09/02/2006 10:04 |
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non ha mai lasciato scritto testi,lettere,e altro di suo pugno?
Paolo
[Modificato da pcerini 09/02/2006 16.11] |
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09/02/2006 12:57 |
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Le nostre risposte a questo quesito possono essere solo congetturali. La mia ci trova almeno quattro motivi:
Gesù ha scelto la comunicazione da vivente a vivente, da generazione a generazione perché
PRIMO- questa era la forma normale del tempo (il messaggio di Dio si è proposto tramite l'incarnazione/umanizzazione in una regione geografica, tramite un popolo con una sua storia e cultura). Ai tempi nostri avrebbe adoperato giornale, video e PC. A quel tempo, nella quasi totalità, non si sapeva leggere e i rotoli scritti a mano erano appannaggio di gente facoltosa.
SECONDO- questa era la forma che coinvolgeva nell'impegno amoroso della trasmissione, anche i trasmettitori, che rendevano (come oggi) il messaggio tanto più credibile quanto più lo vivevano testimoniandone l'eccellenza e la praticabilità;
TERZO- questa era (ed è) la forma più sicura per resistere agli eventi distruttivi dei secoli. Tutto può deperire, carta, papiro, scritte sui monumenti, filmato, nastro magnetico, CD rom e memory pen... ma finché esistono delle persone vive (e Gesù sapeva che sarebbero sempre esistite poiché Lui stesso avrebbe fatto sì che le porte dell'inferno non...) allora il messaggio sarebbe passato alle generazioni future;
QUARTO- questa era la maniera per mantenerne al massimo l'integrità. Non avrei nessuna difficoltà a ricostruire le filastrocche di mezzo secolo fa, non scritte da alcuna parte. E lo avrei già fatto se un motivo di fede mi avesse fatto radunare costantemente con i miei compagni di infanzia finiti chi sa dove (come invece accade nella comunità cristiana). Avrei perfino scoperto, aiutato dalla cultura successiva, che il motivetto sottostante a "O quante belle figlie madama Doré o quante belle figlie" era preso a prestito dai Pini di Roma di Respighi. E, come emerge anche dal Vangelo ove Pietro viene riconosciuto dalla sua parlata, è anche sicuro che la tradizione orale è capace di trasmettere non solo il vocabolario usato ma perfino l'inflessione regionale e il dialetto, con una precisione così millimetrica che permette di notare se si parla un dialetto puro o annacquato e ingentilito. ----------------------
est modus in rebus |
09/02/2006 16:09 |
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Non ci ho capito un tubo!
Paolo [Modificato da pcerini 09/02/2006 16.10] [Modificato da pcerini 09/02/2006 16.10] |
09/02/2006 16:13 |
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| | | Post: 69
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A mo' di corollario a quanto detto da Bery, posso aggiungere che, a parte Mani, nessuno dei "fondotari" delle religioni dell'antichità ha mai scritto nulla di proprio pugno, per quanto ne sappiamo. Pensa che nemmeno Maometto scrisse materialemente il Corano, il quale fu messo nero su bianco solo dopo la sua morte, e pensa che l'Islam è la religione del Libro per antonomasia. Il Cristianesimo, invece, è la religione della Parola.[Modificato da Trianello 09/02/2006 16.14]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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09/02/2006 17:03 |
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| | | Post: 6
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ciao Paolo,
se Gesù avesse scritto per le persone sue contemporanee, pochissimi avrebbero potuto/saputo leggere, molto meglio far conoscere i suoi insegnamenti attraverso le sue opere.
Se avesse scritto per le generazioni future quale linguaggio avrebbe dovuto usare?. In fondo aveva i discepoli che condividevano con lui determinate esperienze e le avrebbero riportate scrivendole, la sua Parola si faceva azione
ciao Siria |
09/02/2006 17:15 |
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| | | Post: 13
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ciao
mi sembra che comunque molti suoi insegnamenti siano piuttosto ermetici comunque |
09/02/2006 18:56 |
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Ho compreso le risposte di Trianello e @irias@.
