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Votazioni e .... Testimoni di Geova!

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2006 13:54
22/04/2006 23:32
 
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È stato istruttivo per me leggere il commento di Vito.

Conoscevo benissimo sia il contenuto della Torre di Guardi del 1 novembre 1999, che la posizione che assume la WT nei confronti di coloro che votano, come il citato fratello Giuseppe Bilotto, ossia quello di “disassociare” o considerare “dissociato” chi vota.
Per tale motivo, nel mio post ho ben detto che l’Organizzazione continua a disassociare coloro che votano.

Quello che non conoscevo é la posizione pubblica che, secondo il periodico l’Espresso, sembra abbia assunto il fratello “Sergio Rosati, direttore degli affari legali” della WT, in merito al voto, posizione che viene letta come quella ufficiale dell’Organizzazione, non solo in Italia, ma mondialmente.

È vero che, se l’essenza dell’articolo menzionato da Vito significa che votare è una questione di coscienza per il Testimone, questione nella quale la WT non ha nessuna parte ne diritto al giudizio, allora la dichiarazione pubblica del fratello Rosati suona proprio come la conferma di tale intendimento, in apparente conformità e coerenza con l’articolo della TdG citato.

Ma le cose non sono sempre quelle che sembrano.

Leggendo il commento di Vito, si conclude che, guardando ai Testimoni di Geove, vi siano due entità, l’una alquanto “santa” (qui chiamata “religione”) e l’altra alquanto malvagia (qui chiamata “organizzazione politica”).

Ma guardando alle cose più da vicino, la lettura che ne posso fare è la seguente:

Torre di Guardia del 1 novembre 1999 – pagina 29
Quando uscì quest’articolo, alcuni, anche nella nostra congregazione, credettero che la WT stesse pubblicando quello che Vito e molti altri hanno chiamato un 'nuovo intendimento'.

Ma l’analisi dell’articolo non sembra sostenere questa conclusione.

È vero, la prima affermazione fà pensare che, da quel momento in poi, la questione del voto era una faccenda personale basata sulla propria coscienza, nella quale questione non avrebbe avuto più alcuna parte.
Infatti, l’affermazione dice testualmente:
In quanto a dare personalmente il voto a un candidato alle elezioni, ciascun testimone di Geova decide in base alla propria coscienza addestrata secondo la Bibbia e a come intende la responsabilità che ha verso Dio e verso lo Stato.”

Se, a questo punto, l’articolo terminasse, la conclusione alla quale sono pervenuti molti, incluso mi sembra Vito, sarebbe corretta al di là di ogni dubbio.

Purtroppo, le cose non stanno così, perché, invece di lasciare che ciascuno eserciti realmente la propria coscienza, la TdG fà un analisi di 5 aspetti della questione, alla luce delle scritture e ... dell’interpretazione che ne dà l’Organizzazione, analisi che si insinua debba essere la base sulla quale prendere la propria decisione.

Per amore della chiarezza, mi permetto di riportare qui i 5 aspetti indicati dalla WT nello stesso articolo della rivista:

Nel prendere questa decisione personale, i Testimoni tengono conto di una serie di fattori.

Primo, Gesù Cristo disse riguardo ai suoi seguaci: “Non fanno parte del mondo come io non faccio parte del mondo”. (Giovanni 17:14) I testimoni di Geova prendono seriamente questo principio. ‘Non facendo parte del mondo’, sono neutrali rispetto agli affari politici del mondo. — Giovanni 18:36.

Secondo, l’apostolo Paolo si considerava “ambasciatore” di Cristo fra i suoi contemporanei. (Efesini 6:20; 2 Corinti 5:20) I testimoni di Geova credono che ora Cristo Gesù sia stato intronizzato quale Re del celeste Regno di Dio e che loro, come ambasciatori, devono annunciarlo alle nazioni. (Matteo 24:14; Rivelazione [Apocalisse] 11:15) Ci si aspetta che gli ambasciatori siano neutrali e non interferiscano negli affari interni del paese in cui vengono mandati. In qualità di rappresentanti del celeste Regno di Dio, anche i testimoni di Geova si sentono analogamente in obbligo di non interferire nella politica del paese in cui risiedono.

