scrivere alla betel !!! un arma a doppio taglio???

ciao a tutti prendendo spunto dalla risp di francesca galvani in un mio 3d sui trapianti www.freeforumzone.com/viewMessaggi.aspx?f=47801&idd=3268
e poi visto il finale grottesco della sua storia mi è venuto un dubbio atroce sull utilità di scrivere alla BETEL visti i risultati(anziani che hanno la tua lettera di risposta )
secondo voi scrivere alla betel puo essere un arma a doppio taglio???
ciao

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Scritto da: barisea 06/02/2006 22.56

secondo voi scrivere alla betel puo essere un arma a doppio taglio???
ciao

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Scusate se anzichè una risposta aggiungo un'altra domanda.
Poichè non ho mai scritto alla Betel , e avendo letto il racconto di Francesca mi chiedo:
La Betel non risponde direttamente al mittente ?
Gli anziani vengono sempre informati della corrispondenza di un fratello con la Bethel?
saluti

Dalla mia esperienza personale, e da tutto ciò che ho letto fino ad oggi sui forum e sui libri di Jonsson e Franz, il metodo usato dalla WT (Betel) è in sintesi il seguente:
- se il soggetto riguardo al quale scrivi è banale, stile "quale è l'indirizzo della Sala del Regno più vicina al ... (luogo delle mie vacanze) e quali sono gli orari delle adunanze", la Betel ti risponde direttamente
- se il soggetto è chiaramente non di natura a suscitare timori che l'individuo che sta scrivendo cerca di "metterli in trappola", come ha fatto Francesca, magari una semplice domanda bibblica, possono risponderti direttamente, ma con copia al corpo degli anziani della tua congregazione
- se il soggetto invece è palesemente di quelli che vogliono "incastrare" l'Organizzazione, o che facciano sorgere il dubbio che chi scrive stia avviandosi verso "l'apostasia", la risposta non è data all'individuo che scrive, ma agli anziani della presunta congregazione di cui ne fà parte.

Riguardo a questo ultimo punto è bene notare che la Betel non possiede i nomi di tutti i proclamatori per congregazione di appartenenza, tanto meno quello degli "interessati". In generale se non sà di quale congregazione sia l'individuo, si indirizza al Sorvegliante di Circoscrizione della zona. Lui per conto suo ha una lista dei proclamatori che non cominica alla Società, ma che usa primariamente per imparare i nomi a memoria per poterli utilizzare sia dal podio quando chiama coloro che alzano la mano per ripsondere, che per mostrare che i Sorveglianti "hanno a cuore gli interessi degli associati", chiamandoli per nome, come si fà d'abitudine nelle grandi ditte di stile americano.

Un altro aspetto importante che risulta essere stato sperimentato anche da Francesca, è quello di non rispondere subito, magari lasciano passare mesi prima di decidersi a farlo, se lo fanno. Ho avuto un caso personale del genere dove hanno fatto attendere 6 mesi prima di rispondere, ma lo hanno fatto solo perchè dopo aver fatto una visita a colui che scrisse la lettera alla Betel noi anziani ci siamo indignati del fatto che la Betel non aveva ancora risposto al fratello dopo parecchi mesi, e abbiamo pregato la Betel di rispondere altrimenti si perdeva "una pecora".

E per concludere, e rispondere a Barisea, SI, scrivere alla Betel può essere un arma a doppio taglio, se si pensa di utilizzare la corrispondenza per ferire la Betel. Finiremo per essere feriti noi, se il nostro intento e quello di metterli in difficoltà. Ovviamente dico questo solo se chi scrive sia un Testimone egli stesso, che ha degli "oblighi" di lealtà verso l'Organizzazione. Ma se un individuo qualsiasi dovesse scrivere per incastrarli, penso che non risponderebbero neppure, a meno che chi scrive sia un giornalista del "The Guardian" per esempio.

Insomma, anche questo è un lungo soggetto sul quale far delle meditazioni circa la natura settaria dell'Organizzazione.

Amen
Nicodemo

Bentornato caro Cerebrale.