Grazie a voi
Paolo |
10/02/2006 23:21 |
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vi saluto in CRISTO SIGNORE
caro pcerini
io mi associo a quanto detto da bere e trianello e aggiungo :
CRISTO E' la PAROLA parlata
sin dalla Genesi, il nostro DIO E' un DIO che PARLA, e non scrive, PARLA agli uomini con le Parole degli uomini
L'Autore della Sacra Scrittura E' DIO, che si serve di agiografi per mettere in iscritto le sue PAROLE
per parlare al cuore degli uomini
non ha scritto niente e non ha aperto nessuna scuola di pensiero o altro /-/ perché la nostra religione E' CRISTO SIGNORE un DIO INCARNATO in un uomo e null'altro,
che si é rivelato con la Storia della Salvezza contenuta nella Sacra Scrittura ela sua INCARNAZIONE
vi saluto in CRISTO RISORTO |
10/02/2006 23:58 |
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| | | Post: 560
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Scritto da: pcerini 09/02/2006 16.09
Non ci ho capito un tubo!
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è normale,,, nessuno capisce Berescitte
Io c'ho rinunciato da un bel pezzo,
"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto""" |
11/02/2006 00:00 |
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| | | Post: 561
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Scritto da: pcerini 09/02/2006 10.04
non ha mai lasciato scritto testi,lettere,e altro di suo pugno?
Paolo
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Interessante osservazione,
l'intera Bibbia è stata sempre scritta tramite uomini,
Solo i dieci comandamenti sono stati scritti direttamente da DIO.
Forse perchè sono la cosa più importante!?!?!
Saluti
"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto""" |
05/06/2006 08:30 |
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| | | Post: 65
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Scritto da: The Red baron 11/02/2006 0.00
Scritto da: pcerini 09/02/2006 10.04
non ha mai lasciato scritto testi,lettere,e altro di suo pugno?
Paolo
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Interessante osservazione,
l'intera Bibbia è stata sempre scritta tramite uomini,
Solo i dieci comandamenti sono stati scritti direttamente da DIO.
Forse perchè sono la cosa più importante!?!?!
Saluti
Forse il fatto che Mose' non sarebbe stato creduto dagli israeliti senza che ci fosse l'evidenza delle sue parole. Mose'era cresciuto alla corte dei faraoni e quindi piu' egiziano che ebreo,probabilmente prestava meno credibilita'al popolo di Dio.
Geova scrisse i dieci comandamenti due volte.La seconda volta fu dopo che Mose' li scaglio' contro gli idolatri.
Penso che i dieci comandamenti erano estremamente importanti e che solo Geova poteva infondere la fiducia al suo popolo
scrivendoli percio' di suo pugno.
tabetha have a nice day |
06/06/2006 23:28 |
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Scritto da: The Red baron 10/02/2006 23.58
è normale,,, nessuno capisce Berescitte
Io c'ho rinunciato da un bel pezzo,
Io non è che so più intelligente dell'altri eh...
anzi so er più sagliocchione ...
ma...
Ah Bery!!!Io t'ho capito!, mo che devo fa?Possibile che t'ho capito solo io?
Dai!!!Nun ce credo!
Prosit! [Modificato da metalsan 06/06/2006 23.33] |
09/06/2006 00:02 |
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| | | Post: 514
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Anche io me lo chiedo spesso.
Bery dice che a quel tempo non si usava scrivere.
Su questo non sono d'accordo visto che prima di Gesù molti scrivevano.
"La religione non deve dividere ne ora ne mai,ideologie estreme portano sempre guai" |
09/06/2006 09:46 |
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| | | Post: 1.197
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Ho capio anca mi!!! sen in do (2) |
09/06/2006 15:24 |
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| | | Post: 847
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Scritto da: The Red baron 10/02/2006 23.58
Scritto da: pcerini 09/02/2006 16.09
Non ci ho capito un tubo!
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è normale,,, nessuno capisce Berescitte
Io c'ho rinunciato da un bel pezzo,
Ma non direi proprio, caro Red Baron. Berescitte si esprime con un italiano chiarissimo e comprensibile, usando esempi e parole alla portata di tutti. Forse il tuo problema è dato dal fatto che Bery non spiega ogni cosa ma da per scontato che l'uso di certe figure retoriche siano comprese da tutti.
Mi spiego se io dico: "Quando noi discorriamo delle sacre scritture cercando di capire l'intimo legame che si intreccia fra i vari testi agiografi inficiati dalla cultura del tempo, occorre tirare fuori il tuorlo dall'uovo e vedere come si innesta con tutti gli altri tuorli estratti, così da capire la frittata finale, ovvero il disegno finale di questo puzzle che ha tutte le varie tessere incastonate l'una nell'altra."
Questo è lo stile berescittiano! Che cosa vorrebbe dire Bery con tutte queste uova, e tuorli, tessere e puzzle, e che c'azzecca con i testi agiografi?
