ti riporto il mio pensiero postato qualche giorno fa....

"....ciò che sostengo è però ben altra cosa…se basta il primo “sprovveduto” che mescola fantasia,temi visti e rivisti,ipotesi ”eretiche” già confutate dalla maggior parte degli storici,ecc..ecc..a mandare nella confusione più totale i suoi lettori vuol dire che l’insegnamento dei temi biblici nella società occidentale ha fallito.

Per anni il potere delle organizzazioni religiose si è beato dell’ignoranza delle masse riuscendo in questo modo ad ovviare al problema della mancanza d' istruzione religiosa.

L’assioma “la fede di un cristiano cattolico si fonda sulla chiesa e non sulla bibbia” se da un lato è storicamente necessario dall’altro ha costituito l’alibi per giustificare "l’ ignoranza” mediamente diffusa in tutti gli strati della società cattolica.

E il roboante effetto avuto dalle asserzioni di brown ne è la dimostrazione.

So bene di toccare un argomento complesso e forse questa non è la sede per farlo….

Sarebbe interessante mettere a confronto ( magari in un altro 3d! ) gli effetti della pressante campagna d’indottrinamento che è attuata fra i tdg e quello che invece avviene all’interno della chiesa cattolica dove nessuno è costretto a studiare questo e quello.

in questo modo non usciremmo troppo dal tema del forum e le riflessioni che ne potrebbero scaturire dovrebbero essere di certo interessanti….."

ciao
bruno
19/05/2006 14:07
 
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La Chiesa non s'è mai organizzata seriamente, ma i giovanic certo non aiutano.
Io faccio un corso biblico in parrocchia e ci sono solo una ventina di ascoltatori, dai 50 anni in su.

Ad maiora
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19/05/2006 14:10
 
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Concordo con “Mazzinga”

Il problema esiste e va oltre il successo di Dan Brown, ma, questo successo è “anche” un insuccesso della Chiesa cattolica, proprio perchè ha la maggioranza dei suoi fedeli impreparati a queste provocazioni pacchiane.
Rispondere in modo censorio, è contro producente, e la storia delle censure lo dimostra. Chi ricorda “L’ultima tentazione” di un produttore francese? Nessuno sarebbe andato a vederlo se la “Chiesa” non avesse tuonato contro! In Francia fece scalpore nonostante fosse un film ridicolo.
50.000.000 di copie non sono poche!! e ai cattolici che lo hanno letto e trovato curioso ed interessante direi "venite nelle sale parrocchiali e apriamo un dibattito sul contenuto storico e teologico"
Ma, è la stessa cosa anche per altri “Poteri Forti” che si dimostrano deboli di fronte alla libertà di critica che è la libertà della persona umana.
Quando nella ex Unione Sovietica venne messo fuori legge lo scrittore Aleksandr Solzenitzyn con i suoi libri anti-regime come “Una giornata di Ivan Denisovic” “Arcipelago Gulag” “Reparto C” e “Primo Cerchio” io allora nelle sezioni del P.C.I dicevo ai vecchi compagni con il cuore ancora stalinista :-( che “quel” potere doveva controbattere pubblicamente la ragione e permettere a tutti gli intellettuali sovietici di potere esprimere le loro “ragioni”.
Con la censura e l’anatema politico o religioso si incita alla curiosità, ad andare a vedere, correndo il rischio di credere “perché proibito” che si dica la verità!!
Ogni tanto la “Chiesa cattolica” scivola in questo vecchio vezzo.
In altre occasioni ho detto che, una delle responsabilità del successo dei TdG è l’inadeguatezza dei cattolici battezzati, nel sapere confrontarsi con le lusinghe mielose dei proclamatori.
Il battezzato cattolico neonato fa “massa” ma non qualità.
Forse le parole dell’attuale papa non sarebbero state così pesanti d’autocritica quando ha detto giungendo alla nona stazione della Via Crucis…”Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti…..La veste e il volto così sporchi della Tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli…”

Credo che ci sia bisogno di più qualità.

Ciao
Maurizio




19/05/2006 16:29
 
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a me non sembra che la Chiesa cattolica abbia proibito la lettura del libro o la visione del film ma ha ,giustamente, messo in evidenza (con tanto di documentazioni) che le notizie sbandierate come verità sono un mare di fandonie. Credo che sia un dovere della Chiesa cattolica difendere la dottrina cristiana.
Che poi questo abbia aumentato la curiosità della gente era prevedibile, ma è bene che le persone leggano e se hanno un pò di buon senso e capacità di crtica si renderanno conto delle falsità che sono state dette,
ciao Siria [SM=x570865]
19/05/2006 19:15
 
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Il problema della scarsa conoscenza della Bibbia non affligge solamente il mondo cattolico, ma anche quello protestante. Il Codice ha avuto un successo straordinario in paesi tradizionalmente protestanti, e tutto l’impianto pseudo-storico attorno a cui si imperniano le vicende narrate nel suddetto deriva da una vasta letteratura para-esoterica per lo più di lingua inglese. Il “Santo Graal” di Baigent, Leigh e Lincoln, saggio a cui il romanzo di Brown si è ampiamente ispirato (c’è stata anche una causa per plagio mossa dagli autori di quest’ultimo contro il romanziere statunitense), ha venduto milioni di copie nei paesi anglosassoni, che sono tradizionalmente protestanti.
In un certo senso, la diffusa ignoranza della Bibbia e della Storia del Cristianesimo che ha facilitato il successo del libro Brown è, per ironia della sorte, anche quella che ha favorito per anni il successo all’opera dei proclamatori geovisti.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

24/05/2006 12:17
 
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Si è detto tanto sull'argomento, ma volevo fare un appunto.

IL seme del dubbio, e del sospetto è entrato nella testa di molti di quelli che hanno visto il film o letto il romanzo.

La chiave di tutto sta in quei vangeli apocrifi che la chiesa ha escluso quando stilò il canone biblico.

La cosa eclatante sta nel fatto che le persone si chiedono:

Su quale base la Chiesa ha scelto quali vangeli andassero bene e quali no?

Per non parlare del fatto che il cascioli ed altri dei movimenti atei, sostengono di poter provare che Gesù è soltanto un personaggio costruito ad arte sulla persona di Giovanni di Gamala.

Ecco che l'ampio cocktail è pronto per essere bevuto.


Così molti si chiedono, vuoi vedere che ci hanno preso per il sedere da 2000 anni?

Chi lo sa? BO

Staremo a vedere.

Saluti
24/05/2006 12:43
 
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tanto rumore per....
ho visto il film.
penoso....non vorrei usare la classica frase "il libro è mille volte più bello !",ma in questo caso...

la trama si percepisce più che comprendere,tutte le informazioni che erronee o meno davano spessore alla tesi di cristo uomo e sposato sono assenti.

più che altro ci sono belle immagini ad effetto ma non molto di più.

sembrava che questo libro avesse la forza di distruggere il cristianesimo(????????) ma deduco che il cristianesimo per alcuni deve essere ben poca cosa se può bastare questa mediocre pellicola ad oscurarne i contorni.

ciao
bruno [SM=x570892]
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