Posso confermare che le cose stanno esattamente cosi, anche se non c’era bisogno. A volte la Betel non risponde neppure. E’ successo a me. In quanto era convinto di aver subito un torto da parte del corpo degli anziani. Ho spedito una lettera alla Betel, consegnando copia conforme agli anziani, facendo nomi e cognomi, citando fatti e circostanze. Nessuna risposta. Dopo più di sei mesi, durante la visita del sorvegliante di circoscrizione, ho ricevuto una visita in modo informale, dove ho trattato la cosa (c’era di mezzo la mia famiglia).
Il sorvegliante mi ha dato ragione (e qui il detto romano: la ragione è dei fessi ) dicendomi poi se volevo la rovina spirituale di questi anziani , semplicemente ho risposto che ho fatto tutto affinché conoscesse veramente con chi aveva a che fare e che non volevo la rovina di nessuno.
Morale della favola questi “fantastici cinque” che si erano comportati come squali in un mare di ipocrisia hanno tranquillamente continuato a stare al loro posto,(parti all’assemblea,ecc.).
A dimenticavo una cosa, sempre per merito dei “fantastici cinque” la congregazione va cosi bene che invece di crescere cala, diversi proclamatori(circa 16, in un paio di mesi) cambiarono congregazione.
Sempre a proposito, oggi i proclamatori dato che NON HANNO NESSUNA POSSIBILITA’ che un’ingiustizia a loro danno possa essere messa a posto. Non possono protestare, altrimenti sarebbero LAMENTATORI, non possono controbattere altrimenti sarebbero DISUBBIDIENTI o CAPARBI ( chi è disubbidiente ecc., nessun privilegio…………………..). Sapete come alcuni sono COSTRETTI a comportarsi? Cambiano congregazione per non schiattare dentro!!!!! C’è un migrazione da una congregazione all’altra.-


Nota cosa dice la Torre di guardia 1995 -1 febbraio pag 26-29

Pochi amano la compagnia di chi manifesta uno spirito negativo e si lamenta sempre. Una lingua tagliente e le continue lamentele possono essere molto scoraggianti. Non volendo essere indeboliti spiritualmente, alcuni possono limitare l’associazione spirituale con tali persone. Scambiandola per freddezza da parte della congregazione, qualcuno comincia a “migrare”, spostandosi prima in una congregazione, poi in un’altra e poi in un’altra ancora. Come i branchi di animali in Africa che migrano nelle pianure alla continua ricerca di verdi pascoli, questi cristiani “migratori” sono alla continua ricerca della congregazione giusta. Sarebbero molto più felici se cercassero invece le qualità positive negli altri e si sforzassero di manifestare più pienamente il frutto dello spirito di Dio nella loro propria vita! —

Come si nota in questo articolo, la colpa è SEMPRE degli altri, in tutto l’articolo allo scrittore non passa neppure per un secondo nella testa che uno cambia per non scoppiare, per fuggire da qualche situazione insostenibile e non mi si venga a dire che chi si comporta cosi ha poca fede. Per favore.

Il tema delle ultime assemblee sarà un caso che mettano CONTINUAMENTE in risalto l’UBBIDIENZA ???
Domanda: l’ubbidienza a chi??, Perché?? Quando?? A quale costo??
La risposta nelle assemblee indovinate qual è?.

Caro Max, se cosi posso chiamarti
Non ho argomenti da aggiungere, ma voglio solo dire quanto sia straordinariamente simile la mia stessa esperienza.
Sto scrivendo infatti un riassunto di questa e spero poterla pubblicare al più presto, ma posso anticipare che ho subito esattamente lo stesso trattamento, incluso quello:
- dell'avermi dato ragione, come dici bene, ma quella dei "fessi"
- dell'aver dovuto sopportare i "colpevole", visto che mi venne dato ragione, ossia gli altri anziani, continuare a servire
- dell' aver dovuto cambiare congregazione, con i medesimi motivi che hai ben spiegato
- del risultato finale, in questo caso la chiusura vera e propria della congregazione.

Tutto ciò fà parte degli elementi che hanno influito sulla mia decisione di allontanarmi da questa specie di ipocrisia.

Spero poter dire un pò di più nella mia esperienza.

Nicodemo