Un terzo fattore da considerare è che chi col suo voto contribuisce a eleggere un candidato può diventare responsabile di ciò che questi farà. (Confronta 1 Timoteo 5:22, Parola del Signore). I cristiani devono valutare attentamente se intendono assumersi questa responsabilità.

Quarto, i testimoni di Geova tengono in alta stima la loro unità cristiana. (Colossesi 3:14) Quando le religioni si immischiano nella politica, spesso ciò causa divisioni fra i loro aderenti. Imitando Gesù Cristo, i testimoni di Geova evitano ogni ingerenza nella politica e mantengono così la loro unità cristiana. — Matteo 12:25; Giovanni 6:15; 18:36, 37.

Quinto ed ultimo fattore, stando fuori dalla politica i testimoni di Geova hanno la libertà di parola che consente loro di annunciare l’importante messaggio del Regno a persone di qualsiasi idea politica. — Ebrei 10:35.



fine della fine della citazione ............................................................................

Non voglio stare qui ad ananlizzare ciascun punto, ma una rapida occhiata permette di vedere come i 5 punti ti portano ad avere una “coscienza addestrata secondo la Bibbia” che può essere solo quella di ASTENERSI DAL VOTO, in fin dei conti, “addestrata secondo la WT”.

Infatti, semmai uno non ha ancora ben capito, ecco che la WT si affretta ad aggiungere come conclusione ....

Alla luce dei princìpi scritturali su esposti, in molti paesi i testimoni di Geova decidono personalmente di non votare alle elezioni politiche, e la legge del paese riconosce loro questa libertà.”

Perciò pretendere che l’affermazione iniziale dell’articolo voglia veramente dire che il Testimone è libero di votare mi sembra alquanto azzardata.

La dichiarata posizione del fratello Rosati:

“Ma allora” potrebbero dire alcuni, “non conferma questo intendimento l’affermazione del fratello Rosati, ossia che CIASCUNO SI REGOLA COME VUOLE IN COSCIENZA' ???”

La lettura che ne faccio io, invece è la seguente:
Il fratello Rosati, che non conosco se non dalle poche cose che ho lette nel post di Vito, aveva come compito, a quanto sembra, quello di essere “ufficialmente incaricato di mantenere i rapporti con tutti i leaders dei partiti politici rappresentati in parlamento”, per l’ottenimento del diritto all’8 per mille.
Ora, una delle cose che preme ad ogni stato democratico, è proprio la partecipazione dei cittadini al processo elettorale e nessun stato vorrebbe avere a che fare con un Ente che incita i propri membri a fare il contratio.
Sarebbe difficile credere che detto stato possa concedere a un tale Ente, la WT nella fattispecie, dei favori come il diritto all’8 per mille.
Ecco dunque che la, perlomeno dichiarata, posizione di tale Ente è quella di concedere completa libertà di coscienza ai propri membri.
Non c’è da meravigliarsi dunque, se il fratello Rosati abbia fatto in tal senso la dichiarazione riportata dall’Espresso.
Leggo dunque tale dichiarazione come semplice strategia teocratica per l’ottenzione del diritto all’8 per mille e non come una reale affermazione di abbandono (nuovo intendimento) della posizione inflessibile sulle votazioni politiche.

Per quanto mi riguarda, non posso distinguere due entità nell’Organizzazione dei Testimoni, una “corrotta” e “politica” e l’altra “santa” e “religiosa”.
Distinguo invece una sola Organizzazione, la cui parte Spirituale (il CD) usa quella Legale per raggiungere i suoi fini. Questo è anche quello che l’Organizzazione stessa insegna, ossia che i differenti enti legali nel mondo intero sono solo degli “strumenti” usati dallo SFD o il CD per svolgere le attività che necessitano enti legali, come la stampa e divulgazione delle proprie pubblicazioni.

Per il resto del commento di Vito, ossia il valore dei differenti candidati alle elezioni politiche scorse, da buon ... Testimone, posso affermare che non ne sò nulla essendo stato a diguino di politica tutta la mia vita a causa della posizione della WT che mi è stata insegnata sin da piccolo.

Nick!
Nick!
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La dove regna l'impostura, non c'è posto per me ! (Vincenzo Vela)
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