Qui bisogna usare un po' l'arguzia. Allora, cominciamo...
Innanzitutto con 'intimo legame' dei testi agiografi si intende la relazione che esiste fra un testo e un altro testo e il senso globale di significato che il loro accostamente genera. La genesi se presa da sola da un certo senso delle Sacre Scritture. Se presa insieme a tutti i restanti libri della Bibbia, assume un altro significato, giacchè viene immersa in un contesto più ampio.
Il mattone di un edificio, ad esempio, da solo è solo un mattone. Messo con altri mattoni diventa la parte di un edificio e considerando tutto il gruppo dei mattoni, comprendiamo che abbiamo davanti un edificio costruito. Ecco che dunque, il singolo mattone ha un 'intimo legame' con gli altri mattoni e con l'edificio intero.
Inficiato è sinonimo di influenzato. Perciò il testo agiografo è influenzato dalla cultura dell'epoca. Il che vuol dire che lo scrittore che ha composto il testo (stiamo parlando del testo biblico ovviamente e lo scrittore e il singolo uomo che ha scritto il singolo libro) si è espresso usando la cultura dell'epoca e le credenze scientifiche, morali, sociali e usuali dell'epoca in cui visse.
Capito questo possiamo comprendere che cosa si intende per 'estrazione del tuorlo'. Il tuorlo è la parte più interna dell'uovo, ed è ricoperto dall'albume. Quando si estrae dall'uovo noi abbiamo il succo dell'uovo, ovvero la parte più importante ad esclusione di tutte le altre parti inutili. Questo cosa c'entra coi testi agiografi? E' semplice! Giacchè i testi agiografi sono influenzati dall'epoca, allora il lettore moderno deve estrarne il senso più profondo e universale, non influenzabile dai tempi e non modificabile dal passaggio da una cultura all'altra. Il lettore quindi estrae il tuorlo dell'uovo!
I tuorli poi devono essere innestati. E qui ritorna il concetto di 'intimo legame' fra un testo e l'altro. Un intimo legame che si crea innestando i tuorli (ovvero il succo, quell'insegnamento più profondo universale di ogni testo agiografo). Come si innestano i tuorli? Ecco che qui entra in campo l'ultima figura retorica usata nella dichiarazione pseudo-berescittiana sopra riportata: le tessere e il puzzle. Le tessere (un altra definizione dei 'tuorli' di cui stiamo parlando) messe incastonate l'una nellllatra formano il puzzle. Il puzzle ha un disegno finale, che si capisce solo quando tutte le tessere sono unite. E finalmente comprendiamo il vero messaggio divino.
In sintesi: l'accostamento dei sensi più profondi (quelli immutabili nel tempo) dei vari testi agiografi ci consente di comprendere il messaggio divino.
Ora il senso è più chiaro, ma lo poteva essere anche prima se si usava un po' di arguzia e di ingegno, decifrando le varie parti retoriche che compaiono nella pseudo-frase di berescitte che ho messo come esempio all'inizio.
Saluti. [Modificato da Bicchiere mezzo pieno 09/06/2006 16.23] La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico |
09/06/2006 15:30 |
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Scritto da: cinuzza 09/06/2006 9.46
Ho capio anca mi!!! sen in do (2)
Eh? Cus'a l'è che t'è di?...
...Ah ho capio ades...
...mo' sen in tre, no in do La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico |
09/06/2006 15:40 |
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09/06/2006 16:48 |
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Analizzando le culture asiatiche mi sono posto la stessa domanda, perché la maggior parte degli scritti dei maestri di vita orientali fosse stata scritta solo da discepoli, spesso in periodi successivi alla morte dello stesso maestro. Probabilmente è perché il maestro voleva cambiare la realtà intorno a sé, e pensava di farlo nel periodo in cui era in vita itinerando di corte in corte e diffondendo le proprie idee. Dopo la sua morte i discepoli o allievi avevano bisogno di una guida, ed allora iniziavano a scrivere memorie dei detti dei propri insegnanti, per poi finire con l'ampliarli e creare correnti di pensiero sensibilmente diverse rispetto al messaggio originale. Questo è ad esempio ciò che è successo con Confucio.
Il carisma di queste grandi figure era sicuramente di maggiore impatto di persona. Credo che gli scritti siano stati un tributo di chi li ha ammirati e successivamente divinizzati.
Ciao, dD
dai diamanti non nasce niente...
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