08/04/2006 18:51 |
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Ho sentito che nell'ebraico, al momento della creazione della donna, Dio non avrebbe tolto la "costola" ad Adamo, ma l'avrebbe ehm...."diviso in due", in quanto mi è stato riferito che nell'ebraico quel termine indicherebbe "la metà di uno".
Cara Topsy, dove sei????
Mi risponderesti a questo quesito o chi ne ha le conoscenze??
http://andreabelli75.wordpress.com/
http://progettostudiodellabibbia.wordpress.com/
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09/04/2006 00:52 |
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Scritto da: andreiu2 08/04/2006 18.51
Ho sentito che nell'ebraico, al momento della creazione della donna, Dio non avrebbe tolto la "costola" ad Adamo, ma l'avrebbe ehm...."diviso in due", in quanto mi è stato riferito che nell'ebraico quel termine indicherebbe "la metà di uno".
Cara Topsy, dove sei????
Mi risponderesti a questo quesito o chi ne ha le conoscenze??
Ciao,
perdonami se sintetizzo la questione brutalmente ma ho sempre tanta fretta!
Dobbiamo premettere che tezla in ebraico,può voler dire "lato", "fianco", e riferito all'uomo, solo raramente "costola".Cmq siano le cose,essa fu tratta già da materia vivente(e quindi nobile).
Alcuni discepoli chiesero a Rabbi Dostai:"Per quale ragione è l'uomo a dover corteggiare la donna e non viceversa?"
Il Rabbi rispose loro:"Pensate ad un uomo che ha smarrito un oggetto;chi si mette a cercarlo?Chi ha smarrito l'oggetto andrà alla sua ricerca".
Eva, ha già costituzionalmente una parte di maschile in sè,poichè è originata da una costola di Adamo;l'uomo ha il compito di cercare attivamente la parte mancante di sè,la sua costola,il suo femminile.
Eva,è stata tratta da un fianco da Adamo,da una sua costola,ella è ossa delle sue ossa,ovvero parte della "struttura portante" del corpo umano.Adamo ha il compito di cercare quella costola che gli è stata tolta,l'osso che gli dà sostegno.
L'altra versione della creazione recita:"E D-o creò l'uomo a sua immagine;a immagine di D-o lo creò; Maschio e femmina li(lo) creò".
Il fatto che uomo e donna,insieme,siano stati creati a immagine di D-o sottintende che D-o sia un'entità maschile/femminile, e non solo maschile.
Questa sarà anche la lettura cabbalistica:"Maschio e femmina li creò.Da questo impariamo che qualunque figura che non comprenda gli elementi maschile e femminile non è una figura dell'Alto".
Lo Zohar I,55,aggiunge:"Stai attento!In un luogo dove il maschio e la femmina non sono uniti,il Santo,benedetto Egli sia,non dimora".
Lo Zohar I,22a:"Un uomo deve essere completo,cioè come D-o,nel suo essere maschio e femmina".
Il motivo?Forse quello più evidente...perchè un maschio e una femmina hanno il potere di fare la cosa più simile a D-o:creare la vita!
Una leggenda midrashica racconta che "in principio l'uomo e la donna erano un'unica creatura con due faccie;poi D-o li separò in due corpi e fece a ciascuno di essi un didietro!".
Citando un testo di Rabad,Moshe Idel(massimo esponente vivente di Qabbalah,docente di pensiero ebraico alla Hebrew University di Gerusalemme)affronta il concetto di "du-partzufim",la duplice natura dell'uomo primordiale(Adom Qadmon),la cui natura è bisessuale,il quale, venne successivamente diviso in due entità separate,una maschile e una femminile,ma la cui separazione non è una "punizione" o un male,al contrario:l'esistenza separata delle due entità è indispensabile per il benessere dell'intero universo.
I cabbalisti insegnano che il mondo è composto delle unità di opposti apparenti.Essi sembrano reciprocamente escludersi ma di fatto costituiscono una unità.
La differenza per cui la luce si distingue dall'oscurità è solo una questione di grado;entrambe sono di un unico genere,e non c'è luce senza oscurità,nè oscurità senza luce.
Secondo lo Zohar in D-o stesso si distinguono un principio maschile e uno femminile(la schekinà,la Gloria divina nel suo aspetto immanente,il lato materno e femminile di Dio).
Un caro saluto!
Topsy
PS:dimenticavo,non esiste un commento ebraico alla Bibbia,ma una infinità!L'ebraismo è una realtà estremamente dialettica "in costruzione".
La Torah è passibile di molte interpretazioni che vanno liberamente dibattute e a questo si presta anche il testo ebraico che si presenta senza vocali, e permette spesso di leggere e intendere un medesimo vocabolo in tre o quattro modi differenti.
Il testo scritto e la tradizione orale della Torah diventano, l’oggetto continuo di riflessione, la fonte di elaborazioni e di ricerche infinite di senso. [Modificato da Topsy 09/04/2006 2.35] |
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